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Daodejing, ex Tao Te Ching: da Laozi a Wang Bi. Amministrare la virtù del principio taoista.: L'antica opera classica che fondò il Taoismo: traduzione in lingua italiana dell'antico testo standard.
Daodejing, ex Tao Te Ching: da Laozi a Wang Bi. Amministrare la virtù del principio taoista.: L'antica opera classica che fondò il Taoismo: traduzione in lingua italiana dell'antico testo standard.
Daodejing, ex Tao Te Ching: da Laozi a Wang Bi. Amministrare la virtù del principio taoista.: L'antica opera classica che fondò il Taoismo: traduzione in lingua italiana dell'antico testo standard.
E-book247 pagine3 ore

Daodejing, ex Tao Te Ching: da Laozi a Wang Bi. Amministrare la virtù del principio taoista.: L'antica opera classica che fondò il Taoismo: traduzione in lingua italiana dell'antico testo standard.

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Questo libro non è solo il più antico testo taoista e teologico: nozione che ho cercato di contestualizzare nelle prime pagine dell'introduzione e che saranno il mio commento e la mia indicazione per guidarvi nella comprensione di questo testo che è considerato dai critici recensori, che ne conoscono diverse traduzioni, uno dei più importanti e densi di significato mai scritti nella storia conosciuta che in questo caso io collocherei al 226-249 d. C., nel periodo storico in cui visse Wang Bi, il firmatario di questo testo denominato "Standard", alla fine della dinastia cinese Han là in oriente, ed alla fine dell'imprero romano qui in occidente. Questo libro è anche una mia interpretazione prosaico-logica della traduzione di tutti i 5000 caratteri che lo compongono e che ho infine riscritto in un glossario giustificativo che pubblicherò in una successiva edizione. Alla fine di questa traduzione, mi sembra essere un testo costituito da descrizioni riferite a conoscenze del II secolo d.C. tra cui ho notato due volte un probabile riferimento al nome di Gesù e ad un'ultima cena d'addio, oltre che la famosa nozione denominata "Yin e Yang" o "Femminile e Maschile" la cui illustrazione classica denominata "Taijitu" è forse il simbolo più conosciuto di questa interessante dottrina taoista cinese.
LinguaItaliano
Data di uscita28 nov 2022
ISBN9791221426304
Daodejing, ex Tao Te Ching: da Laozi a Wang Bi. Amministrare la virtù del principio taoista.: L'antica opera classica che fondò il Taoismo: traduzione in lingua italiana dell'antico testo standard.

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    Anteprima del libro

    Daodejing, ex Tao Te Ching - Davide Ziliani

    Davide Ziliani: presentazione della traduzione.

    Premetto innanzitutto che io non sono uno scrittore professionista, ma un semplice appassionato a tempo perso di letture taoiste, spirituali o religiose e provo simpatia per le forme d’arte e di cultura orientale; perciò quando mi è capitato di leggere il testo già pubblicato e molto noto Tao Te Ching che fu rinominato successivamente Daodejing in una versione contenente la traduzione in lingua italiana e la romanizzazione fonetica dei caratteri cinesi, ho deciso di provare a tradurlo anch’io e a tempo perso mi sono dedicato alla scrittura di questo testo, per dare il mio contributo allo studio di questo specifico argomento di Taoismo, che quindi ho deciso di interpretare in prosa per proporre una traduzione più simile ad un breve racconto, da un punto di vista nuovo.

    Siccome ho notato che le traduzioni già note e pubblicate da diversi autori per diverse case editrici sembrano tutte uguali come se fosse un’unica traduzione denominata Verbatim o Letterale, allora ho cercato di scrivere una traduzione diversa e per fare ciò ho tradotto autonomamente tutti i 5000 caratteri cinesi che compongono il testo che poi ho collegato tra loro nella forma di una prosa. Ho seguito solo un’edizione già nota che mostrava i 5000 caratteri del testo perché ne mostrava anche la romanizzazione fonetica denominata Pinyin, senza la quale io non avrei potuto tradurlo.

