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Come navigare in una Grande Organizzazione
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E-book117 pagine45 minuti

Come navigare in una Grande Organizzazione

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Info su questo ebook

In questo libro a metà fra il testo autobiografico e una guida self-help di sopravvivenza lavorativa, l'autore racconta con fine ironia, a tratti caustica e graffiante, la sua esperienza umana e professionale nella realtà tentacolare di una Grande Organizzazione (GO). 
Cosa si deve aspettare chi lavora in una GO? Come comprendere i suoi articolati e spesso assurdi meccanismi? Come si sopravvive in una GO mantenendo intatte le proprie facoltà mentali ed evitando l'annichilimento psicologico? A queste e altre domande Stefano Cifiello arrischia una risposta.
LinguaItaliano
Data di uscita23 gen 2019
ISBN9788832760736
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    Anteprima del libro

    Come navigare in una Grande Organizzazione - Stefano Cifiello

    Epitteto

    Indice

    Introduzion

    Cap.1 - Navigare in una Grande Organizzazione

    Cap. 2 - Il Capo, i rivali e tu

    Cap. 3 - Il Circolo ufficiali

    Cap. 4 - I Colleghi

    Cap. 5 - Cosa si produce nelle GO

    Cap. 6 - Tipi di GO

    Cap. 7 - Strumenti di cui dotarsi per navigare in una GO

    Cap. 8 - Conclusioni

    Introduzione

    Questo lavoro è dovuto ai tediosi pomeriggi che un medio/piccolo dirigente di una Grande Organizzazione, come me, non sa e non saprà mai come trascorrere.

    Letta la posta, finite le urgenze della mattina, chiusi nei propri uffici gli altri dirigenti medi/piccoli (chissà cosa faranno loro per trascorrere il tempo?), già a casa i dipendenti e i Capi, i primi perché hanno finito il loro orario, essendo sul campo di battaglia già dalla 7:30 (e non alle 9:30 come te), gli altri perché non hanno nessuno che controlla il loro orario (è il problema logico di chi rade il barbiere, chi controlla il controllore, ecc.) eccoti più o meno solo.

    Un pasto frugale, più per noia che per necessità, nessuna collega apprezzabile, chiuso dentro l’ufficio più accogliente di cui posso disporre, fra le dita la tastiera più veloce, io, medio/piccolo dirigente di una Grande Organizzazione, non ho trovato di meglio da fare, essendo poi noioso consultare la pornografia di Internet, che condensare qui un manuale di sopravvivenza.

    Il titolo originale doveva essere: Come far carriera in una Grande Organizzazione, ma già a pagina 10 mi sono ravveduto e ha trovato conferma razionale all’intuizione che le possibilità di carriera non esistono e quindi non si tratta di fondare un regno, ma come Robinson Crusoe, al massimo di sopravvivere.

    Il tono di questo lavoro voleva essere ironico, senza essere comico, ma anche realista, nel senso della tradizione Verista, Realista e Neo-Realista italiana ed è perciò tragico.

    L’effetto di questo triangolo, mio malgrado, è cinico.

    Mio malgrado, perché il cinismo è roba da asceti e da filosofi, non da qualcuno che scrive oggi per essere letto distrattamente.

    Però è qualcosa che serve.

    Se sai adoperarlo ti cambia la vita, meglio che 10 anni di psicoanalisi.

    A me è servito, spero altrettanto a te impavido lettore.

    È difficile in breve raccontare chi è un Cinico.

    Lasciando stare l’avanspettacolo e le macchiette, il più conosciuto di tutti i cinici è Diogene di Sinope: quello che nella Grecia classica con la lanterna cercava l’uomo. Colui che, notando un bambino bere con le mani da una fonte, getto la ciotola, da lui usata fino a quel momento, in quanto superflua. Ma non sono questi esempi a far capire chi è un cinico.

    Occorre ricordare piuttosto di quella volta in cui il più grande, Alessandro di Macedonia, talmente grande che era figlio del dio Ammone, chiese, fermo davanti a Diogene: Cosa vuoi da me?. E Diogene bellamente rispose: Togliti dal sole.

    E voi avete pensato che il povero Diogene avesse un po’ freddo, che cercasse le cose semplici, la vita nei suoi livelli materiali più elementari: il cibo, il caldo, l’amicizia.

    No.

    Perché quel sole, che la figura di Alessandro ricopriva, era un sole ardente, accecante.

    Da quel sole Diogene di Sinope voleva essere piuttosto colpito, frantumato, arso, piuttosto che accettare quell’enorme, grande rappresentazione che era Alessandro il Grande, figlio del dio Ammone.

    Qualsiasi ombra, anche quella del più grande, anche quella più ristoratrice è e resterà una rappresentazione, un modo parziale, modificato, trasformato, lenito che ci serve normalmente per convivere con il mondo, con la sua assolutezza, la sua totalità, che è accecante come il sole, quindi non rappresentabile.

    Così fa il Cinico!

    Guarda il mondo attorno a lui: scruta, toglie, svela, indaga, si agita, fino al punto in cui il raggio di sole lo trafiggerà togliendogli ogni ulteriore possibilità di indagine. Togliendogli lo strumento con cui indaga.

    Allora, solo allora, saprà che più oltre non potrà andare.

    Il cinico esprime la propria

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