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Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio Best Seller
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E-book313 pagine4 ore

Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio Best Seller

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Diventa Scritteditore: con il self-publishing vivi libero, felice, padrone del tuo tempo

Tutti sognano, pochi fanno sognare. Scrivere, pubblicare, promuovere i propri libri è un sogno e fa sognare. Ma è anche molto gratificante e, grazie alla nuove tecnologie digitali, può divenire estremamente rapido e redditizio sin dalla vendita delle prime 100 copie!

Chiunque ha una storia da raccontare, emozioni da condividere, esperienze e competenze da trasferire. Ma come farlo? Professionisti, manager, docenti, Giornalisti, Content Manager, impiegati, pensionati, studenti, disoccupati impegnando seriamente un pò del proprio tempo libero possono oggi scrivere, pubblicare, diffondere da soli il proprio libro dando una marcia in più alla propria vita e magari rendendo migliore quella degli altri. Best seller non è infatti un premio alla scrittura, ma il risultato combinato tra contenuti di valore e azioni mirate su chi ne può trarre vantaggio sul piano emotivo (i romanzi) o quello professionale (saggi, guide).

Con il Self-Publishing, gli e-Book, il Print on Demand e il Digital Marketing creare un libro e farne un best seller è oggi alla portata di chiunque abbia le idee chiare su cosa fare e come procedere.

Scrivere e Pubblicare il proprio Best Seller è la guida completa per impostare, scrivere, pubblicare, promuovere, vendere i propri libri facendone anche una professione dalle grandi soddisfazioni sociali ed economiche.

Alessandro Giacchino
Ingegnere, Master di Direzione Aziendale, Giornalista, Manager, Imprenditore, Direttore editoriale, docente, con una dozzina di start-up alle spalle, alcune delle quali oggi quotate in borsa, ha accumulano una notevole esperienza nell'anticipare fenomeni tecnologici e sociali, traendone e facendone trarre profitto.
Il suo primo libro autopubblicato, Temi svolti di Tecnica delle Costruzioni risale al 1979, all'epoca degli studi universitari: in soli 6 mesi gli fruttò l'acquisto di una mitica Honda 500 Four. L'ultimo è del 2010, Fare Impresa nell'Era 2.0, tuttora attuale e precursore della Digital Disruption che con il self-publishing sta minando il futuro dell'editoria tradizionale.

Contiene oltre 170 link diretti su strumenti, suggerimenti, template, caratteri...

Indice generale
Introduzione: scrivere un libro, sogno nascosto nel cassetto per l’81% delle persone
1. Diventare scritteditore: una scelta di vita oggi più facile e conveniente che mai
2. Impostare il progetto del proprio best seller
3. Progettare il proprio libro: gli aspetti tecnici
4. Scrivere il testo: suggerimenti e controlli
5. Definire titolo, sottotitolo, categorie e keyword
6. La Copertina del libro: la teoria, ma meglio evitare il fai da te
7. I modi migliori per stampare il libro, creare l’eBook
8. Le azioni preliminari per il lancio del libro e dell’eBook
9. Promuovere il libro e l’eBook usando i canali tradizionali e Social
10. Tiriamo le somme e rimbocchiamoci le mani: comincia una nuova vita!

LinguaItaliano
Data di uscita17 ott 2017
ISBN9788890559624
Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio Best Seller
Autore

Alessandro Giacchino

Classe 1956, laurea in ingegneria al politecnico di Milano, diploma Master CBS alla Bocconi, Alessandro Giacchino ha lavorato in IBM, Gruppo Fininvest, Gruppo Olivetti dove si è occupato di marketing, ha avviato e diretto alcune società tutte nell’area delle nuove tecnologie. Nel 1993 ha fondato Business Consulting International Italia (BCI Italia), società di servizi che tuttora gestisce, attraverso la quale ha fondato e diretto per 20 anni il mensile di consulenza nell’area informatica Toolnews, ha avviato itware.com, uno dei primi siti italiani dedicato alle soluzioni IT per le imprese, e tiene e regolarmente conferenze sulle nuove tecnologie. Giornalista, Manager, Imprenditore, Direttore editoriale, docente, con una dozzina di start-up alle spalle, alcune delle quali oggi quotate in borsa, ha accumulano una notevole esperienza nell’anticipare fenomeni tecnologici e sociali, traendone e facendo trarne profitto. Il primo libro autopubblicato risale al 1979, all’epoca degli studi universitari: in soli 6 mesi gli fruttò l’acquisto di una mitica Honda 500 Four. L’ultimo è del 2010, Fare Impresa nell’Era 2.0, tuttora attuale e precursore della Digital Disruption che con il self-publishing sta minando anche il futuro dell’editoria tradizionale.