    Durante la traduzione ho incontrato alcuni punti critici in corrispondenza di alcuni caratteri cinesi multipli concentrati in un unico che talvolta ho potuto trovare nel dizionario solo in forma leggermente diversa (ma molto simile tra le diverse forme dello stesso carattere: in pochi casi, rispetto al totale dei 5000 caratteri); allora, in quel caso ho preferito inserire nel glossario che pubblicherò in una successiva edizione più corposa, che conterrà anche immagini del testo oltre che questa stessa traduzione che ho creato per dimostrare e giustificare la mia traduzione, più caratteri cinesi numerati come un unico perché ho preferito mostrare lo stesso dubbio visivo che io ho incontrato nell’individuare un carattere certo, tra la classificazione linguistica cinese, in quei rari casi che quel carattere aveva diverse forme leggermente diverse: quantificate al massimo di 2 o 3 tipi.

    Nei rari casi in cui io ho inserito più caratteri in corrispondenza di un unico carattere originale ho tradotto tutti quei caratteri perché mi sembravano adatti al significato della frase e non fuori luogo, non ho aggiunto significati che non fossero giustificai dalla presenza nel testo del carattere cinese originale; perciò, siccome ho deciso di scrivere una traduzione in forma di prosa, in rari casi ho aggiunto parole per rendere più ampio e comprensibile il senso di una frase, come ad esempio nella frase ricorrente riferita alla pioggia che cade dal cielo alla terra, in cui il carattere è solo Cielo, tempo atmosferico e Cadere giù da cui io ho dedotto che fosse riferito alla pioggia (è una forma logica denominata Frase impersonale: Cade dal cielo) oppure per spiegare il carattere Elidersi a vicenda (tra forme yin e yang) o per spiegare che lo spazio vuoto è contenuto in una forma concava che non è convessa o nel caso che i caratteri Ye-Si e Ye-Shu mi sono sembrati riferiti a Gesù... Oltretutto, io credo che durante 2000 anni di interpretazioni di questo testo, possa essere capitato che un carattere sia stato aggiornato per aggiungere nuovi significati e quindi sia stato modificato in una grafia leggermente diversa che ha aggiunto alla forma dell’antico carattere cinese minime differenze a forma di piccoli tratti o piccoli punti manoscritti: questi casi sono denominati Estensione semantica e Aggregati logici ed ho notato che la differenza di significato è l’aggiunta di una specificazione, ad esempio un riferimento a vegetali o persone, nei casi previsti dall’elenco dei radicali cinesi, che nell’edizione con glossario ho inserito così _1, _2, _3... e che sono utili per conoscere l’etimologia antica di un carattere; in pochi casi ho inserito anche il radicale cinese nel glossario e solo quando mi sembrava utile alla costruzione logica di una frase, perché la mia bussola di traduzione, durante l’esercizio del metodo di impaginazione, mi ricordava sempre di creare innanzitutto una frase logica che potesse essere una rappresentazione credibile del messaggio scritto in quel testo antico, considerando l’epoca storica in cui fu ideato e reso tangibile in forma di scrittura; ma comunque nella traduzione ho seguito l’ordine della trama del testo cinese originario e raramente ho spostato l’ordine dei caratteri cinesi originali, che ho comunque numerato nel glossario secondo l’ordine originale, ad esempio quando ho notato un unico soggetto o complemento oggetto tra decine di altri caratteri e nella traduzione italiana quell’elemento mi risultava collocato molto altrove ed allora l’ho spostato lì o l’ho raddoppiato da un altro punto di quello stesso capito: in casi rari, perché per me sarebbe stato umanamente impossibile reimpostare tutto il testo originale così, secondo un rigido ordine di sintassi italiana che io ho considerato, ma senza diventarne ossessionato. Nel glossario io ho inserito le due forme previste di caratteri cinesi quando il carattere antico e tradizionale mi era visibile nel dizionario solo in forma di carattere moderno e semplificato:

    Questa mia traduzione è stata scritta seguendo l’ordine dei 5000 caratteri cinesi del testo originale ed è eseguita rispettando la traduzione di ognuno di quei 5000 caratteri cinesi, senza omissioni.

