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H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V
H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V
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E-book66 pagine1 ora

H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V

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Info su questo ebook

La paura, l'occulto, la fantascienza. Storie di mostri e creature, dalle profondità del mare e della terra, che agiscono in una realtà parallela alla nostra, così vicina da sfiorarsi e fondersi. E se quello che più ci spaventa, il mostro sotto il letto, non fosse così irreale come crediamo?Elementi fantastici e di horror classico si mescolano per dare vita a un universo incredibile, oscuro e ammaliante. In questa raccolta sono presenti tutti i simboli, le ambientazioni, le tematiche e i personaggi che hanno reso H.P. Lovecraft uno degli autori dell'orrore più amati della letteratura mondiale.In questo quinto di sei volumi troverete cinque storie: "Hypnos", "Il tempio", "Nyarlathotep", "Innominabile" e "L' esumazione".-
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2021
ISBN9788726886917
Autore

H. P. Lovecraft

Renowned as one of the great horror-writers of all time, H.P. Lovecraft was born in 1890 and lived most of his life in Providence, Rhode Island. Among his many classic horror stories, many of which were published in book form only after his death in 1937, are ‘At the Mountains of Madness and Other Novels of Terror’ (1964), ‘Dagon and Other Macabre Tales’ (1965), and ‘The Horror in the Museum and Other Revisions’ (1970).

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    Anteprima del libro

    H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V - H. P. Lovecraft

    H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V

    Translated by Librinpillole

    Original title: H. P. Lovecraft – Storie di Paura vol V

    Original language: English

    Immagine di copertina: Shutterstock

    Copyright © -, 2021 H. P. Lovecraft and SAGA Egmont

    All rights reserved

    ISBN: 9788726886917

    1st ebook edition

    Format: EPUB 3.0

    No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    www.sagaegmont.com

    Saga Egmont - a part of Egmont, www.egmont.com

    Hypnos

    A proposito del sonno, sinistra avventura di tutte le nostre notti, possiamo dire che gli uomini vadano a letto quotidianamente con un'audacia che sarebbe incomprensibile, se non sapessimo che dipende dall'ignoranza del pericolo.

    Baudelaire

    Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini possono tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno, ma chi emerge, pallido e carico di ricordi, dai recessi della notte, non avrà più pace. Che imbecille sono stato a intraprendere con tanta incoscienza lo studio di misteri che l'uomo non dovrebbe affatto conoscere! Che sciocco, che folle divino è stato il mio amico, colui che mi ha preceduto e alla fine ha conosciuto terrori che forse saranno i miei.

    Ricordo che ci incontrammo in una stazione ferroviaria, dove egli era al centro di una folla volgare e curiosa. Era svenuto e il piccolo corpo vestito di nero stava rattrappito sul marciapiede, come in preda alla paralisi. Penso che avesse una quarantina d'anni, perché la faccia pallida e incavata, ovale e veramente bella, era segnata da profonde rughe; nei capelli ondulati e nella piccola barba che dovevano essere stati neri come penne di corvo c'erano tracce d'argento. La fronte, di un'altezza e un'ampiezza divine, era bianca come il marmo pentelico. Mi dissi, con l'ardore dello scultore, che quell'individuo era la statua di un fauno dell'antica Grecia disseppellita fra le rovine di un tempio e portata alla vita nella nostra età opprimente solo per sentire il freddo e la pressione dei millenni. E quando aprì gli enormi occhi incavati, luminosissimi, capii che sarebbe diventato il mio unico amico, il solo amico di chi non ne aveva mai posseduto uno. Quegli occhi dovevano aver contemplato la grandezza e il terrore di regni al di là della coscienza e della realtà normali: gli stessi regni che avevo amato nell'infanzia ma non ero riuscito a ritrovare. Così, mentre allontanavo la folla, gli dissi che doveva venire a casa mia, essere il mio maestro e la mia guida sulla via dei misteri insondabili. Lui annuì senza dire una parola, ma in seguito scoprii che aveva una voce squisitamente musicale: la musica di viole profonde e sfere cristalline. Parlavamo spesso, sia di giorno che di notte, mentre scolpivo busti e teste d'avorio in miniatura per immortalare le diverse espressioni del mio amico.

    È impossibile riassumere i nostri studi, perché avevano tenuissimi legami con il mondo come lo concepiscono i vivi: ci occupavamo di un universo più vasto e spaventoso, un universo di sostanza impalpabile ed elusiva che tuttavia ha radici più profonde del tempo, dello spazio e della materia, e di cui sospettiamo l'esistenza solo in certi momenti del sonno; facciamo allora sogni molto rari, sogni oltre i sogni che non capitano mai agli uomini comuni e solo una o due volte nella vita dei più fantasiosi. Il cosmo della veglia nasce da quest'altro universo e somiglia a una bolla di sapone fatta da un burlone; certo, può capitargli di sfiorare la sua matrice, ma solo nel senso in cui una bolla di sapone sfiora la bocca ironica di chi la soffia, quando è risucchiata per suo capriccio. Persino gli uomini più colti non sospettano l'esistenza di tali sfere, o ne sanno pochissimo. I saggi hanno interpretato i sogni e gli dei hanno riso. Un uomo con gli occhi da orientale ha detto che il tempo e lo spazio sono relativi e gli uomini hanno riso. Ma persino l'uomo con gli occhi da orientale non ha intuito che una piccola parte della verità. Io volevo qualcosa di più, e il mio amico era quasi riuscito ad ottenerla. Poi tentammo insieme e con l'aiuto di droghe esotiche facemmo la corte a sogni terribili, sogni che si addensavano nello studio in cima alla torre di una vecchia magione nel Kent.

    Fra le molte sofferenze di questi giorni la più dolorosa è l'obbligo al silenzio. Ciò che ho visto e imparato nelle ore di empia ricerca non può essere detto a parole, perché al nostro linguaggio mancano termini e concetti. Dico questo per chiarire che fin dall'inizio le nostre scoperte si basarono su sensazioni indipendenti da quelle che il sistema nervoso umano è in grado di ricevere normalmente: sensazioni che giocavano su aspetti paradossali del tempo e dello

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