Una strana amicizia che ci divide
Di Thalassa
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Info su questo ebook
Due vite diverse che si intrecciano. Anno 2021. Beatrice ha ventitré anni e decide di tornare a Milano per lavoro dopo l’incontro inaspettato con una sua amica delle superiori. Nell’appartamento milanese conosce una ragazza di nome Luna, poco facile da inquadrare per via dei suoi sbalzi di umore ed atti impulsivi. Riuscirà una convivenza ad avvicinare il vissuto di Beatrice a quello di Luna? Sono le due ragazze così diverse fra loro come si immaginavano?
Thalassa
Thalassa Author è lo pseudonimo di un autore che ha deciso di rimanere anonimo e non ama far parlare di sé. Ha iniziato l’attività di scrittore col romanzo Dolce sporco sogno erotico, pubblicato su Amazon Kindle Direct Publishing il 1° settembre 2021. Il nome è ripreso dalla divinità greca del mare, mentre il logo ha come simbolo la stella marina, che rappresenta resistenza alle avversità. Se perde un braccio, questo ricresce. Il genere letterario di Thalassa include scene di romanzi di formazione, narrativa psicologica, avventure sentimentali e storie contemporanee.
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Anteprima del libro
Una strana amicizia che ci divide - Thalassa
Una strana amicizia che ci divide
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA
Copyright © 2023 by Thalassa
1° edizione digitale | Pubblicato il 20 maggio 2023
Distribuito con Smashwords
20 agosto 2023
Thalassa Author | www.thalassaauthor.com | contact@thalassaauthor.com
AUTORE
Thalassa è lo pseudonimo di un autore che ha deciso di mantenere la propria identità nascosta.
Ha iniziato la propria attività di scrittore col romanzo Dolce sporco sogno erotico (2021), dopo cui ha rilasciato L’angelo che dormiva sulle nuvole di lava (2021), Il silenzio delle tenebre (2021), Sei ragazzi e lei (2022), Sospesa improvvisamente (2022), Datura e cioccolato (2022), La passione sotto il cielo nero (2022), Quando urlavo come una rockstar (2022) e La viaggiatrice negli abissi (2023). Ha in aggiunta scritto le novelle Un maledetto bravo ragazzo (2022) e Insaziabile bisogno (2023) e la raccolta di poesie Album di emozioni (2022), seguita da Album di emozioni 2nda parte (2022) e Album di emozioni da non scordare mai (2023).
AVVERTENZA
Questo romanzo contiene scene di sesso e violenza. Pertanto, la lettura è adatta a un pubblico adulto.
Sono riportati riferimenti al Covid-19 e alle misure di sicurezza adottate durante la pandemia a scopi di rappresentazione del contesto storico dei primi anni 2020. Non è sottinteso alcun fine ideologico e il pensiero dei personaggi può non coincidere con quello dell’autore.
Sono menzionati disturbi come alcolismo, bulimia e dipendenza affettiva senza tuttavia fornire cure. Quanto descritto nel romanzo può non coincidere con i sintomi reali di tali disturbi.
Tutti i personaggi riportati sono frutto dell’immaginazione dell’autore. Qualsiasi somiglianza o coincidenza con persone reali è puramente casuale.
A Camilla e a Ilaria, alle quali ho anche dedicato il mio secondo romanzo L’angelo che dormiva sulle nuvole di lava.
Coltivate le amicizie, che sono frutti preziosi.
A chi si è ritrovato in una relazione con un narcisista.
A coloro che hanno subito molestie e aggressioni.
Nessuno ha il diritto di metterci le mani addosso.
