Veritas

Di Robert Reed

ROMANZO BREVE (76 pagine) - FANTASCIENZA - Un viaggio nel tempo alla conquista dell'antica Roma, dall'autore del ciclo della Grande Nave

Di Robert Reed abbiamo detto più volte che è un autore prolifico ed eclettico che ama spaziare in tutti i sottogeneri della fantascienza, dalla space opera più moderna e sofisticata alle incredibili estrapolazioni del nostro futuro. Stavolta Reed si cimenta con la tematica classica dei viaggi nel tempo. Un po' come in romanzi ormai entrati nella storia della sf (per esempio "L'abisso del passato" di Sprague de Camp), ci racconta l'avventurosa vicenda di un gruppo di giovani americani che si lanciano alla conquista dell'antica Roma, con l'avanzata tecnologia della nostra epoca, nella speranza di fondare un nuovo impero che rimanga imperituro nei secoli. Il tema dei viaggi nel tempo, dei paradossi temporali e degli universi paralleli ha sempre affascinato Reed, che l'ha ampiamente esplorato anche nel celebre "Un miliardo di donne". Eccone dunque una nuova e affascinante versione, ambientata ai tempi del fasto dei Cesari,  e con qualche sfumatura assai originale.

Nato il 9 ottobre del 1956 a Omaha, nel Nebraska, Robert David Reed ha vinto il premio Hugo nel 2007 con il magnifico romanzo breve "A Billion Eves" ("Un miliardo di donne come Eva", Delos Books) ed è considerato in patria come uno dei massimi scrittori di fantascienza viventi. Eclettico e multiforme, Reed ha al suo attivo più di una dozzina di romanzi (tutti inediti in Italia) e circa duecento racconti e romanzi, tra cui vanno ricordati, oltre al già citato "A Billion Eves", anche "La verità" ("The Truth"), apparso anch'esso su Odissea Fantascienza Delos Books, e "Celacanti" ("Coelacanths"). Una particolare importanza riveste, all'interno del suo opus letterario, il ciclo dedicato alla Grande Nave, un'immensa astronave che viaggia da millenni attraverso la Galassia, popolata da innumerevoli culture e civiltà umane e aliene. All'interno di questo ciclo si collocano "Falsa identità" ("Camouflage", 2005), considerato dai critici uno dei momenti più significativi dell'intera serie e "La notte del tempo", che abbiamo già pubblicato in questa collana. 

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 9 giu 2015
• ISBN: 9788867758166

Anteprima del libro

a cura di Sandro Pergameno

Robert Reed

Veritas

Romanzo breve

Traduzione di Ferdinando Wanni Temporin

Prima edizione giugno 2015

ISBN 9788867758166

© 2015 Robert Reed

Titolo originale: Veritas

Traduzione: Ferdinando Wanni Temporin

Copertina: Tiziano Cremonini

Edizione ebook © 2015 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

Font Exo Sans by Natanael Gama, SIL Open Font Licence 1.1

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Indice

Il libro

L'autore

Veritas

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 3

Capitolo 14

Delos Digital e il DRM

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Il libro

Un viaggio nel tempo alla conquista dell'antica Roma, dall'autore del ciclo della Grande Nave

Di Robert Reed abbiamo detto più volte che è un autore prolifico ed eclettico che ama spaziare in tutti i sottogeneri della fantascienza, dalla space opera più moderna e sofisticata alle incredibili estrapolazioni del nostro futuro. Stavolta Reed si cimenta con la tematica classica dei viaggi nel tempo. Un po’ come in romanzi ormai entrati nella storia della sf (per esempio L’abisso del passato di Sprague de Camp), ci racconta l’avventurosa vicenda di un gruppo di giovani americani che si lanciano alla conquista dell’antica Roma, con l’avanzata tecnologia della nostra epoca, nella speranza di fondare un nuovo impero che rimanga imperituro nei secoli. Il tema dei viaggi nel tempo, dei paradossi temporali e degli universi paralleli ha sempre affascinato Reed, che l’ha ampiamente esplorato anche nel celebre Un miliardo di donne. Eccone dunque una nuova e affascinante versione, ambientata ai tempi del fasto dei Cesari,  e con qualche sfumatura assai originale.

L'autore

Nato il 9 ottobre del 1956 a Omaha, nel Nebraska, Robert David Reed ha vinto il premio Hugo nel 2007 con il magnifico romanzo breve A Billion Eves (Un miliardo di donne come Eva, Delos Books) ed è considerato in patria come uno dei massimi scrittori di fantascienza viventi. Eclettico e multiforme, Reed ha al suo attivo più di una dozzina di romanzi (tutti inediti in Italia) e circa duecento racconti e romanzi, tra cui vanno ricordati, oltre al già citato A Billion Eves, anche La verità (The Truth), apparso anch’esso su Odissea Fantascienza Delos Books, e Celacanti (Coelacanths). Una particolare importanza riveste, all’interno del suo opus letterario, il ciclo dedicato alla Grande Nave, un’immensa astronave che viaggia da millenni attraverso la Galassia, popolata da innumerevoli culture e civiltà umane e aliene. All’interno di questo ciclo si collocano Falsa identità (Camouflage, 2005), considerato dai critici uno dei momenti più significativi dell’intera serie e La notte del tempo, che abbiamo già pubblicato in questa collana. 

