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Cercare il silenzio
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E-book98 pagine1 ora

Cercare il silenzio

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Pellegrini e missionari. Sono due parole che in questo libro non incontriamo molte volte, ma che troviamo poste in relazione nel capitolo dedicato a Santiago di Compostela. In relazione fra loro e in relazione con la parola silenzio, che esprime il concetto intorno al quale ruota e acquista significato l’intero lavoro firmato da Vincenzo Testa: un libro in cui si racconta il lungo pellegrinaggio spirituale che conduce a dare senso compiuto (e quindi anche missionario) alla vocazione del silenzio che l’autore condivide con la moglie Franca.

Dalla Prefazione di Roberto Italo Zanini

Vincenzo Testa, laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Cassino, è diacono e giornalista. Autore del libro Parole dal cuore. Lettera alla mia sposa (Ed. Paoline), dedicato alla moglie Francesca Maria Forgetta (Franca), insegnante di religione cattolica, con la quale ha fondato l’Eremo di Famiglia “Aquila e Priscilla” di Castelforte (diocesi di Gaeta). Entrambi curano, per deComporre Edizioni, la collana Hermitage/Parole dall’Eremo che, con Cercare il Silenzio giunge al quarto volume.
 
LinguaItaliano
EditoredeComporre
Data di uscita23 apr 2021
ISBN9788894879735
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    Anteprima del libro

    Cercare il silenzio - Vincenzo Testa

    Vincenzo Testa

    Cercare il silenzio

    In copertina: Il Deserto di Giuda © Vincenzo Testa Realizzazione Grafica: Condor

    © 2021 deComporre Edizioni, Gaeta I Edizione

    www.decomporredizioni.it

    ISBN: 978889487973 5

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    Uomo del mio tempo

    Il Silenzio è via della Pace

    TAIZÉ, luogo della contemplazione

    Assisi, luogo della gioia

    Spello, oasi nel deserto

    Sulla strada di Maria (Loreto, Međugorje, Lourdes, Fatima e Częstochowa)

    Bose

    Santiago di Compostela

    Terrasanta

    L'approdo

    Biografie

    Postfazione

    Prefazione

    Pellegrini e missionari. Sono due parole che in questo libro non incontriamo molte volte, ma che troviamo poste in relazione nel capitolo dedicato a Santiago di Compostela. In relazione fra loro e in relazione con la parola silenzio, che esprime il concetto intorno al quale ruota e acquista significato l’intero lavoro firmato da Vincenzo Testa: un libro in cui si racconta il lungo pellegrinaggio spirituale che conduce a dare senso compiuto (e quindi anche missionario) alla vocazione del silenzio che l’autore condivide con la moglie Franca.

    Un silenzio condiviso, ma anche un libro condiviso, come emerge evidente nel corso della lettura. Porta la firma di Vincenzo, ma la moglie Franca agisce sulla scrittura come una sorta di ghost writer, non perché di nascosto scriva al posto del marito, ma perché in un attivo nascondimento lo affianca e lo accompagna nella stesura. E non poteva e non potrebbe essere altrimenti: questo libro racconta ciò che nella vita di Vincenzo e Franca ha fatto loro scoprire l’autentico significato di essere marito e moglie, la loro vocazione al matrimonio cristiano e quindi alla vita feconda nell’amore e nella preghiera. Racconta ciò che nei fatti li ha portati alla loro originale scelta mo nastica come oblati camaldolesi e alla fondazione dell’eremo Aquila e Priscilla, alias Eremo di famiglia.

    Ma torniamo alle tre parole con le quali abbiamo introdotto il nostro ragionamento: pellegrini, missionari e silenzio. Vincenzo e Franca, sono pellegrini e missionari. Pellegrini perché in ricerca, missionari perché animati dal sacro fuoco della testimonianza; entrambe parole, ricerca e testimonianza, che si legano al silenzio, trovando in esso la capacità di realizzarsi e la loro stessa ragione di essere. Il lettore che voglia indagare questi aspetti essenziali della vita cristiana può effettivamente trovare in queste pagine risposta alle sue domande.

    Sembra strano, ma in tempi così rumorosi e fatui, pandemia permettendo, il silenzio va di moda, con i rischi e le contraddizioni che ne conseguono. Se ne parla spesso e se ne sono scritti tanti libri. Questo ha però una caratteristica che lo distingue dagli altri e, se così si può dire, ce lo rende prezioso nella sua semplicità: non è un libro sulla teoria o sulla teologia del silenzio, ma sulla scoperta pratica del silenzio. Perché per praticare il silenzio bisogna conoscerlo e per conoscerlo bisogna andare nei luoghi dove si vive e immergersi in essi. Non si tratta certo di una novità, ma di una essenzialità: vivere il silenzio significa imparare il segreto della sua riproduzione e, come proprio della vita cristiana, della sua riproposizione nella te stimonianza e nell’insegnamento.