INDICE
CAPITOLO 1: Luna
CAPITOLO 2: Beatrice
CAPITOLO 3: Luna
CAPITOLO 4: Beatrice
CAPITOLO 5: Luna
CAPITOLO 6: Beatrice
CAPITOLO 7: Luna
CAPITOLO 8: Beatrice
RINGRAZIAMENTI
CAPITOLO 1
Luna
18 aprile 2021
Sono sola nel mio appartamento a Milano, senza più alcuna speranza di questa vita. Non so nemmeno di che colore sia la Lombardia, non m’importa nulla del rosso, dell’arancione o del giallo. Tanto si tratta sempre dello stesso color marrone come la merda. Da stamattina ho già fumato dodici sigarette e bevuto un bicchiere e mezzo di vino rosso. Bevo per dimenticare, per cercare di togliermi il dolore di dosso. Ma poi, nel cuore della notte, tutte le mie paure tornano più forti di prima. Non nutro una forte nostalgia del passato perché nella mia vita ho attraversato momenti molto dolorosi. Ho sempre cercato disperatamente l’amore, ma sono rimasta intrappolata in passioni micidiali. Mi sento sfortunata, condannata a subire un destino che mi fa solo soffrire, senza alcuna prospettiva di uscita. Gli uomini non mi reputano una donna da amare, ma un corpo da gettare. Sono Luna, la ragazzina coi capelli tinti di rosso bordeaux e gli occhi color cioccolato che cattura l’attenzione. Intrigo perché sono giovane, carina e molto diversa dalle altre donne. Quando avevo tra i sedici e i diciotto anni, i complimenti mi facevano molto piacere, poiché li interpretavo come un inequivocabile segno di interesse nei miei confronti. Ma poi mi sono resa conto che le belle parole e i sorrisi radiosi delle persone fossero solo una tattica per afferrarmi e attirarmi a loro. Quando la gente era stufa di me, mi mollava senza alcuna valida ragione. Non avevo alcuna colpa, se non quella di non interessare più dopo poco tempo. Così ho iniziato a fumare e a bere sempre di più, rinunciando molte volte al cibo. Poi smettevo di bere e riprendevo a mangiare, abbuffandomi del cibo lasciato a lungo dentro il freezer, come pizzette, patatine e hamburger. Mi sono avventata sul cibo a fasi alterne, sulla base del mio umore, che col tempo ho fatto sempre più fatica a gestire. A volte ero felice, altre volte distrutta, desiderando follemente un equilibrio che sembrava utopia. E le persone che si sono approcciate a me hanno approfittato senza ritegno delle mie debolezze. Volevano farmi credere che solo grazie a loro sarei stata meglio. Mi hanno guardata come una Miss, coinvolta come una Vip, ammirata come una dea fino a quando faceva comodo loro. Una volta che avevano ottenuto ciò che volevano, mi mollavano improvvisamente. Sono stufa di essere continuamente trattata in questa maniera schifosa. Non è vero che col Covid la gente è diventata più buona, alcune persone si sono incattivite più che mai. Sul mio cuore spezzato si sono riaperte ferite che avevo cercato di cucire. Ma purtroppo non sono capace di cucire bene. Basta un piccolo movimento per rovinare tutto il mio lavoro di determinazione e superamento delle batoste. Qualunque cosa faccio, rimango sempre fottuta.
25 aprile 2021
Sento il telefono vibrare sul mio comodino. Non so che ore siano, se le due di notte o le cinque di mattino. È un sogno oppure la realtà? Mi pare di sentire pure la voce di un bambino che chiama la propria mamma. Sono distrutta, fatico a muovermi e per questo non rispondo a chi sta cercando di contattarmi. Dopo circa cinque minuti apro gli occhi. Cazzo, è già giorno! Sono le 10:52 e poco fa mi ha chiamata la mia amica Fabiana, l’unica persona con cui riesco ad essere spontanea. A volte mi fa sorridere, mentre in altre occasioni non riesco proprio a capirla, vive nel suo mondo inspiegabile. Dopo che ho fatto una velocissima colazione scolandomi mezzo bicchiere di latte, la richiamo.
«Pronto?»
«Ciao, mi hai chiamata…?» rispondo con un tono di voce ancora un po’ assonnato.
«Uh, ciao Luna, come va!»
Detesto questa domanda.
«Né bene né male.» mi limito a dire.
«Spero che fra poco si potrà tornare a circolare liberamente!!! Ho molta voglia di vederti, sai?»
«Dalle tue parti tutto bene?»
«Eh, insomma, ho nuovi aggiornamenti da darti su Valerio.»
Alzo gli occhi al cielo, non gradendo particolarmente l’argomento menzionato.
«E quali sarebbero?»
«Eh, sai, lui continua a dirmi che la nostra non è una relazione, ma io non gli credo. Io so che lui mi ama, anche se non vuole ammetterlo perché ha paura delle emozioni che prova.»