Dello stesso autore

Robert Reed, Un miliardo di donne come Eva Mosaix ISBN: 9788865300268 Robert Reed, La verità Mosaix ISBN: 9788865301180 Robert Reed, Il salvatore Biblioteca di un sole lontano ISBN: 9788867753857 Robert Reed, Falsa identità Biblioteca di un sole lontano ISBN: 9788867755417 Robert Reed, La notte del tempo Biblioteca di un sole lontano ISBN: 9788867757176

1

Voi meritate la verità, e io ve la racconterò, anche se la pura verità è che non c’è una data esatta d’inizio. Eravamo matricole, e doveva cominciare il semestre primaverile. Penso che fosse marzo o aprile. Era sera, sul tardi. Risuonava una musica dal cd, non cerco nemmeno di indovinare quale fosse la canzone. Ricordo che sedevo alla mia scrivania, e il mio compagno di camera era allungato sul suo letto. Stava leggendo l’ultimo compito della settimana, un libro del corso di letteratura mondiale, l’Eneide. Questo è uno dei piccoli dettagli dei quali sono sicuro. Non ricordo cosa stessi studiando, ma ho un chiaro ricordo che guardavo le pagine offuscate, cercando di concentrarmi. All’improvviso mi afferrò una strana sensazione. Come se un uccello mi grattasse la nuca, proprio sotto l’orecchio sinistro. Cercai di ignorarlo, ma dopo qualche secondo girai la sedia.

Lucian aveva diciotto anni, come me. Tuttavia, mentre io ero un ragazzo robusto, con un viso abbastanza normale, timido e intellettuale, il mio compagno aveva una figura di una bellezza stupefacente, con vigorosi lineamenti greci, e un fascino che ti ammaliava facilmente. Quando mi girai, vidi Lucian che mi osservava, e sorrideva. I suoi occhi erano grandi e luminosi, sembravano attraversarmi. Mi sembrava che risplendesse di un potente bianco fuoco interno, fuoco che traspirava dai suoi pori, da quei suoi grandi occhi e attraverso i suoi larghi denti bianchi. Rimasi sorpreso, mi fece paura. Inghiottii e, esalando il respiro, mormorai: – Stai bene?

Amavo Lucian. Non fisicamente, no. Ma, in ogni altro modo, adoravo quel giovane. C’eravamo conosciuti sol quell’anno, ma gli dèi avevano deciso che eravamo destinati l’uno all’altro. Il Dio della Casa dello Studente ci aveva gettato entrambi nella stessa cameretta del dormitorio, ed eravamo diventati subito amici. Per me Lucian era una meraviglia. Una rivelazione. Aveva già vissuto in quattro diverse nazioni e conosceva perfettamente altrettante lingue. Poteva raccontare a lungo storie di terre esotiche, che mai avrei conosciuto. La sua famiglia non era ricca, ma aveva abbastanza denaro, e lui, con quello che gli passavano per mantenersi, era generoso. Ancora meglio, era generoso con tutte quelle graziose ragazze che lo attorniavano. Credetemi, non c’è maniera più veloce e sicura di vincere la devozione di un ragazzo arrapato che quella di permettergli di scopare qualche volta anche lui.

Guardai il mio amico e gli chiesi: – Stai bene?

Lucian indossava pantaloncini comodi e una maglietta larga, con le maniche tagliate. Un berretto era posato sui suoi capelli neri. Lo stemma della scuola era situato sopra la visiera e il cappello era gettato all’indietro, nella solita maniera spavalda. Ero stato la sua ombra per mesi, e lo conoscevo meglio di quanto conoscessi mio fratello; ma, in quel momento, aveva uno strano enorme sorriso che non gli avevo mai visto, una folle stregata espressione priva di qualsiasi allegria.

Dissi: – Cosa c’è?

Lui mi rispose: – Niente.

– Allora smettila di guardarmi. – Lo pregai.

– Ti stavo osservando?– replicò. Quindi chiuse l’Eneide, girò le gambe fuori dal letto e si stirò. – Non intendevo spiarti,– mi disse. –Stavo solamente pensando.

– Pensando cosa?– Chiesi.

– Cosa faremo.– Iniziò. –Non domani o la prossima settimana, ma poi, inevitabilmente. Quello che dovremo fare è raggruppare della gente, istruirla, e poi viaggiare nel tempo e conquistare l’Impero Romano.

Queste furono le sue esatte parole.

Rimasi in silenzio, e allora mi chiese: –Cosa ne pensi?

– Perfetto. – Risposi. – Perché no? – Scrollai le spalle e rivolsi la mia attenzione al libro, ma una piccola voce dentro di me stava urlando: – Figlio di puttana! Intende farlo veramente!

2

Jonathon Colfax interrompe il suo racconto.

Alcuni tecnici si radunano attorno a una delle cineprese. Con crescente panico rimuovono un pannello d’acciaio e guardano all’interno della macchina. Dita cercano e toccano; deboli voci imprecano contro gli dèi e sulla loro infelice sfortuna. Nessuno di loro guarda verso l’imperatore. Forse hanno la