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Come parlare in pubblico e rendere efficace una presentazione
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E-book126 pagine1 ora

Come parlare in pubblico e rendere efficace una presentazione

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Info su questo ebook

Nei campi dello studio e del lavoro è possibile essere chiamati a esporre le proprie conoscenze, scoperte, idee di fronte a un uditorio.

Anche se per taluni il compito potrebbe essere considerato non eccessivamente arduo, in molti casi può generare un’ansia imposta dalla necessità di comparire di fronte a un pubblico più o meno interessato a ciò che si sta per esporre.

L’auspicabile interesse dipenderà in gran parte dal modo di comunicare e di rivolgersi ai presenti, tenendo ben presente quanto sia più facile e interessante, oltre che meglio riuscito, un evento dove un presentatore ben preparato sia consapevole di ciò che sta facendo.

Per questo motivo è importante sostenere una preparazione appropriata per allontanare il timore di non essere all’altezza della situazione, eliminando i possibili stati d’ansia e conseguire una presentazione efficace.
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2019
ISBN9788831623551
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    Anteprima del libro

    Come parlare in pubblico e rendere efficace una presentazione - Roberto Molé

    ansia.

    Capitolo I

    COME MIGLIORARE

    LE ATTITUDINI COMUNICATIVE

    Rammenterete l’aneddoto di Demostene, il principe dell’oratoria greca, che in gioventù soffriva di balbuzie. Il desiderio di eliminare l’imperfezione fu così importante da spingerlo a recarsi ogni giorno in un luogo isolato in riva al mare per introdurre nella bocca alcuni sassolini, con la speranza che l’espediente potesse indurlo a esprimersi correttamente. Alla fine, a prezzo di grandi sforzi, riuscì a comunicare ad alta voce, al punto da superare il rumore della risacca.

    Il motivo che lo indusse a compiere tali inusuali e difficili esercizi fu determinante: riuscì a sconfiggere il difetto e ad avventurarsi nella declamazione di brani oratori. La sua ambizione era così dominante che il costante esercizio gli permise di superare ogni ostacolo, eccellendo nell’oratoria forense per diventare nei secoli il modello dell’oratoria greca.

    Probabilmente le vostre ambizioni potrebbero essere inferiori, o perlomeno diverse da quelle dell’oratore greco, ma certamente saranno minori le vostre difficoltà rispetto a quelle che lui dovette superare. Una cosa però è sicura: qualunque sia la vostra opinione, per voi sarà più facile cimentarsi nei suggerimenti di questa trattazione che parlare con dei sassolini in bocca.

    Le domande cui dovrete rispondere sono: provate, anche se in misura minore, quello che spingeva Demostene a praticare i suoi insoliti esercizi oratori? Volete veramente cambiare in meglio il modo di esprimervi?

    Potreste anche pensare che ci siano argomenti di una certa importanza ai quali dovreste dare la precedenza. Potreste pensare di perfezionare le conoscenze tecniche, documentarvi sui recenti sviluppi nel vostro lavoro, accrescere la vostra area d’influenza mediante contatti personali.

    Queste considerazioni potrebbero portarvi a chiedere: per quale motivo dovrei applicarmi anche nell’arte di esprimermi con efficacia?

    La ragione è che in ogni caso le vostre attitudini comunicative potrebbero essere migliorate indipendentemente dal fatto che vi esprimiate più o meno bene, che abbiate molta o poca esperienza nel campo delle comunicazioni, che siate più o meno costretti a comunicare durante il lavoro. Non dimenticate che un significativo passo verso la crescita che potreste attuare nella vostra carriera dipende quasi esclusivamente dalla vostra abilità di comunicare.

    Studi effettuati negli Stati Uniti da istituti universitari hanno documentato che nell’industria moderna il dirigente e lo specialista dedicano una grande parte del loro tempo alle comunicazioni.

    Nel novero delle ore lavorative spese, ben tre quarti vengono impiegati per scrivere, parlare, leggere e ascoltare, in altri termini: per comunicare.

    La valutazione della vostra prestazione sul lavoro viene compiuta in base a ciò che fate e ai risultati che ottenete. Il successo del vostro operato dipende dalla efficacia nel comunicare, tenendo conto che solo un quarto del vostro tempo è dedicato all’azione. La maggior parte della vostra attività viene assorbita dalla fase preparatoria all’azione e questa si basa in prevalenza sulle comunicazioni.

