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L'arte di non essere nessuno
L'arte di non essere nessuno
L'arte di non essere nessuno
E-book131 pagine1 ora

L'arte di non essere nessuno

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Info su questo ebook

In questo libro si analizza la realtà con gli occhi di un giovane ragazzo che sin da piccolo è sempre stato diverso in qualcosa dagli altri. Qui si parlerà della difficoltà di ritrovare la strada in questa società discriminatoria. Si intende proprio di avere un posto nella società, ma è questo l'errore più grande che ognuno di noi compie, poiché tutti noi cerchiamo di sopravvivere al costo di essere qualcuno, rinunciando alla nostra natura umana. Proviamo invece a sentirci almeno per un momento nessuno dimenticando che ogni giorno della nostra vita siamo qualcuno.
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2015
ISBN9788891183545
L'arte di non essere nessuno

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    Anteprima del libro

    L'arte di non essere nessuno - Jan Quarius

    Mai avere paura di dire quel che si pensa, anche al costo di essere ignorati, derisi e odiati.

    Opera letteraria: L'arte di non essere nessuno

    Immagini: © MorgueFile

    Autore: Jan Quarius

    ISBN | 9788891183545

    Prima edizione digitale: 2015

    quariusjan@gmail.com

    storieriflessioni.blogspot.it

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Prefazione

    La forza che muove questo libro è il desiderio profondo di vedere un giorno un mondo privo di categorie e soldi. Non bisogna capire che utilità quotidiana può avere questo ne che possa risolvere i problemi esistenziali ma solo far riflettere sulla nostra vita e quella degli altri indagando sull'origine spirituale di ciascuno di noi. Questa raccolta di pagine di diario e saggi è piena di critiche e autocritiche che hanno lo scopo di svegliare la coscienza nelle persone. Non si intende dare consigli su come diventare barboni, eremiti o di suicidarsi. Qui si analizza la realtà con gli occhi di un giovane ragazzo che sin da piccolo è sempre stato diverso in qualcosa dagli altri. Si parlerà della difficoltà di ritrovare la strada in questa nostra società discriminatoria. Si intende proprio di avere un posto nella società, ma è questo l'errore più grande che ognuno di noi compie, poiché tutti noi cerchiamo di sopravvivere al costo di essere qualcuno rinunciando alla nostra natura umana. Proviamo invece a sentirci almeno per un momento nessuno dimenticando che ogni giorno della nostra vita siamo qualcuno.

    Introduzione

    Scrivo proprio perché penso di non essere bravo in niente, anzi, in qualcosa sarò bravo. Sento la necessità di scoprirlo. Molti dicono che sono in gamba, ma questo mio essere in gamba non può darmi la possibilità di poter assicurarmi un posto in questa società senza avere necessariamente un titolo come: dottore, facchino, spazzino o impiegato. Qualcuno potrà dire che non so manco scrivere, o disegnare, o magari recitare. Il punto è che per essere creatori di un'opera d'arte non bisogna saper fare, ma avere un'idea e svilupparla con gli strumenti che si hanno a disposizione. Basta veramente poco a volte. Ci sono persone che disegnano ed anche elefanti che lo fanno. Chi stabilisce che l'opera d'arte di un elefante debba valere più di quella di un essere umano oppure il contrario?

    Il saper fare serve esclusivamente per essere accettati e compresi dalle persone che ci circondano, altrimenti non c'è fiducia. Per essere capiti e accettati bisogna confermare le proprie parole con un titolo di studio oppure dimostrando di esser operativi. Le mie parole invece non sono confermabili da alcun ambito di ricerca attuale. Non c'è uno scrittore, scienziato, manager o conduttore televisivo che affermerebbe che sono un artista ed in genere qualcuno. Per il mondo sono nessuno.

    Chiarire le idee

    Quando si scrive, una delle cose più difficili in genere è ordinare per bene le idee in testa facendo in modo tale che il lettore riesca a comprendere ciò che lo scrittore vuole intendere. Per me spesso questo è difficile essendo straniero.

