Pronti in sella. Quarta edizione
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Anteprima del libro
Pronti in sella. Quarta edizione - Antonino Latocca
INDICE
Copyright
Prefazione
Premessa
Ringraziamenti
Una bionda creieniera dorata
Capitolo 1: Il cavallo
Capitolo 2: L'alimentazione
Capitolo 3: Il box
Capitolo 4: Pulire il cavallo
Capitolo 5: Sellaggio
Capitolo 6: Girare alla corda
Capitolo 7: A lezione
Capitolo 8: Dressage
Capitolo 9: Salto ostacoli
Capitolo 10: Attacchi
Capitolo 11: Dissellaggio
Capitolo 12: Fuori casa
Capitolo 13: Altre discipline
Capitolo 14: Le organizzazioni
Capitolo 15: I mestieri
Capitolo 16: Un benessere reciproco
In un abbraccio
Link utili
Sigle
Glossario
Fonti
Titolo | Pronti in sella - Quarta Edizione
Autore | Antonino Latocca
ISBN | 9788827828861
Aggiornamento: 26 febbraio 2018
© 2013 Antonino LATOCCA
Si intendono riservati tutti i diritti di copia, stampa, modifica, trascrizione e traduzione di ogni singola parte della presente opera salvo come previsto dal contratto tra l’autore Antonino Latocca e l’editore Youcanprint Self-Publishing
Antonino Latocca
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Youcanprint Self-Publishing
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Prefazione
Avvicinandomi all’equitazione, la mia sete di informazioni e il desiderio di perfezionarmi mi spinsero ad acquistare centinaia di riviste specializzate. Poi, dopo la laurea in psicologia, iniziai il mio percorso di specializzazione, presso l’Università di Firenze, in Riabilitazione Equestre e fui costretta
a consultare ed acquistare decine di libri sull’equitazione. Ma non trovavo mai un punto di sintesi e di raccolta di tutte le informazioni che ottenevo in maniera più o meno frammentata da più parti.
Pronti in sella ha il dono di raccogliere tutte le informazioni necessarie al neofita, fornendogli le indicazioni utili per montare in sella, ma anche ai già esperti per trovare risposte a tante curiosità, sia sul mondo del cavallo che dell’equitazione, fornendo, tra l’altro, link utili e notizie per ulteriori approfondimenti.
Conobbi Antonino proprio in occasione della presentazione del suo libro Pronti in sella, qualche anno fa. Fui chiamata per fare un intervento specifico sulla Riabilitazione Equestre, proprio perché Antonino aveva iniziato a conoscere i cavalli partendo da un percorso di ippoterapia...
Fui subito incuriosita dalla sua personalità: all’apparenza così timido, eppure una grande forza doveva nascondersi in lui.
Quando poi lessi il libro capii la sua vitalità nascosta: la dedizione con cui si era dedicato alla stesura del libro, alla raccolta di tutte le informazioni che lui stesso aveva ricercato per arricchire la sua passione, l’organizzazione degli eventi per la presentazione del libro...
Dopo di allora, ho avuto modo di conoscere più approfonditamente Antonino, essendo iniziata tra noi una collaborazione in cui si è dimostrato un coadiutore preparato, attento e preciso.
D’altra parte il suo percorso equestre, grazie alla tigna
che lo caratterizza, ovvero la determinazione, lo ha visto passare dall'ippoterapia ad alcuni successi nelle gare di salto ostacoli.
La stessa tigna
lo ha portato a revisionare in continuazione il suo lavoro e credo che continuerà a perfezionarlo per tutta la vita.
Il libro nasce da una esigenza personale di studio, di approfondimento e di riorganizzazione della miriade di informazioni, a volte anche contraddittorie, che caratterizzano questo settore. L’esperienza che, continuamente, è andata maturando a contatto con i cavalli e la necessità di fare ordine alle notizie che continuamente raccoglie in preda
alla sua passione, danno come frutto questa nuova revisione dell’opera.
