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L'Ultima Profezia (Collana Nhope)
L'Ultima Profezia (Collana Nhope)
L'Ultima Profezia (Collana Nhope)
E-book248 pagine2 ore

L'Ultima Profezia (Collana Nhope)

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Info su questo ebook

Una profezia di un altro mondo. Un potere sovrannaturale risvegliato da un incidente. In un crescendo di rivelazioni, colpi di scena,tradimenti e combattimenti senza esclusione di colpi, il protagonista evolverà in un'arma vivente. Lotterà in un antico torneo per impedire che la profezia che lo riguarda si avveri. Sullo sfondo di una guerra tra mondi, il suo mentore, un essere semi-umano e la donna che doveva ucciderlo gli saranno accanto nella corsa verso il suo destino.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita17 dic 2019
ISBN9788833664033
L'Ultima Profezia (Collana Nhope)
Autore

Luca Rossi

Research, science, science fiction and high technology: this is the world of Luca Rossi, and the main themes that run through his literary work. He believes the internet provides a tool to bring people together and make the world a more open, fair and democratic place. In 2013 he published Galactic Energies, a collection of short stories set in a universe where not just the laws of physics, but also the laws of eros, passion, desire and the spirit are a little different than our own. He was born in Turin on April 15th, 1977. He likes to ride his bike, take walks through nature and spend most of his free time with his family.

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    Anteprima del libro

    L'Ultima Profezia (Collana Nhope) - Luca Rossi

    Speranza]

    [Luca Rossi]

    [L’ULTIMA PROFEZIA]

    [Collana Nhope]

    Pubblicato da @Pubme – Collana Nhope

    Prima edizione – Ottobre 2019

    Collana Nhope:

    e-mail: collananhope@gmail.com

    Questo libro è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio.

    Qualunque somiglianza con fatti luoghi e persone reali, viventi o defunte è del tutto casuale. Questo libro contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, distribuito, noleggiato o utilizzato in altro modo, se non specificato ed autorizzato dall’autore, ai termini ed alle condizioni in cui è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. (Legge 633/1941)

    A tutti quelli che hanno creduto e mi hanno accompagnato in questo sogno…

    Mia moglie, i miei figli e Davide.

    [PROLOGO]

    Il dolore alla testa era nitido come una lama affilata..

    A ondate mi sommergeva e mi travolgeva, facendomi annaspare.

    Con un grande sforzo di volontà sollevai una palpebra, poi l'altra e la luce per un attimo mi accecò.

    Volevo a tutti i costi scacciare la mosca che continuava a ronzare vicino al mio orecchio, e che al momento sembrava il motore di una Harley guidata da un biker ubriaco.

    Mi abituai alla luce, che non era così intensa, e il mio occhio adeguò la vista all'ambiente.

    Oltre alla mosca sentivo la voce del nonno, che aveva un tono di urgenza e preoccupazione.

    -Vorrei solo che mi confermasse che non ci sono danni seri, se si tratta di una commozione cerebrale e qualche escoriazione lo riporto a casa- dopo un attimo, la voce incredula gli rispose.

    -Non può riportarlo a casa! Non ha ancora ripreso conoscenza e stiamo aspettando l'esito degli esami!-

    Quanto strillavano.. io volevo solo qualcosa per il mal di testa.. e magari che quella maledetta mosca ESPLODESSE!!

    Con la coda dell'occhio, mentre il mio udito registrava un viscido SCROSH.. vidi la mosca esplodere in una macchiolina rossa.

    Altro Luogo – Sala della biblioteca

    La figura incappucciata procedeva lentamente verso la consolle argentea illuminata da una luce fredda, e i suoi passi rimbombavano nel corridoio deserto.

    Arrivò di fronte alla consolle e uno schermo olografico si accese, occupando uno spazio considerevole.

    -Stazione 1 , biblioteca sacra.. attendo istruzioni- la voce metallica e sgradevole echeggiò nella sala deserta.

    La figura esitò per un attimo e si sfilò i guanti in syntometallo e digitò velocemente sulla tastiera olografica.. preferiva il vecchio metodo ai comandi vocali.. dopo il suo incidente la voce era cambiata, e il sentirla gli ricordava chi gli aveva inflitto la sua sofferenza.

