Senilia

Di Alfredo Deodati

Questo volume raccoglie una parte delle opere degli ultimissimi mesi ( i lockdown sembrano favorire le riflessioni in versi ). Se è vero che la vecchiaia porta saggezza, la saggezza porta certezze o dubbi nuovi che vanno ad aggiungersi a quelli di una vita? L'amore senile è fatto solo di rimpianti o è ancora una funzione vitalissima? Le cose cui abbiamo creduto sono ancora credibili ? e soprattutto: Può ancora la poesia dare emozioni ? Qua e là traspare in sottofondo, molto in sottofondo, dato che il "colore" dominante è quello della nostalgia e dei ricordi, la graffiante e insopprimibile ironia di questo autore, come insopprimibile nel suo stile è l'uso delle " 'l o l' "al posto di "il" e " 'll o ll' " al posto di "gli" che tradisce l'antica origine "Berardenga"12682.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 16 lug 2021
• ISBN: 9791220348744

Anteprima del libro

Introduzione

mi pre­sen­to

So­no na­to in un bel­lis­si­mo pae­si­no vi­ci­no a Sie­na

Ca­stel­nuo­vo Be­rar­den­ga

nell'or­mai lon­ta­no 1938

Un pae­si­no ric­co di sto­ria do­ve il rit­mo del­la vi­ta era scan­di­to da quel­lo dei mar­tel­li dell'of­fi­ci­na che sfor­na­va chio­di e che era l'in­du­stria più im­por­tan­te del pae­se; da qui l'ap­pel­la­ti­vo di bul­let­tai che i ca­stel­nuo­vi­ni han­no sem­pre por­ta­to qua­si con or­go­glio.

Per esi­gen­ze la­vo­ra­ti­ve di mio pa­dre mi tra­sfe­rii a Pien­za do­ve ho pas­sa­to l'ado­le­scen­za e la pri­ma gio­vi­nez­za cir­con­da­to dal­la bel­lez­za dei luo­ghi e dei mo­nu­men­ti. A Pien­za con­ser­vo an­co­ra an­ti­che ca­ris­si­me ami­ci­zie.

An­co­ra per le esi­gen­ze la­vo­ra­ti­ve di mio pa­dre, non ap­pe­na con­clu­si gli stu­di Ma­gi­stra­li, mi tra­sfe­rii nuo­va­men­te in Val­dar­no do­ve ho pas­sa­to qua­si tut­to il re­sto del­la mia vi­ta e do­ve abi­to tut­to­ra.

Non cre­do che ci sia mol­to al­tro da ag­giun­ge­re

Prefazione dell'autore

Do­po la pub­bli­ca­zio­ne di Li­ber­cu­lus que­sto è il mio se­con­do li­bro di poe­sie.

A dif­fe­ren­za dell'al­tro che com­pren­de­va la­vo­ri as­sai di­stan­ti nel tem­po e nel ge­ne­re, que­sto la­vo­ro è frut­to de­gli ul­ti­mi me­si.

L'or­di­ne è più o me­no quel­lo tem­po­ra­le e la­scio le da­te in cal­ce di ogni sin­go­la poe­sia

Si trat­ta di poe­sie d'amor se­ni­le, di ri­cor­di, più o me­no vis­su­ti,  e di me­di­ta­zio­ne/du­bi­ta­zio­ne. Spes­so tra­spa­re da que­ste poe­sie un rim­pian­to per la fan­ciul­lez­za mal­vis­su­ta per gli even­ti bel­li­ci, la lon­ta­nan­za del bab­bo, poi  lo sra­di­ca­men­to dal pae­se na­tio;  al­tre vol­te la do­mi­nan­te è l' amo­re che l'età tra­sfor­ma, ma non af­fie­vo­li­sce; spes­sis­si­mo è una cer­ta in­quie­tu­di­ne spi­ri­tua­le che sem­pre più si fa sen­ti­re.

Non mi piac­cio­no le pre­fa­zio­ni chi­lo­me­tri­che do­ve si cer­ca di spie­ga­re l'ope­ra, i per­chè ed i per­co­me. Se una poe­sia non par­la da so­la e non tra­smet­te emo­zio­ni è inu­ti­le l'ar­ram­pi­ca­ta su­gli spec­chi