#pensieri disordinati

Di Zelda Peverelli

Per quanto cielo abbiamo e per quanta terra tocchiamo, la nostra anima non smetterà mai di far ritorno nel posto “perfetto”: quello in cui ci si sente al sicuro e in pace con se stessi. Che sia una vetta o un altro angolo di mondo, poco importa. Quello che conta è che lì, in quel metro quadrato di universo non si avverte il desiderio di essere da un’altra parte.

Il mio “altrove” è un posto bellissimo, intriso di silenzi e di emozioni, fatto di parole pensate, di poesia, danza e musica insieme. E’ un angolo speciale, nascosto e talmente personale che difficilmente sarà condivisibile con altre persone. In questa raccolta di pensieri, nati durante le molte camminate e scritti subito, di getto, sull’onda emotiva che li ha generati, ci sono io, con le mie albe pazze, le bivaccate e i miei last minute magari decisi alle tre del mattino per effetto dell’insonnia o semplicemente perché è talmente bello iniziare una giornata vedendo nascere il sole, che abbandonare il piumone prestissimo non è poi così tragico.

Non esiste un ordine logico alla narrazione: le emozioni non ne hanno. “Pensieri disordinati” intervallati da stralci de “La mia alba nel tuo orizzonte”, il mio romanzo fermo ai box da due anni.

La montagna mi ha salvata, riportando in superficie il mio spirito libero troppo a lungo soffocato. Molti comprenderanno il senso di questi pensieri.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 24 mag 2019
• ISBN: 9788831617611

Anteprima del libro

RIcominciato...

#dovenasconoirespiri

Nascono in ogni alba e in ogni mio passo, attutito dalle luci del crepuscolo o accompagnato da un raggio di sole che si fa strada nell’aria fino a sfiorare il mio viso... Nascono ogni volta che mi fermo ad ascoltare il mio cuore con il suo ritmo spesso fuori tempo...

Nascono tutte le volte che osservo il cielo e i miei occhi rimangono sospesi in un limbo da cui è difficile separarsi…

Nascono sul viso dei miei figli e nell'incanto di certe, uniche, rare e preziose vibrazioni…

Nascono in un sorriso, in un suono inaspettato…

… in un abbraccio…

Nascono cullati dalle onde in un momento che si rivela speciale proprio come lo avevo immaginato…

Nascono sulle note di una canzone che mi porto gelosamente dentro e in quel istante magico in cui le solitudini dialogano in silenzio attraverso la delicata e, profonda grammatica dei solitari…

Nascono nei miei pensieri contorti e nei miei semplicemente complicati vorrei…

Sbocciano poi come germogli a primavera e riempiono i miei polmoni di emozioni tatuate sotto la mia pelle alla voce vita.

#pensieridisordinati

Non sono una scrittrice e nemmeno una alpinista. Sono solo una persona come tante, che non può fare a meno di respirare il vento in quota e tradurre poi emozioni e sentimenti in parole. Io e il mio quadernetto dei #pensieridisordinati, fedele compagno di ascese e specchio dell’anima… quante avventure!

Flussi che si scatenando all'improvviso nella mia testa e che non hanno altro sfogo se non attraverso l'inchiostro. Pagine vissute, dense di ciò che c'è di più profondo in me...

Qua e là scarabocchi, frasi cancellate o sottolineate, disegni o simboli. Qualche andare a capo alla Marinetti e lettere di incipit ripassate più volte come a voler ingannare l'attesa del prossimo pensiero...

Sparute gocce di sale in caduta libera dai miei occhi impregnano una carta che custodisce l'odore e il sapore delle mie emozioni...

Appunti brevi, o lunghi pezzi di vita raccontati di getto, senza filtri e senza timori...

Parole importanti...

Parole che mi piace regalare al vento delle vette ma che poi ritornano come un boomerang dentro alla mia vecchia Montblanc...

Zelda Peverelli

PENSIERI DISORDINATI

Certi cieli appaiono così, all'improvviso davanti agli occhi.

E sempre, senza nemmeno sapere come, affiorano ricordi.

I pensieri si bloccano, il cuore rimbalza, la pancia trema...

Di alcuni, i più profondi, rimasti sotto la pelle,

basta un niente per sentirli ancora vivi…

Li sfioro,

accarezzando anche solo

per un indimenticabile istante

la magia…

#walkinginthesunshine

Non saprei dire quanti chilometri abbiano percorso le mie gambe in 42 anni.

Di certo, ho consumato molte suole.

Ho apprezzato i tratti pianeggianti, affrontato salite. Ho corso lungo discese ripide e ardite.

A volte ho azzardato molto più di quel che pensavo di poter fare.

In certi momenti mi rimprovero di non avere avuto abbastanza coraggio per prendere in passato un altro sentiero; poi capisco che le variabili erano così tante che un minimo cambiamento avrebbe generato una catastrofe emotiva che non sarei stata, a quel tempo, abbastanza pronta per affrontare.

Avevo bisogno di tempo,

poi di spazio,

poi di coraggio...

e di quell'aria più o meno sottile che si respira solo in quota: la sola che mi fa sentire davvero me stessa.

Avevo bisogno di perdere letteralmente un pezzo di me per capire che una vita sottovuoto non è vita...

Questo pezzo di cammino l'ho fatto da sola.

Nessuno avrebbe potuto sostituirsi a me e nemmeno sarebbe stato corretto.

E oggi sono qui, con qualche centinaio di passi in più... inconsapevole di ciò che accadrà domani.

Il mio viaggio continua, con i miei scarponi ormai da risuolare