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Dizionario dei personaggi evangelici
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E-book359 pagine3 ore

Dizionario dei personaggi evangelici

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Info su questo ebook

Il tema è trattato nella sua completezza, dando rilievo anche a quei soggetti evangelici di cui si ha appena memoria.
L’autore equilibra il rigore scientifico, fondato sugli storici greco-latini, con una accurata indagine teologica, rivolta ai primi Padri del Cristianesimo. La prosa brillante ed incisiva restituisce molto bene le caratteristiche psico-sociologiche, le azioni, la spiritualità, il ruolo, le vicende di ogni personaggio, in armonia con il relativo ambiente.
 
LinguaItaliano
Data di uscita14 nov 2018
ISBN9788865126585
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    Dizionario dei personaggi evangelici - Santino Spartà

    Santino Spartà

    Dizionario dei personaggi evangelici

    ISBN: 978-88-6512-658-5

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Introduzione

    Premessa

    Fonti

    Abbreviazioni

    PERSONAGGI

    Adultera

    Andrea

    Angeli della risurrezione

    Anna profetessa

    Anna, sommo sacerdote

    Anziani

    Archelao

    Augusto

    Bambina siro-fenicia

    Bambini

    Barabba

    Bartimeo (Gerico)

    Bartolomeo

    Caifa

    Centurione

    Ciechi di Cafarnao

    Cieco di Betsaida

    Cieco di Gerico

    Cieco-nato

    Cleopa

    Diavolo delle tentazioni

    Dieci lebbrosi

    Disma – Buon ladrone

    Donna anonima

    Donna curva

    Dottori nel tempio

    Elisabetta

    Emoroissa

    Erode il Grande

    Erode Antipa

    Erode Filippo

    Erodiade

    Erodiani

    Eunuco

    Farisei

    Figlio della vedova di Naim

    Figlia di Giairo

    Filippo apostolo

    Filippo, tetrarca

    Fratelli di Gesù

    Funzionario regio

    Gabriele

    Gadareni

    Gentili

    Gesù Cristo

    Giacomo di Alfeo

    Giacomo il Maggiore

    Giovane ricco

    Giovanna

    Giovanni Battista

    Giovanni evangelista

    Giuda Iscariora

    Giuda Taddeo

    Giuseppe

    Giuseppe di Arimatea

    Greci

    Idropico guarito

    Indemoniati

    Indemoniato epilettico

    Indemoniato di Gerasa

    Indemoniato muto e sordo

    Innocenti (Strage degli)

    Lavanda dei piedi

    Lazzaro

    Lebbroso

    Lisania

    Longino (soldato romano sotto la croce)

    Luca

    Magi

    Malco

    Marco

    Marta di Betania

    Maria Maddalena

    Maria SS.

    Maria, madre di Giacomo il Minore e di Giuda Taddeo

    Maria, madre di Marco

    Maria, sorella di Marta

    Matteo

    Mattia

    Moltiplicazione dei pani

    Nicodemo

    Nozze di Cana

    Paralitico di Betsaida

    Paralitico calato dal tetto

    Pastori

    Pietro

    Pilato

    Procula

    Profanatori del tempio

    Proprietario del Cenacolo

    Pubblicani

    Quirino Publio Sulpicio

    Sadducei

    Salomè

    Samaritana

    Samaritani respingono Gesù

    Scriba

    Serva (accanto a Pietro)

    Simeone al tempio

    Simone apostolo

    Simone di Cirene

    Simone il fariseo

    Simone il lebbroso

    Sinedrio

    Sordo-muto

    Stephaton

    Suocera di Pietro

    Teofilo

    Tiberio

    Tommaso

    Uomo della mano rattrappita

    Vedova-obolo

    Veronica

    Zaccaria

    Zaccheo

    Zebedeo

    IL CALAMO

    Catechesi

    23

    L’autore ringrazia

    il Prof. Don Pasquale Basta

    e Mons. Vincenzo Francia

    per la gentile collaborazione.

    Dizionario dei personaggi evangelici

    © 2018, Marcianum Press, Venezia

    Marcianum Press

    Edizioni Studium S.r.l.

