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Percorso oncologico
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E-book145 pagine1 ora

Percorso oncologico

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Info su questo ebook

Con il tono schietto e confidenziale che ha sempre contraddistinto i suoi testi, Oreste Montano parla a tutti i suoi lettori della terribile malattia che l’ha colpito e del percorso terapeutico che ha deciso di intraprendere. Sceglie di farlo utilizzando un’immagine presa in prestito dal mondo sportivo. La sua battaglia contro le metastasi è infatti come una partita di calcio, il cui esito potrebbe apparire scontato: come può una squadra dilettantistica vincere contro un club blasonato come il Real Madrid? Eppure ogni partita parte dallo 0 a 0, ogni squadra è composta da 11 giocatori e ogni giocatore è pronto a dare il massimo per portare a casa il risultato. Dalla sua, Oreste può contare sull’appoggio di una nutrita tifoseria di amici e familiari e su uno sponsor – costituito dall’équipe di ricercatori che da anni lavorano per debellare questa malattia – che lo sostiene passo passo durante la preparazione alla sfida. Con l’inguaribile ottimismo di sempre, l’autore racconta la sua esperienza con grande lucidità, senza pietismi né false illusioni, sottolineando in più di un’occasione l’importanza del giusto approccio psicologico durante questo difficile percorso.

Oreste Montano è nato a Roma il 22 maggio 1950. Ama definirsi “un inguaribile ottimista” ed ha una grande passione per il mare e per la vita. Percorso oncologico è il suo nono libro. Ha già pubblicato: Arcobaleno sereno, L’amore non ha età, Il futuro vivrà, Se ognuno di noi, Camilla la coccodrilla, Biagio il cane randagio, Vibrazioni, La playa, tutti editi da Albatros il Filo, con i quali ha vinto numerosi ed importanti premi letterari.
LinguaItaliano
Data di uscita31 ago 2019
ISBN9788830609532
Percorso oncologico

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    Percorso oncologico - ​​​​​​​Oreste Montano

    Pasqua a Misano

    Sono più di mille giorni, più di tre anni che quotidianamente scrivo su facebook un mio pensiero, un aforisma, una frase che proviene dal mio cuore.

    Sicuramente non copio nessuno, è farina del mio sacco e riesco a coinvolgere tanti miei amici che condividono le mie parole spontanee dimostrando di apprezzare quello che scrivo.

    Era iniziato tutto per gioco perché desideravo esternare le mie sensazioni.

    Ora è diventata un’abitudine consolidata che mi ha piacevolmente coinvolto e che continuo a sviluppare.

    Finché avrò qualcosa da trasmettere continuerò, quando avrò esaurito i miei pensieri e i miei argomenti capirò da solo che è arrivato il momento di smettere.

    Non bisogna mai esagerare per non diventare pedanti e ripetitivi rischiando di annoiare.

    Come tutte le cose c’è un inizio ed una fine.

    Intanto continuo.

    Oggi è Pasqua, è il 21 aprile 2019 e la sto festeggiando con la mia amata mogliettina presso l’hotel Misano, di Misano Adriatico.

    Fortunatamente avevamo deciso a gennaio di prenotare in questo meraviglioso albergo a conduzione familiare gestito in maniera impeccabile dal titolare Simone Cioncolini.

    Al momento della prenotazione eravamo ancora ignari di quello che la vita ci avrebbe designato e prospettato in maniera del tutto inaspettata.

    Se lo avessimo minimamente previsto non credo che avremmo avuto lo stesso desiderio ed entusiasmo di concederci una vacanza.

    Non sarebbe stata la stessa cosa.

    Probabilmente avremmo rinunciato.

    Chissà?

    Invece eccoci qui in Romagna, in questa fantastica regione fatta da uomini veri e sinceri che io ho definito professionisti del turismo e dove è sempre stato per me un piacere alloggiare.

    Qui è quasi impossibile prendere buca.

    Questa premessa iniziale è stata necessaria per introdurre la mia frase odierna che ho appena pubblicato su facebook:

    È proprio bella la Romagna ci si diverte e bene se magna.

    Queste parole mi sono uscite in maniera naturale.

    È un tributo meritato per questa terra che amo.

    In questo periodo particolare è proprio il luogo più idoneo per trascorrere qualche giorno in spensieratezza.

    Avevo già avuto il piacere di alloggiare nel medesimo albergo anche l’anno scorso, sempre per le vacanze pasquali.

    La Romagna mi ha conquistato da sempre.

    Uno dei miei libri di maggior successo, L’amore non ha età, è ambientato a Riccione dove i due protagonisti si conoscono e si innamorano coinvolti dalla magica atmosfera della riviera romagnola.

    Anche in questa occasione di fine aprile ho avuto l’ennesima conferma che questi posti non ti tradiscono mai e ti conquistano sempre di più.

    È una certezza assoluta ed assodata.

    Questa volta è diversa dalle altre perché da poco si è introdotto nella nostra vita un brutto ed inaspettato macigno.

    Un macigno che già inizia a far male e dal quale non ci si può esimere.

    Ma intanto assaporiamo quello che il tempo ci sta regalando.