    Posso affermare però, di essere completamente sano di mente? No. Possiamo sapere con certezza quando una persona è pazza e quando non lo è? No. La certezza non esiste. Esiste il piacere ed il dolore, esistono le lacrime e le risate, esistono le interpretazioni, esistono momenti o eventi che ci fanno andare fuori di testa. Tutte queste cose sono reali. Quel che cambia è il peso che diamo a tutto ciò che ci circonda e come lo interpretiamo.

    L'importanza della comunicazione

    Siamo abituati a dar importanza alle parole che pronuncia l'individuo ma ancor di più al modo in cui ciò viene fatto. Purtroppo oggi c'è poca originalità, anche nell'esprimersi, quindi, cerchiamo di dare spiegazioni logiche e di usare un modo comune di rispondere con frasi fatte. Quasi mai utilizziamo ciò che abbiamo dentro, ciò che aspetta di essere esternato. Non parliamo in maniera unica ma ripetiamo quel che hanno detto gli altri e che abbiamo sentito dire. Questo perché non ci lasciamo andare e la vita ci costringe ad essere come tutti gli altri, conformi alla massa. Siamo abituati ad essere artificiali e dare poco peso ai nostri bisogni, pensieri, idee e sentimenti naturali. Il punto è che possiamo avere risposte a tutto senza aver studiato niente, risposte intuitive, non concrete. Non è proprio il sapere ma il sentire ed il percepire che conta. Quasi tutti gli esseri umani sono capaci di imparare a memoria frasi e libri ma sentire ed intuire è ancora più importante, e questo è difficile da insegnare. Tanti sono semplicemente costretti ad accettare un'inferiorità di coscienza, per essere accettati dalla società. La società non può tollerare una persona con una coscienza superiore, e di queste ne troviamo ben poche, perché si nascondono nella folla e hanno paura di essere ciò che sono. Avere una coscienza superiore vuol dire non aver dubbi su quel che succede intorno e sopratutto dentro di noi. Vuol dire capire il perché di ciò che succede intorno facendone una conclusione.

    Dividi et impera

    Dai tempi più antichi abbiamo iniziato a dividerci, divisione per: tribù, sesso, età, pensiero, classe sociale, colore dei capelli, colore degli occhi e per tutte le caratteristiche possibili che si possono vedere, notare e sentire. Tutti gli esseri umani fanno comunque parte di una cosa sola ed unica anche se molti di noi sono criminali, malati o viziati. Gli scienziati chiamano l'inizio dei tempi singolarità. Singolarità è un punto di infinita massa e temperatura che per un qualche motivo ha iniziato ad espandersi creando lo spazio ed il tempo. Siamo partiti dall'essere una cosa sola e arriveremmo ad essere una cosa sola, ma la percezione del qui ed ora ci fa capire che non lo siamo o forse c'è qualcuno o qualcosa che ci impedisce di esserlo. Sentiamo e percepiamo di esserlo stato o di esserlo adesso ad un livello molto profondo. Tutto questo è difficile da comprendere con la ragione o leggendo un libro perché sono cose che farebbero andare fuori dagli schemi mentali e ci farebbero pensare in un modo illimitato. Quel che consola è che nessuno potrà mai conoscere la verità in modo certo e questo vuol dire che chiunque di noi può aver ragione in quel che sente o percepisce. In tutto quello che noi intuiamo e sentiamo c'è qualcosa di comune che non fa altro che confermare il fatto che siamo quella singolarità primordiale. Le nostre interpretazioni sono diverse, ma non le intuizioni. Siamo come i pezzi di un puzzle, divisi e pronti a riunirsi nel momento adatto.

    L'inizio del viaggio

    I primi capitoli di questo scritto avevano lo scopo di riassumere l'idea del libro. Ciò che segue invece dovrebbe chiarire ancora di più il senso di tutto quanto. Quel che ho fatto o scoperto negli anni passati non è andato nel vuoto e potrebbe aiutare coloro che soffrono e che differiscono molto dalla massa; i depressi, i cosiddetti emarginati, ma anche i semplici anticonformisti come me.

