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I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali: Le 5 ferite e le 5 maschere, come prenderne consapevolezza con l'aiuto dei fiori di Bach
I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali: Le 5 ferite e le 5 maschere, come prenderne consapevolezza con l'aiuto dei fiori di Bach
I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali: Le 5 ferite e le 5 maschere, come prenderne consapevolezza con l'aiuto dei fiori di Bach
E-book141 pagine1 ora

I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali: Le 5 ferite e le 5 maschere, come prenderne consapevolezza con l'aiuto dei fiori di Bach

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Il libro parla della teoria delle 5 ferite emozionali e dei fiori di Bach utili per curarle.
Secondo la teoria delle 5 ferite, (ideata da Pierrakos e Lowen e successivamente ripresa da Lise Bourbeau), esistono 5 tipi di caratteri principali o maschere, che prendono forma nel corpo e nella psiche dell'individuo, come risposta a 5 differenti ferite emozionali, che si provano nei primi anni di vita. Ogni individuo, incarnandosi, si sceglierebbe le condizioni in cui poter risvegliare la propria ferita, allo scopo di prenderne consapevolezza e guarirne. 
Esistono delle forti analogie tra la teoria delle ferite emozionali e i concetti spirituali alla base della floriterapia di Edward Bach.
Secondo Bach infatti, ognuno di noi nasce con un determinato "difetto dell'anima", allo scopo di esercitare una determinata "virtù", corrispondente al messaggio positivo del proprio fiore guaritore.
Le maschere, secondo Bach, sono gli stati emozionali o caratteriali cronici, corrispondenti ai fiori aiutanti, che si instaurano come adattamento del proprio difetto dell'anima alla società in cui si vive. 
I fiori di Bach possono essere molto utili sia per prendere consapevolezza delle maschere che per curare le ferite emozionali.
Inoltre, la teoria delle 5 ferite può essere utilizzata in floriterapia, come un'attuale chiave di lettura emozionale, semplice e profonda, per la scelta dei fiori di Bach. 
LinguaItaliano
Data di uscita12 apr 2019
ISBN9788832574760
I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali: Le 5 ferite e le 5 maschere, come prenderne consapevolezza con l'aiuto dei fiori di Bach

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    Anteprima del libro

    I fiori di Bach per guarire le ferite emozionali - Giorgio Banfi

    Bibliografia

    Capitolo 1 La teoria delle 5 ferite emozionali

    Le 5 maschere (da sinistra a destra, il fuggitivo, il dipendente, il masochista, il controllore, il rigido)

    La teoria delle 5 ferite emozionali è stata ideata da John Pierrakos ed Alexander Lowen, psicoterapeuti e fondatori della Bioenergetica, in base agli studi e sperimentazioni di Reich. Secondo Pierrakos e Lowen esistono 5 figure caratteriali principali che prendono forma nel corpo e nella psiche del bambino nei suoi primi anni di vita, come reazione di difesa a 5 particolari ferite emozionali. Queste ferite sono il rifiuto, l'abbandono, l'umiliazione, il tradimento e l'ingiustizia.

    In seguito ad esse, il bambino sviluppa un determinato comportamento, atto ad evitare una particolare ferita, che crescendo si struttura nel carattere e nel corpo dell'individuo, sotto forma di blocchi energetico-muscolari e va a costituire una particolare corazza neuro-muscolare. Secondo Pierrakos, ogni ferita coincide con la negazione di un diritto fondamentale e porta alla formazione di un tipo di carattere.

    Nella ferita da rifiuto si vede negato il proprio diritto di esistere e si sviluppa il carattere dello schizoide.

    La ferita dell'abbandono coincide con la negazione del diritto di avere bisogno e porta alla formazione del carattere orale.

    Come reazione alla ferita da umiliazione, in cui ci si vede negato il diritto di esprimere se stessi, si forma il carattere masochista.

    In seguito a quella del tradimento, con negazione del proprio diritto di essere autonomi, si forma il carattere psicopatico.

