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La via di ritorno al proprio sé: Trova la tua forza interiore
La via di ritorno al proprio sé: Trova la tua forza interiore
La via di ritorno al proprio sé: Trova la tua forza interiore
E-book152 pagine2 ore

La via di ritorno al proprio sé: Trova la tua forza interiore

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Info su questo ebook

Ti senti bloccata a vivere una vita che non hai scelto tu?


Una delle forze motrici più forti della nostra società è il desiderio di inserirsi e di essere accettate, e uno dei compiti più difficili è quello di accettarci così come siamo. La chiave del successo è superare questo impulso a conformarsi, rimanere fedeli a se stesse e accettare e celebrare la propria persona nella sua integrità. Ma come facciamo a sapere che rimaniamo fedeli a noi stesse quando così tante esperienze e persone influenzano le nostre azioni e ci modellano nella persona che alla fine siamo?


Dobbiamo staccarci emotivamente dal nostro ambiente circostante per risvegliare i nostri istinti più profondi e selvaggi e imparare a fidarci di loro. Per trovare la nostra voce interiore e non metterla mai più a tacere, facendo pace con la vita “soddisfacente”, quando in fondo potremmo ottenerne molto di più. È una delle sensazioni più liberatorie del mondo quando lasciamo andare tutte le nostre paure e aspettative che ci trattengono!


Dobbiamo amare abbastanza noi stesse per accettarci nel nostro intimo più profondo, per accettare i nostri difetti - ma non permettere loro di determinarci. Per vivere le nostre emozioni - ma non permettere loro di distruggerci.


La verità è che i nostri errori non ci limitano. Solo le nostre paure lo fanno.


Sofia ha dovuto imparare questa preziosa lezione nel modo più duro, e ora ci guida in un viaggio alla riscoperta di noi stesse. E non importa quanto sia stato difficile questo percorso, non ne farebbe a meno per niente al mondo, perché l'ha portata alla sua vera Sé.


La vita non è avere tutto. La vita non è una carreggiata dritta che ci porta da un obiettivo all'altro, finché non raggiungiamo la completa "perfezione". La perfezione non esiste perché la vita è caotica e imprevedibile. Tuttavia, possiamo creare una vita che sia perfetta per noi.


Non è mai troppo tardi per diventare l'autore della storia della propria vita.


Ogni giorno in cui ci svegliamo, abbiamo una seconda opportunità di fare ciò che desideriamo, di essere la persona che vogliamo. L'unica cosa che ci impedisce di farlo siamo noi stesse.

LinguaItaliano
EditoreAlviral
Data di uscita11 nov 2021
La via di ritorno al proprio sé: Trova la tua forza interiore

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    Anteprima del libro

    La via di ritorno al proprio sé - Sofia M.

    La via di ritorno al proprio sé:

    Trova la tua forza interiore

    Sofia M.

    Traduzione di Elisabetta Mataloni

    Indice

    Prefazione

    Vivere secondo le aspettative degli altri

    Il mito di poter raggiungere qualsiasi cosa

    Come nascono le paure che dominano la tua vita

    Il cammino verso l'autorealizzazione

    Programma la tua mente per il successo

    Metti alla prova i tuoi limiti

    La forza dell'amor proprio

    Vivi la vita dei tuoi sogni

    Diventa un esempio tipico di soddisfazione interna

    NOTE SULL’AUTORE

    Prefazione

    Non puoi creare il quadro generale da sola, puoi solo dischiuderlo dal tuo passato. Ma devi credere che in futuro in qualche modo accadrà. La tua fede ti darà il coraggio di risvegliare i tuoi desideri più intimi per seguire il tuo cuore e il tuo intuito. Devi assumerti la piena responsabilità della tua vita e non permettere mai agli altri di far prevalere la loro voce sulla tua voce interiore.