Valerio è colui che Fabiana descrive come il suo fidanzato. È un ragazzo di trentadue anni, di famiglia benestante e che non ha bisogno di lavorare per vivere. Tuttavia, sono certa che Valerio non provi nulla per la mia amica, che pur di non ammettere di non essere ricambiata è disposta ad inventarsi una relazione. Temo che soffra di erotomania.
«Fabiana, il mare è pieno di pesci.» le ricordo, prima di rendermi conto di essere proprio io la prima ragazza al mondo a soffrire per amore.
«Ma io sono certa che Valerio provi qualcosa per me. Mi sorride sempre quando gli parlo.»
«Magari sorride perché è molto gentile e non vuole ferirti. Ma ciò non significa che sia per forza innamorato!»
«Io però non voglio crederci. Lo assillerò finché non mi dirà di amarmi.»
Beh, penso proprio che Fabiana non abbia capito come funzionino gli uomini e l’amore. Mi sembra di parlare ad un personaggio di un romanzo rosa ambientato nell’Inghilterra dell’Ottocento.
«E tu hai trovato il tuo lui?» poi chiede.
«Guarda, stendiamo un velo pietoso. Se è questo il tema della conversazione, è meglio che chiudiamo qui.» rispondo seccamente.
«Ma non hai ancora superato la batosta di quello stronzo?» poi ficcanasa.
Come osa la mia amica ricordarmi un personaggio che in ogni secondo della mia esistenza cerco di togliere dalla mia testa di cazzo, invano…? E poi come si permette di usare la parola stronzo
, dato che non ci ha mai avuto a che fare e l’ha visto solo una volta, di sfuggita.
«Non mi va di parlare di quell’uomo. E ti chiedo di non usare la parola stronzo
.»
«Perché non posso usare quella parola?»
«Perché soltanto io la posso usare. O per lo meno solo le persone che sono state ferite.»
«Uh, tranqui.»
«Altre notizie, a parte cazzi e mazzi sentimentali?»
«No. Io, i miei e mio fratello siamo usciti per fare una passeggiata. Penso che torneremo a casa nel pomeriggio.»
«C’è bel tempo?»
«Sì, per fortuna. Ma non riesco a passeggiare tenendo la mascherina, è insopportabile.»
Silenzio.
«Ti sento silenziosa, c’è qualcosa che non va, a parte il periodo di merda che stiamo vivendo tutti?» poi Fabiana chiede cambiando tono di voce per apparire un po’ più dolce.
«Sì, sono triste. Non ho interessi e non so più chi sono.»
«Mi spiace… Anche io sto attraversando giornate molto difficili. Cinque giorni fa sono stata colta da un attacco d’ansia.»
Un altro silenzio.
«Vabbè, ora i miei mi stanno chiamando. La prossima volta ti faccio sapere cosa io e Valerio ci siamo detti.»
Che palle sentire ancora menzionare questo Valerio. Manca solo che Fabiana inventi di dimenticare Valerio per Can Yaman.
«Trova anche altri argomenti.» le chiedo.
«Non ti interessa?»
«Sì, però parliamo anche di vicende non amorose…»
«Ok, promesso.»
«Ciao Fabiana.»
«Ciao Lu!»
Fine della telefonata. E ora come cazzo trascorro il resto della giornata? Esco di casa o mi butto a leggere notizie sul Covid?
CAPITOLO 2
Beatrice
10 luglio 2021
Ho ricevuto la mia prima dose di vaccino anti-Covid, precisamente un Pfizer, quello maggiormente consigliato ai giovani. I comuni italiani hanno scelto musei, fiere e palazzetti dello sport come luoghi per la vaccinazione di massa. Io ho trovato posto al Castello di Rivoli, che oltretutto, fra i luoghi in cui mi è consentito vaccinarmi, è quello meno distante da casa mia. Quando sono arrivata di fronte al palazzo, la lista d’attesa era lunga, ma per fortuna scorreva velocemente. L’infermiera è stata rapidissima nella somministrazione del vaccino. Mi è capitata una quarantenne siciliana molto dolce, sorridente e piena di entusiasmo¹, che vaccina più di trenta persone all’ora, quasi come se dovesse porre l’etichetta su delle bottiglie di plastica. Una volta uscita dall’ambulatorio, e passati quindici minuti di attesa, ho rimesso piede fuori