    Infine, in seguito alla ferita dell'ingiustizia, per cui si vede negato il proprio diritto di provare amore e piacere sessuale, si sviluppa il carattere rigido.

    Lise Bourbeau, fondatrice del centro Ascolta il tuo corpo, ha ripreso e rivisto le teorie di Pierrakos e Lowen, sostituendo al concetto di carattere, quello di maschera. Secondo la Bourbeau, la maschera costituisce la reazione alla ferita e viene indossata allo scopo di evitare di provare dolore per la ferita emozionale a cui si è sensibili. Un individuo la cui ferita primaria è il rifiuto indossa la maschera del fuggitivo, chi ha come principale la ferita da abbandono quella del dipendente, chi ha quella da umiliazione porta la maschera del masochista, chi ha quella del tradimento indossa la maschera del controllore e chi ha la ferita da ingiustizia quella del rigido.

    La tabella n. 1 riassume le corrispondenze tra ferita, carattere, maschera e diritto negato.

    Secondo Lise Bourbeau, l'anima di ognuno di noi si incarna in questo mondo allo scopo di vivere delle esperienze, accettarle, apprendere ed amarsi attraverso di esse.

    Finchè un'esperienza viene vissuta nella non accettazione, nel giudizio, nel senso di colpa, nella paura e nel rimpianto, una persona continua ad attrarre situazioni e persone che gliela fanno rivivere.

    Soltanto quando ci si consapevolizza di questo e si accetta completamente quel tipo di esperienza, si può avere una risoluzione interiore, che permette di evolvere e di apprendere.

    In questo troviamo una similitudine evidente con il pensiero di Bach, il medico inglese che scoprì la floriterapia. Egli infatti riteneva che l'anima di ognuno di noi si sceglie le condizioni ideali dove incarnarsi per manifestare il proprio difetto, esercitare la propria virtù e apprendere la propria lezione personale. Per Bach il proprio difetto dell'anima è la vera causa della malattia e della sofferenza interiore, mentre la guarigione si ottiene esercitando la propria virtù e riarmonizzando la propria personalità con la propria anima.

    Secondo la teoria delle 5 ferite emozionali, ogni bambino, dopo la nascita sperimenta quattro tappe:

    – nella prima tappa dell'esistenza sperimenta la gioia di essere se stesso

    – nella seconda tappa scopre il dolore di non poter essere se stesso

    – nella terza tappa attraversa un periodo di crisi e ribellione

    – nella quarta tappa si rassegna e si crea una nuova personalità, per diventare ciò che gli altri vogliono che sia

    E' nella terza e quarta fase che si creano le maschere, cioè quelle nuove personalità che servono a proteggersi dal dolore che si ha provato nella seconda tappa dell'esistenza, che corrisponde alla ferita emozionale.

    Alcune persone possono rimanere bloccate per tutta la vita nella terza fase e si trovano sempre in fase reattiva, di crisi o collera.

    Generalmente questo tipo di persone tende a soffrire maggiormente delle ferite da tradimento e ingiustizia, dove la collera è infatti prevalente.

    La propria maschera non viene indossata sempre; la maggior parte di noi può aver sviluppato più maschere e può indossarle alternativamente in quelle situazioni in cui ci si vuole proteggere da una o dall'altra ferita.

    Ad esempio, una persona che soffre delle ferite di abbandono e di tradimento, indossa la maschera del dipendente quando inconsciamente ha paura di essere lasciato o messo da parte dalle altre persone e veste quella da controllore nelle situazioni in cui teme di essere tradito dagli altri.

    Tutti noi indossiamo una o più maschere, a seconda delle situazioni e lo facciamo prevalentemente senza accorgercene; riconoscere la propria maschera e scoprire di quale ferita soffriamo è infatti il primo passo per guarirne.

    Il secondo passo è capire perché, spinti dalla nostra maschera, ci comportiamo in un certo modo in certe situazioni.

