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Ombre lungo la strada - Poesie e racconti
Ombre lungo la strada - Poesie e racconti
Ombre lungo la strada - Poesie e racconti
E-book85 pagine55 minuti

Ombre lungo la strada - Poesie e racconti

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Info su questo ebook

Composto di poesie e racconti, Ombre lungo la strada è la descrizione dei ricoveri a cui Stefano Borghi fu sottoposto prima e dopo la diagnosi di sindrome demielinizzante da sclerosi multipla. Ombre che non danno scampo e mettono con le spalle al muro come questa patologia.
di Stefano Borghi
a cura di Lidia Borghi
Mio padre scrisse Ombre lungo la strada subito dopo aver scoperto di essere affetto da sclerosi multipla, una malattia cronica recidivante che distrugge il sistema nervoso, gli arti, la vista, l’udito, la deglutizione e quant’altro a seconda dei nervi del cervello colpiti. E le famiglie. Le ombre a cui si riferisce il titolo sono le sventure che capitano nella vita, quelle gravi, quelle che non danno scampo e mettono le persone con le spalle al muro, come questa patologia, che lui non ha mai accettato. Composto di poesie a versi liberi e di racconti, Ombre lungo la strada è la descrizione dei ricoveri a cui mio padre fu sottoposto prima e dopo la diagnosi; è preceduto da dieci composizioni poetiche e si conclude con quattro brevi racconti che descrivono il suo difficile rapporto con gli elementi che più lo tormentavano e un triste omaggio a se stesso.
(Lidia Borghi)
Il ricavato dei diritti d’autore andrà per intero alla Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
LinguaItaliano
Data di uscita8 feb 2021
ISBN9791220261814
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    Ombre lungo la strada - Poesie e racconti - Lidia Borghi

    Copertina

    Poesie

    Quale onda possente e immane

    La vita ti prende ti avvolge e ti trascina

    Solo la pace finale porrà termine alle angosce

    Provai sì tanto affanno che a nulla valse la commiserazione

    Trovai la quiete solo nello scrivere

    Per alleviare la paura di aver paura.

    Difficile e quasi impossibile si fa per l’esser mio

    Raffigurar dell’animo le condizioni

    Quando a ogni incontro corro l’alea d’ombra

    Diventare e di vagar lungo la strada

    Senza coscienza tendendo le mani

    Alla ricerca di chi ombra non è.

    Il poetar mi coinvolse quale difesa

    Dell’ardua comprensione del mio divenire.

    Trovarsi

    Non sempre è facile trovarsi lungo la strada

    Dove la vita ci trascina ci schiaccia ci opprime

    Quando avviene non sempre siamo coscienti

    Lo spazio è troppo stretto oscuro duro da percorrere

    Ci vediamo ci salutiamo non siamo certi

    Delle nostre percezioni

    Insicuri percorriamo la strada.

    Maledetta strada, quando finirai di metterci alla prova?

    Non ti basta che ti percorriamo con tanta fatica?

    Vuoi forse che le ombre che ti seguono

    Non prendano più atto della loro esistenza?

    Forse ti aspetti che non trovino corpo

    Che non possano tendersi la mano?

    È penoso trovarsi lungo il tuo percorso infame!

    Non porre ostacoli biechi e truffaldini

    Perché potrai toglierci tutto

    Il bene l’amore l’amicizia la voglia di vivere

    Ma non riuscirai mai a toglierci la cosa più

    Preziosa che abbiamo

    Non potrai privarci in nessun momento

    Della libertà di pensare.

    Quando ci vediamo

    Quando ci vediamo è come l’acqua per l’assetato

    La compulsione di una settimana si ferma

    Ritrovo il mio io, ritorno me stesso

    Ritrovo il tuo essere nella pienezza della gratificazione

    Il tuo impulso mi è ormai noto

    Mi sostiene nei pensieri mi frena e mi conforta.

    Vedo ancora il tuo fisico longilineo e scattante che,

    Per chi sa osservare, dice tante cose.

    Tu non fingi piuttosto ti astieni ma nel fare ciò

    Lasci trasparire sul viso una inesistente e simpatica

    Ruga di espressione.

    Ho capito cosa cerchi e ho compreso il tuo fine

    Ed è in questa comprensione che ritrovo l’acqua

    Del pensiero attento e pulito.

    Forse riuscirai a farmi uscire dalla fogna che è

    Diventata la mia vita

    Da me creata e duramente sostenuta.

    Non è facile seguirti e apprezzare degnamente la tua

    Fatica

    Ma sono convinto che capisci, che attendi, ma

    All’amica tanto cara dico

    Pazienza vediamo di costruire assieme una nuova via

    Dove le ombre che vagano lungo la strada

    Troveranno il loro corpo.

    Carmelo

    Domenica dopo tanto tempo ti ho ritrovato

    Il cuore si è riempito di gioia

    Gli occhi diventati lucidi si sono cercati

    I denti serrati vietavano le parole

    Con un abbraccio ci siamo stretti quasi a soffocare

    Insieme al respiro

    Il pianto che non poteva uscire

    Tu non puoi sapere che ancora imberbe ho disimparato

    A piangere

    E a godere di questo sfogo che tanto aiuta e molto

    Lenisce

    Non posso più, mi fu vietato, perché un uomo non deve!

    Insieme abbiamo duramente lavorato

    Insieme la reciproca stima ci ha sempre aiutati senza

    Parole consci della loro inutilità

    Ho notato come mi guardavi

    Ho letto la sofferenza nei tuoi occhi

    Tu non potevi sapere quanto male mi facevi

    Quando ho visto la pena che provavi

    Non te ne voglio perché conosco quanto tu sia incapace

    Di ferire

    Quanto innaturale sia per te volere l’altrui danno

    Il gioioso incontro si mutò in crudele sofferenza

    Il dolce pomeriggio finì quando mi accompagnasti

    Con la carretta a cingoli per evitare la mia fatica

    Ti volgevo le spalle e non ti potevo vedere

    Sentivo il tuo pianto convulso che duramente mi colpiva

    Nemmeno il baccano del motore riusciva a coprirlo

    Amico e compagno di tante fatiche tu non puoi capire

    Io non posso spiegare

    Non voglio usare il bene che ci lega quale panacea delle

    Mie pene

    Gli anni futuri vedranno i nostri incontri in una

    Dimensione diversa rifiorire e rinforzarsi di maggior

    Comprensione

    Ci aiuteranno a comprendere la ragione del tormento che

    Attualmente ci infliggiamo

    Quando?

    Lungo la strada ci si trova ci si vede ci si confronta

    La lotta insita in ognuno cerca il paragone

    Il dettaglio la spiegazione la prevaricazione

    Che sia guerra fra poveri?

    Sarebbe troppo crudele avventato inspiegabile

    Non sempre le ombre

    Comprendono l’inutilità di questo confronto insensato

    Si condannano a rimanere tali senza corpo e identità

    Rinunciano ad aver peso reale

    Scelgono la dimensione neutra priva di coerenza e

    Umanità

    Combattersi in questo modo stabilisce solo la valenza

    Della stupidità

    La ricerca di una vana supremazia

    Inutile predominio di pochi su tutti o di tutti su pochi

    Orbati dal presente non pensano al futuro

    Non cercano soluzioni non creano

    Spendono l’attuale e l’essere ombra gratifica

    Vana

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