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Re-tractationes: liturgia in-canto
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Re-tractationes: liturgia in-canto
E-book75 pagine1 ora

Re-tractationes: liturgia in-canto

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Info su questo ebook

Con la seconda edizione di Retractationes l’Autore ritorna su alcune tematiche trattate in precedenza e qui esposte di nuovo secondo un decorso esperienziale. L’attenzione è rivolta in primo luogo alla liturgia quale madre di ogni esperienza cristiana che inizia con il battesimo e si sviluppa entrando nella dinamica della vita eucaristica. In questa prospettiva si comprende l’impegno della Chiesa nell’ascoltare la Parola di D-i-o, nel proclamarla e svelarne i contenuti attraverso il canto, “vera apologia delle fede” (J. Ratzinger).

Nato a Novara nel 1940, trascorre la giovinezza tra Italia e Germania. Si laurea a Köln in musicologia con una tesi sul canto ambrosiano. Approfondisce gli studi teologici a Roma e vive una lunga esperienza monastica benedettina. Si occupa di fonti manoscritte e di canto liturgico che sono oggetto di ricerche, corsi universitari (Cassino, Cremona/Pavia, Milano, Padova), seminari e conferenze in Italia e all’estero, impegni cantoriali quale solista e direttore di cori gregoriani.
LinguaItaliano
EditoreChorabooks
Data di uscita5 apr 2018
ISBN9789887851530
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    Anteprima del libro

    Re-tractationes - Giacomo Baroffio

    Eucaristia

    1) liturgia è vita

    I liturgia: presenza di D-i-o nel quotidiano

    Che cos’è la liturgia cristiana? La liturgia è lo spazio dove D-i-o hic et nunc si fa presente al popolo credente. A modo suo. Egli offre la sua Parola che abbatte ogni barriera. Condivide la sua stessa vita con quanti considera figli. Si rende nutrimento di quanti sono affamati di giustizia. Svela il suo splendore a coloro che a tastoni ricercano la verità. Nella celebrazione, tuttavia, prende consistenza una tensione tra il già e non ancora che fa spazio anche a un D-i-o trascendente, inaccessibile. È il tutt’Altro che non solo provoca sino all'estremo delle resistenze umane con il suo silenzio, ma si sottrae anche alle pretese della conoscenza razionale rivelandosi ineffabile, al di là di ogni pensiero ed immaginazione.

    II liturgia e vita - la liturgia è la vita

    La liturgia non è una bella idea con cui trastullarci e che possiamo manipolare a capriccio. La liturgia è una realtà spirituale concretissima, ha una vitalità intrinseca propria, esiste paradossalmente anche al di qua e al di là delle singole celebrazioni. È sempre presente perché incessantemente si celebra la liturgia celeste di cui quella terrena è solo un pallido anticipo. È sempre attuale perché è sacramento della presenza di D-io nel cuore del credente e nella storia dell’uomo. La liturgia attende esprime la fede nella forza dello Spirito con un canto che non sia musica bensì preghiera.

    III liturgia e gioco

    La liturgia è un gioco che mette in gioco tutti. La liturgia è il tempo e lo spazio dove tutti si giocano tutto: D-i-o, la comunità, la singola persona. Esperienza impegnativa che esige la donazione di sé. Alla sequela del D-i-o e Uomo Crocifisso. Senza riserve, senza resistenze, senza titubanze, senza musonerie. Leggerezza del cuore che si ritrova libero e sereno a giocare. Audacia dei figli. Nella fede, e pur sempre in parte incoscienti, giocano con D-i-o, lo chiamano papà. E per suo amore, alla scuola del Primogenito di ogni creatura, sono pronti ad affrontare il cammino quotidiano con la propria croce.

    IV nella forza dello Spirito

    La celebrazione liturgica in primo luogo è, pertanto, una realtà spirituale, è quanto si vive nella forza dello Spirito prolungando nel tempo e nello spazio l’azione stessa di Cristo. Ciò non sottrae la liturgia alle categorie della cultura, anzi la colloca nella radice della situazione sociale quale fonte e culmine d’ogni attività del credente, che vive la storia con un linguaggio e tutta una serie d’atteggiamenti interpersonali propri dell’ambiente in cui vive. La liturgia si radica nella storia umana e trae dal tessuto culturale le forme e le espressioni necessarie per costruire e gestire la celebrazione: i differenti linguaggi della parola, della musica e delle immagini sono mutuati da un preciso orizzonte che s'intreccia con le vicende storiche e politiche di una comunità.

    V oratorio non laboratorio

    La liturgia non è un laboratorio sperimentale dove ci si possa divertire a manipolare ogni cosa. È l’oratorio

    dove si entra in punta di piedi, dove siamo chiamati ad ascoltare e ad accogliere la Parola di D-i-o nella preghiera e nell’adorazione.

    VI D-i-o presente e assente

    Quando si entra nell’ambito della liturgia, bisogna sapere che sono vigenti categorie diverse rispetto al mondo sociale, laico o ecclesiastico che sia. Ci si pone esplicitamente alla presenza di un D-i-o che, al limite, potrebbe sembrare assente, ma che pure è lì: interpella e provoca il credente con la sua Parola ed il suo silenzio, entrambi profondamente intrecciati e sempre eloquenti ed insieme enigmatici. Forza travolgente che penetra nel cuore orante colmandolo di pace dopo averlo svuotato e purificato con il tormento della ricerca e dell’ascolto diuturno.

    VII cammino mistico

    La liturgia è un cammino mistico. Nonostante i suoi testi e i suoi riti siano fissati con sempre maggior cura e meticolosità prima nei manoscritti e poi nei libri a stampa, il suo svolgersi nella storia della comunità e del singolo credente attraversa momenti inediti di luci e ombre, certezze e smarrimento, serenità e angoscia.

    VIII sull'incudine del quotidiano

    La liturgia è il momento forte di un'esperienza che coinvolge e travolge il credente. Non può essere vivisezionata e scomposta in alcuni elementi che pur ci sono, ma che in definitiva restano secondari. Parole, gesti, canti, azioni rituali possono essere oggetto di investigazioni storiche e teologiche. Sono, infatti, elementi presenti in ogni celebrazione ed hanno tutti una storia affascinante: elementi necessari, ma sempre insufficienti per spiegare il dono di D-i-o. Egli irrora con il suo Spirito il cuore in adorazione che la grazia sull'incudine del quotidiano plasma sul modello del cuore di Cristo, rivelazione dell'amore infinito del Padre. Per tale motivo, ciò che nel profondo della persona avviene nel momento della liturgia rimane fuori di ogni calcolo e categoria razionale: è semplicemente indicibile, è una realtà in cui l'amore di D-i-o fa breccia nell'ottusità della persona umana e le conferisce una nuova dignità, quella del figlio. Ciò che i figli sono per i genitori e ciò che i genitori sono per i figli non si può dire a parole: solo lo sguardo di tenerezza e di riconoscenza nel silenzio può lasciar intuire qualche frammento di infinito e di eterno.

    IX liturgia del cuore

    C’è un unico luogo in cui si celebra la liturgia: il profondo del cuore, animato e reso fecondo dallo Spirito.

    La liturgia del cuore ha nell’azione ecclesiale la sua visibilità esterna ed è autentica nella misura in cui riesce a essere segno e anticipazione della liturgia del cielo, nella pienezza del regno di D-i-o.

    X liturgia

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