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    Anteprima del libro

    Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio Best Seller - Alessandro Giacchino

    Strani i casi della vita: nell’arco di due settimane, tre amici mi hanno chiesto di aiutarli a lanciare il proprio primo libro sul mercato. Uno molto tecnico, una sorta di manuale per informatici d’impresa, l’altro l’interessante biografia di una donna prematuramente e recentemente scomparsa, il terzo una novella proiettata in un futuro molto remoto. Tre persone di età e città diverse, accomunate dalla disponibilità di molto tempo libero - un giovane pensionato, una studentessa universitaria, una disoccupata - e dall’ambizione di condividere proprie emozioni e competenze su scala più ampia, possibilmente traendone dei profitti. Così è nato questo libro che illustra l’uso delle tecnologie digitali per rendere subito profittevole l’attività di scrittore.

    Sognare lo facciamo tutti. Far sognare è privilegio di pochi. Scrivere un libro è nel contempo sognare e far sognare. Chiunque ha una storia da raccontare, emozioni da condividere, esperienze e competenze da trasferire o può trovare temi di valore sui quali realizzare studi e approfondimenti.

    Stando a un’indagine del «New York Times» del 2002, l81% della popolazione USA vorrebbe scrivere un libro, ritenendo di averlo già tutto in testa ed è convinta che presto o tardi riuscirà a pubblicarlo. Sono passati quindici anni da questa ricerca e per molti di essi il grande momento è ormai arrivato: su Amazon ci sono oltre 5 milioni di titoli, dei quali 130.000 eBook in italiano (60.000 nella sola categoria Letteratura e Narrativa) e il quintuplo di libri stampati. Il bello è che, stando ai dati pubblicati dal The Guardian (goo.gl/rccLj9), già nel 2014 il 31% di questi erano auto-pubblicati dai loro stessi autori, che tutti insieme raccolgono il 40% del totale dei diritti di autore dell’intero settore. Ben più di quelli distribuiti dalle prime 5 case editrici del mondo. Il brutto è che la maggior parte dei libri, di tutti i libri, superano a malapena le 100 copie vendute, con pochissimi che arrivano a 10.000 e solo 6 che in Italia hanno superato quota 100.000 nel 2016.

    Il che vuol dire che gli spazi per gli autori si sono ampliati in modo enorme grazie anche alle attuali facilità di poter pubblicare, ma gli esiti dell’operazione sono molto diversi: pochi traggono enormi profitti diretti, mentre la massa non ne ottiene alcun ricavo. Impiegando in modo produttivo una parte del proprio tempo disponibile, grazie alle nuove tecnologie digitali, oggi ricavare buoni profitti scrivendo un libro risulta molto più facile e conveniente che nel passato: basta venderne poche copie per cominciare a guadagnare, mentre nel contempo si possono aprire le strade del successo.

    Trasformare il proprio libro in un best seller non solo è economicamente gratificante ma consente anche di allargare a dismisura il pubblico con il quale si interagisce. Best seller non è però sinonimo di premio di scrittura o miglior libro. Letteralmente indica il libro più venduto, risultato che si ottiene combinando contenuti di valore con azioni mirate sul target che ne può trarre vantaggio sul piano emotivo o professionale. I romanzi appartengono alla sfera dell’intrattenimento dove emozioni e passione la fanno da padrone. Guide e saggi promettono di imprimere una svolta al proprio futuro. In entrambi i casi fanno sognare. E questo deve essere l’obiettivo da porsi nel realizzare un best seller che, grazie alle tecnologie digitali, conviene pubblicare, promuovere e commercializzare in proprio, traendone il massimo dei profitti. Capito come realizzare il primo best seller, se ne potrà fare una professione che lascia grandi spazi di libertà al proprio vivere.

