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Il sorriso spezzato: Testo teatrale su Gianluca Congiusta
Il sorriso spezzato: Testo teatrale su Gianluca Congiusta
Il sorriso spezzato: Testo teatrale su Gianluca Congiusta
E-book90 pagine1 ora

Il sorriso spezzato: Testo teatrale su Gianluca Congiusta

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Info su questo ebook

Il sorriso spezzato è la rappresentazione della vicenda di Gianluca Congiusta, giovane imprenditore di Siderno (RC), ucciso per non essersi sottomesso alle richieste delle cosche mafiose del luogo. La storia si svolge attraverso il racconto che ne fanno la sorella Roberta e il padre Mario. Gianluca sarà sempre presente durante la rappresentazione, non visto e non sentito dagli altri personaggi, e commenterà con le sue parole quanto gli altri diranno. L’opera parla delle malefatte dei mafiosi che impediscono ai giovani calabresi di poter vivere nella loro terra e li costringono ad andarsene, perché la mafia impedisce loro la possibilità di potersi realizzare professionalmente e culturalmente. Parla anche dei luoghi comuni cui sono oggetto la Calabria e i calabresi, non solo da parte di chi vive in altre parti d’Italia ma anche da parte degli stessi calabresi. Nell’opera si ricordano tutti i servitori dello Stato (agenti di Polizia, Carabinieri, politici, giornalisti, donne e uomini di tutte le professioni) che hanno sacrificato la loro vita per l’ideale di svolgere il loro dovere da veri italiani e per dare agli altri la possibilità di vivere in una terra libera dai condizionamenti mafiosi. Attraverso il loro esempio i giovani di oggi possono trovare la forza per reagire e per impossessarsi della loro terra, quindi del loro futuro, togliendola dalle mani dei mafiosi. La sorella, il padre e gli amici, durante la rappresentazione, racconteranno parti della vita di Gianluca, da quando era piccolo, fino a quando diventò un esempio per tutta la comunità di Siderno, per le capacità che aveva dimostrato nella sua attività imprenditoriale, fino alla tragica sera del 24 maggio 2005, quando fu ucciso. L’opera vuole comunque dare una speranza alle ragazze e ai ragazzi di oggi che, attraverso l’esempio di Gianluca, possono trovare la loro strada anche in Calabria, sapendo reagire, non facendosi vincere dall’indifferenza e dai luoghi comuni.  E vuole fare capire, non solo ai ragazzi che recitano, ma anche ai ragazzi e agli adulti che assisteranno alla rappresentazione, che la nostra libertà e la nostra democrazia ci sono state donate da chi, come Gianluca Congiusta, ha sacrificato la propria vita. Il messaggio che si vuole trasmettere è  che la conoscenza e la riflessione su vicende come quella di Gianluca sono fondamentali per la memoria e la difesa della nostra libertà.
LinguaItaliano
EditoreStreetLib
Data di uscita24 apr 2020
ISBN9788835810025
Il sorriso spezzato: Testo teatrale su Gianluca Congiusta

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    Anteprima del libro

    Il sorriso spezzato - Corrado Plastino

    Corrado Plastino

    Il sorriso spezzato

    Testo teatrale su Gianluca Congiusta

    UUID: bad6a8f1-fceb-4234-9003-3092c46c6ba6

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    PRIMA SCENA

    PRIMO INTERMEZZO

    SECONDA SCENA

    SECONDO INTERMEZZO

    TERZA SCENA

    TERZO INTERMEZZO

    QUARTA SCENA

    QUINTA SCENA

    RINGRAZIAMENTI

    A Mario Congiusta

    Il sorriso spezzato è la rappresentazione della vicenda di Gianluca Congiusta, giovane imprenditore di Siderno (RC), ucciso per non essersi sottomesso alle richieste delle cosche mafiose del luogo. La storia si svolge attraverso il racconto che ne fanno la sorella Roberta e il padre Mario. Gianluca sarà sempre presente durante la rappresentazione, non visto e non sentito dagli altri personaggi, e commenterà con le sue parole quanto gli altri diranno. L’opera parla delle malefatte dei mafiosi che impediscono ai giovani calabresi di poter vivere nella loro terra e li costringono ad andarsene, perché la mafia impedisce loro la possibilità di potersi realizzare professionalmente e culturalmente. Parla anche dei luoghi comuni cui sono oggetto la Calabria e i calabresi, non solo da parte di chi vive in altre parti d’Italia ma anche da parte degli stessi calabresi. Nell’opera si ricordano tutti i servitori dello Stato (agenti di Polizia, Carabinieri, politici, giornalisti, donne e uomini di tutte le professioni) che hanno sacrificato la loro vita per l’ideale di svolgere il loro dovere da veri italiani e per dare agli altri la possibilità di vivere in una terra libera dai condizionamenti mafiosi. Attraverso il loro esempio i giovani di oggi possono trovare la forza per reagire e per impossessarsi della loro terra, quindi del loro futuro, togliendola dalle mani dei mafiosi. La sorella, il padre e gli amici, durante la rappresentazione, racconteranno parti della vita di Gianluca, da quando era piccolo, fino a quando diventò un esempio per tutta la comunità di Siderno, per le capacità che aveva dimostrato nella sua attività imprenditoriale, fino alla tragica sera del 24 maggio 2005, quando fu ucciso. L’opera vuole comunque dare una speranza alle ragazze e ai ragazzi di oggi che, attraverso l’esempio di Gianluca, possono trovare la loro strada anche in Calabria, sapendo reagire, non facendosi vincere dall’indifferenza e dai luoghi comuni. E vuole fare capire, non solo ai ragazzi che recitano, ma anche ai ragazzi e agli adulti che assisteranno alla rappresentazione, che la nostra libertà e la nostra democrazia ci sono state donate da chi, come Gianluca Congiusta, ha sacrificato la propria vita. Il messaggio che si vuole trasmettere è che la conoscenza e la riflessione su vicende come quella di Gianluca sono fondamentali per la memoria e la difesa della nostra libertà.

