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Il sole nel tramonto
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Il sole nel tramonto
E-book57 pagine47 minuti

Il sole nel tramonto

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Info su questo ebook

A seguito di un brutto incidente, Roberto comincia ad avere qualche difficoltà nella deambulazione, eppure non sembra che la causa ne sia l’infortunio: alla ricerca di una spiegazione, si sottopone a tutta una serie di controlli che lo porta a scoprire di avere la sclerosi multipla, una malattia terribile, che non lascia scampo. Accanto a lui, però, c’è e ci sarà sempre sua madre, che lo porterà fin negli Stati Uniti per trovare una cura. 
Una vera storia d’amore e di coraggio, in cui nemmeno nei momenti più bui potrà spegnersi la luce della speranza. 

Anna Aramini, nata nel 1956 a Sassuolo. Vive a Modena. Diplomata in pianoforte, ha prestato servizio come insegnante di educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado e come musicoterapeuta nei centri diurni socio-riabilitativi per disabili. Ha due figli: Roberto e Rossella.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2022
ISBN9791220125628
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    Il sole nel tramonto - Anna Aramini

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    Anna Aramini

    Il sole nel tramonto

    © 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

    www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it

    ISBN 979-12-201-1984-9

    I edizione marzo 2022

    Finito di stampare nel mese di marzo 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distributore per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Il sole nel tramonto

    Questo libro è dedicato a Roberto, che tutti i giorni ci ha insegnato a sopravvivere al dolore dell’incertezza costante e ad apprezzare il presente, dove si può ancora scherzare, giocare, ridere.

    RINGRAZIAMENTI

    Ringrazio Roberto e Rossella, il dono più bello che ho avuto dalla vita. Grazie per il bene che mi avete dato, grazie per mamma, rompi, grazie per aver potuto piangere e ridere senza essere giudicata, grazie per avermi fatto arrabbiare, grazie per ti voglio bene, mamma, grazie per aver fatto la torta insieme, e grazie perché vi volete bene.

    Grazie ai miei genitori e a Massimo, compagno instancabile di questo viaggio impegnativo.

    Cara Linda, un particolare grazie per le belle chiacchierate e i consigli. Senza il tuo incoraggiamento non avrei scritto la nostra storia. Tra noi due non c’è l’età che ci separa, e siamo libere. Tu mi hai insegnato a vedere in Rossy una donna, ed io ti ho insegnato a vedere nella mamma una donna.

    Mi chiamo Roberto

    Prima avevo il mondo.

    Ero un ragazzo di 16 anni. Studiavo per diventare geometra, abitavo in una casa bellissima in campagna, giocavo a pallavolo, facevo motocross, passeggiavo per i boschi alla ricerca di funghi, andavo a pesca lungo il fiume Secchia, poi all’improvviso è arrivato il 29 ottobre 1996.

    Era una bellissima giornata, c’era caldo, un così bel sole che sembrava un giorno di fine estate.

    Ero appena uscito da scuola e avevo voglia di svagarmi. Dissi a mia madre che sarei uscito un attimo, (avevo preso in prestito la moto di un mio amico e volevo fare un giro al bowling di Castellarano) sarei tornato presto per studiare. La giornata era così bella, la brezza era così piacevole che non indossai il casco, andai sulla pista, poi per strada ma per una disattenzione all’improvviso l’impatto. Non ricordo nulla. Ancora oggi ho una sensazione vaga di tutto quello che si verificò in quell’istante. Le condizioni sembravano davvero critiche. Ai miei genitori fu detto che probabilmente non avrei superato la notte. Per fortuna le cose andarono bene nonostante le condizioni critiche. Mi riscontrarono lesioni del plesso brachiale a destra e per il mio futuro da geometra non riuscire ad utilizzare perfettamente la mano destra sarebbe stato un grosso problema. Avrei dovuto rinunciare ad un sogno? Rassegnarmi? Sembrava di vivere un incubo e non riuscivo più a vedere l’orizzonte. La probabilità di non riuscire più a realizzare il mio sogno mi terrorizzava. Furono mesi intensi: la mattina a scuola e il pomeriggio a fisioterapia. Pian piano riuscì a recuperare una buona funzionalità alla mano destra e in parte compensavo con la mano sinistra. L’estate successiva finalmente raggiunsi il mio obiettivo, il diploma di geometra e, per festeggiare la maturità, con i miei amici decidemmo di fare un viaggio in Spagna. Sole, mare e tanta libertà. Me la sono goduta! Nei mesi successivi iniziai ad avere difficoltà di deambulazione e feci diversi esami di approfondimento. Nello stesso autunno del ’98 iniziai la mia avventura lavorativa. Ebbi la possibilità di intraprendere attività di praticantato presso uno stimato geometra. Mi piaceva molto perché potevo mettere in pratica tutto ciò che avevo studiato a scuola e soprattutto imparai un mestiere con la pratica quotidiana. Lavoravo senza tregua, anche nei giorni festivi; volevo migliorare sempre di più. Mi occupavo anche di amministrazione di condomini: era una mansione divertente perché avevo la possibilità di conoscere tanta gente, di parlare, di confrontarmi con la vita reale e di sorridere di tutti i loro problemi, a volte buffi ma comunque per loro importanti.

    Poi arrivò il giorno

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