    Essere autore di libri di successo attiva inoltre numerosi altri meccanismi che vanno dalla soddisfazione personale e nei riguardi della propria cerchia di relazioni, alla valorizzazione delle competenze che si possiedono, dalla popolarità che ne deriva, dalle nuove strade che si aprono. Affrontare questa attività in modo consapevole e professionale diventa quindi indispensabile per conquistare il successo. Obiettivo raggiungibile e alla portata di chiunque, anche impiegando mezzi ridottissimi. Ad esempio, nel corso dei miei 35anni di attività professionale, ho anche scritto e pubblicato in proprio tre libri, il primo dei quali risalente addirittura al 1979, mio ultimo anno di Università. L’idea e la spinta a realizzarlo fu determinata dal desiderio di cambiare moto e dall’osservazione che gli appunti e i trucchi che avevo assemblato in un unico documento rendevano molto più agevole superare l’ostico esame scritto di Tecnica della Costruzioni. I compagni di corso più indietro di me, ai quali li avevo prestati, riuscirono a superare l’esame in un solo mese di studio e al primo colpo, contro i sei normalmente richiesti, talvolta inframezzati da qualche bocciatura.

    La soddisfazione, della quale ancora oggi vado orgoglioso, è che auto-pubblicato nel novembre del 1979, mi consentì di acquistare la mia nuova Honda 500 CB già nel Febbraio 1980! L’inesperienza mi portò tuttavia a sottovalutare l’effettivo valore del mio testo che, opportunamente integrato e rivisto da un professore del Politecnico di Milano, è poi diventato uno dei libri di testo del corso, ma dal quale la mia firma è scomparsa. Peccato!

    Oggi, scrivere non è poi così difficile e complesso, mentre può rappresentare un sano ed eccellente impiego del tempo per auto-affermarsi, per far fare un salto di qualità alla propria vita. Giornalisti, Ghostwriter, Content Manager, traduttori, studiosi, ricercatori firmando un libro hanno l’opportunità di dare maggior spessore alla propria professionalità, alle capacità, ai contenuti dei quali si occupano. Manager, imprenditori, innovatori scrivendo un libro possono ampliare e dar consistenza alle rispettive metodologie, idee, ai prodotti e ai servizi che hanno sviluppato o che gestiscono, imprimendo una forte spinta alle proprie attività. Pensionati o pre-pensionati, cassa-integrati, disoccupati giovani e meno giovani attraverso un libro possono mettere a fattor comune le proprie esperienze, idee, emozioni, traendone piacere, nonché vantaggi diretti e indiretti. Hanno anche un’occasione in più di darsi la visibilità utile a ricollocarsi nel mondo del lavoro. Scrivere un libro dà oltretutto grandi gratificazioni personali e accresce notevolmente il rispetto e l’ammirazione di cui si gode.

    Con un libro si possono esprimere emozioni, pensieri, considerazioni, condividere esperienze e, soprattutto, approfondire quanto sappiamo o riteniamo di sapere. Non importa quale sia il genere dal quale ci si sente attratti: libri per ragazzi, di arte, di religione, romanzi di azione, storici, gialli, horror, libri, di tecnologia, di informatica, di salute e benessere, di viaggi, trattati di sociologia, di economia, di politica. Costituiscono tutti un esercizio di forte arricchimento culturale e spirituale che suggerisco di fare inseguendo le proprie passioni, i propri sogni. Anche nel caso ci si senta meno portati alla scrittura, fa comunque bene!

    Si sono inoltre ridotte le barriere alla pubblicazione erte normalmente dagli editori. In generale, gli autori, specie quelli in erba, si trovano infatti a dover superare almeno tre ordini di difficoltà. La prima sta nel presentare i propri contenuti, storie o competenze, in modo facilmente fruibile, coinvolgendovi il lettore sin dalle prime battute. La seconda sta nel pubblicarle, la terza nel diffonderle generandovi profitti. Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio best seller è nato proprio per guidare il lettore passo passo lungo questo percorso, trasformandolo in un potenziale scrittore di best seller.