    L’unica prova certa che io ho considerato è la datazione del testo originale al 226-249 d.C., basandomi sulle informazioni che ho potuto consultare; perciò io ho considerato il contesto in cui fu scritto successivo al primo impero romano e contemporaneo all’inizio della sua fine e quindi ho sempre considerato che le famose vicende di quell’impero possano essere state descritte in questo testo.

    Ho cercato di scrivere in una forma di lingua italiana più semplice che ho potuto: in alcuni casi ho dovuto scrivere frasi lunghe, interrotte da incisi, perché non ho trovato altre soluzioni logiche.

    Spero che questo libro scritto in prosa soddisfi la curiosità di chi lo conosce già nella forma verbatim o letterale già nota e spero che sia facilmente comprensibile a chi lo leggesse per la prima volta.

    Chi volesse comunicarmi la propria opinione online può lasciarmi una recensione d’acquisto nella libreria di www.amazon.com o può scrivermi un messaggio al profilo dei seguenti social-network:

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    -

    Ho scelto come nome-utente taologia che significa parlare del tao

    (tutto minuscolo per unificare anche @instagram in un unico nome-utente), perché credo che taologia rappresenta al meglio l'argomento:

    sembra un errore ortografico in teologia, ma invece è un argomento parallelo:

    una cineseria che segue un proprio corso, da un altro punto di vista orientale.

    QUESTA EDIZIONE NON CONTIENE IL GLOSSARIO GIUSTIFICATIVO CHE PUBBLICHERO’ IN UNA SUCCESSIVA EDIZIONE CONTENENTE ANCHE ALCUNE IMMAGINI CHE ILLUSTRERANNO LE PARTI DEL LIBRO CHE IO CREDO SIANO GIA’ STATE INTERPRETATE NEL CORSO DELLA STORIA DIVENTANDO NOZIONI DI RIFERIMENTO ED IMPORTANTI CONOSCENZE COMUNI DI DIVERSO TIPO: PER POTER PUBBLICARE QUESTA EDIZIONE ECONOMICA AL MINORE COSTO DI PRODUZIONE, NEI DUE FORMATI CARTACEO ED EBOOK.

    Daodejing, ex Tao Te Ching: introduzione storica.

    Questo libro è la traduzione di un antico testo cinese nella sua versione standard ovvero nella forma che comprende commenti scritti dal letterato Wang Bi (226-249 d.C.) [1] che io considero essere o il vero autore o il primo che lo abbia trascritto in questa forma.

    Dopo averlo tradotto, io credo che questo libro sia stato ideato per riassumere le più importanti conoscenze e cronache dell’epoca tramite cui diffondere una cultura di pace e perciò io credo che descriva diversi luoghi compresi in un unico mondo ideale delimitato dal confine denominato Regno di Dio ( 天 tiān), tra cui anche territori che furono narrati da persone estranee alla Cina, ma che vi entrarono in contatto (lungo la via della seta) tramite scambi commerciali che contribuirono alla creazione degli argomenti contenuti in questo antico testo intitolato Daodejing, ex Tao Te Ching che è una costituzione di taoismo creata per amministrare la virtù della conoscenza del Tao che oggi è denominato Dao che Sima Qian (145-86 a.C) il primo grande storico cinese [2] scrisse esserne l’ideatore Laozi: un contemporaneo anziano di Confucio (551-479 a.C.) [2] che fu un personaggio famoso e virtuoso, in un’ epoca precedente a Wang Bi (226-249 d.C.) che fu l’unica firma certa nella forma standard di questo testo cinese; Sima Qian (145-86 a.C) Certamente la principale fonte di informazioni inerenti alla persona di Laozi scrisse che quest’ultimo, rinunciando al proprio posto d’archivista alla corte reale della dinastia Zhou, si sarebbe ritirato ad occidente, viaggiando su un carro trainato da un bue. Arrivato al Passaggio di Hangu che si apre sul mondo dei Barbari e sul paese di Daqin (il Vicino Oriente), trasmise a Yin Xi, il guardiano del Passaggio, dietro sua richiesta, l’opera che aveva scritto allora, in 5.000 caratteri, in cui esprimeva le proprie idee sul Dao (Tao) e sul De [z] .

