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L'editing: Il laboratorio del libro
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L'editing: Il laboratorio del libro
E-book42 pagine27 minuti

L'editing: Il laboratorio del libro

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Info su questo ebook

Che cos'è l'editing? Perché talvolta è necessario? Qual è il valore aggiunto che può apportare al libro? E perché gli autori accettano, e spesso addirittura richiedono, un intervento che ai profani può apparire come una sorta di invasione di campo?Basato su un'esperienza ventennale, questo ebook presenta l'editing come un laboratorio in cui l'autore e l'editor si confrontano per valorizzare le potenzialità del libro.
LinguaItaliano
Data di uscita13 lug 2016
ISBN9788898191000
L'editing: Il laboratorio del libro

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    Anteprima del libro

    L'editing - Laura Salvai

    Ma che lavoro è?

    Mi occupo di editing da più di vent’anni e molte persone che conosco non hanno ancora capito che lavoro faccio. Il motivo è semplice: è un mestiere difficile da immaginare. Anche i lettori più appassionati tendono a credere che il libro transiti automaticamente dall’autore allo stampatore, con una breve sosta in casa editrice per la scelta della copertina. Quando provo a raccontare in che cosa consiste il mio lavoro alcuni ne restano affascinati, altri reagiscono quasi con indignazione all’idea che un oscuro redattore possa mettere le mani sul testo di un autore più o meno affermato. E soprattutto, non riescono a credere che in molti casi l’intervento sia addirittura necessario. Che cosa farà mai un editor? E poi, perché diavolo si chiama così? In queste pagine cercherò di spiegarlo, attingendo alla mia esperienza. Per motivi di riservatezza professionale ho modificato gran parte degli esempi citati, ma la sostanza è vera.

    Nei paesi anglosassoni il termine editor è usato per designare una pluralità di funzioni e ruoli gerarchici che vanno dall’editor-in-chief, che corrisponde al nostro direttore editoriale, al copy editor, che è il nostro redattore. In Italia il termine ha cominciato a circolare negli anni Novanta, in seguito alla diffusione dei libri di Raymond Carver. Dopo la morte dello scrittore si è scoperto che la prosa scarna dei suoi racconti era frutto delle sforbiciate di un editor, Gordon Lish, direttore della rivista Esquire e poi della casa editrice Alfred A. Knopf.

    Così da noi editor è diventato sinonimo di un professionista che propone modifiche di una certa rilevanza su un testo fino a fargli assumere una forma diversa da quella originaria. Una sorta di redattore dotato di più ampi poteri. Se in passato questo ruolo era ricoperto da noti intellettuali come Italo Calvino, Elio Vittorini e Grazia Cherchi, oggi è affidato a figure invisibili che si affaccendano dietro le quinte dell’editoria. Un cambiamento che riflette le trasformazioni avvenute negli ultimi decenni nel processo di produzione del libro.

    Il redattore factotum

    Ai tempi di Calvino le case editrici erano luoghi affollati. C’erano i redattori, che preparavano il dattiloscritto per la stampa; gli addetti dell’ufficio tecnico, che seguivano il lavoro dei tipografi; i correttori di bozze, che andavano a caccia di errori; le dattilografe, che battevano a

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