    Un buon libro deve tuttavia puntare a cambiare la vita del lettore. Riuscirci è un’altra cosa, ma se non si parte con questo obiettivo, difficilmente si potranno raggiungere grandi traguardi. E non mi riferisco unicamente ai testi che insegnano un nuovo mestiere, ma anche ai libri che illustrano nuovi scenari, stimolano il pensiero, accendono lampadine. Se un libro non lo fa, probabilmente non sarà ricordato né citato da nessuno, finendo presto nel dimenticatoio. Al proposito, desidero condividere un altro episodio assolutamente personale, ma che ritengo vada considerato con attenzione da chiunque si accinga a intraprendere il percorso di autore.

    Era il 1991 e dirigevo una società che andava molto bene ma che mi generava enormi tensioni personali dovendomi confrontare con la proprietà di allora che giudicavo avida e poco illuminata. Rimuginando il mio malcontento, mi capitò tra le mani un libro del Ciclo dei Courteney di Wilbur Smith nel quale il protagonista, un ricco proprietario terriero e imprenditore, tornato dalla guerra dopo esser stato dato per morto, aveva perso tutto, beni e famiglia. La moglie, ritenendosi vedova, si era si era impossessata di tutto e risposata con un altro uomo, rifiutando qualsiasi contatto con il reduce considerato a quel punto un nemico pericoloso. Al protagonista, divenuto così nullatenente, fu offerto un modesto posto di lavoro e la sua risposta, disdegnandolo, fu: "Un vero uomo non cerca un posto di lavoro, ma ne crea." Si trasformò quindi dapprima in un cacciatore di bestie feroci, per poi, in breve tempo, tornare ad essere più ricco e potente di prima. Letta questa frase e saturo della situazione che stavo vivendo, decisi di chiudere con quella organizzazione e mi trasformai in piccolo imprenditore, cosa che faccio felicemente dal 1992. Un libro mi ha cambiato al vita e da 25 anni me lo ricordo e gliene sono grato.

    Tornando alla mia prima esperienza di autore, bisogna risalire all’era nella quale le fotocopie erano agli albori e care, non esistevano le stampanti, i Personal Computer, Internet e via dicendo: eravamo ancora all’epoca dei ciclostile di antica memoria per chi li ha usati e se ne ricorda ancora. Tuttavia, i principi sui quali si doveva basare il lancio di un libro sono i medesimi di oggi: un titolo, un target, un canale di distribuzione, i messaggi sui quali far leva, i canali di comunicazione per raggiungere il target. Con la differenza che le nuove tecnologie hanno aperto possibilità persino inconcepibili allora, accorciando i tempi, i costi e, soprattutto, ampliando i potenziali confini di intervento su scala nazionale o mondiale. Ma andiamo con ordine, partendo dai due punti sui quali si deve costruire il successo del libro stesso, al di là dei contenuti che restano di assoluta responsabilità del suo autore, per cui non li approfondiamo più di tanto:

    L’utilità che trasmette, se annoverabile alle categorie di manuale, saggio o trattato, esprimibili in termini di soluzioni, informazioni, nuove visioni e scenari che fornisce. Ad esempio, per scrivere il mio libro, sebbene avessi brillantemente superato l’esame che andava a coprire, dovetti riprendere in mano la materia per assicurarmi della correttezza di certe affermazioni e soluzioni, talvolta integrandole di altri elementi che avevo trascurato nelle precedenti fasi di studio della materia. Un’azione che mi ha permesso di dominare molto meglio i contenuti che comunque avevo ormai appreso.

    Le emozioni che suscita, le riflessioni che induce a fare se annoverabile nell’ambito dei romanzi, delle biografie, delle storie, delle novelle. Elementi che caratterizzando la qualità dell’opera, ma per i quali bisogna avere una sensibilità data da una forte immaginazione o dall’aver vissuto in prima persona quanto si sta raccontando. Alle emozioni si possono associare messaggi o morali che danno ulteriore valore all’opera. Ad esempio, mentre in un romanzo giallo le emozioni sono tutto, nelle favole di Fedro le storie servono da veicolo per trasmettere una morale. Aspetti sui quali l’unico abilitato a intervenire è l’autore stesso con la sua fantasia, il vissuto, la spinta a scrivere. Ciò che accomuna questi due casi è che si possono conseguire risultati enormemente superiori rispetto a quelli ottenibili con saggi e trattati, visto che nelle vendite i romanzi superano di ordini di grandezza tutti gli altri generi di libri venduti...

