La prigione di Sodoma

Di Letizia Draghi

Romance - racconto lungo (50 pagine) - Una giovane rapita da un gruppo di terroristi. Una coppia che le tende una mano. L’aiuto offerto però ha un prezzo: provare esperienze erotiche mai vissute prima...

Alessia è prigioniera di un gruppo di terroristi in Medio Oriente, quando incontra una coppia che si fa carico del suo benessere, rinchiudendola in una gabbia dorata dotata di tutti i comfort. Ben presto, però, i carcerieri dal volto umano riveleranno avere secondi fini. Con coraggio Alessia riuscirà a volgere la nuova situazione a proprio vantaggio, aiutando due uomini a portare alla luce la propria omosessualità in un paese che non accetta i gay. Durante la sua prigionia Alessia assisterà a pratiche di sessualità M/M che non esiterà a sperimentare in chiave eterosessuale.

Letizia Draghi è lo pseudonimo utilizzato dell'autrice quando scrive erotico o romance. Con questo nome ha pubblicato per Delos i romanzi La sala delle punizioni, La guardia del corpo, Body sushi, Rivelazioni. Per RCS sono usciti Sotto il segno dei Pesci, Quel cucciolo è mio!, Dove osano le cicogne. Sempre rosa ma con una venatura thriller è il romanzo Il giardino immortale, edito da Libromania.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 19 ott 2021
• ISBN: 9788825417791

Anteprima del libro

Senza sfumature

A cura di Linda Lercari

Delos Digital

Letizia Draghi

La prigione di Sodoma

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825417791

© 2021 Letizia Draghi

Edizione ebook © 2021 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Collana a cura di Linda Lercari

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Indice

Copertina

Il libro

L'autrice

La prigione di Sodoma

Dedica

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

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Il libro

Una giovane rapita da un gruppo di terroristi. Una coppia che le tende una mano. L’aiuto offerto però ha un prezzo: provare esperienze erotiche mai vissute prima...

Alessia è prigioniera di un gruppo di terroristi in Medio Oriente, quando incontra una coppia che si fa carico del suo benessere, rinchiudendola in una gabbia dorata dotata di tutti i comfort. Ben presto, però, i carcerieri dal volto umano riveleranno avere secondi fini. Con coraggio Alessia riuscirà a volgere la nuova situazione a proprio vantaggio, aiutando due uomini a portare alla luce la propria omosessualità in un paese che non accetta i gay. Durante la sua prigionia Alessia assisterà a pratiche di sessualità M/M che non esiterà a sperimentare in chiave eterosessuale.

L'autrice

Letizia Draghi è lo pseudonimo utilizzato dell'autrice quando scrive erotico o romance. Con questo nome ha pubblicato per Delos i romanzi La sala delle punizioni, La guardia del corpo, Body sushi, Rivelazioni. Per RCS sono usciti Sotto il segno dei Pesci, Quel cucciolo è mio!, Dove osano le cicogne. Sempre rosa ma con una venatura thriller è il romanzo Il giardino immortale, edito da Libromania.

Dallo stesso autore

Letizia Draghi, La sala delle punizioni Senza sfumature ISBN: 9788867750450 Letizia Draghi, La guardia del corpo Senza sfumature ISBN: 9788867750856 Letizia Draghi, Body Sushi Senza sfumature ISBN: 9788867752072 Letizia Draghi, Rivelazioni Senza sfumature ISBN: 9788867752867

In ricordo di una grande guerriera, Simona Liubicich

1

La mia vita non è quella che molti prevedevano fosse. Né, tanto meno, è diventata quello che avrebbe potuto essere. E, forse, nella scelta di possibilità che non si confacevano alla mia natura, risiede il motivo per cui il percorso intrapreso si è spezzato per sempre.

In fondo chi ero? Una ragazza semplice, cresciuta in un paesello turistico, Forte dei Marmi, e che alternava lo studio universitario a un lavoro umile. Avrei dovuto capire che il mio destino era diventare una fortemarmina DOC, magari sposando un bravo ragazzo del luogo, per poi lavorare assieme in uno stabilimento balneare, portando bibite in spiaggia per tutta l’estate. Avrei terminato gli studi e appeso la laurea nel salotto buono, tanto per ricordare a me stessa che avevo fatto qualcosa, oltre a sfornare marmocchi e servire villeggianti. E invece sono finita come quella cornacchia che, per farsi bella, aveva indossato le penne del pavone, cercando di unirsi a uno stormo che non le apparteneva. Quando i pavoni l’avevano smascherata, l’avevano cacciata via in malo modo. Neppure le cornacchie avevano più accolto la collega vanitosa. In ogni caso, non ho avuto modo di sperimentare questa seconda parte della favola, ovvero l’ostracismo da parte del gruppo di origine, perché un colpo di accetta si è abbattuto sulla mia esistenza, proprio mentre ero in preda all’ebrezza della ruota di piume multicolori.

In quel periodo sono uscita dallo schema provinciale in cui ero inserita, frequentando prima un milionario eccentrico, e fidanzandomi poi con Sergey, una spia russa che vive a Forte dei Marmi sotto copertura. Il risultato è stato che io, piccola cornacchia insignificante, sono diventata uno strumento di ricatto.

In una fredda mattina invernale, due ceffi mi hanno rapita per imprigionarmi in Medio Oriente. Un viaggio lungo e terribile, una parte del quale si è svolto all’interno del baule di un’automobile. In un paese ignoto, mi hanno caricato su un aereo privato per condurmi in Siria. I bastardi mi hanno spiegato subito in inglese che, se Sergey avesse cercato di distruggere la loro cellula rivoluzionaria, gli avrebbero spedito brandelli del mio corpo a scopo dissuasivo. Dato che non mi hanno ancora tagliato né dita né orecchie, ritengo di essere ancora un deterrente potenziale. Non so neppure se lui immagini che sia stata rapita per questo motivo. In fondo potrei essere sparita nel nulla, uccisa da un maniaco o da un balordo. Sergey oltre a un agente segreto è il mio uomo, o forse dovrei dire lo era, visto che il ricordo inizia sfumare. L’immagine nitida che conservavo a colori nel cuore ha acquisito i toni screpolati del seppia. È ancora evidente il nasino stretto e all’insù, caratteristica che, assieme al taglio orientale degli occhi chiari, ne evidenzia l’origine slava più che vichinga.

Ero anche incinta di sei mesi quando sono stata strappata alla mia gente e il mio ventre è cresciuto in uno scantinato lurido e buio. Per tutto il tempo ho vissuto nel terrore di non assumere abbastanza cibo per nutrire la creatura che portavo in grembo. Invece lei si è dimostrata più forte di quanto immaginassi, ha succhiato tutte le mie energie residue ed è nata due mesi fa nel seminterrato. Regina, così l’ho chiamata, è sporca, ma sana, e si nutre al mio seno ignara della condizione in cui ci troviamo. È una bambina meravigliosa, il fotogramma vivente del mio passato da pavone, quasi il ritratto in miniatura di Sergey, con gli occhi cerulei come il mare dopo il tramonto.

Oggi la mia vita sta per subire un’altra scossa, nulla di eclatante, solo un semplice assestamento dopo il grande terremoto. Un siriano, che conosce bene l’italiano,