    Dai il benvenuto alla bellezza dell'imperfezione, sii pazza, sii strana, sii tutto quello che hai sempre voluto essere. Non farti limitare dai dogmi, in altre parole: non vivere secondo le opinioni degli altri.

    Non importa quello che ti succede, quello che conta davvero è quello che tu ne fai. Solo quando siamo completamente a terra ci rendiamo conto della nostra vera forza. Quindi non lasciare che le tue emozioni ti governino.

    Il tempo è arrivato e tu sei stata sfidata a essere il salvatore e il protettore di te stessa. Ogni piccola cosa, ogni esperienza e ogni conoscenza ti ha portata esattamente a questo punto. Hai l’opportunità di fare qualcosa della tua vita, quindi usala saggiamente.

    Non è grave se la tua vita finisce, è solo grave se non inizia mai.

    Vivere secondo le aspettative degli altri

    Mentre digito queste parole sul mio portatile sono seduta sulla terrazza di un bar in spiaggia, sulla costa dell’Europa meridionale. Per essere più precisi, su un’isola greca nel Mar Egeo. Il bar appartiene ad amici miei che erano lì per me quando più ne avevo bisogno. Guardo oltre la balaustra sull’acqua sotto di me, che è talmente trasparente da poter vedere ogni dettaglio sul fondo del mare e talmente blu che sembra già quasi surreale.

    Sono soddisfatta e melanconica allo stesso tempo, mentre rifletto su come abbia fatto quella donna distrutta che 10 anni fa piangeva a dirotto in una camera di un motel ad arrivare qui in paradiso.

    No, non si tratta di una scena tratta da Mamma Mia! ed io non sono Meryl Streep che va in giro in tuta. Mi chiamo Sofia e mi godo in pace il mio luogo di vacanza preferito. Qui ho superato alcune delle mie maggiori paure. Ogni volta che le nostre agende piene di impegni ce lo consentono, il mio compagno ed io veniamo qui. Qui ci siamo conosciuti e qui ho imparato a fidarmi del mio cuore e mi sono nuovamente innamorata.

    Minimizzerei se dicessi che nell’ultimo decennio ho attraversato dei brutti momenti. Mentre cerco di capire come ho fatto a perdere tutto ciò che mi sembrava essere importante, ho ritrovato me stessa.

    Ho dovuto affrontare molte nuove sfide e superare numerose paure, senza citare quelle che improvvisamente sembravano essere uscite dal nulla. Qui potrei raccogliere un’intera lista di traumi, fobie e battute d’arresto che mi hanno portata dal punto A fino a qui, al paradiso. La cosa più importante che ho imparato è che sono più forte e più resistente di quanto pensassi.

    Per capire come ho fatto ad arrivare qui dove mi trovo ora, è necessario ritornare lì dove ero. Non nella camera del motel nelle vicinanze della mia città natale, ma al periodo poco prima che approdassi lì.

    Un po’ più di 12 anni fa ero una giovane donna, sicura di sé e all’inizio della propria carriera. Vivevo a Friburgo e avevo un futuro promettente davanti a me. Tutto ciò che pensavo di desiderare in vita mia sembrava concretizzarsi senza interruzione di continuità. Feci velocemente carriera dalla posizione iniziale per arrivare a un lavoro che amavo, avevo il mio primo appartamento e per la prima volta in vita mia ero innamorata, veramente innamorata. La mia famiglia approvava e mi sosteneva in tutte mie scelte e credevo di avere degli amici che mi sarebbero rimasti accanto per tutta la vita.

    Nell’arco di 2 anni ho perso tutto questo, uno dopo l’altro.

    Cos’è successo? Bella domanda! – Ci ho messo quasi un decennio per trovare una risposta.