    Tuttavia, siccome Laozi significa il Primo (Lao: 老 ) Seme (Zi: 子 ) io credo che potrebbe essere anche riferito al contesto del giardino denominato Eden [3] in cui Dio fece germogliare ogni sorta di alberi […] tra cui l’albero della vita […] e l’albero della conoscenza del bene e del male [4] come fu scritto nel libro intitolato Bibbia che potrebbe essere, tramite un’interpretazione metaforica, un riferimento alle idee conosciute di Dottrina taoista (Dào: 道 ) e Virtù (Dé: 德 ) che furono coltivate, curate ed Amministrate (Jīng: 经 ) da chi ideò la forma di questa Opera classica (Jīng: 经 ), perché è risaputo che anche Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse [0]; perciò, queste frasi bibliche potrebbero essere la più antica prova del titolo Daodejing, ex Tao Te Ching, perché se confrontiamo entrambi i significati possiamo notare che la dottrina taoista comprende ogni conoscenza derivata dai significati approvati di Dao, ex Tao che mi sembra possono indicare caratteristiche della vita e la virtù intesa come integrità morale Riguarda la vita pratica considerata nel suo atto fondamentale di scelta tra bene e male: quando è priva di colpe (quando non è causa di una scelta sbagliata) [w] quindi secondo questa logica l’albero della vita sarebbe riferito solo a forme o idee di energia vivente e la virtù compresa nella dottrina taoista descriverebbe la conoscenza della differenza tra il bene ed il male specificando che la forza che sceglie bene la virtù giusta e non sceglie male il vizio sbagliato ha come conseguenza benefici utili alla vita; quindi io credo che il più antico riferimento storico all’argomento che descrive l’idea di Laozi sia nel mondo sumero, dove vi era un giardino mitico chiamato E.din, dove crescevano due alberi molto importanti: il primo era quello della Vita Eterna e il secondo quello della Conoscenza [5] del bene e del male ed è databile dal 3000 a.C. [6] perché fu descritto dalla civiltà sumera che inventò la scrittura cuneiforme che venne utilizzata anche per lingue orientali [6] tra cui evidentemente la forma della lingua cinese, perché i caratteri cinesi si sono evoluti da primitive forme di geroglifici e si possono rintracciare alla dinastia Shang (a partire dall’ XVII secolo a.C.) [7]… I primi a sognare il paradiso furono i sumeri: si trova descritto in una tavoletta (2500 circa avanti Cristo). La parola paradiso deriva dall'antico persiano paradeisos, e così venne ribattezzato il giardino dell'Eden nella Bibbia dei Settanta, cioè la traduzione in greco dall'ebraico, fatta nel III secolo avanti Cristo. [8]

    Quindi, premesso che non esistono prove storiche che lo scrittore del testo sia Lao Zi, ma solo citazioni riferite all’esistenza del Taoismo ideato da una persona soprannominata Primo Seme che io ho collocato nell’antica genesi del giardino denominato Eden per indicare un’epoca che è considerata un’idea sempre precedente all’esistenza dell’uomo che scrisse concretamente la storia; quindi, io aggiungerei un nuovo elemento per capire più concretamente il significato di un libro intestato ad una leggenda: Dopo la presa del potere da parte delle forze comuniste in Cina, nel 1949 si dette l'avvio [...] all'elaborazione di un alfabeto fonetico [...] che fu adottato ufficialmente [...] l'11 febbraio 1958 [9]: denominato Pinyin (Pīn Yīn: 拼_音) e "riconosciuto come standard internazionale

