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Io Sono Fiaba: Racconti per il Risveglio dell'Anima
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E-book125 pagine1 ora

Io Sono Fiaba: Racconti per il Risveglio dell'Anima

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Info su questo ebook

Io Sono Fiaba ancor prima di essere un libro è un progetto, un percorso di vita personale, ove la narrazione di storie, si svolge come un filo dorato che guida l'Anima risvegliandola alla sua missione. La Fiaba è uno strumento di guarigione antico come il mondo. Gli antichi sciamani hanno sempre utilizzato la narrazione come racconto di Potere. Il narratore diviene così poeta, cantastorie e sciamano che guarisce entrando nella Terra di Mezzo del mondo Immaginale. L'Immaginazione è una facoltà animica che permette di influenzare la realtà esterna, portandoci nel mondo delle idee, dei desideri e della loro realizzazione. Siamo noi i personaggi che incontriamo nelle fiabe, noi siamo sia il genio sia Aladino, sia Cenerentola che le sorellastre. Io Sono Fiaba ti parla di te: quale fiaba sei? Quali personaggi interiori vuole farti conoscere la tua anima? I racconti del libro nascono attraverso il mio lavoro di "fiaba terapia" per ritrovare benessere, risvegliando le potenzialità per superare problematiche e ferite inconsce. Troverai suggerimenti di musicoterapia, meditazioni, consigli per creare il mandala legato alla tua storia e potenti esercizi di scrittura. Imparando a Ri-scoprire le Immagini che vivono in te e cambiando la narrazione interiore, scoprirai che anche il mondo esterno sarà ricco di nuovi eventi e di magia.
LinguaItaliano
Data di uscita15 dic 2021
ISBN9791220377263
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    Anteprima del libro

    Io Sono Fiaba - Loredana Gaeta

    Fiabe e Bambino Interiore

    L’uomo è un essere desiderante. Accompagnare l’adulto in una sorta di educazione fiabesca, significa dare un senso al desiderio, coltivando la capacità di immaginazione. Il simbolismo fiabesco aiuta e desiderare. Il desiderio stimola l’immaginazione che, a sua volta, suggerisce intuizioni di cambiamento per poter realizzare i sogni attraverso la conoscenza di sé e l’esplorazione dei propri talenti per sbloccare situazioni stagnanti.

    Un altro aspetto a me molto caro è il Bambino Interiore, archetipo di tutta la nostra memoria emotiva dal concepimento ad oggi. Il Bambino Interiore che vive in noi, serba il ricordo di tutte le emozioni che abbiamo vissuto e può, se non ascoltato e accolto, influire e boicottare la vita presente. Il linguaggio evocatore di immagini della fiaba, ci permette di entrare in contatto con il nostro Bambino Interiore accogliendo le sue richieste di attenzione e di cura per giungere a una catartica guarigione emotiva. Da anni mi occupo e applico nella mia vita lo sciamanesimo Hawaiano e l’Ho’oponopono, una tecnica sciamanica che riconduce all’unità tramite la pulizia delle memorie tossiche. Definirla tecnica è limitante perché Ho’ponopono è un modo di essere, di vivere e sentire la vita attraverso l’incontro con la divinità. Secondo Ho’ponopono in noi, nelle nostre cellule, vive la Famiglia Interiore composta da:

    • il Bambino Interiore (Unihipili), il Figlio, la mente subconscia, il cui scopo più prezioso è donarci la gioia

    • la Mente Conscia (Uhane), la Madre, è l’adulto che insegna con l’esempio, la presenza e la centratura;

    • la Mente Super conscia (Aumakua), il Padre, il Sé Superiore che è la nostra parte saggia e sapiente in collegamento perenne con la Sorgente, con la Fonte da cui tutto si origina

    Il Bambino Interiore è l’archivio in cui tutte le memorie tossiche, originate dall’origine del mondo ad oggi, sono contenute come in

    una sorta di hard disk. È tramite Unihipili che Uhane, cioè la mente conscia, inizia un processo di pulizia per ritornare alla Fonte, come una tabula rasa pronta a ricevere l’ispirazione divina. Lo strumento di pulizia forse più conosciuto anche da noi in occidente è il mantra: Mi dispiace, perdonami. Ti amo. Grazie.

    Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento può trovare nella sezione bibliografia suggerimenti di lettura. Qui ho solo introdotto l’argomento per spiegare che, i racconti di Io Sono Fiaba, sono strumenti di pulizia che aiutano Unihipili a trovare le memorie affinché la divinità possa trasformarle, attraverso un processo alchemico, in mana, cioè energia di vita e guarigione.

    Breve excursus fiabesco

    Fiabe antiche

    Charles Perrault fu il primo a riscrivere le fiabe della tradizione folkloristica europea. La mia generazione è cresciuta ascoltando le sue favole, prima di addormentarsi. Perrault nacque nel 1628 a Parigi. Prima di dedicarsi alla scrittura era un avvocato. Di famiglia ricca e altoborghese, studiò nelle scuole migliori di Francia e, dopo la laurea, si dedicò ai servizi statali.È a lui che dobbiamo, ben 200 anni prima dei fratelli Grimm, la prima e più importante raccolta di fiabe in poesia e prosa tratte dalla tradizione orale europea.

    Wilhelm e Jacob Grimm, figli di un avvocato tedesco e appassionati bibliofili, raccolsero le fiabe della loro tradizione, sino a quel momento tramandate solo oralmente, in alcuni volumi pubblicati tra il 1812 e il 1815.Il loro capolavoro rispecchiava in pieno le idee romantiche: la valorizzazione del patrimonio popolare, il misticismo e il misterioso, la ricerca dell’elemento primitivo. I loro personaggi e le loro storie entrano nel nostro immaginario, ma con caratteristiche diverse da quelle che ci ricordiamo:le prime versioni delle fiabe, infatti,sono più truci e violente di quelle poi diffuse nelle diverse versioni dei cartoni animati. Questo a dimostrazione del fatto che le fiabe nascono come narrazione per l’adulto e per la rappresentazione delle sue dinamiche interiori.

