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Sono una struttura pericolante
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E-book46 pagine38 minuti

Sono una struttura pericolante

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Info su questo ebook

Piove forte e rumorosamente, così rumorosamente da sovrastare i miei pensieri. Mi godo per diversi minuti il suono della pioggia che si scaglia ferocemente sulla finestra, poi pian piano rallenta. Ora riesco a vedere singolarmente le gocce di pioggia sulla finestra, le osservo e comincio a contarle, mi sono fermata a centonovantotto ma avrei potuto continuare all’infinito. Contare mi ha sempre aiutato a rilassarmi, a calmarmi, a sentire meno dolore, ho contato anche le volte in cui sei entrato dentro di me senza il mio permesso.

Ludovica Cinque è nata a Pagani (Salerno) nel 1998 e ha conseguito il diploma presso il liceo psicopedagogico, iscrivendosi in seguito alla facoltà di filosofia e cominciando un percorso di tre anni in un’accademia di arti performative a Napoli.
Successivamente ha preso parte a vari spettacoli teatrali coltivando contemporaneamente le sue passioni: la danza, i viaggi in bicicletta e la scrittura.
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2023
ISBN9788830677623
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    Sono una struttura pericolante - Ludovica Cinque

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    Ludovica Cinque

    Sono una struttura pericolante

    © 2022 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-7138-6

    I edizione febbraio 2023

    Finito di stampare nel mese di febbraio 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Sono una struttura pericolante

    A te, che ora volteggi in cielo e sei la donna a cui

    più somiglio.

    E a tutte voi, che seppur non ne siete a conoscenza,

    siete mie sorelle.

    "(…) Questa sera ritorno una donna nell’abito rosso

    – non lo sanno che sono ora stesa qui nuda quegli uomini

    che mi fanno i sorrisi per strada – ritorno vestita

    a pigliare i sorrisi. Non sanno quegli uomini

    che stasera avrò fianchi più forti, nell’abito rosso,

    e sarò un’altra donna. Nessuno mi vede quaggiù:

    e di là dalle piante ci son sabbiatori più forti

    di quegli altri che fanno i sorrisi: nessuno mi vede.

    Sono sciocchi gli uomini – stasera ballando con tutti

    io sarò come nuda, come ora, e nessuno saprà

    che poteva trovarmi qui sola. Sarò come loro.

    Solamente, gli sciocchi, vorranno abbracciarmi ben stretta,

    bisbigliarmi proposte da furbi. Ma cosa m’importa

    delle loro carezze? So farmi carezze da me.

    Questa sera dovremmo poter stare nudi e vederci

    senza fare sorrisi da furbi. Io sola sorrido

    a distendermi qui dentro l’erba e nessuno lo sa."

    Cesare Pavese, Pensieri di Dina

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da

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