    Quando incontrai Michael per la prima volta non ero alla ricerca di un fidanzato. A dire il vero non ero alla ricerca di nulla. Era semplicemente un tipo che avevo conosciuto a una festa. Quella sera mia sorella più piccola e il suo ragazzo mi avevano letteralmente trascinata con loro – pensavano che io stessi per diventare una noiosona che pensa solo a lavorare e non si diverte più per niente. Venne fuori che era il cugino dell'amico di mia sorella, cosa che mi diede la possibilità di rilassarmi un po’, dandoci una prima scusa per avvicinarci.

    Amavo il mio lavoro, anche se mi ero fatta la fama di Signorina Sensibile. I miei genitori, i miei insegnanti e i miei colleghi di lavoro avevano sempre potuto fidarsi di me, sapevano semplicemente che avrei sempre fatto la scelta giusta. Avevo un fortissimo senso di responsabilità. Quindi credevo anche che non avrei dovuto cercare l’amore, perché l’uomo giusto per me sarebbe stato tranquillamente in grado di trovarmi.

    Ciononostante, fui sorpresa quando l’amore mi trovò veramente. Ero alquanto giovane e inesperta in fatto di rapporti. Ciononostante pensavo che se fossi stata intelligente e attenta non mi sarebbe potuto accadere nulla.

    All’inizio della nostra relazione Michael fece delle piccole cose, impercettibili, per distanziarmi dalla mia coinquilina e dalla mia migliore amica Deb. Eravamo in quella fase in cui si vuole passare insieme ogni secondo, cosa che ovviamente dà pesantemente ai nervi alle altre persone che ti conoscono, perché si sentono esclusi.

    Si verificò che un giorno accennai al fatto che Deb ne aveva abbastanza di vederlo sempre nel nostro appartamento – aveva detto di avere la sensazione che avessimo un terzo coinquilino con noi, che era sempre presente ma che non pagava alcuna bolletta. Michael rispose che Deb era gelosa di me, gelosa del nostro amore, perché lei non aveva nessuno.

    Mi sento quasi male pensando ora a come mi sentivo allora, avendo la sensazione di fluttuare su una nuvola quando l'ho sentito dire il nostro amore.

    Deb disse che non si trattava solo del fatto che Michael stesse sempre con noi o che mangiasse il suo gelato. A lei sembrava maniaco del controllo e le dava l’impressione che qualcosa non andasse in lui. Io da parte mia lo difesi perché lo amavo, ma anche perché ammettere che lei avesse ragione avrebbe significato che la mia capacità di giudicare gli altri aveva fallito. Poco dopo una grande lite lei si trasferì e subito dopo lui venne a vivere da me.

    Successivamente alla mia coinquilina, se ne andò la mia indipendenza. Accadde in modo subdolo e abile.

    Sai, all’inizio di una relazione desideri passare ogni momento con questa persona. Normalmente questo cambia quando la fase luna di miele è finita e ti accorgi che hai trascurato le altre persone e le cose a cui tieni. Questo cambiamento avviene ancora più velocemente quando convivi con questa persona e hai bisogno di essere creativa per trovare un po’ di tempo per te stessa, ed è esattamente ciò che portò alla nostra prima grande lite.

    Avevo bisogno di alcune cose dalla farmacia, quindi decisi di andare e concedermi un po’ più di tempo sulla via del ritorno. Passeggiai per il parco perché ne avevo voglia e potevo rilassarmi mentre lo facevo. Non mi sarei mai aspettata di tornare a casa e trovare un uomo arrabbiato e urlante che era indignato per il fatto che mi ci fosse voluto più tempo (circa 20 minuti in più del previsto) per tornare a casa.

    Le sue accuse mi misero sulla difensiva. Da un lato ero confusa ma dall’altro anche po’ seccata quando Michael disse che non gli avevo chiesto il permesso di andare da un'altra parte. Per una come me, indipendente e abituata a prendere da sola le mie decisioni, era qualcosa di inaudito.

    Fu l’inizio della fine della me stessa di allora.