    In altre parole, alla base di tutto, bisogna rispondere alle domande verso chi ci indirizziamo, perché il libro dovrebbe esser letto, che benefici si possono trarre dalla lettura, perché lo vogliamo scrivere. Domande che valgono sempre, anche nel caso, ad esempio, della pubblicazione di un qualsiasi articolo o post, nella creazione di un prodotto o servizio. Se poi si è in grado di interpretare e mettere in pratica il modello che illustro, bene, altrimenti ci si potrà sempre far aiutare a renderlo operativo, ma avendo ben chiare le azioni e i passi da compiere per guidare il progetto.

    Nel corso della mia vita professionali ho fatto il manager, l’imprenditore, il giornalista e il consulente traendone popolarità e visibilità. Posso quindi testimoniare in prima persona che l’ammirazione e le attestazioni di stima da parte dei miei interlocutori hanno letteralmente fatto un salto di qualità nel momento in cui sono stato percepito anche come autore di libri. Al punto che io stesso ciò che più amo raccontare di me sono le storie dietro ai libri che ho scritto e pubblicato.

    Scrivere, Pubblicare, Promuovere il proprio best seller fornisce tutte le indicazioni su come e perché impostare un libro, scriverlo, editarlo, pubblicarlo e promuoverlo usando le tecniche tradizionali in associazione a quelle più innovative connesse al mondo Internet e alle costellazioni dei Social Media.

    Un sentito ringraziamento a tutte le persone senza le quali questo libro non avrebbe mai visto la luce. In particolare, tra le altre, un grazie di cuore a:

    Jessica, Nadia, Rebecca, Flavio, che mi hanno dato lo spunto e la spinta per scriverlo;

    Bruno, Daniela, Gaia, Gloria, Simone e il Gruppo di Facebook Content Marketing Italia che con i loro suggerimenti hanno contribuito a migliorarlo

    e soprattutto al buon Dio, che continua a preservarmi in buona salute fisica e mentale.

    1.Diventare scritteditore: una scelta di vita oggi più facile e conveniente che mai

    Nel mio libro Fare impresa nell’era 2.0, già nel 2010 scrivevo che con Facebook, Twitter, Youtube e il facile accesso ai Social Media, chiunque si trasforma da elemento passivo delle comunicazione di pochi, in protagonista di propri messaggi, pensieri, opere. Sono così nati i blogger che oggi condizionano i comportamenti e le scelte di un gran numero di persone, i cantanti e i comici che si sono affermati pubblicando su Youtube pezzi della loro bravura, professionisti e commercianti che dal nulla si sono creati delle realtà di enorme visibilità e successo, venendo poi ingaggiati da organizzazioni consolidate e di grande spessore.

    Nel mio libro, rilevavo inoltre che l’epoca del posto fisso è ormai finita, così come quella del dipendente aziendale: chiunque viene considerato per il valore aggiunto che genera, per l’apporto che fornisce alla sua organizzazione, essendo sempre più assimilabile ad un professionista con il quale l’azienda stabilisce un rapporto di lavoro che permane unicamente fino a quando sussiste una reciproca convenienza nel suo mantenimento. Il che cambia non solo i rapporti di lavoro, ma prima di tutto il modo con il quale proporsi e operare. Un percorso che può essere seguito con grande successo anche da chi desideri divenire autore di libri o che attraverso le proprie pubblicazioni intenda affermarsi come professionista, docente, conferenziere, o fornitore di servizi di ogni genere, dal personal trainer all’insegnante di musica, dal consulente, al regista.

