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Sale in zucca
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E-book210 pagine50 minuti

Sale in zucca

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Info su questo ebook

Sale in zucca: Un diario delle emozioni e delle riflessioni sulla vita, sul dolore, sulla speranza. Un viaggio nel paesaggio interiore dell'autrice, che è poi il viaggio di tutti, in una condivisione universale delle gioie e delle delusioni; nel sottofondo sempre il desiderio e la forza per rialzarsi e combattere per rimanere tenacemente in piedi. Tra le parole scritte si insinua spesso un brano musicale che fa da quinta sonora a ciò che si legge, in un caleidoscopio di colori, suoni, sentimenti.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2020
ISBN9788830619708
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    Anteprima del libro

    Sale in zucca - Manuela Lascala

    Albatros

    Nuove Voci

    Ebook

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. | Roma

    www.gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-567-xxxx-x

    I edizione elettronica febbraio 2020

    CAPITOLO 1

    Quella gran culo di Cenerentola tutto sommato non era a parer mio poi un granché fortunata, visto l’infanzia e l’adolescenza che aveva passato. E poi quella faccenda della matrigna mi terrorizzava. E anche il finale con la scarpetta di vetro infilata dal principe, davvero terribile a parer mio! Eppure era la favola preferita delle mie più care amiche e di migliaia di bambine, ora donne e più o meno felicemente sposate. Io invece prediligo altri tipi di favole in cui ci sia più spazio per il talento della donna. Ma se devo proprio dirla tutta preferisco i romanzi, alle favole. Ce n’è uno in particolare che adoro: ad esempio Orgoglio e pregiudizio della mitica Jane, ma soprattutto Piccole donne della Alcott, letto tutto d’un fiato durante un’estate adolescenziale e rivisto più volte nelle diverse trasposizioni cinematografiche che mi han permesso di sognare davvero di diventare un po’ come la mia eroina preferita: la piccola grande Jo. La versione cinematografica che ricordo con più piacere estetico e affettivo è quella del 1994 di Gillian Armstrong con quel cast leggendario di cui ho un vivo ricordo soprattutto della protagonista interpretata piuttosto brillantemente da Winona Ryder. Mi piaceva moltissimo quel personaggio per la sua vivacità, generosità, allegria e volontà di portare amore e armonia nella sua famiglia e a chiunque fosse il suo prossimo. Non so se anche io in qualche modo le assomiglio, lo spero, ma in questo momento mi sento di aver perso la mia identità di donna. Vorrei tanto ritrovarla e farò di tutto per questo. Ho quasi 40 anni, anche se me ne sento 20 addosso, e a volte ho AVUTO come la sensazione che mi stessero rubando il cielo, ma c’è di più, tutti pensano che sia una specie di tardo adolescente con le sue mille domande, i suoi mille dubbi e con tutti gli ostacoli e le difficoltà del caso. Diventare Grande non è stato facile e ciò per una specie di congiura verso di Noi giovani, perpetrata dalla generazione anziana del Paese. Non a caso i brillanti registi fratelli Coen gridavano Non è un Paese per vecchi e avevano le loro buone ragioni per farlo nel 2007. Credo infatti che sia necessario dare ai giovani il giusto contesto in cui coltivare i loro sogni e la loro sete di realizzazione, con tutto il rispetto dovuto alle generazioni di adulti e anziani che li hanno preceduti. Vorrei avere una spalla su cui piangere in questo momento, ma sento che la cosa migliore che posso fare è scrivere qui i miei vissuti emotivi ed esistenziali. La scrittura mi è sempre piaciuta fin da piccola, è un talento ricevuto che desidero coltivare, valorizzare e mettere al servizio dell’Umanità! La scrittura, la letteratura così come anche il cinema e la musica sono arti che adoro sin dalla tenera età. La scrittura in particolare l’ho praticata appena mi è stato insegnato da mio padre ad impugnare la penna circa all’età di cinque anni. La musica poi l’ho scoperta e apprezzata ancora prima sempre grazie al mio adorato papà. Il sabato per me era un momento sacro per me perché, prima di fare il bagno, intanto che la vasca da bagno si riempiva di ogni ben di dio (acqua pura e oli essenziali profumati) leggevo con estremo piacere sulla mia poltrona nera i romanzi che la mia mamma mi aveva regalato. Ricordo Senza Famiglia in primis, di Hector Malot che lessi con trasporto e di cui ricordo anche numerosi frammenti del cartone animato che fu fatto, dalla dolcissima sigla iniziale alle splendide immagini colorate. Poi ricordo anche lo splendido libro blu intitolato Alice nel Paese delle Meraviglie che lessi anch’esso da bambina, ma non mi piacque moltissimo, soprattutto per il personaggio inventato rappresentato dall’allegro Bianco Coniglio che saltellava se non sbaglio con quel terribile orologio in mano. Ve lo ricordate, cari lettori?

    Vi dirò di più, la collana di cui facevano parte tutti questi splendidi libri che adoro tutt’ora e che vorrei donare a mio Figlio, se il buon Dio mi concederà di averlo, erano rilegati in una bellissima

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