    Sezione classificata : profezia 23.. vocale o sullo schermo? la domanda lampeggiava ed esigeva la sua conferma per procedere.

    La macchina non poteva sapere.. le profezie erano 23 e fino ad oggi si erano compiute tutte.

    Quella era l'ultima, quella che decideva tutto, che si doveva accompagnare lungo il giusto cammino.

    -A SCHERMO- disse con la voce deformata dal modulatore.

    Ogni volta che la leggeva un gelido brivido lo percorreva e lo spronava con sempre più determinazione.. non poteva fallire o sarebbe stata la fine di tutto, del suo sogno e dei suoi sacrifici.

    ' Un giorno il Leone si sveglierà dal suo sonno.. nato da due mondi, i due mondi si scontreranno. Per mano sua ne resterà uno solo'.

    Tanti saggi avevano interpretato la profezia, tuttavia non potevano esserci dubbi.. alla fine il suo mondo o quello degli umani avrebbero cessato di esistere, e lui avrebbe fatto in modo di sopravvivere.

    Lo schermo olografico vibrò e apparve in basso il volto del capo dei suoi centurioni.

    -PARLA ZERR, TI ASCOLTO-

    -Signore, il rilevatore ha un riscontro, c'è stato un picco di energia dalla terra.. in un ospedale a Roma..-

    -UN RIBELLE CHE CI E' SFUGGITO?-

    -mmh, no, ha un livello che è andato fuori scala.. non esiste nessuno, a parte lei o Dassel, capace di emettere una tale energia..-

    Di nuovo il brivido.. era giunto il momento?

    -MANDATE UNA SQUADRA DI ESECUTORI, ELIMINATE IL PROBLEMA-

    -Come desidera, provvedo subito.. chiudo-

    Forse era il caso di far entrare in gioco Alys..

    Ospedale di Roma – Reparto traumatologia

    Ero seduto sul letto, osservando con curiosità i resti della mosca mentre la porta si apriva e entrava mio nonno, con un'espressione ansiosa in volto.

    -Sto bene nonno, rilassati.. non dovevi discutere così con quel dottore.. ti avrà sentito tutto il reparto-

    Mio nonno aprì la bocca, la richiuse, poi disse -Ma tu come hai fatto a sentirci? Eravamo all'inizio del reparto, a 50 mt da qui!-

    Feci per rispondere, ma lui mi bloccò -Non importa, questo vuol dire che la schermatura si è rotta nell'incidente.. vestiti subito e andiamocene da qui! Adesso!-

    -La schermatura? Ma di cosa stai parlando?- mi gettò i jeans e le scarpe -Non ora Kevin, fai quello che dico e tra poco ti racconterò tutto quello che devi sapere!-

    La sua ansia, che sbordava nella paura, mi stava preoccupando.. cosa dovevo sapere? Ma feci come mi chiedeva. Se c'era una cosa certa a questo mondo era che mio nonno non aveva paura di niente, e il suo stato mi stava contagiando, l'urgenza di andare mi aveva convinto che dovevo fare in fretta.

    In pochi secondi fui vestito e mi stava tirando per il braccio fuori dalla stanza.

    Stavamo correndo e vidi che controllava l'orologio nero che portava da quando avevo memoria..

    Ma adesso l'orologio aveva una spirale luminosa che cresceva di intensità e luminosità.

    -E' troppo tardi, sono già qui..- disse estraendo una strana pistola con una canna enorme.

    Mentre finiva di parlare all'inizio del corridoio l'aria cominciò a vibrare, la visuale si distorse come fossimo in un giorno estivo sull'asfalto, e da una specie di taglio emersero 4 figure con una tuta nera e delle armi futuristiche.

    La gente in reparto cominciò a gridare spaventata e i 4, dopo averci visto, ci puntarono addosso quelle strane armi.

    In quel momento il mio cuore iniziò a battere in modo anomalo, e il tempo sembrò rallentare.