    Le prossime pagine non saranno altro che l'inizio del viaggio dentro la mente di un giovane ribelle che per anni ha studiato il comportamento della società analizzando i punti che spesso venivano tralasciati dalla maggior parte delle persone. I punti che spesso sembrano ovvi, ma comunque privi di quell'attenzione che vale la pena davvero a volte avere. Ci saranno articoli con tematiche assai diverse e difficilmente classificabili ma comunque utili per chi ama riflettere e ragionare su quel che succede intorno.

    Auguro a chi mi legge un buon viaggio ed una buona lettura!

    Pensieri senza direzione (2011-03-21)

    Tanti di noi pensano, pochi fanno. Tanti scrivono, pochi parlano. Tanti ammirano, pochi amano. Tanti guardano, pochi vedono. Tanti sentono, pochi ascoltano. Tanti esistono, ma non vivono.

    Momento di consapevolezza (2011-05-20)

    Ringrazio l’universo, la natura, il mondo perché oggi mi ha dato la possibilità di sentirmi libero, forte e sopratutto me stesso. Sono talmente abituato a sentirmi oppresso da quello che mi circonda che ho completamente dimenticato cosa vuol dire vivere. Oggi ho uno stato diverso dal solito. Riesco a pensare oltre qualcosa e non lasciarmi travolgere dai pensieri negativi, cosa che invece succede quasi sempre. Noto però che il mio livello d’ansia aumenti, quando sono in tali stati, che io sinceramente chiamerei normali. Normali però non sembrano, poiché non mi sono abituato a sentirmi così. Dentro di me ho spesso un forte senso di colpa che mi fa star male. Il senso di colpa non mi aiuta in nessun modo. Non è una colpa oggettiva, chiara o reale, ma il frutto del mio passato. Mi sembra di aver fatto molte cose brutte, sopratutto quand’ero piccolo. Per esempio quando tiravo delle pietre a dei gatti che non facevano nulla di male, oppure quando ho offeso un bambino in un ospedale, che era senza genitori, oppure quando rubavo soldi dai miei familiari. In certi momenti della mia vita, mi sembra di essere davvero una persona di merda. In altri stati che vivo, voglio addirittura finire la mia esistenza per il senso di colpa che sento nella mia carne. Sarà questo il motivo per cui ho sofferto e soffro ancora? Tutto per questo maledetto senso di colpa? In ogni caso dirò che non mi sto giustificando affatto, ma solo cercando di capire cosa succede davvero nel mio cuore.

    Momento di stanchezza totale (2011-06-27)

    Esistono momenti nei quali non vogliamo ne pensare, ne lottare e neppure vivere. Nessuno è costretto a vivere la vita in un certo modo. Ciascuno la vive come gli pare. Nonostante tutta quella informazione che riceviamo dall’esterno, abbiamo sempre qualcosa di nostro, di personale, di intimo e di intoccabile. Non si capisce sempre se le persone che ci giudicano ci vogliono bene o male. Non ci si rende conto sempre se una persona ci ama o ci odia. Non si nota mai se noi stessi siamo degli esseri umani, delle persone degne di esistere e di vivere. Non si comprende se stiamo semplicemente esistendo qui ed ora oppure soltanto dormendo.

    Mi sento molto triste e malinconico, come se io stesso avrei scelto di stare sempre solo. Certe volte mi sembra di impazzire, spesso provo anche piacere per le sensazioni che ho. Non capisco più dove sono, quando, chi e perché? Sono apatico, triste ed esasperato. Quando qualcuno inizia a giudicarmi per quello come sono e come mi comporto, penso di aver diritto di non accettare il giudizio e fregarmene, anche se quella persona mi vuole bene.

    Sto dormendo, non sto vivendo di certo, sono nel letargo continuo e senza senso. Ora nulla mi importa, tutto per me è indifferente.

    La banalità di tutti i giorni (2011-07-21)

    Quello che voglio

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