Il libro è scritto con semplicità e chiarezza e con un tono tale da far innamorare dei cavalli anche chi davvero non ne ha mai sentito parlare!
Dott.ssa Lorella Esposito
Premessa
Questo libro è stato scritto per dare la possibilità a chiunque di iniziare a familiarizzare ed immergersi nel fantastico mondo equestre; dalla conoscenza del cavallo, alle cure, alle prime lezioni, al dressage e al salto ostacoli, per passare poi agli attacchi e in fine alle informazioni sulle istituzioni che hanno voce in merito. Ora arricchito con alcune informazioni su aspetti più interessanti che coinvolgono la gente di cavalli
.
Alcuni contenuti sono stati ripresi direttamente dai regolamenti federali. Tuttavia, al momento della stesura dell’opera ed in fase di pubblicazione, alcune cose potrebbero essere cambiate.
Lo scopo dell’opera è consentire a chiunque di poter montare in sella, con tutto ciò che c’è da sapere.
La comprensione dei termini fondamentali è facilitata dall’utilizzo del grassetto, mentre i termini più complessi o più specifici sono evidenziati con il corsivo.
Fatta questa premessa, auguro a tutti una buona lettura.
Ringraziamenti
La realizzazione di quest’opera è stata resa possibile solo grazie alle cose che ho appreso con la pratica e da diversi manuali. In particolare volevo ringraziare i miei istruttori principali: ROBERTO per le nozioni di base e per avermi fatto entrare nel mondo sportivo dell’equitazione, per avermi fatto partecipare alle mie prime gare e per aver sempre fatto di tutto perché continuassi a fare quello che mi è sempre piaciuto; PINO per avermi insegnato molte cose che non sapevo e che non ci sono su nessun manuale, argomenti dettagliati che abbiamo sperimentato insieme con la pratica; OMAR per avermi dato la possibilità di vivere realmente l’esperienza di lavorare in un maneggio e di rendermi conto di tutto il lavoro e le accortezze necessarie per mantenerlo.
I ringraziamenti vanno anche a tutti gli altri istruttori che ho conosciuto e che in parte hanno contribuito alla mia formazione personale.
Voglio ringraziare poi Antonella per la sua presenza, per i suoi costanti incoraggiamenti e la sua vicinanza alla valorizzazione di questo libro.
Un grazie, in fine, a tutti quelli che mi stanno dando una mano e soprattutto a voi tutti lettori.
Ultima, ma non meno importante, è l’esperienza di quasi un anno di affiancamento dell’istruttrice di Riabilitazione Equestre, LORELLA, a cui va un grazie particolare per avermi consentito di andare oltre la classica tecnicità e di scoprire quanto il cavallo faccia bene a tutti.
Autobiografia
Il mio nome è Antonino Latocca; sono nato a Melfi, in provincia di Potenza, l’11 marzo 1995. Ho vissuto la mia infanzia a Rapolla, un paesino di circa cinque mila abitanti, a poco più di cinque chilometri dal mio paese d’origine.
Ho frequentato la scuola materna, elementare e media a Rapolla, poi mi sono iscritto al Liceo Scientifico Federico II di Svevia
di Melfi dove, promosso con buoni risultati al terzo, per interessi didattici mi sono trasferito all’Istituto Tecnico Industriale Ten. R. Righetti
all’altro lato dell’incrocio. Mi sono diplomato nel 2014 come Perito Elettrotecnico
con 74/100 e ho deciso di iscrivermi all’università alla facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche, scegliendo l’Università degli Studi della Basilicata, non tanto per le vicinanze, ma per l’accoglienza.
Con un’infanzia tra Chiesa e Oratorio ho avuto una formazione fortemente cristiana.
Ho poi partecipato, finché è esistito, ad un gruppo folklolistico del mio paese come gonfaloniere.
Nei primi due anni di università sono entrato a far parte della band universitaria come corista.