    Udii mio nonno gridare lentamente -S..T..A..I..G..I..U'..- alzando la sua arma e sparando un globo di luce luminosa verso i 4 individui.

    Ero come intontito e vidi il globo allungarsi verso uno di loro e lentamente percorrere lo spazio che separava mio nonno da lui, mentre gli altri 3 facevano fuoco e i loro colpi avanzavano verso di noi

    Senza riflettere buttai mio nonno contro la parete e mi lanciai verso di loro il primo fu centrato dal colpo e si disintegrò lasciando cadere la sua arma.. schivai senza fatica i tre colpi diretti verso di noi, che sembravano fotogrammi di un vecchio film.

    La mia mano destra pizzicava, e si illuminò mentre una specie di lama nera si materializzava.. ne sentii la consistenza come fosse un bastone di kendo.

    Arrivai a contatto e sferrai due fendenti trasversali, che tagliarono due di loro come fossero di burro.

    Saltai verso il muro appoggiando il piede alla parete, e mi trovai sopra al terzo con la lama che scendeva sulla sua testa.

    Bu-bum. il cuore ricominciò a battere normalmente.. ero in ginocchio, la lama era scomparsa e davanti a me il terzo aggressore si stava dividendo in due, mentre il suo sangue mi schizzava addosso.

    I rumori ricominciarono a piovere sulle mie orecchie fastidiosamente alti, urla di terrore, pianti e la voce di mio nonno dietro di me -KEVIN!! LE SCALE! ADESSO!-

    scattai dietro di lui verso le scale e ci dirigemmo di corsa fuori dall'ospedale.

    Altro luogo – sala controllo informazioni

    Zerr non credeva ai suoi occhi, eppure anche se con il ritardo del trasferimento dimensionale, il video dei suoi uomini era sugli schermi.

    La tecnica con cui il bersaglio aveva sconfitto i 4 uomini era andata perduta 50 anni fa.. e per utilizzarla era necessario possedere un'energia immensa.

    Lo stava guardando per la terza volta e ancora non ci poteva credere.. ma ancora più stupefacente era il volto dell'uomo che il ragazzo aveva chiamato nonno..

    Era un uomo che era stato dato per morto 25 anni fa, l'uomo che lo aveva addestrato e che gli aveva insegnato tutto quello che sapeva..

    -Chiamate il gran sacerdote.. abbiamo un'emergenza di livello zero-

    Pochi minuti dopo arrivò il suo signore, assieme a una femmina che non conosceva e che indossava la tuta delle legioni nere.

    Sputò mentalmente a terra, pensando a quell'accozzaglia di killer e spie che ne facevano parte.. lui era un militare, e il suo mondo era semplice.

    Doveva difendere la sua patria, eseguiva degli ordini e quando doveva farlo combatteva per uccidere.. ma loro erano di un'altra pasta, assassini senza scrupoli, criminali che godevano nel fare il lavoro sporco come torturare chi faceva parte della resistenza al regime.

    Quei 4 erano dei loro, e Zerr non sprecò un secondo a rammaricarsi della loro morte, ma quel ragazzo era evidentemente una minaccia e sicuramente veniva da questo mondo.

    -MOSTRAMI IL VIDEO ZERR- il centurione fece un cenno al tecnico, che accese la trasmissione olografica.

    La donna in nero scivolò in mezzo alla scena riprodotta, osservando le mosse del ragazzo mentre sterminava la squadra della legione nera.

    Osservò il suo volto, mentre un accenno di sorriso apparve sulle sue labbra rosse. Vide un brivido di eccitazione, mentre osservava l'ultimo taglio verticale della lama che uccideva il quarto legionario.

    -Eccellente.. un controllo eccellente..- si rivolse al sacerdote -Lascialo a me..-

    -PORTAMELO.. VIVO O MORTO.. PREFERIBILMENTE MORTO-

    Zerr si schiarì la voce -Ehm.. signore.. ha visto chi è l'uomo con lui?-

    Il sacerdote lo fulminò con lo sguardo -CREDI MI SIA DIMENTICATO DI CHI MI HA TRADITO E SFREGIATO!?- Si rivolse alla donna -LUI LO VOGLIO VIVO, VOGLIO PARLARE PERSONALMENTE CON IL MIO VECCHIO AMICO-

    Quelle parole fecero accapponare la pelle a Zerr, che per nessun motivo al mondo avrebbe voluto essere al suo posto.

