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Cristiani si coglioni no
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E-book214 pagine2 ore

Cristiani si coglioni no

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Info su questo ebook

Ecco nuovo pensiero che mi passa nella testa e suscita in me una domanda: Noi cristiani, siamo figli di chi?
Penso, almeno spero che la risposta non è difficile a nessuno di noi. Siamo figli di Dio! Dio è nostro Padre! Guardate che noi non siamo orfani e figli di nessuno. Dio è nostro Padre, Creatore del cielo, della Terra e dell’intero Universo. Nostro Padre è onnipotente. Non può essere meglio. Non possiamo avere un Padre migliore. Siamo fortunati. Dio abita in noi! Siamo portatori di Dio! Però! Dio non è Padre soltanto dei cristiani, ma di tutti gli uomini della Terra. Vero! Verissimo! Tutti siamo figli di Dio, ma non tutti siamo consapevoli di questa bella notizia! Se avessimo la consapevolezza come un granello di senape, che è piccolissimo come dice il Vangelo, potremmo spostare le montagne1.
Un altra domanda molto importante per noi è: Chi è Dio? Avete provato a pensare di Lui. Chi è? Come è? Dove è? Certamente Lui è così grande e così inscrutabile che difficile è a pensare, ma proprio per questo motivo non dobbiamo non pensarci. Proprio per questo che Lui è così misterioso dovremmo a pensarci. Non lo so come voi, ma in me i misteri suscitano la curiosità della ricerca. Vorrei conoscerlo almeno un pò, sento dentro di me questo desiderio, che è il motore della mia ricerca. Sono sicuro finché non trovo Dio non posso stare tranquillo. San Agostino ha scritto: “Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto”2. Se parliamo di Dio dobbiamo sapere che
  • Lui è supremo di tutti.
  • Non esiste più grande di lui!
  • Dio è la sapienza assoluta!
  • Dio è onnipotente!
  • Tutto vive per la sua grazia!
  • Senza di lui niente può esistere!
  • Lui è amore infinito!
  • Lui è eterno!
1Cfr. Mt 17,20
2Sant’Agostino, Le Confessioni, 1,1.5 http://www.vatican.va/spirit/documents/spirit_20020821_agostino_it.html
LinguaItaliano
Data di uscita26 mar 2019
ISBN9788832553123
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    Anteprima del libro

    Cristiani si coglioni no - Andrzej Budzinski

    Note

    Titolo

    Andrzej Budzinski

    CRISTIANI SI

    COGLIONI NO

    Verona 2019

    Introduzione

    Il libro che propongo raccoglie le piccole riflessioni e alcune registrazioni pubblicate in Facebook che, nello stesso momento ci offrono saggezza e buonumore. Ci aiutano a riflettere su diversi argomenti e situazioni della vita per poi a metterle in pratica, certamente ognuno secondo le proprie capacità e possibilità. Un libro scritto nel modo più leggero possibile, però, delle cose importanti e non tanto leggeri. Scritto in modo accettabile e facile da digerire, per dare il nutrimento necessario nella crescita personale.

    Altra cosa molto importante è lo stile del libro, inventato proprio da me: " A parte il contenuto che è molto interessante e utile e facile da leggere perché scritto in modo accettabile, colpisce come la pubblicità. Tocca profondamente e fa riflettere non lasciando il lettore indifferente. Interessante e direi anche nuovo e originale, tutto fatto a slogan, con frasi brevi che tendono a colpire il lettore con il detto rapido piuttosto che discorsivo" [¹] .

    Il pensiero del libro ci aiuta nel lavoro sulla bellezza interiore e quella esteriore, nel trattamento spirituale e quello fisico. Perché così? Perché l’uomo è composto dall’anima e dal corpo e per tutti e due gli elementi è chiamato ad avere cura. Non si può trascurare né l’uno né l’altro. Ci sono cosmetici per l’anima e cosmetici per il corpo. Purtroppo spesso noi conosciamo meglio i cosmetici per il corpo. Certamente conosciamo meglio quello che ci interessa di più. Perché devo dedicare il mio prezioso tempo per le cose che mi sembrano inutili e non mi interessano? Mi permettete. Mio consiglio: usate tutti e due per piacere! Dovete, però, sapere, che tra l’anima e il corpo esiste una differenza, anche notevole:

    l’anima è eterna, cioè non muore,

    il corpo è mortale (una piccola consolazione, non per sempre) [²].