    Dorsoduro, 1 – 30123 Venezia

    t 041 27.43.914 – f 041 27.43.971

    marcianumpress@edizionistudium.it

    www.marcianumpress.it

    Impaginazione : Tomomot, Venezia

    ISBN 978-88-6512-658-5

    Introduzione

    Ad essere studiati con grande attenzione sono stati nel passato più recente i personaggi del Nuovo Testamento. Si pensi soltanto ai lavori di Mannucci, Vignolo e Marchadour sui personaggi del Quarto Vangelo. Ai lavori di Aletti, Broccardo e Crimella sui protagonisti dell’opera lucana, o agli studi di Salvatore, Bonifacio, Mascilongo e Fabre sui cosiddetti personaggi minori e sui discepoli in Marco.

    A nessuno era, però, finora venuto in mente di stilare addirittura un dizionario di tutti i personaggi del Nuovo Testamento, dai più celebri e famosi come i dodici Apostoli fino a quelli di cui si ha appena memoria, tipo la serva che interrogò Pietro la sera del giovedì santo attorno ad un fuoco.

    Il lavoro di don Santino Spartà copre un vuoto. Egli mette insieme le conoscenze ed il rigore dello storico che ha frequentato assiduamente Tacito, Svetonio, Strabone, Giuseppe Flavio ed Eusebio di Cesarea con una indagine patristica assai accurata condotta sulle pagine della patrologia greca e latina.

    Al tempo stesso non sono trascurati i livelli più profondi del racconto sacro e della spiritualità soggiacente. Don Santino, infatti, studia anche i personaggi e la loro caratterizzazione, indagando sulle modalità di presentazione delle varie figure sulla scena del racconto. Ne descrive, sempre in bella prosa, le azioni che il singolo protagonista compie nel corso della vicenda, parallelamente alla tinteggiatura del suo mondo interiore.

    Non mancano riferimenti alla tipologia del personaggio stesso, con l’evidenziazione del ruolo svolto (protagonista, antagonista, aiutante, oppositore ecc.) come anche i rapporti esistenti tra le varie figure (costituenti il sistema dei personaggi). Da ultimo l’autore si rivela molto attento alla caratterizzazione morale, religiosa, psico-fisica e socio-culturale, con la sottolineatura delle eventuali implicazioni simboliche che collegano il personaggio alle idee ed ai temi di cui è portatore.

    Don Pasquale Basta

    Dott. In Scienze Bibliche

    Prof. di Esegesi del Nuovo Testamento

    Università Urbaniana-Roma

    Premessa

    Ho curato di ogni personaggio evangelico, che conobbe Gesù, solamente un profilo esistenziale. Mi sono astenuto dal rincorrere le loro dottrine e problematiche specifiche, per restare in armonia con gli intendimenti del mio lavoro. Perciò ho trasferito questioni particolareggiate ai commentatori militanti del Nuovo Testamento.

    Mi sono fatto guidare teologicamente dai Vangeli, dalla Patrologia Latina e Greca.

    Ho colloquiato virtualmente con quei Padri della Chiesa, che si sono lasciati sedurre, senza gelosia religiosa, dallo svolgimento della mia esposizione.

    Ho frugato, con l’incanto della pazienza certosina, altri storici ed archivi antichi, attinenti al mio lavoro.

    Sono stato essenziale nella trattazione, senza trascurare un attento ventaglio di ricerche puntuali.

    Ho riportato, all’occorrenza, sempre la stessa citazione per l’utilità del lettore.

    Ringrazio quegli esperti, che mi presenteranno osservazioni oggettive, inerenti all’argomento trattato.