    Quindi, una volta consapevolizzati del fatto che il nostro comportamento, che è per noi fonte di sofferenza, è causato dalla nostra maschera e non da noi stessi, è necessario perdonarsi e perdonare coloro che hanno risvegliato in noi la nostra ferita, alla quale abbiamo reagito proprio indossando quel tipo di maschera; solo in questo modo è poi possibile guarirne, per vivere le proprie esperienze con piena accettazione e sentirsi bene con sè e con gli altri.

    Naturalmente non è facile ammettere a se stessi di indossare una certa maschera e di avere una ferita emozionale irrisolta, poichè il nostro ego cerca di sviarci, impedendoci di svelare le nostre false credenze, che hanno strutturato la nostra personalità, per difenderci dalla sofferenza delle ferite emozionali. (Le false credenze sono quelle convinzioni personali che influenzano il nostro modo di percepire la realtà, limitando le nostre reazioni e comportamenti).

    Il corpo però non mente e le ferite sono ben impresse e visibili nel nostro fisico, nella nostra corporatura, nello sguardo, in tanti segni che è possibile riconoscere. Quando si lavora sulle proprie ferite e le si inizia a guarire, anche il fisico può cambiare e i segni delle ferite possono diminuire e a volte scomparire del tutto. Il corpo però reagisce più lentamente rispetto alla mente e alla sfera emozionale; il vero cambiamento va fatto interiormente ed è su questa modifica interiore che si può valutare la propria guarigione.

    Personalmente, trovo molto utile applicare la teoria delle ferite emozionali alla floriterapia, perchè mi permette di creare più facilmente quel ponte di comunicazione interiore con la persona che ho di fronte, durante un colloquio floreale.

    Questa teoria può essere usata anche come una valida chiave di lettura emozionale nella scelta dei fiori di Bach, poichè svela i sentimenti con cui si è meno in sintonia, anche se la persona non ne è consapevole e può aiutare a rendere più chiaro e fluido un percorso floreale. Essa può servire anche per cercare, trovare e superare le proprie false convinzioni, attraverso il riconoscimento della propria maschera.

    I fiori di Bach possono essere di grande aiuto in un percorso di consapevolezza e guarigione delle ferite emozionali, grazie alla loro azione consapevolizzante, armonizzante e al profondo messaggio interiore che portano con sè.

    Esiste una similitudine molto netta tra le maschere e gli stati cronici relativi ai cosiddetti fiori aiutanti, che corrispondono al modo con cui si è cercato di adattare il proprio difetto dell'anima alla realtà esterna, cioè alla propria famiglia e società di appartenenza. Una similitudine altrettanto netta si ha tra le ferite emozionali e i gruppi dello schema che Bach inviò al dottor Wheeler, che ho descritto e interpretato nel libro Cipolle e fiori di Bach. Questa similitudine è particolarmente evidente se si mettono in relazione gli ambiti in cui si percepisce il proprio disturbo principale con le caratteristiche delle maschere e dei diritti negati che le hanno generate.

    (Questi aspetti vengono approfonditi nel capitolo 7).

    Capitolo 2 La ferita da rifiuto

    Il fuggitivo

    La ferita da rifiuto si risveglia durante il concepimento, la gestazione, o entro il primo anno di vita del bambino ed è attivata dal genitore dello stesso sesso.

    E’ una ferita molto profonda perché coinvolge la persona in tutto il suo essere; chi soffre di questa ferita non si sente in diritto di esistere con il genitore dello stesso sesso.

    Il rifiuto è differente dall’abbandono, poiché è un respingimento, una non accettazione, un’esclusione dell’altro; l’abbandono è invece un allontanamento da qualcuno per qualcuno o per qualcosa d’altro e la ferita ad esso corrispondente è meno profonda, poiché non coinvolge l’essere in toto.

    Secondo la teoria delle 5 ferite emozionali, un’anima che soffre di una determinata ferita sceglie di incarnarsi in una famiglia dove questa possa

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