    Il corpo, anche se curato molto bene, non può essere salvato dalla distruzione. L’invecchiamento è un processo comune e tocca noi tutti. Spero di non dover spiegare questo, sarebbe un assurdo. Però, per sicurezza, se per caso qualcuno avesse problemi di accettare la nostra realtà, allora meglio che lo spiego ponendoci qualche domanda: da dove sappiamo che l’invecchiamento esiste? Conoscete una cosa che si chiama tempo? Secondi, minuti, ore, giorni settimane, anni. Conoscete? Conoscete uno strumento che si chiama orologio? Calendario? Sappiamo anche che l’uomo invecchia da un fatto comune che si chiama la morte. Non sei convinto? Allora ti propongo una gita al cimitero. Là ti svaniscono tutti i dubbi, là c’è posto per me e per te, per tutti. Purtroppo finiremo là! Ecco. La nostra meta della vita terrestre! Sono d’accordo, sarebbe molto triste se la nostra vita finisse soltanto nella tomba. Che senso avrebbe? Sarebbe deprimente vivere con una prospettiva tombale. Là si finisce tutto. Sparisco! Che tristezza! Di me non rimane niente!?

    Come ho scritto prima l’uomo è composto dal corpo e dall’anima. Il corpo è mortale. L’anima invece è immortale. La nostra vita continua oltre la tomba. Purtroppo tanti di noi non credono in questo e vivono la vita tombale. Gli uomini così si chiamano: Uomini tombali [³] ! Proprio a desso vorrei entrare in discussione con loro, dimostrandoli che questo, in che cosa credono, può essere non vero. Sei sicuro che la vita si finisce là, nella tomba? Tu dici di SI! Io, invece dico di NO!

    Allora 50% contro 50%. Chi ha ragione? Tu o io? Purtroppo non bastano le opinioni! Non voglio essere un opinionista che parla delle cose non conosciute e non sperimentate personalmente. Per essere sicuro dobbiamo verificarlo o per negarlo, o per confermarlo. Nel primo o nel secondo caso dobbiamo essere sicuri! Così si comportano gli uomini saggi! Sei saggio/a? Speriamo!

    Vi invito a leggere questo libro che, ha uno scopo preciso: può aiutarci ad avvicinarci alla felicità! Siete curiosi e curiose? Allora che cosa aspettate? Prendetelo, leggetelo, meditatelo, divertitevi, piangete, ridete. Però desidero che sappiate una cosa: che vi voglio bene e sarò contentissimo di sapere che queste parole, che sgorgano dal mio cuore di ricercatore della felicità, vi danno un po di sollievo e un po’ di riparo.

    Salve a tutti e tutte coloro che vogliono essere felici!

    La prima domanda che desidero proporre è: Chi di noi non vuole essere felice? La risposta è molto facile: Tutti quanti vogliamo essere felici! Provate, per favore, a trovare una persona che non vuole essere felice. Penso, e almeno spero, che non ne esiste nel mondo neanche una. Tutti, in modo fai da te, cioè personalizzato, la cerchiamo e troviamo tante, o meglio dire, tantissime proposte di essa. Sorprendente quante. Più o meno 8 miliardi! Il numero delle persone che oggi vivono sulla pianeta Terra. Sorprendente!? Nonostante tutto, che siamo così tanti non siamo capaci trovare una soluzione perfetta che soddisfarebbe tutti quanti. No! Impossibile! Il motivo? Molto semplice. Ognuno di noi è diverso, allora pensando logicamente, ognuno di noi la vede un po’ in modo diverso, dipinta con le altre sfumature e colori. Questo che da felicità a me per forza non deve dare a te e viceversa. Si potrebbe dire che tutti e ciascuno potremmo presentare la propria ricetta della felicità. Chissà, potrebbe essere interessante e, cosa strana, tutte avranno qualcosa dalla verità. Una ricetta di più e un’altra di meno, ma forse messe tutte insieme possono rispecchiare la vera felicità come i puzzle costruiti da tantissimi pezzi. Ogni pezzo da solo non ci dice niente, ma messi tutti insieme creano un bellissimo quadro e se manca un pezzo, il quadro non è completo. Si vede un buco. Si vede vuoto. Ci vogliono tutti per creare la felicità sulla Terra, non deve mancare nessuno. Altra cosa molto importane. Il mondo dove viviamo ci propone le diverse soluzioni della felicità. Siamo bombardati dalle proposte. Sono così tante che ci creano confusione e in qualche maniera ci cancellano da vista la vera felicità, oppure meglio dire, che ci disturbano di seguirla e di realizzarla. Purtroppo volendo o non volendo, sentiamo queste proposte, perché sono dappertutto e dimostrate in modi diversi. In TV, in radio, in internet, per la strada, sulle vetrine, nei giornali, in modo cartaceo ed elettronico. Siamo circondati e bombardati dalle proposte.