    Le strade per l’auto-pubblicazione di libri – in inglese self-publishing – si sono spianate nel 2007 quando Amazon ha rilasciato il suo primo e-Reader e ha aperto il servizio Kindle Direct Publishing (KDP) permettendo a chiunque di caricare, pubblicare, vendere i propri libri con il solo onere di riconoscere ad Amazon una percentuale dei ricavi. Un’attività che ha preso vigore: oltre un terzo dei titoli presenti nel catalogo degli eBook di Amazon sono auto-pubblicati (circa 1,5 milioni di libri) e ormai generano più di un quarto dei ricavi totali realizzati dall’azienda in opere editoriali.

    Importante analizzare i dati di AuthorEarnings.com (goo.gl/Qtpqyb) che si riferiscono ai mercati in lingua inglese (US, UK, Canada, Australia e Nuova Zelanda): costituiscono un riferimento prezioso per comprendere e anticipare l’evoluzione del mercato italiano i cui valori sono attualmente rilevati dall’AIE (Associazione Italiana Editori - goo.gl/jy2bAx).

    In media, nei 5 paesi più importanti di lingua inglese, nel 2016, gli eBook hanno realizzato più del 30% del totale dei libri venduti.

    I principali canali di vendita degli eBook sono stati Amazon (80%) e Apple (10%), con tutti gli altri eBookStore assieme fermi al 10%.

    Negli USA, gli eBook valgono circa il 22% delle vendite totali di libri, quelli stampati il 77%, con una piccola quota di audio-book. Il valore non si distribuisce in modo uniforme tra i diversi generi: le fiction presentano valori che si equivalgono tra eBook e libri stampati, mentre negli altri generi il peso dei libri su carta è nettamente preponderante rispetto a quelli in formato digitale.

    Gli eBook auto-pubblicati pesano sul totale del fatturato realizzato per il 34% negli USA, scendendo fino al 23% in Nuova Zelanda. Di converso, quelli pubblicati dalle prime 5 case editrici vanno dal 26% degli USA al 36% della Nuova Zelanda. In media, gli auto-pubblicati valgono quanto quelli delle maggiori case editrici, con i primi in crescita (+4% nel 2017 sul 2016), le seconde in calo (-6%), pressate dagli auto-pubblicati e dagli editori di medie dimensioni.

    Nell’ultimo anno, c’è stato un progressivo ritorno verso i libri stampati il cui peso è cresciuto di oltre il 3% rispetto agli eBook che comunque sono complessivamente cresciuti del 4%.

    Negli USA, i canali online raccolgono quasi il 100% delle vendite di eBook e il 41% di libri stampati, con una percentuale doppia nel caso dei generi non-fiction. In totale, quasi il 70% dei libri tra stampati e digitali sono venduti da negozi online. Di questi, circa l’80% passano da Amazon.

    Il 43% del totale degli eBook vengono venduti da Amazon senza che abbiano un proprio codice ISBN, ovvero risultando presenti esclusivamente nel suo catalogo.

    Per l’AIE, dopo una lunga stagnazione, dal 2015 le vendite di libri e di eBook sono tornate a crescere (+2,3% nel 2016) trainate da circa 3 milioni di forti lettori, da 23,300 milioni di lettori occasionali e dai giovani che leggono più della media nazionale. Il segno + è più netto per i canali alternativi alle librerie tradizionali (manifestazioni, siti e librerie online) e per le fasce di lettori ultrasessantenni (+9,6%), mentre la grande distribuzione risulta in calo deciso.

    L’AIE stima per Amazon in Italia una quota pari circa al 10% per i libri su carta e del 50% per gli eBook che però valgono meno del 10% dell’intero settore. IBS (Internet Bookshop, goo.gl/VRKyKL) asserisce di avere circa un terzo del mercato editoriale italiano per gli acquisti online con 3,5 milioni di clienti registrati e un catalogo con circa 130mila eBook in italiano.

    Le librerie detengono ancora oltre il 70% di quota di mercato nel totale dei libri venduti in formato cartaceo.

    Nel 2016 sono stati pubblicati in Italia 66.505 titoli di libri su carta (erano solo 13.000 nel 1980) e 74.020 titoli di eBook, in netta crescita rispetto al 2015 che si era fermato a quota 56.145. A dominare il settore sono le opere di narrativa con 18.517 titoli e il 38,4% sul totale delle copie vendute.