    Santino Spartà

    Fonti

    Sacra Bibbia , a cura di B. Mariani, Milano, 1964

    Vangeli apocrifi del N. Testamento, a cura di L. Moraldi, Torino, 1986, I-II

    PG. Patrologia Greca

    PL. Patrologia Latina

    Agostino De civitate Dei; Enarrationes in Psalmos

    Ambrogio Commentarium in Lucam

    Atanasio Vita Antonii

    Bernardo il Monaco Itinerario dei Luoghi Santi

    o il Saggio

    Bonaventura Commentarium in Evangelium S. Joannis

    Cassio D. Historia Romana

    Cirillo d’Alessandria Commentarium in Lucam

    Crisologo Sermo 315

    Crisostomo Commentarium in Mattheum

    Eteria Diario di un viaggio

    Eusebio Historia Ecclesiastica

    Filone Legatio ad Gaium

    Flavio G. Antichità Giudaiche; Guerra Giudaica

    Girolamo De viris illustribus

    Gregorio Magno Moralia 1

    Leone Magno Sermo 62

    Livio T. Historia

    Niceforo Historia ecclesiastica II

    Origene Contra Celsum; Homelia in Lucam

    Paolino da Nola Carmen

    Plinio Historia Naturalis

    Plutarco Vite parallele

    Prospero De vocatione Gentium

    Strabone Geografia

    Svetonio Augustus

    Tacito Annales

    Abbreviazioni

    Act. Atti

    1Cr. 1Cronache

    Deut. Deuteronomio

    Dn. Daniele

    Es. Esodo

    Est. Ester

    Gal. Galati

    Gdc. Giudici

    Gen. Genesi

    Ger. Geremia

    Gios. Giosuè

    Gv. Giovanni

    Is. Isaia

    Lc. Luca

    Lev. Levitico

    Mc. Marco

    Mt. Matteo

    Num. Numeri

    Prov. Proverbi

    1Sam. 1Samuele

    2Sam. 2Samuele

    Sap. Sapienza

    PERSONAGGI

    Adultera

    (Gv. 8, 3)

    Durante l’ottava dei Tabernacoli, Gesù dopo avere colorito la notte di preghiera sul monte degli Ulivi, suo frequente incanto spirituale, [1] scese in città, quando il sole profumava di luce innocente.

    Mentre sedeva nel tempio a salmodiare insegnamenti per le turbe, fu spinta ai suoi piedi una donna confusa e scarmigliata. Col viso coperto di vergogna, fu accusata di adulterio da scribi e farisei.

    Del resto Tacito aveva denunciato in sintesi i costumi corrotti di quel tempo. [2]

    Ma prima di essere lapidata, stando ad Ezechiele, [3] e al codice di Mosè, [4] in vigore ancora al tempo di Gesù, [5] i denuncianti si rivolsero al Maestro per capirne il relativo pensiero.

    Essendo la lapidazione la pena per una fidanzata infedele, [6] si è portati a pensare che si trattasse di una donna piuttosto giovane.

    Dicevano questo per metterlo alla prova, onde avere di che accusarlo. [7]

    Se si fosse schierato per l’uccisione della donna a sassate, colta in fragrante, allora, pensavano, sarebbero stati intorpiditi i suoi principi di misericordia e di bontà, se invece non fosse stato favorevole alla punizione, avrebbe dimostrato di essere un abolitore della Legge.

    Gesù, invece di rispondere, si mise a scrivere col dito in terra. Gli accusatori, impazienti, insistettero per avere un riscontro. Il Signore, consultando la sua intelligenza e sorridendo finemente del loro tranello, pronunciò compiaciuto: Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra. [8]

    Non aggiunse altro. Chinatosi riprese a tracciare cosa? Girolamo [9] crede che abbia scritto i peccati degli accusatori, mentre Maldonato [10] suppone che abbia tracciato segni senza alcun significato, come uomo non interessato ad intervenire.

    Quelli, convinti delle proprie colpe, si allontanarono disordinatamente da lui ad uno ad uno, seguiti dallo sguardo ironico dei presenti.

    Il Messia, ormai solo, si rivolse benevolmente alla peccatrice: Donna, dove sono i tuoi accusatori? Ti ha condannato qualcuno? [11]

    L’adultera, ancora in un imbarazzante disagio, pronunciò a fatica: Nessuno, Signore! [12] E Gesù di rimando: Neanche io ti condanno. Va’ e da questo momento non più peccare. [13]

    L’autenticità del brano è ammessa da Leone Magno, [14] da Crisologo, [15] da Gregorio Magno, [16] da Prospero. [17]

    In quel luogo ormai deserto, rimase però la giustizia sublimata dalla misericordia.

    Bibliografia

    G. Moroni, Adultera, in Diz. di Erudizione Storico Ecclesiastica, Venezia, 1878, 30, p. 100; 88, p. 279


    [1] Mt. 21, 4; 24, 5 ; 26, 30; Lc. 21, 37

    [2] Histor. 5, 5

    [3] 16, 38s; 23, 46

    [4] Lev. 20,10 Deut. 22, 23

    [5] Gv. 8, 5

    [6] Lc. 1, 27

    [7] Gv. 8, 31

    [8] Gv. 8, 7

    [9] PL. 23, 553

    [10] Comm. in Joh, cap. I

    [11] Gv. 8, 10 Comm. in Joh, cap. I

    [12] Gv. 8, 11

    [13] Gv. 8, 11

    [14] Sermo 62

    [15] Sermo 115

    [16] Moralia 1, I., cap. 6

    [17] De vocat. Gent. I., cap. 8

    Andrea

    (Mt. 4, 18)