    Pubblicità! Ecco, un vero problema. Tutte le aziende lo fanno! E noi? Stiamo in mezzo, soffocati e direi stufi. Dobbiamo sapere, però, che loro non ci propongono la vera felicità. Nel suo posto ci propongono i surrogati che ci ingannano cambiando la vera felicità in piacere e godere. In questo modo ci distraggono dalla vera felicità spostando la nostra attenzione verso le cose che non hanno niente da fare con essa. In questo modo diventiamo gli uomini anestetizzati, insensibili alla felicità vera. Concentrati su se stessi, sul proprio piacere e nella ricerca continua e infinita delle sensazioni che non potranno mai saziare la nostra fame della felicità. Perché questi surrogati che ci propone il mondo di oggi sono come un miraggio [⁴] nel deserto, cioè una illusione che ci purtroppo porta verso la delusione più profonda, verso la tristezza e svuotamento interiore e alla fine verso la perdita dell’identità.

    Illusione = Delusione!

    Volendo o non volendo, consapevolmente o inconsapevolmente siamo coinvolti. Una cosa triste: se vogliamo vivere in questa società purtroppo non possiamo scappare dalle pubblicità.

    Certo! Bella domanda! Come possiamo sfuggire da questo bombardamento? Si! La soluzione esiste! Isolamento totale!

    Un po’ in maniera di Robinson Crusoe [⁵] sull’isola, da solo, senza i mezzi di comunicazione. In questo modo saremmo fuori dalla società e finalmente potremmo godere la nostra felicità. Si è vero saremmo protetti dal bombardamento della pubblicità illusoria, ma purtroppo anche privi della possibilità di agire per migliorare la società. Intuiamo che questa idea è quasi impossibile da realizzare. Conoscete sindrome dello struzzo? Quando lo struzzo sente la paura, oppure quando è in pericolo, nasconde la testa nella sabbia. In questo modo si sente al sicuro e tranquillo. Che ingenuità. Che stupidità. Perché facendo così diventa la preda molto facile da catturare, altro che protetto e al sicuro. Noi comportandosi così sicuramente non ci salviamo. Non possiamo scappare tutti. In questo caso la fuga non è una buona soluzione. Perché non possiamo essere veramente felici sapendo che nel mondo vivono le persone infelici per un semplice motivo, la vera felicità non è un godimento personale e isolato, ma una condivisione con gli altri. La vera felicità desidera essere condivisa. Un esempio perfetto per noi, come sempre è Gesù. Lui è venuto sulla Terra portandoci il cielo, il Regno di Dio. Ha lasciato il cielo, posto della vera e infinita felicità ed è venuto qui, sulla Terra. Sappiamo che la Terra non è un posto tanto felice. Perché ha fatto questo? Per portarci la felicità. Per portarci il Regno di Dio. I Vangeli ci dimostrano Gesù che cammina verso Gerusalemme [⁶] . Sapiamo che cosa lo aspettava in questa città.

    La morte sulla croce! Però Gesù non sfugge, ma va ad affrontare la realtà che lo aspettava. Anche Lui doveva vincere la paura della sofferenza e della morte. Però non sfugge. Rimane e affronta con coraggio il suo destino! Perché Gesù fa questo? Perché desidera la nostra felicità! Facile è sfuggire e lavare le mani dalla responsabilità. Facile è essere indifferenti alla infelicità altrui. Però la verità è, che impossibile è essere felici sapendo che milioni di persone nel mondo sono infelici, che soffrono. Impossibile! Se riusciremo essere felici vedendo l’infelicità degli altri è una cosa molto triste e significa, che già siamo diventati le persone anestetizzate e insensibili all’infelicità. Purtroppo lo scopo dei mentori di oggi, di questo mondo è preciso - anestetizzarci alla infelicità degli altri. Come lo fanno? Lo vediamo e sperimentiamo ogni giorno davanti alla TV. Ci proiettano le scene reali, le scene orribili delle sofferenze altrui creando dentro di noi l’abitudine e piano piano anche l’insensibilità. Tanti di noi purtroppo guardano queste scene della sofferenza reale come un film, oppure uno spettacolo. Dove vogliono portarci? All’epoca dell’Impero Romano nei tempi delle persecuzioni dei cristiani? Dove la folla, negli anfiteatri, affamata di sangue guardava con l’entusiasmo l’omicidio delle persone. Più sanguinose scene erano, applaudivano di più. Pazzia! Pura pazzia! Pazzia disumana! Purtroppo noi oggi partecipiamo queste scenate orrende, certamente in modo diverso, moderno, seduti comodi sui divani davanti alla TV mangiando popcorn o patatine e bevendo coca cola. Cosa vi pare? Non è vero? Noi stiamo bene! La nostra reazione? Ecco un bel problema da analizzare. Come è la nostra reazione vedendo queste scene? Adesso propongo un piccolo intervallo per rilassarci un po’. Provate rispondere alla domanda, certamente ognuno di noi personalmente: Come mi sento vedendo in TV le scene delle sofferenze?

