Hey, Bro...
()
Info su questo ebook
Correlato a Hey, Bro...
Ebook correlati
Mille Passi e Mille Giorni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tempo del coraggio: meglio morire in piedi che vivere in ginocchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA scopo di ricerca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'amore aggiunto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Tribunale dei pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'altra vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLegami Spezzati: Prequel della serie La Mentalista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAngelo Custode Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCi beviamo un caffè? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNero Uomo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI cinque punti rossi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diario di un “onesto” lavoratore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon è mai troppo tardi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPadre e figlio: Le infinite sfumature dell’attesa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVita da animatore: Un viaggio nell'affascinante mondo dell'animazione turistica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPer la mia strada Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPrenditi cura di me: Amore cieco, #2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe ombre dell'Africa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Vita al di Là di Quattro Mura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna balena bianca non volerà mai Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl dolore di oggi sarà la vittoria di domani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo, che come me siamo in tanti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTrattamento di Fine Rapporto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Macerie Dentro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSette peccati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Italia qualche anno dopo: Ricordi e riflessioni di una ex expat Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon è colpa mia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Stanza Color Sabbia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSerena a tutti i costi: Lettere di una vita mai inviate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa settima rosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Hey, Bro...
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Hey, Bro... - Davide Bortoletti
Indice
PATATRAC
LA VISITA INASPETTATA
INCREDULITA'
RIPRENDERE IL FILO
IN STUDIO DI REGISTRAZIONE
MUSICA... E NON SOLO
L'ENNESIMO COLLOQUIO
TUTTO PER ISCRITTO
IL TAGLIO FINALE
IL FIGLIO DI SVEVA
NATALE...
… E DINTORNI
I GIARDINI DI MASTER
Davide Bortoletti
HEY, BRO...
PATATRAC
"Io vorrei sapere
chi governa il mondo
e cosa gli direbbe
uno che è senza lavoro..."
(Litfiba - Ragazzo
)
Sembrava un giorno come tanti altri: sveglia alle otto meno dieci, doccia e colazione, sigaretta e via in ufficio. Timbratura ad una manciata di minuti prima delle nove e arrivo alla mia scrivania, ma giusto il tempo di sedermi e la mia responsabile, un tipino a modo, mi disse: E' inutile che accendi il computer, non funziona nulla. Di là ci sono i grandi capi saliti da Roma che hanno bloccato tutto. Ci devono comunicare qualcosa
.
Quel qualcosa
lo sapevamo già da un bel po' ma non credevamo potesse accadere così presto: ci tenevamo quindi l'illusorio beneficio del dubbio fino a quando possibile mentre l'aria tra di noi si faceva sempre più pesante e gli sguardi sempre più preoccupati. I miei occhi erano fissi verso la pila di bonifici da fare che mi ero preparato il giorno prima ma eccoli entrare in fila per uno: mancava solo l'alzabandiera.
Il primo, l'amministratore delegato, ricordava l'Urlo di Munch: a parte questa brutta caratteristica, il resto era più brutto ancora. Il secondo, uno dei direttori generali, era un sosia spiaccicato di Alvaro Vitali, con tutto il rispetto per un attore che secondo la mia modesta opinione merita l'Oscar alla carriera. Il terzo, l'addetto dell'ufficio del personale, non mi ricordava nessuno ma aveva già quello sguardo agghiacciante tipico di chi doveva dire qualcosa che non voleva dire e di chi non voleva essere lì in quel momento. Glielo si leggeva negli occhi, ma doveva recitare la parte del burattino esecutivo che a comando parlava. E parlò.
Ci disse sostanzialmente che nel giro di una decina di giorni dovevamo prendere la decisione di trasferirci a Roma o di rimanere disoccupati, e lo fece con un giro di parole da presa in giro: era palese il fatto che l'intento era di disfarsi di noi ma la dialettica usata è stata attenta e preparata nei minimi dettagli tanto da non pronunciare mai la parola licenziamento
. Erano talmente sicuri del nostro cedere le armi
che avevano già le nostre lettere di dimissioni belle e pronte per essere firmate. Lettere uguali per tutti, contenenti pure alcune meschinità che per come avevamo lavorato in quegli anni francamente non meritavamo e che infatti non firmammo subito: dovevamo prima decidere se accettavamo o meno il trasferimento.