    [CAPITOLO 1 – primo sangue]

    Roma – ospedale reparto traumatologico

    L'agente speciale Simon Becker arrivò sulla scena assieme al collega Angela Todd e ai tecnici della sezione Y.

    Il corridoio era un macello, c'era sangue ovunque e corpi smembrati.. la polizia aveva allontanato tutti, a parte il magistrato incaricato e l'agente in capo

    Il magistrato gli andrò incontro -Salve, Becker sono Masi della procura di Roma.. mi hanno detto che avete avocato a voi il caso..- Becker percepì la stizza dell'uomo nel suo tono – Mi deve scusare dottor Masi, ma questo è un caso dell'interpol e riguarda la sicurezza europea.. se potessi essere franco con lei le direi che è un bene che ne usciate fuori..- L'approccio parve ammorbidire l'uomo che abbozzò -Si.. bhe diciamo che non ho mai visto una cosa del genere.. e che pare siano state usate armi sconosciute in questo scontro..- Becker aveva già fatto requisire le armi e si preparava a far portare i corpi nella divisione Y.

    -Si, questo è terrorismo di un nuovo gruppo, che ha rubato armi sperimentali da una base nato.. e ecco.. le lascio immaginare quanto siano incazzati i miei capi..-

    -Capisco.. spero solo che possiate bloccare sul nascere questo gruppo.. con le nostre forze di polizia

    non siamo all'altezza di una simile minaccia..- Becker sorrise in modo rassicurante -Non si preoccupi, siamo in possesso di informazioni che ci permetteranno di metterli fuori gioco a breve-

    Gli strinse la mano -Mi permetta.. sistemo la burocrazia e lascio tutto nelle sue mani-

    Fece un cenno ai tecnici che cominciarono a raccogliere tutto -Angela, preleva le riprese video e assicurati che non ci siano altre copie- -Ok, vado-

    Qualche ora dopo erano nella sezione scientifica alla divisione Y, e assieme al loro responsabile stavano guardando il video dell'attacco.

    -Così è incominciata eh.. speravo di potermene andare in pensione prima di .. questo..-

    Becker annuì – Adam ha portato via il ragazzo, e anche se sperava che non fosse lui .. pare che la

    profezia abbia iniziato il suo corso..-

    -Ti ha contattato?- Becker scosse la testa -No, ha distrutto il gps che gli avevamo dato ed è sparito.. penso che voglia addestrare il ragazzo e che non ci voglia tra i piedi-

    Il capo picchiò un pugno sul tavolo -Figlio di puttana!! dopo tutto quello che abbiamo fatto per lui!-

    -Capo, non dimentichi che se abbiamo le armi di nuova generazione per combattere questa guerra, lo dobbiamo ad Adam.. sono certo che al momento giusto ci contatterà.. ho fiducia in quell'uomo-

    -Spero tanto che tu abbia ragione.. il destino del nostro pianeta è nelle sue mani adesso.. sue e di quel ragazzo-

    Rifugio Nr 1 sotterranei metropolitana di Roma

    Il nonno era seduto su un vecchio divano, all'interno di una specie di rifugio blindato.

    Ci eravamo arrivati dopo essere scesi nella metropolitana, passando in mezzo alle gallerie dove scorrevano i treni, dopo un lungo percorso al buio.

    Dopo aver chiuso una pesante porta blindata, aveva acceso la luce e rivelato un ampio rifugio. Un unico ambiente con una cucina da campo, numerose brande militari, un lungo tavolo in legno con numerose sedie attorno, dei cubicoli che potevano essere docce o bagni, una serie di armadi metallici chiusi e il vecchio divano su cui si era seduto.

    -Adesso esigo una spiegazione- la mia voce aveva un tono di rabbia compressa e lui mi guardò.. mettendosi le mani in viso -Hai tutte le ragioni.. sarà una storia lunga e faticherai a

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