    Personaggi

    Prima scena

    Gianluca Congiusta, Roberta Congiusta, Mario Congiusta

    Primo intermezzo

    Gianluca Congiusta

    Seconda scena

    Sei turisti, sei abitanti del luogo, Gianluca Congiusta, Roberta Congiusta, Samantha

    Secondo Intermezzo

    Gianluca Congiusta

    Terza scena

    Dodici studenti, due professoresse, un professore, un preside, Gianluca Congiusta, Mario Congiusta

    Terzo intermezzo

    Gianluca Congiusta, Mario Congiusta, Roberta Congiusta

    Quarta scena

    Gianluca Congiusta, Roberta Congiusta, otto amici di Gianluca

    Quinta scena

    Gianluca Congiusta, Roberta Congiusta, Mario Congiusta

    PRIMA SCENA

    Nel salotto di casa Congiusta: un tavolo con dei ricami, un portafiori, un telefonino, quattro sedie intorno, una libreria sullo sfondo. Roberta sta dormendo su una poltrona. Viene svegliata dal suono dello smartphone. Su di lei ci sono un libro di poesie e l’album delle fotografie. Successivamente entrano Mario (il padre di Roberta) e Luca (il fratello). Luca non sarà visto e sentito da Roberta e da Mario, anche se reciterà insieme a loro.

    Roberta dorme su una poltrona. Suona lo smartphone che è vicino a lei.

    Roberta – Oh! Mi sono addormentata. Mi sono addormentata mentre leggevo questo libro di poesie. Ma chi sarà che chiama a quest’ora? Chi sarà mai? (Prende il cellulare e guarda chi sta chiamando) Ma no. Sempre lui che chiama. Ma possibile? Il professore che vuole scrivere un testo teatrale su Luca. No… non rispondo… ora non rispondo… Ma guarda… mi sono addormentata mentre leggevo questo libro di poesie e sfogliavo l’album delle foto di Luca.

    Musica

    Roberta legge dal libro una poesia –

    Cammino per strade

    guardando assenze.

    Catturato da mille pensieri,

    guardo, non osservo, non vedo.

    Un rumore, un odore

    interrompe lo scorrere vuoto.

    Riporta un’età

    andata perduta,

    creduta perduta.

    Ma era con me.

    Da qualche parte c’era.

    Arriva, mi tocca, sparisce.

    Rimane l’odore,

    rimane il rumore.

    Frammenti di vita,

    ritorno al passato

    che è stato presente,

    che ora diventa… presente.

    Ma è poco.

    Un momento, un attimo,

    che fa stare bene ma…

    ritorna il presente,

    il reale presente

    che mi avvolge, mi prende.

    Per ora è così. È giusto così.

    Non è giunta l’età

    del passato presente.

    Ora vivo l’attesa,

    e mi basta l’attesa.

    Roberta – Attesa. Dice bene lui… il poeta… <>. Per chi? Per chi non è giunta? Qual è l’età del passato che diventa presente? Per me è già arrivata e non da ora, non da poco. Da quindici anni vivo il passato come un presente. Non ho un presente, me l’hanno tolto… il presente e… il futuro. (Musica. Prende l’album di fotografie che è sul tavolo e lo sfoglia) Eccolo il mio presente… questo album… queste immagini ingiallite e… lui… Luca… il mio passato che… è sempre presente… con me… in me…

    Luca entra in scena ma Roberta non può vederlo e sentirlo.

    Roberta – Il mio Luca. Che mi hanno portato via. Che volevano portarmi via. Ma non ci sono riusciti. Perché Luca è qui. Lo sento che è qui.

    (Musica)

    Lo sento. Lo sento. O… voglio sentirlo. A volte… ci penso che… non è possibile… sentirlo… vederlo. Ma io lo sento, lo sento… che è qui, con me. Che non se n’è mai andato, anche se volevano portarlo via da me.

    Luca – Sono qui, vicino a te. Lo sono sempre stato, non sono andato via, non avrei potuto… È vero. Hanno voluto portarmi via ma non ci sono riusciti. Tu non mi vedi, non mi senti. O forse mi senti, in

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