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7 Knights
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E-book79 pagine1 ora

7 Knights

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Info su questo ebook

Sette Cavalieri, ognuno rappresentato da un colore, combattono insieme contro vari eserciti, tra due epoche. Il protagonista di questa avventura è il Cavaliere Bianco, il più giovane e valoroso dei sette.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ott 2018
ISBN9788829544530
7 Knights

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    Anteprima del libro

    7 Knights - Pietro Pellegrino

    Capitolo

    PARTE PRIMA

    Epoca dell’Oro

    ~~C’era una volta un giovane cavaliere già molto forte e coraggioso nonostante la sua giovane età. Aveva cappelli castani scuri ed occhi nocciola. La sua armatura era bianca, per questo era soprannominato Cavaliere Bianco. E con questo soprannome era conosciuto in tutto il Regno. Un giorno, il Re chiamò tutti i cavalieri del Regno nel suo castello per una missione speciale, ed andò anche lui.

    Il Re era disperato perché sua figlia era stata rapida da una grande e violenta banda di briganti. Costoro avevano già depredato e distrutto molti villaggi e paesi. Raramente, lasciavano persone vive. Tuttavia, capitava che alcuni li asciassero vivi per tenerli come schiavi nella loro base o per venderli. La loro base era segreta e nessuno aveva mai scoperto dove si trovasse. Il Re non sapeva dire se sua figlia fosse ancora viva o no, in ogni caso, in un primo momento, aveva mandare tutti gli uomini al suo servizio alla ricerca della base dei briganti, dove sicuramente avrebbe potuto ritrovare sua figlia… nel caso fosse stata ancora viva. Dopo quasi due settimane, nessuno era riuscito a trovarla. Perciò, il Re aveva deciso di chiamare anche tutti i cavalieri del Regno; appellandosi a loro, promise grandi ricompense per coloro che sarebbero stati in grado di portare indietro sua figlia.

    Il giorno dopo, cento cavalieri partirono dal castello per andare alla ricerca della principessa. Tra di loro c’era anche il giovane cavaliere. Tutti andarono in direzioni differenti, ognuno spinto dalle proprie intuizioni; non solo, ognuno di loro si sarebbe dovuto rivolgere alle proprie capacità per compiere questa missione. Dopo quasi una settimana, nessuno ancora aveva trovato e liberato la principessa. Tuttavia, i più forti ed abili tra loro, sette cavalieri per la precisione, si erano tutti cimentati in particolari azioni od erano caduti in singolari pericoli.

    Il Cavaliere Rosso, conosciuto come il più forte dei cento, dopo essere passato in un fitto bosco, si era trovato ad entrare in una buia ed umida caverna, dove aveva trovato niente di meno che un Drago ad accoglierlo.

    Il Cavaliere Nero, conosciuto tra i cento come il più spietato, durante la sua ricerca, una notte si era fermato a dormire in una locanda di un povero villaggio. Quando alcuni ladri locali, avevano provato a derubarlo, mentre dormiva, si erano ritrovati fatti in tanti pezzi.

    Il Cavaliere Blu, che era conosciuto come il più intelligente, era riuscito a supporre la zona dove si poteva trovare la base dei briganti. Perciò, era riuscito ad avvicinarsi parecchio alla medesima ma, mentre espletava la sua ricerca, aveva finito per essere attaccato da una strega, che viveva in quel territorio.

    Il Cavaliere Verde, conosciuto come il più astuto, si era travestito da brigante ed aveva iniziato a girare diverse osterie del Regno. Aveva pensato che così sarebbe stato più facile per lui scoprire qualsiasi tipo d’informazione sulla principessa e sulla base dei briganti.

    Il Cavaliere Grigio, conosciuto come il più vecchio, saggio ed esperto, mentre domandava a quante più persone possibili della base era stato attaccato da un giovane cavaliere, che aveva pensato di farsi un nome sconfiggendo proprio lui. Il giovane era inesperto ma forte e vigoroso.

    Il Cavaliere Giallo, conosciuto come il più ricco, aveva portato con sé cento dei suoi uomini perché lo aiutassero a cercare anche loro la principessa. Sfortunatamente, durante il suo cammino in una terra sconosciuta, sperduta e prettamente selvaggia, si era trovato a scivolare sopra una roccia e cadere in un precipizio.

    Il Cavaliere Bianco aveva trovato un bandito, della stessa banda che aveva rapito la principessa. Era stato quasi ucciso da un altro cavaliere, ma lui lo aveva salvato e lo aveva portato da un medico. Per sdebitarsi, il bandito rivelò al Cavaliere che la principessa era ancora viva e l’esatta posizione della base. Dopo aver saputo di tale informazione, aveva pagato vari messaggeri perché avvisassero il Re ed alcuni dei cavalieri della posizione della base. Dopo aver fatto ciò, si diresse direttamente alla base e la raggiunse dopo due giorni di viaggio. Avrebbe potuto aspettare i rinforzi, ma temeva per la vita della principessa, perciò decise d’infiltrarsi nella base da solo.

    La base era in una caverna. I briganti, al suo interno, erano mille, Il Cavaliere Bianco era riuscito ad infiltrarsi ed ad eliminare diversi banditi, prima che qualcuno di loro riuscisse a dare l’allarme. Circa trecento banditi lo circondarono, ma il giovane Cavaliere, senza nessun timore per il numero spropositato di nemici, iniziò a combattere con una tale audacia da meravigliare tutti i briganti. Non succedeva tanto spesso che un uomo combattesse da solo contro un tale esercito come se stesse affrontando un solo uomo. Rimasero quasi ipnotizzati dal suo modo di combattere, così tanto che lo stesso Cavaliere sfruttò il loro momento di sconcerto per colpirli ancora più duramente.

    Il capo dei briganti, che era anche il più forte tra di loro, strabiliato dalle capacità del Cavaliere aveva deciso di sfidarlo in un combattimento. Si trattava di un energumeno grasso e forte; era pelato e portava una barba incolta; le sue grosse braccia erano scoperte e pelose; il suo nome era Golia. Il Cavaliere Bianco accettò la sfida ed il capo dei briganti afferrò una grande ascia. I due iniziarono a combattere subito con grande impeto. Il giovane Cavaliere schivò diversi colpi nemici e capì nello stesso momento che, se il suo avversario lo avesse colpito anche una sola volta con quell’ascia, lo avrebbe ucciso sicuramente. Perché la sua forza fisica era davvero eccezionale. Inoltre, anche l'armatura del cavaliere non era particolarmente resistente. Golia si prese diversi fendenti e resistette come se niente fosse, senza battere ciglio, come fosse stato un ammasso di roccia. Ad un certo punto, il

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