    In risposta alla mia indignazione, Michael capovolse tutto e passò a manipolare il mio lato tenero e premuroso. Pianse e si gettò ai miei piedi e mi disse che aveva reagito così solo perché aveva paura di perdermi. Con ogni minuto che ero stata via, il suo panico era cresciuto. Disse che pensava che mi fosse successo qualcosa, e questo lo aveva distrutto internamente.

    Ero sconcertata! All'improvviso mi sono vergognata e mi sono sentita in colpa. A parte i miei genitori, nessuno aveva mai avuto tanta paura di perdermi da piangere. Questa lite si concluse con le mie scuse, implorando il suo perdono per averlo fatto preoccupare così tanto e promettendo che non lo avrei mai più fatto.

    Da allora in poi, feci tutto ciò che era in mio potere quando ero in ritardo, quando i miei programmi cambiavano o quando qualcosa minacciava di deviare dalle sue aspettative. Camminavo sulla punta dei piedi per calmare preventivamente le acque perché avevo paura della sua reazione. Nel mentre, i miei desideri e sentimenti finivano costantemente in secondo piano.

    Successivamente persi il rapporto con i miei familiari più stretti. Aveva qualcosa contro mio padre e diceva che a mio padre lui non piaceva. Poco dopo mi venne proibito di visitare i miei genitori senza di lui. Certo non esplicitamente, ma a causa del suo terribile comportamento. Mia sorella chiamò un pomeriggio chiedendomi di venire a trovarli, perché lei e i miei genitori non mi avevano vista da molto tempo. Michael si arrabbiò perché non l’avevano invitato espressamente anche lui a venire. Era anche arrabbiato perché la settimana prima aveva preso in prestito 20 euro da mio padre e non era in grado di restituirli. Mi offrii di ripagare il suo debito.

    La mia famiglia in realtà non voleva che venisse con me, ma non gliel'ho detto. Notai lo sguardo di uno scoppio d'ira imminente, quindi dissi che ovviamente poteva volentieri venire con me. Non valeva la pena urlare e litigare per qualcosa che allora mi sembrò così insignificante.

    Non riuscimmo ad arrivare a casa dei miei genitori perché a metà strada iniziò a litigare, strappandomi accidentalmente quasi completamente il vestito di dosso, afferrandomi il colletto da dietro mentre stavo per fuggire.

    Ritornai di corsa a casa, in lacrime, coprendomi i seni nudi con i resti sbrindellati della parte superiore del mio abito. Chiamai mia madre dicendole che avevo avuto un contrattempo al lavoro che non poteva essere rimandato e che ci saremmo potuti vedere solo qualche giorno dopo. Mi vergognavo. Sapevo che la mia famiglia avrebbe notato che c’era qualcosa di storto. Ecco perché feci ricorso a questa bugia pietosa.

    Le cose stanno così: Se permetti a qualcuno di influenzare il tuo comportamento e lasci passare tutto, per paura o perché è più facile, dai a lui il controllo sulla tua vita e sulle tue emozioni.

    Il comportamento di Michael e la mia crescente insicurezza alla fine crearono una spaccatura tra me e mia sorella, che fino a quel punto era stata, anche lei, una delle mie più strette alleate.

    Anche questo è stato abilmente tramato, il che è tipico degli uomini insicuri e narcisisti, come venni a sapere in seguito. Alcune lezioni di vita possono essere apprese con le maniere forti, dall'esperienza e in retrospettiva.

    Il divario tra noi si ampliò quando i miei genitori comprarono un'auto a mia sorella. Non era nuova, ma era più nuova della mia. Prima di potermi permettere un’auto io avevo dovuto lavorare sodo per racimolare i soldi per l'acconto e avevo dovuto chiedere un prestito alla banca. Ne sono sempre stata molto orgogliosa. Mi ha fatto sentire indipendente e decisamente adulta. Michael annientò quell'orgoglio alludendo al fatto che mia sorella fosse la figlia preferita e che i miei genitori le dessero sempre tutto mentre io dovevo

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