    Pellegrini e missionari, quindi. Vincenzo e Franca lo sono singolarmente e, soprattutto, nel loro essere insieme. È qui, forse, la vera forza di questo piccolo libro: Vincenzo e Franca ci dicono, anche se può sembrare strano, che il silenzio è relazione. Anzi, per spingersi fino in fondo su questa strada solo all’apparenza provocatoria, ci dicono che l’obiettivo del silenzio, la sua ragione d’essere è nella relazione. Il silenzio serve a generare relazione; svela il mistero della comunione e la rende finalmente accessibile, riproducibile e riproponibile. Il silenzio è fecondità.

    Nel loro pellegrinaggio da Taizé a Bose, da Fatima a Compostela, da Assisi alla Terra Santa, Vincenzo e Franca hanno imparato (e noi con loro) il segreto della relazione che è fare silenzio in sé stessi e di sé stessi, per aprire i sensi e il cuore all’ascolto dell’altro, di tutto ciò che è altro da sé. Così, nella disposizione all’ascolto, ogni parola e, prima ancora, ogni gesto e ogni sguardo, diventano capaci di produrre relazione: Io e Tu si affidano al Mistero e lo realizzano in loro stessi facendo di due una cosa sola, pienezza dell’umanità.

    Questo è il segreto della mistica. Di quella che papa Francesco chiama la mistica del quotidiano. Il pregio di queste pagine è di mostrarci che si tratta di un cosa semplice, alla portata di tutti. Perché dalla relazione scoprire che l’amore, il suo misterioso motore, è Dio stesso il passo può essere davvero breve. Mistici, quindi, prima di tutto in quanto sposi. Perché questo è il segreto del matrimonio cristiano, quello in cui lo Spirito Santo scende a sancire e a rafforzare l’amore, ogni volta che la relazione raggiunge la sua pienezza nel reciproco dono. E in questo il percorso del silenzio di Vincenzo e Franca trova il suo compimento. Loro stessi lo definiscono un percorso di vocazione successive cominciando da quella al matrimonio, passando poi per quella diaconale, quella eremitica e quella monastica. Un percorso in cui il silenzio, rendendo possibile ascolto e relazione, diventa una strada di comprensione del proprio essere in due una cosa sola nella fecondità: pellegrini e missionari.

    Roberto Italo Zanini

    Uomo del mio tempo

    Tu non sai cosa sia la notte

    sulla montagna

    essere soli come la luna;

    né come sia dolce il colloquio

    e l’attesa di qualcuno

    mentre il vento appena vibra

    alla porta socchiusa della cella.

    Tu non sai cosa sia il silenzio

    né la gioia dell’usignolo

    che canta, da solo, nella notte;

    quanto beata è la gratuità,

    il non appartenersi

    ed essere solo

    ed essere di tutti,

    e nessuno lo sa o ti crede.

    Tu non sai come spunta una gemma

    a primavera, e come un fiore

    parla a un altro fiore

    e come un sospiro è udito dalle stelle.

    E poi ancora il silenzio.

    E la vertigine dei pensieri,

    e poi nessun pensiero

    nella lunga notte,

    ma solo gioia

    pienezza di gioia

    d’abbracciare la Terra intera;

    e di pregare e cantare

    ma dentro, in silenzio.

    Tu non sai questa voglia di danzare

    solo nella notte

    dentro la chiesa,

    tua nave sul mare.

    E la quiete dell’anima

    e la discesa nelle profondità,

    e sentirti morire

    di gioia

    nella notte.

    da D. M. Turoldo, O sensi miei... Poesie 1948-1988

    Il Silenzio è via della Pace

    Quando il mondo tace, il cuore si apre all’ascolto, le nebbie si disperdono e il Mistero inizia a svelarsi. La vita dell’uomo è un viaggio avvolto nel Mistero che il frastuono del mondo contribuisce a rendere ancora più oscuro. Ma, il desiderio di conoscere qualcosa di più profondo affiora tra i giorni e batte forte tra le pieghe del quotidiano.

    Ci sono voci potenti che non lasciano traccia e parole appena sussurrate che scavano solchi profondi, capaci di far attecchire semi che diventano alberi e alberi che portano frutto.

    C’è un momento della vita nel quale si sente il desiderio di osservare e di scrutare il proprio presente. Si comincia così a cercare un punto di convergenza capace di fare sintesi del proprio cammino ed è così che un insopprimibile desiderio di conoscere e di capire in che direzione occorre andare si impadronisce del tempo. Si avverte che una forza potente che, all’inizio, non è facile identificare, si propone e arma i sogni e, a volte, anche la penna e il quaderno iniziano

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