    Questi restanti tre quarti del vostro tempo, durante il quale comunicate con altre persone, sono approssimativamente ripartibili con il seguente criterio: il 10% circa viene speso nelle comunicazioni scritte; il 30% nelle comunicazioni verbali; il 15% nella lettura; il 45% nell’ascolto.

    Migliorare in ciascuno di questi quattro aspetti significa progredire nella vostra vita professionale, oltre che in quella privata.

    La comunicazione scritta, pur assorbendo la percentuale minore del tempo di lavoro, costituisce uno dei mezzi di comunicazione più trascurati e, come tale, necessita di un rimedio. Spesso una breve risposta si trasforma in un lungo e inutile messaggio o in un frettoloso appunto che molte volte si estende per pagine senza alcun costrutto; dunque, qualunque sia la quantità e la qualità delle vostre comunicazioni scritte è molto probabile che esse necessitino di un miglioramento in termini di chiarezza, schematicità e concisione.

    Le comunicazioni scritte, sia nella forma di missiva o di posta elettronica, dovrebbero occupare il primo posto nel vostro impegno di perfezionamento, soprattutto in quanto il destinatario potrebbe spesso interpretarle in modo non corretto. Sovente la sola lettura potrebbe non essere funzionale per rendere comprensibili alcuni passaggi dello scritto, in quanto non è possibile chiarire a voce quei passi che potrebbero apparire a chi legge poco chiari oppure difficili da interpretare.

    Per di più, se il lettore non concorda con quanto avete scritto, non sarete nelle condizioni di replicare immediatamente alle sue eventuali obiezioni.

    Situazione che potrebbe essere risolta in vostra presenza con un commento verbale, un sorriso o persino con una battuta di spirito.

    I vostri scritti, insomma, devono sapersi reggere da soli. Se volete essere certi che raggiungano lo scopo che avete prestabilito e diano origine alla miglior valutazione possibile, dovete prepararli con la massima cura. Valutate sempre attentamente i benefici e le condizioni sfavorevoli che possono potenzialmente produrre. Date sempre un ultimo sguardo allo scritto per ravvisare se non sia il caso, anche all’ultimo momento, di apportare qualche provvidenziale modifica.

    Le comunicazioni verbali assorbono una parte molto importante del vostro tempo. Le numerose telefonate, le riunioni, i dibattiti e i colloqui privati vi offrono più opportunità per tenervi in esercizio di quante non ne abbia un conferenziere ufficiale in tutta la sua vita. Chiedetevi allora quale potrebbe essere il grado di efficacia delle vostre parole.

    Tutti gli esseri umani sono dotati degli stessi mezzi per esprimersi. È il modo di usare tali mezzi che differenzia gli individui e permette ai più provveduti di eccellere occupando le posizioni più rilevanti e autorevoli. Il soggetto che sa approfondire perfettamente un problema e che sa dunque esporlo con parole concise ed efficaci è un collaboratore indispensabile per qualsiasi impresa. Non c’è azienda o gruppo direzionale che non si preoccupi di avere nella propria organizzazione dei soggetti capaci di pensare e di parlare con chiarezza ed efficacia.

    Il modo di parlare di questi personaggi non è necessariamente quello dei relatori o dei presentatori di fama. La loro validità viene messa in evidenza dalle conversazioni giornaliere, dal loro modo di esporre le idee o i progetti che hanno in mente, dal modo in cui impartiscono ordini e istruzioni e dall’interesse che sanno suscitare quando si esprimono.

    Questi sono i criteri attraverso i quali nelle aziende vengono valutate le comunicazioni verbali, in assenza dei quali, si determinerebbero tanti imprevisti e inconvenienti per coloro che non prestano alcuna attenzione nel modo di parlare.

    Le comunicazioni, oltre a quelle verbali, comprendono altri due livelli: quello paraverbale e il non verbale.

    Il livello paraverbale consiste nella modalità con cui qualcosa viene detto con riferimento al tono, alla velocità, al timbro, al volume della voce, così per similitudine, come avviene nella scrittura, per la quale ricorriamo all’uso della punteggiatura, valevole per infondere un certo ritmo a quello che si legge. Comprende anche il modo in cui si procede sulle pause, e sull’accento intorno a specifici termini.

    Il livello non verbale si riferisce alla gestualità del linguaggio del corpo e delle mani ed è un altro espediente strategico essenziale per conferire ritmo al discorso e acquisire credibilità agli occhi degli astanti. Dei tre livelli enunciati della comunicazione (verbale, paraverbale e non verbale), quello non verbale è rappresentato da tutto ciò

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