    Hans Cristian Andersen, scrittore danese e autore di fiabe famose come la Sirenetta e il Brutto anatroccolo, nacque nei bassifondi di Odense, in Danimarca. Suo padre,Hans Andersen, era un povero calzolaio convinto di avere origini aristocratiche; la madre, Anne Marie Andersdatter, faceva la lavandaia. Ebbe una vita travagliata e la sua fama è dovuta principalmente alle sue Favole, scritte tra il 1835 ed il 1872. Nei suoi lavori diede voce ai deboli e agli emarginati, divenendo il padre della favola moderna. Le sue fiabe spesso hanno un tono nostalgico e un linguaggio narrativo che porta il lettore a provare profonda empatia con i diversi personaggi rappresentati.

    Questi sono solo una minuscola introduzione al mondo fiabesco: non dimentichiamo Le Mille e una notte, Giambattista Basile con il suo Pentamerone da sempre uno dei principali punti di riferimento scritti della più classica tradizione italiana della Fiaba. E ancora il Decamerone di Boccaccio, le fiabe russe con le figure di Vassilissa e di Baba Jaga.

    È impossibile stilare un elenco di fiabe e di cantastorie fiabeschi. Resta solo una cosa da fare: entrare in libreria come veri segugi e fiutare la fiaba che in quel momento attende solo noi.

    La fiaba come genere letterario

    La fiaba da patrimonio orale, con l’avvento della scrittura, divenne un genere letterario rivolto dapprima agli adulti e solo in un secondo momento ai bambini. In epoca moderna anche la neuroscienza studia gli effetti della lettura, della scrittura e della fiaba sulla mente umana.

    La fiaba è sempre stata oggetto di studio: nel secolo scorso il critico russoVladimir Propp(1895-1970) sostenne che la fiaba aveva origini preistoriche ed era collegata ai riti di iniziazione.

    Iriti di iniziazioneerano quell’insieme di riti magico-religiosi cui venivano sottoposti i fanciulli per passare dall’infanzia all’età adulta. Per diventare «adulto», infatti, il fanciullo doveva affrontare una serie di prove. Il superamento di esse simboleggiava la fine dell’infanzia e l’ingresso nell’età adulta.

    Terminato il rito, il fanciullo poteva ritornare nel proprio villaggio ed essere accettato come «adulto», sposarsi e partecipare alla vita comunitaria. In moltissime fiabe si possono individuare glielementi dell’antico rito, ad esempio, l’allontanamento, il bosco, la magia, le prove da superare, il ritorno, le nozze dove l’Io si trasforma in Noi.

    L’intreccio della fiaba tradizionale è ricco di avvenimenti straordinari e dielementi magici e fantastici.

    C’è sempre:

    • unasituazione iniziale difficile o dolorosa;

    • losviluppo della vicenda con avventure e azioni in cui l’eroe protagonista deve superare delle prove lottando con il nemico (che ricordo è sempre un altro aspetto del protagonista stesso)

    • c’è sempre illieto fine del vissero felici e contenti, perché il Bene trionfa sul Male con la comprensione degli accadimenti avvenuti e delle peripezie superate

    • indeterminazione di tempo e luoghi: il c’era una volta ci porta in un tempo-non tempo e anche gli ambienti sono importanti non tanto per la loro descrizione, quanto per ciò che rappresentano ed evocano. Il bosco buio, per fare solo un esempio, rappresenta le paure, il castello in cui la principessa è prigioniera diviene simbolo di schemi mentali condizionanti.

    Nel suo saggio di fama mondiale, intitolatoMorfologia della fiaba(1928), ha analizzato la struttura delle fiabe proponendo uno schema che prese il suo nome. Dopo l’incipit, secondo Propp, fanno seguito 31 funzioni, note anche comesequenze di Propp. Le funzioni di Propp sono inalterabili nell’ordine, anche se le vicende narrate sono diverse. Propp ha individuato anchesette personaggi-tipo, che si ripetono nelle fiabe, dando vita alle avventure della storia.

    Gianni Rodari, giornalista insegnante e scrittore nato a Omegna nel 1920, affermava che le fiabe sono il luogo di tutte le ipotesi. Nel suo libro La grammatica della fantasia introduzione all’arte di inventare storie si propone diinsegnare agli adulti e ai bambini come leggere, scrivere e raccontare storie, imparando a sfruttare il potere della parola e dellafantasia che, a suo parere è fondamentale nella formazione.

    Italo Calvino nel 1956 nel suo volume Fiabe Italiane scrive: Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminìo delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna.

    Ho riportato solo alcuni esempi di grandi narratori che, nel loro lavoro di educatori e scrittori, hanno dato un contributo fondamentale nell’evidenziare il potere educativo e formativo della fiaba come genere letterario. Anche in questo caso il mio consiglio è quello di ampliare il vostro interesse, vedere come in ogni parte del mondo la scrittura creativa e la fiaba siano oggetto di studi e ricerche. Questo libro non è un saggio e per questo motivo ho voluto solo dare brevi indicazioni per stuzzicare la vostra curiosità.

    Fiaba e Psicologia

    In ambito psicologico come non citare Carl Gustav Jung e il suo lavoro sulla simbologia e gli archetipi?

    Nel 1928, Carl Gustav Jung affermò che l’inconscio è composto da immagini, gli archetipi, che determinano lo psichismo, e la

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