Parallelamente a tutto ciò, c’è tutta la lunga storia dell’instancabile vita sportiva, per la quale mi sento particolarmente proteso.
Da bambino giocavo a calcio con gli amici di paese avanti casa e passavo così tutti i pomeriggi e i giorni d’estate, finché non ci fu imposto un divieto.
Fin da bambino, insieme ai miei cugini, ci appassionammo di animali, seguendo tutte le puntate di Geo&Geo quando ci ritrovavamo da nostra nonna. Una volta, grazie alla scuola ebbi anche la possibilità di partecipare come pubblico ad una puntata e quella fu probabilmente la prima volta che andai in TV.
Un giorno, tra la quarta e la quinta elementare, mi fu proposto di provare a fare ippoterapia [Terapia a mezzo del cavallo. Vedere il paragrafo RIABILITAZIONE EQUESTRE del capitolo UN BENESSERE RECIPROCO], per una questione di responsabilità. Perché avere a che fare con il cavallo, significa anche prendersene cura. Per non parlare poi dell’utilità psicologica che un animale è in grado di offrire. Così con molto entusiasmo mi avvicinai a questo fantastico mondo per la prima volta.
Inizialmente ci andavo solo una volta a settimana, poi arrivai pian piano a due e ancora ricordo quelle volte che mi scocciava andarci, eppure ero quasi costretto.
Sono stato al passo per anni, perché nell’ippoterapia non è la ludicità che conta ma la postura, la responsabilità, la famigliarità eccetera, piccole cose che fatte per anni, mi sono entrate bene in testa.
Non potevo continuare così perché un istruttore aveva visto qualcosa di più, e così iniziai ad avvicinarmi di più al mondo sportivo. Iniziai a fare trotto e pian piano diventai molto ansioso di voler provare il galoppo.
Ad un certo punto fui dimesso, perché avevo più che raggiunto il punto di autosufficienza richiesto dalla terapia. Così dovetti abbandonare per un po’ l’equitazione, ma non poteva finire così, mi ci ero tanto affezionato. Convinsi allora mamma a portarmi di nuovo e finalmente entrai ufficialmente nel mondo ludico, facendo l’equitazione finalmente come un vero e proprio sport. La prima lezione la feci con un altro caro istruttore che notò che nonostante il tempo passato, non avevo dimenticato niente.
Entrando ufficialmente nel mondo ludico potevo finalmente iniziare a partecipare alle gare. Infatti il 25 maggio 2009 partecipai alla mia prima gara ufficiale, con una Sperimentale 2
, insieme ad una cavalla pezzata [tipo di colorazione del pelo. Vedere il paragrafo I MANTELLI del capitolo IL CAVALLO] a cui ero tantissimo affezionato, di nome Sioux. Mi classificai primo e alcuni dissero questa è la prima di tante altre
e si riferivano alla coppa del primo posto.
Cinque giorni dopo dovevo prepararmi per fare qualcosa di ancora più grande: il mio primo Campionato Regionale, che si tenne a Venosa. Per quell’occasione la sera prima della gara montai una cavalla nuova di nome Fatimina; una bellissima cavalla grigia, sufficientemente alta per la mia altezza, incrocio tra Purosangue Arabo [Razza equina. Vedere il paragrafo LE CLASSIFICAZIONI del capitolo IL CAVALLO] e qualcos’altro. Partecipai nella categoria Sperimentali 1
, perché le Sperimentali 2
prevedevano due crocette che io non avevo mai fatto. Seconda gara, ancora una volta 1° classificato. In quell’occasione, ho avuto la possibilità di osservare un altro maneggio, ma anche di vedere altri cavalieri e altre tecniche.
Ricordo che il direttore del campo prova, guardando che il ragazzo che montò la mia stessa cavalla dopo di me aveva difficoltà, mi chiese se per caso avessi corrotto in qualche modo la cavalla. In quell’occasione vidi anche una bellissima cavalla grigia ancor più alta di Fatimina, che si chiamava Hera, mi affascinò anche il nome. Fu questo il momento giusto per chiedere, davanti a mia madre, terrorizzata nel vedere i cavalli saltare, di potermi avvicinare anch’io al salto ostacoli. Non ebbi risposta dall’istruttore, che era molto soddisfatto del risultato che avevo appena raggiunto, però ebbi subito la contro risposta di mamma che glielo proibì.