    (ISO)" [9]… questo aggiornamento moderno della lingua cinese che ha modificato il nome da Lao Tzu a

    Lao Zi ha permesso di ottenere una pronuncia unica degli antichi caratteri cinesi, per attuare un’ideologia politica che ambiva a realizzare una rivoluzione culturale in quel periodo; tuttavia, antichi testi scritti in lingua cinese, la cui ideazione è leggendaria e senza una data certa, sono conosciuti da circa 2000 anni senza l’uso dell’alfabeto fonetico Pin Yin e perciò, dopo la leggenda di Lao Zi, ex Lao Tzu che ideò il Dao De Jing, ex Tao Te Ching, io credo che Sun Zi, ex Sun Tzu ideò il Bing Fa conosciuto in lingua italiana come L’arte della guerra: lo deduco e lo ipotizzo perché Lao Zi significa Primo Seme e Sun Zi significa Nipote del Seme… perciò, io daterei la forma del testo cinese che qui ho tradotto contemporaneo all’esistenza del letterato Wang Bi (226-249 d.C.), nonostante Laozi sia il presunto autore del Daodejing e primaria divinità della religione taoista: figura avvolta nella leggenda più che storicamente esistita, compare per la prima volta nello Zhuangzi del II sec. a.C. con il nome di Lao Dan e come archivista alla corte Zhou (XVIII-III sec. a.C.). Chi accolse tale tradizione considerò Laozi attivo nel VI sec. a.C ed un patriarca venerato come la suprema unità equivalente all’Imperatore giallo (Huangdi), al Buddha, al Dio che si rivela nel divenire del tempo (il Primo Seme che rivela il principio di Dio in un frutto) e all’incarnazione stessa del Dao [Q]. perché anche L’arte della guerra […] vanta innumerevoli commentari redatti nel corso dei secoli da funzionari ed intellettuali cinesi […], sebbene la paternità dell’opera sia […] tradizionalmente attribuita a Sun Tzu, del quale non esistono dati e notizie certe. Per quanto riguarda la genesi, invece, è opinione diffusa che essa abbia raggiunto la sua forma finale intorno al IV secolo a.C.[ 10].; perciò secondo opinioni e leggende, è ipotizzabile che Lao Zi avendo ideato due secoli prima la genesi del suo testo possa essere sia un patriarca sia il nonno di Sun Zi.

    Ho spiegato la mia opinione della genealogia della famiglia Zi dal primo Lao al nipote Sun, perché la considero un’ipotesi utile a capire il contesto storico del testo che io ho tradotto ed inoltre perché l’introduzione della traduttrice che ho citato per descrivere l’ipotetico nipote Sun Tzu, inserisce nel primo capitolo del proprio Bing Fa il carattere Dào ( 道 ) [10] con lo stesso significato che anch’io ho inserito tra i sinonimi, nel primo capitolo del mio Dao De Jing e perciò è deducibile che entrambi questi testi potrebbero descrivere un’unica saga famigliare: prima la virtù della pace con le idee del nonno Lao denominato nella Bibbia Uomo (e non Seme) e poi l’arte della guerra con le idee del nipote Sun denominato nella Bibbia Cherubino, perché nell’argomento biblico che ho citato come metafora il più antico riferimento ad un’ arma (considerata strumento dell’arte della guerra) è nella descrizione dell’idea di genesi, quando ( 主 zhǔ: signore, Dio) Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita [X]: l’albero che io credo avesse in origine un significato equivalente al carattere " Dào ( 道 ): principio che regola

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