    Mi toccano?

    Sono scioccato?

    Mi fanno star male?

    Sono dispiaciuto?

    Sono indifferente?

    Creano in me le emozioni?

    Non riesco a guardarle?

    Sono insensibile?

    Provate rispondervi come vi sentite vedendo le scene orrendi nell’arena moderna del ventunesimo secolo davanti al TV o in internet.

    Una necessita urgente è il cambiamento della mentalità della società, non fuga da essa, ma rimanere e cominciare a cambiarla cominciando da se stesso. Se io divento diverso, migliore, anche la società si migliorerà. Se lo stesso faranno gli altri allora in questo modo insieme possiamo cambiare il mondo. Dobbiamo rimanere! Dobbiamo affrontare bombardamento! Dobbiamo cambiare lo stile di vita! Non dobbiamo accettare tutto che ci propongono! Però! Insieme e uniti! Questa è proprio una parola magica e significa collaborare per il bene comune. Ripeto ancora una volta, la fuga non è la migliore soluzione per risolvere i problemi del mondo. Guardiamo Gesù, il suo atteggiamento. Lui ci da un esempio però anche ci avverte: [23] Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.[24] Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. [25] Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? [26] Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9,23-26). Per Gesù non esiste la diplomazia o mediazione per soddisfare avversari, ritirandosi in dietro, per lasciare lo spazio a loro. La regola è chiara, non si discute con il male. No! E ancora No! O tutto, o niente! Non ci sono compromessi. Purtroppo tanti di noi fanno finta che tutto è ok. Chiudono un occhio, spesso anche due. Si può fare anche così, ma dobbiamo sapere che il tale comportamento non elimina i problemi e nemmeno li risolve. Li lascia come erano prima permettendoli allo sviluppo. Non vediamo i problemi! Non vogliamo vederli! Questo, però, non cambia la realtà che problemi esistono. Vi dico esistono e come. Si sviluppano. Si rinforzano. Diventano sempre più difficili da sradicare. Ai problemi piace che non li vediamo, oppure fingiamo che non esistono.

    Comunque, a parte di tutto questo discorso, ognuno di noi cerca la felicità in modo suo, sbagliato o meno sbagliato. Però la cerca e direi che questo è molto positivo. A llora? Gesù, ci insegna: [8] Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto (Mt 7,8) . Guardate, gli credo e propongo anche a Voi: Credeteci. Cercate e bussate. Allora!? Che cosa sta succedendo!? Perché ancora non l’abbiamo trovata? Rispondetemi. No. Perdonatemi. Non rispondete a me, per carità, ma rispondete a voi stessi! Perché ancora non l’abbiamo trovata!? Però, per favore sul serio, almeno una volta. Facciamo i seri. Qui si tratta della nostra vita e della nostra felicità. Spero che sentite che si tratta di una cosa seria e molto importante. Cosa dico, serissima. Stra-serissima! Io personalmente non voglio aspettare il cielo per essere felice. Vorrei essere felice già qui, sulla Terra. Non voglio aspettare il cielo per goderla. Voglio assaggiarla già qui. Gesù ci dice: [21] Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi! (Lc 7,21). Che cosa è questo Regno? Ditemi per favore!

    La croce?

    L’ultimo posto?

    L’umiliazione?

    La persecuzione?

    Stare zitti?

    Accettare tutto?

    Soltanto questo? Perdonatemi! Ma non ci credo! Qui sulla Terra deve essere qualcosa di più bello! Mi sentite!? Grido, sono stufo! Voglio essere felice già qua, in ogni posto dove sono, sulla Terra. Mi sentite!? Grido! Grido ancora di più e non smetto. Che tutti mi sentano. Che cosa me ne frega! Sono sicuro che anche voi avete lo stesso desiderio. Mica siete diversi da me! Vogliamo essere felici! Dai gridiamo insieme. Gridiamo per la felicità. Basta fare finta che tutto va bene. Basta nascondere la verità

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