Le lezioni di quell’anno che mi hanno portato a partecipare a quel concorso le ho raccontate una ad una nel libro La Nuova Stagione non più in stampa.
Ormai la mia cavalla era Fatimina, anche se fui costretto a dividerla con altri due cavalieri, quindi potevo montarla solo un giorno a settimana io. Pian piano iniziai ad avvicinarmi al salto ostacoli.
L’anno successivo partecipai con la mia Fatimina, che ora dividevo solo con un’altra ragazza e occasionalmente con un altro ragazzo al Campionato Regionale che si svolse a Tito Scalo. Partecipai alla Sperimentale 3
, che prevedeva crocette e qualche verticale. Arrivai 2° perché avevo dimenticato il percorso durante l’esibizione e quindi ebbi qualche penalità.
Nel settembre successivo ci spostammo a Scalera, per l’inaugurazione dell’A.I.A.S. Village, un centro sportivo, riabilitativo e non solo. Ci esibimmo in un carosello [Spettacolo coreografico di cavalli appaiati che si muovono simmetricamente] con dieci cavalli, uno spettacolo artistico di coppie di cavalli, con un sottofondo musicale.
Per la prima volta, ho avuto l’opportunità di dormire fuori casa per un impegno sportivo, in particolare equestre, ed è stato fantastico, anche se il tempo non fu dei migliori.
Nell’estate dell’anno successivo non si tenne nessun campionato regionale in Basilicata. L’anno dopo invece, la sede federale fu spostata ufficialmente a Policoro, dove si tenne poi il Campionato. In quell’occasione per questioni economiche non potetti portare la mia cavalla, ma me ne feci prestare uno che divisi con un’altra ragazza che partecipò con ottimi risultati ad una categoria superiore alla mia. La cavalla si chiamava Baikan, la montai senza neppure che la conoscessi da molto tempo; per la prima volta partecipai ufficialmente in una categoria classificante, arrivando 4° in L60 [Categoria di percorso ad ostacoli con altezza di 60 centimetri. Vedere il paragrafo LE CATEGORIE nel capitolo SALTO OSTACOLI].
Intanto il maneggio a Scalera era stato completato, e fu organizzato un amichevole di salto ostacoli. Ci furono problemi per il trasporto, così ancora una volta montai una cavalla che non conoscevo. Prima di me questa cavalla aveva partecipato già ad altri due percorsi, facendo cadere a terra entrambi i cavalieri. Feci il mio percorso in L70 [Categoria di percorso ad ostacoli con altezza di 70 centimetri. Vedere il paragrafo LE CATEGORIE nel capitolo SALTO OSTACOLI], per fortuna non caddi da cavallo, però la cavalla scartò due volte e quindi fui eliminato comunque. Quello stesso giorno partecipai anche ad una Sperimentale con Sioux che si trovava lì in prestito, con uno splendido risultato, ma per quella categoria non era prevista classifica.
Quella fu l’ultima gara alla quale partecipai, dopodiché mi sono dedicato esclusivamente a migliorare, con tutte le difficoltà dovute a problemi organizzativi.
Verso la fine del 2013, per tramite della scuola, partecipai ad un progetto finalizzato all’integrazione lavorativa, che prevedeva un corso di vela per persone con difficoltà. Così con una settimana prima, e dieci giorni di perfezionamento nel marzo 2014, ho imparato tantissime cose sul fantastico mondo della nautica che a me era del tutto sconosciuto.
Alla fine del progetto sono stato scelto tra i due stagisti e quindi ebbi la possibilità di lavorare come assistente istruttore di equitazione presso il Circolo Velico di Policoro