L'Azienda
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Info su questo ebook
Horror - racconto lungo (36 pagine) - Giappone, 2011. Un disastro naturale travolge il paese. Momoko si trasferisce per iniziare un nuovo lavoro e una nuova vita. Ma nella nuova azienda c’è qualcosa che non va, chi inizia a perseguitarla?
Nel marzo del 2011 un’immane tragedia colpisce il Giappone, prima il terremoto e poi lo tsunami. Qualche mese dopo Momoko, una ragazza di Tokyo, decide di trasferirsi per il suo nuovo lavoro. L’azienda che l’ha assunta è conosciuta in tutta Sendai, prestigiosa e leader nel settore dell’informatica. Lei spera che sia finalmente la svolta giusta, ma fin dai primi giorni si accorge che c’è qualcosa che non va… qualcuno si ostina a interferire con il suo lavoro, infastidendola e spaventandola. Chi vuole cacciarla dall’azienda? Perché gli impiegati iniziano a morire?
Serena Lavezzi è nata ad Alessandria nel 1986. Ha conseguito due lauree in Storia, una sua grande passione. Si occupa di scrittura a tempo pieno.
Ha pubblicato vari racconti, vincitori di concorsi nazionali, che sono presenti in antologie cartacee e digitali. Ha organizzato e partecipato a una silloge di poesie.
Ha pubblicato il romanzo storico Neve su un campo di more (Edizioni Arpeggio Libero) e il giallo All’ombra di Jizo (EKT- Edikit edizioni), entrambi ambientati in Giappone.
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Anteprima del libro
L'Azienda - Serena Lavezzi
Giappone.
Cercasi tredici figure professionali per azienda leader del settore informatico. Gli impiegati devono avere un’ottima conoscenza della lingua inglese e dei programmi per la gestione dati, possedere una buona predisposizione al lavoro autonomo e in team. Si richiede esperienza pregressa nella mansione di almeno un anno, sono obbligatorie referenze e attestati.
Inviare curriculum vitae completo all’indirizzo sottostante.
1.
Momoko soffermò lo sguardo sugli oggetti perfettamente allineati di fronte a lei. Era il suo primo giorno di lavoro nella nuova azienda e si era appena seduta alla scrivania che le avevano assegnato dieci minuti prima, durante il giro di presentazioni. Le era stato impossibile non notare l’ordine perfetto della sua nuova postazione. Si trattava di uno spazio tondeggiante, di ridotte dimensioni, che poteva ospitare soltanto la sua sedia fornita di rotelle incastrata sotto al banco scrivania a mezzaluna. Una volta preso posto le pareti si ergevano un centimetro oltre la sua testa, questo le dava la possibilità di intravedere le nuche degli altri impiegati senza recar loro disturbo, e senza essere importunata a sua volta durante l’intenso orario lavorativo. In quella piccola porzione di spazio, ora interamente suo per nove ore al giorno, non persisteva neanche un granello di polvere. Era tutto immacolato, le superfici come gli oggetti allineati alle estremità dello schermo del computer. Un portamatite di acciaio colorato di bianco ne conteneva quattro perfettamente temperate, quattro biro blu, due nere e due rosse, un bianchetto. Di fianco un portaoggetti rettangolare di plastica trasparente proponeva due gomme e due temperamatite. A seguire un blocco poderoso di post it di un tenue arancione, un block notes di dimensioni più ragguardevoli di fogli bianchi e un manuale di un centinaio di pagine sul comportamento dell’impiegato perfetto. Momoko abbassò lo sguardo fino a inglobare nel suo campo visivo un cestino dei rifiuti sotto la scrivania e un cassetto alla sua destra, l’unico. Aprendolo scoprì che era vuoto, così decise subito di riempirlo ritirando il manuale. Ora l’unico elemento estraneo, anche se ancora per poco, era la sua borsetta nera appoggiata in un angolo.
Alzando lo sguardo si rese conto che tutte le teste attorno a lei erano piegate su fogli, appunti e computer; aveva quasi l’impressione di essere la sola in quel grande ufficio contenente altri centocinquanta cubicoli come il suo. Sul computer lampeggiò, d’improvviso, un’icona a forma di busta da lettera. Una mail arrivata al suo indirizzo lavorativo. Il responsabile le aveva già spiegato come funzionavano le cose in ufficio, ogni mattina avrebbe ricevuto le sue mansioni per tutta la settimana e poteva anche capitare, in caso di lavoro extra, che le giungessero anche altre direttive. Ogni fine settimana avrebbe dovuto presentare un resoconto dettagliato delle pratiche espletate ed eventualmente di quelle rimaste incompiute.
Momoko si impossessò del suo nuovo mouse e cliccò sull’icona arancione, subito si aprì la schermata del programma di messaggistica. Conteneva soltanto una email, all’interno trovò le istruzioni di accesso al programma aziendale, qualche consiglio pratico sull’uso del computer e le prime, basilari, operazioni che avrebbe dovuto svolgere. Niente di troppo complicato, pensò. Del resto aveva già maturato una certa esperienza in quel settore, lavorando con programmi pressoché identici in altre due aziende prima di questa. Dopotutto, era anche per quello che l’avevano scelta sin dal primo colloquio, un mese prima.
In realtà aveva risposto all’annuncio