    Andrea, figlio di Giona, residente a Cafarnao, [1] ma originario di Betsaida, [2] città alla foce del Giordano, [3] stando a G. Flavio [4] e a Plinio, [5] oggi Telhum, secondo P. Benoit. [6] Era fratello di Pietro, [7] con il quale esercitava il mestiere di pescatore sul mare di Galilea. [8] Il sole segnava le ore sedici, quando Andrea fu invitato da Cristo, a trascorrere il resto del giorno e forse anche la notte. Non si sa cosa si siano confidati. È certo che il chiamato rimase talmente convinto di trovarsi dinanzi al Messia, da comunicare la scoperta a Simone-Pietro. [9]

    Perché viene nominato Andrea e non l’altro apostolo, si chiede e risponde Bonaventura? [10] Per far capire che Pietro fu chiamato per mezzo di Andrea.

    Si licenziò dal Battista, suo primo maestro, [11] che non introdusse intralcio al dire di Agostino [12] e si dispose a seguire Gesù con ubbidienza e fede, stando al Crisostomo. [13]

    Nel gruppo dei Dodici, Andrea affiora al secondo posto in Matteo [14] e in Luca, [15] mentre in Marco [16] e negli Atti [17] è nominato per quarto. Fu presente al primo miracolo di Gesù a Cana. [18]

    Fu onorato della presenza di Gesù, appena uscito dalla sinagoga, in casa sua e del fratello, al momento della guarigione della suocera di Simone. [19]

    Segnalò a Gesù, già sulla riva orientale del lago di Tiberiade, quel ragazzo con due pesci e cinque pani, [20] di cui si servirà il Taumaturgo per sfamare cinquemila uomini senza contare donne e bambini, [21] seduti sulla verde intensità della pianura. [22] Ancora Andrea con altri tre apostoli, chiede al Maestro, che dal Monte degli Ulivi allungava mestamente lo sguardo verso Gerusalemme, quando sarebbe avvenuta la distruzione della metropoli e la fine del mondo. [23]

    Dissipò l’imbarazzo di Filippo, perplesso dinanzi alla richiesta di alcuni greci, che pregavano di essere ammessi alla presenza di Gesù [24] , e indirettamente fece capire che con l’apostolo filasse una fraterna amicizia, anche perché era originario della stessa città. [25]

    È menzionato per l’ultima volta nel Cenacolo dopo l’Ascensione. [26]

    Secondo l’apocrifo vangelo I miracoli del Beato Andrea Apostolo [27] il santoavrebbe, tra l’altro, liberato Matteo, avrebbe scacciato sette demoni tra le tombe a Nicea, avrebbe guarito un malato a Tessalonica, avrebbe risuscitato Filopatore ed altri annegati… [28]

    Secondo Eusebio di Cesarea, [29] avrebbe predicato nella Scizia, in seguito nell’Epiro [30] e nell’Acaia. [31] Sarebbe morto a Patrasso su una croce decussata, a forma di X, come riferisce Girolamo, [32] sotto il proconsole Egea. [33] Notizia confermata da Fausto Manicheo. [34] Apud Patras, Achaiae. natalis sancti Andreae apostoli, qui in Thracis Christi evangelium praedicavit. [35]

    Nel 356, al dire di Paolino di Nola, [36] l’imperatore Costanzo ne avrebbe accolto i resti mortali a Costantinopoli, venerati da Egeria senza nominarli, [37] onore confermato da G. Dragon, [38] e a Roma sull’Esquilino verso il V secolo, con l’intervento di papa Simplicio; [39] la testa sarebbe custodita in S. Pietro in Vaticano, sotto il pontificato di Pio II; le reliquie nel 1200 sarebbero state trasferite pure ad Amalfi.