    La crescita, in Italia, è guidata dai libri per ragazzi, seguiti dalla saggistica e quindi dai romanzi che valgono quasi il 3% del fatturato totale del comparto. Gli eBook sono piuttosto indietro rispetto ad altre parti del mondo, ma crescono a buon ritmo sebbene siano acquistati attualmente solo dal 10% dei lettori.

    Un ultimo dato che ritengo rilevante: negli Stati Uniti ci sono 10.000 autori che hanno incassato dalla sola Amazon più di 10.000 dollari di profitti derivanti dalla vendita delle proprie opere. Gran parte di essi appartengono alla categoria dei self-publisher.

    Tutti questi dati confermano che il self-publishing e gli eBook sono in crescita, che è possibile realizzarvi profitti e che Amazon costituisce il punto sul quale concentrare le proprie attenzioni. A patto di sapere come operarvi, di studiare bene dove e come cogliervi le maggiori opportunità e di suddividere accuratamente le proprie risorse tra eBook e libri stampati.

    Scelta per uno stile di vita autonomo e prestigioso

    Come autore di libri si possono conquistare innumerevoli vantaggi anche a livello di stile di vita: una buona indipendenza economica, nessun capo al quale dar conto, orari e luoghi di lavoro totalmente flessibili e di propria scelta, elevata visibilità e ammirazione da parte non solo dei lettori. Si possono inoltre inseguire le proprie passioni, studiare nuovi argomenti, affrontare nuove realtà, disponendo di molto tempo libero da alternarsi ad intensi periodi di produzione e promozione.

    Di fatto, si è al lavoro – se così si può chiamare – 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, dove per lavoro si intendono attenzione intellettuale, incontrare persone, costruire relazioni, leggere nuovi testi, prendere appunti, gestire le iniziative correlate alla produzione, alla promozione e alla vendita del libro. Uno scenario affascinante fatto di contatti, di condivisioni e di stimoli che, se ben gestiti, portano a conquistare impagabili livelli di autorevolezza e consapevolezza di sé stessi. Con effetti positivi anche sulla vita professionale che si sviluppa in altri ambiti. Management, imprenditorialità, consulenza, commercio, docenza, traggono dalla pubblicazione di un libro vantaggi superiori ad ogni altra forma di promozione o pubblicità.

    Avere un libro su di un catalogo online – di Amazon, IBS, o altri – genera infatti un’inimmaginabile visibilità: qualsiasi ricerca sul proprio nome di autore fatta con Google, Bing o altri motori internet presenterà tra i primi risultati la propria opera, rafforzando così la percezione e l’immagine del professionista che c’è in ognuno di noi.

    Il self-publishing, X Factor dell’editoria, la gavetta degli autori

    Prima delle opportunità offerte dal self-publishing e dal Print On Demand, che vedremo in modo approfondito più avanti, per pubblicare un libro si dovevano superare mille ostacoli lungo un percorso ostico da compiere, oneroso e con nessuna garanzia di risultati.

    Completato il manoscritto seguendo le regole e l’impostazione data dagli agenti letterari o dalle case editrici, lo si inviava sperando che venisse letto, giudicato, approvato e pubblicato. Ma anche una volta arrivati alla copia stampata – che già costituiva un traguardo difficile da raggiungere – il successo non era assolutamente garantito visto che gran parte di esso dipende dalle azioni promozionali che vengono fatte per dare visibilità al libro e al suo autore.

    Un processo simile a quello della discografia di una volta, reso più accessibile ma per certi versi ancor più duro dagli attuali Talent Show tipo X Factor. Per accedere alla visibilità televisiva occorre di fatto superare migliaia e migliaia di concorrenti, ma neppure la vittoria finale è garanzia di successo così come accaduto a molti cantanti che, nonostante la bravura dimostrata, sono finiti nel dimenticatoio poco tempo dopo la conclusione della trasmissione che li ha visti trionfare. Per contro, c’è chi venendo dalla gavetta delle balere è riuscito a capitalizzare il successo ottenuto trasformandosi da semplice cantate a discografico di primissimo piano

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