Molti di noi da subito non presero in considerazione quest'eventualità mentre io e pochi altri la valutammo per alcuni giorni: alla fine fui l'ultimo a non accettare. Il piano di quei pezzi di merda andò quindi a buon fine con ben venticinque persone su ventisette da far dimettere, mentre le due rimanenti accettarono il trasferimento solo perché si avvicinavano a casa. Del resto chi aveva il coraggio di lasciare famiglie, case, affetti, passioni, lasciandoti solo una manciata di giorni di tempo per decidere? E per lo più per andare a seicento chilometri di distanza con un'etichetta di indesiderati già spiaccicata addosso a priori? La decisione era presa, ci rimaneva solo di andarcene con il miglior accordo possibile. L'intervento di un legale mitigò il contenuto di quella lettera di dimissioni divenuta leggermente meno schifosa mentre il sindacato ci aiutò ad ottenere, oltre alla liquidazione e alla buonuscita spettanti, anche un sussidio di mobilità che nel mio caso durava due anni.
Questa è una breve cronistoria di quanto accaduto in quei giorni. Potrebbe essere piena zeppa di ulteriori dettagli, di dialoghi, di descrizioni di sguardi, di pianti, di quelle strane sensazioni di trovarti con i tuoi oramai ex colleghi in una sala riunioni di un sindacato e non più seduto in quella scrivania. La verità è che in quei momenti e anche successivamente non riuscivo a provare letteralmente nulla: quel repentino cambio di vita e di abitudini mi aveva letteralmente pietrificato e reso quasi privo di ogni energia e lucidità. Mi sentivo svuotato in ogni cosa che facevo, dal portare in giro curriculum nelle varie agenzie interinali della zona ai vari incarichi in parrocchia ed in vicariato, dall'attività sportiva che facevo per mantenermi un minimo in forma al suonare la chitarra nelle mie due band.
Ebbi una lieve ripresa quando fui assunto per sei mesi in un'azienda vicino casa come impiegato part time: per i primi due mesi il tutto procedeva piuttosto bene ma poi inspiegabilmente iniziarono distrazioni, situazioni tra me e i titolari che sembravano soffocarmi e che moralmente mi stendevano; conseguentemente si accentuò di molto anche l'insofferenza per quanto stavo facendo anche al di fuori del lavoro. La forza era ai minimi termini e la fine di quei sei torridi mesi era giunta come una liberazione. Mi chiedevo cosa mi stava succedendo: dov'era finita la mia vitalità? E lo spirito libero, che anni addietro mi contraddistingueva? Per non parlare dell'autostima mai avuta? Tutto svanito, in un recondito dimenticatoio.
E' iniziato poi il periodo dei molteplici colloqui di lavoro andati male, che per forza di cose ha ridotto se non quasi annullato del tutto la già poca autostima in me presente; però, se non ci fosse stato quel giorno credo non sarebbe mai iniziato una sorta di viaggio tanto importante almeno quanto un nuovo impiego.
Infatti, in un tardo pomeriggio, improvvisamente, qualcuno venne a farmi visita...
LA VISITA INASPETTATA
"Vorrei un corpo fatto di antimateria
con dentro un cuore che si stacchi dalla terra..."
(Ritmo Tribale - Antimateria
)
Una giornata assolutamente normale di quel periodo era giunta alla fine: il mattino dedicato ai lavori socialmente utili presso un comune limitrofo, il pomeriggio allo spargimento di curriculum in ogni dove e poi a circa due orette di jogging. Per fortuna quella sera non c'era nulla in programma: avevo infatti un po' esagerato con la razione giornaliera di chilometri a piedi e, dopo una doccia calda e una cena fugace, io