    Bibliografia

    G. D. Gordini, Andrea apostolo, Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1961, I, p. 1094s

    E. Peretto, Andrea apostolo, in Diz. Patristico e di Antichità Cristiane, Casale Monferrato, 1983, I, 190s


    [1] Mc. 1, 32

    [2] Gv. 1, 44

    [3] O. D. Baldi, Cafarnao in Enc. Ital. Treccani, Roma, 1930, 8, p. 254

    [4] G. Favio Antichità, 20, 8, 4

    [5] Hist. Nat. 5, 15, 71

    [6] L’évangile selon St. Matthieu, Parigi, 1953, p. 49

    [7] Gv. 1, 40

    [8] Mt. 4, 18; Mc. 1, 16

    [9] Gv. 1, 42

    [10] Commentarium in Evangelum S. Joannis 1, 85

    [11] Gv. 1, 40

    [12] PL. 15, 1441

    [13] PG. 57, 219

    [14] Mt. 10, 2s

    [15] Lc. 6, 14

    [16] 3, 16

    [17] At. 1, 13

    [18] Gv. 1, 2

    [19] Mc. 1, 29

    [20] Gv. 6, 9s

    [21] Mc. 6, 44

    [22] Mc. 6, 39s

    [23] Mc. 13, 3

    [24] Gv. 12. 20s

    [25] Gv. 1, 44

    [26] At. 1, 13

    [27] 2, p. 1363

    [28] Apocrifi del Nuovo Testamento, a cura di L. Moraldi, Torino, 1986, 2, p. 1368s

    [29] Hist. Eccl. 3, 1, 1

    [30] Gregorio Nazanzieno, Orat. 33

    [31] Girolamo, Epist. 59

    [32] PL. 24, 875

    [33] Niceforo, Hist. Eccl. II, 39

    [34] Agostino, Contra Faustum man. 14, 1

    [35] Bollandisti, Acta Sanctorum Decembris, Bruxellis, 1940, p. 555

    [36] Carmen, 19, 231

    [37] Egeria, Diario di un viaggio, 1, 23, 9

    [38] G. Dragon, Costantinopoli, la nascita di una capitale, (330-451), Torino, 1991

    [39] R. Krautheimer, Corpus basilicarum christianarum Romae, Città del Vaticano, 1937, p. 164

    Angeli della risurrezione

    (Mt. 28, 2; Mc. 16, 1)

    Solo l’alba di una domenica è rimasta eterna.

    Un messaggero divino, [1] seduto su un vergine raggio di sole, rotolò, per l’incanto di una forza misteriosa, un macigno circolare, che ostruiva una tomba e si accoccolò sopra placidamente con evidente atteggiamento di aspettativa.

    Già il fulgore di Cristo risorto si riverberava tra le candide veste dell’ angelo, aureolato di iridescenza celestiale; sedeva sulla destra, perché simbolo di rispettabilità.

    In precedenza, mentre soldati romani a guardia del sepolcro giacevano tramortiti da quell’insolito terremoto, giunsero sul posto Maria Maddalena, Maria di Giacomo, Giovanna e Salome con aromi. [2]

    Ma intanto che evidenziavano spavento per la tomba vuota, si accorsero di un giovane di sfolgorante aspetto, che si premurò di risollevarle: Non temete…So bene che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto. [3]

    Allora le donne capirono ed essendosi allontanate in fretta dal sepolcro corsero con grande gioia a dare l’annuncio ai discepoli [4] e lo adorarono dopo la risurrezione, come afferma Cirillo di Gerusalemme. [5]

    Bibliografia

    L. Janssens, Tractatus de angelis,Friburgo, 1905

    E. Caretti, Gli Angeli, Bologna, 1925


    [1] Mt. 28, 1s

    [2] Mc. 16, 1s

    [3] Mt. 28, 5

    [4] Mt. 28, 8

    [5] Catechesi prebattesimali e mistagogiche, 13, 39

    Anna profetessa

    (Lc. 2, 36)

    Lo conobbe subito. Quello era il bambino, che aspettava da una vita. Si prostrò davanti a Gesù, mentre veniva presentato al Tempio da Giuseppe e da Maria. Liturgia, che è stata descritta anche da Egeria nel suo Diario di viaggio. [1]

    Lei, Anna, la profetessa si mise a lodare Dio e a parlare del Neonato a tutti coloro che attendevano la salvezza. [2]

    Entrava così nella tradizione di quelle donne che avevano ricevuto questo carisma, come Myriam, sorella di Aronne, [3] Debora, [4] Culda [5] e le quattro figlie vergini del diacono Filippo. [6] Anna, figlia di Fanuele, [7] della tribù di Aser, rimasta vedova in età avanzata, non volle più sposarsi, pur ritenuta avvenente e servì Dio con digiuni e preghiere. [8] Morì a ottantaquattro anni e a centotre per qualche studioso. [9]

    Il Martirologio Romano festeggia la profetessa il 1° di settembre. Anche i Vangeli apocrifi del Nuovo Testamento, [10] pur ricordando Anna, non aggiungono niente di nuovo.

    Agostino tiene a precisare, nel Commento al Vangelo di S. Giovanni, [11] che Anna individuò il Cristo in quel bambino, per illuminazione dello Spirito Santo senza averlo visto prima.

    Bibliografia

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