    Siamo arrivati il venerdì santo che generalmente dovrebbe essere una giornata contornata da un tempo non proprio bello in quanto ricorda la crocifissione di Gesù Cristo.

    Invece abbiamo trovato una temperatura davvero gradevole che ci coinvolge e trasmette allegria e gioia di vivere.

    È quello che ci vuole in questo frangente perché aiuta a continuare a vedere le cose con una certa positività, nonostante tutto…

    D’altra parte se ti abbatti e non reagisci quando arriva una mazzata micidiale stai già percorrendo una strada buia che può portarti verso il baratro facendoti entrare in un tunnel senza uscita.

    Invece nooooo!

    E invece noooooooooo!!!

    Respiriamo a pieni polmoni l’aria salubre che il mare ci sta regalando.

    Il mare continua a non deludere mai.

    È un regalo che Dio ha voluto donarci.

    Anche in questa occasione continua a regalare ed a trasmettere belle sensazione ed emozioni.

    Per me il mare è sempre stato un antidoto alla depressione, che fortunatamente non mi ha mai fatto compagnia nella vita e che continuo a tenere alla larga con tutte le forze dalla mia esistenza.

    Adesso, più che mai, ne ho assoluto bisogno.

    Ritorno per un attimo a gennaio, quando abbiamo telefonato a Simone per prenotare le vacanze pasquali.

    Inizialmente volevamo andarci per due o tre notti.

    Poi abbiamo deciso di regalarci quattro notti e cinque giorni, partenza il venerdì e ritorno il martedì.

    All’epoca eravamo davvero contenti, non restava che arrivare al diciannove aprile.

    Nel frattempo è sopraggiunta una bufera a colpirci.

    Da metà ottobre 2018 Pinetta si era accorta che nella mia schiena improvvisamente era comparso un neo che aveva un brutto aspetto.

    Sicuramente era nato da poco perché fino a qualche giorno prima stavamo al mare in costume e non si era mai resa conto di ciò.

    Io da solo non avrei mai potuto scoprirlo perché non mi è consentito di vedere dietro le mie spalle.

    Ci siamo rivolti ad un dermatologo, il quale ci ha assicurato che non era niente di preoccupante.

    Erroneamente ha creduto opportuno inciderlo con un bisturi, spremerlo con le sue mani ed infine medicarlo.

    Quindi ha fissato un nuovo appuntamento dopo alcuni giorni per controllare l’evolversi della situazione che secondo il suo parere non destava nessun rischio e pericolo.

    Trascorsi quei giorni sono tornato al controllo.

    Altro giro altra corsa con le stesse modalità del primo incontro.

    Una nuova incisione che sarebbe dovuta essere quella decisiva e definitiva e che avrebbe permesso di risolvere definitivamente quello che per lui era un banale ed innocuo inconveniente.

    Nel frattempo il 9 dicembre abbiamo festeggiato felicemente i nostri 40 anni di matrimonio.

    Poi hanno preso il sopravvento le feste natalizie ed il neo è passato in secondo piano anche perché non era stato diagnosticato pericoloso.

    La mia cara mogliettina continuava a non essere tranquilla perché il neo invece di scomparire aumentava di dimensione ed aveva un brutto aspetto che non faceva presagire niente di buono, al contrario di quello che aveva asserito con convinzione il medico.

    Per scrupolo abbiamo ritenuto opportuno rivolgerci ad un altro dermatologo che appena ne ha preso visione mi ha subito indirizzato verso un bravo chirurgo che ha deciso di toglierlo chirurgicamente per farlo analizzare.

    Non era il caso di perdere ulteriore tempo.

    L’intervento è stato eseguito in DAY HOSPITAL ed il chirurgo da bravo e preparato professionista ha ritenuto di non esprimersi finché non era in possesso dell’esame istologico.

    L’intervento è durato più del previsto per le dimensioni ormai aumentate in maniera notevole.

    Il chirurgo mi ha inoltre riferito che era stato costretto a sfiorare i miei muscoli per estirparlo del tutto.

    Inizialmente erano previsti due o tre punti esterni di sutura, invece ne sono stati necessari otto, oltre diversi interni.

    Non restava che aspettare il verdetto per saperne di più.

    In genere per l’esito dell’esame istologico occorrono dai dieci ai quindici giorni.

    Dopo meno di una settimana rispondo ad una chiamata dal mio cellulare.

    Era il chirurgo che mi diceva di raggiungerlo al più presto perché doveva comunicarmi qualcosa.

    Quel qualcosa già aveva degli indizi non buoni.

    Era un brutto presagio.

    Infatti gli indizi si trasformarono in un melanoma nodulare 14 mm ulcerato dorso scapola dx.

    Un brutto melanoma infiltrante ulceroso.

    Il melanoma purtroppo è uno dei tumori più aggressivi, veloci e pericolosi della pelle.

    Era una notizia raccapricciante.

    Una notizia drammatica ed inaspettata.

    Una notizia che in un attimo cambia la tua esistenza.

    Ne ho avuto la conferma quando il chirurgo mi ha consegnato una lettera da lui elaborata in data 1.4.2019:

    "Ai colleghi dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Irccs IFO

    Via Elio Chianesi, 53 00144 Roma"

    Il cui testo era

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