Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La stagione del cambiamento
La stagione del cambiamento
La stagione del cambiamento
E-book54 pagine42 minuti

La stagione del cambiamento

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La stagione del cambiamento di Giuliana Grimaldi è un romanzo corale di rara sensibilità, che vede tre protagonisti intrecciare le proprie esistenze in un dipanarsi di storie correlate, a ricordarci come la vita non scorra indipendente da tutto, ma sempre in commistione con quella degli altri. Ci sono dolore, sofferenza, profonda umanità tra queste pagine, in un viaggio che esplora quei lati insondati che hanno radici antiche e che spesso provocano dolore pur non comprendendoli appieno. Sarà l’amore, sentimento supremo, a contrastare l’oblio e permettere ai protagonisti una nuova rinascita.

Giuliana Grimaldi è nata Caserta il 18/09/1991 e abita a Carinola, territorio della Campania Felix.
Impiegata amministrativa, è grande appassionata di pittura, musica, romanzi e filosofia. 
Profondamente legata alla famiglia d’origine,
vive assieme al suo amato figlio, Giuseppe. All’amicizia, di cui ha la fortuna di godere, attribuisce un
valore fondamentale, così come all’amore.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2023
ISBN9791220138741
La stagione del cambiamento

Correlato a La stagione del cambiamento

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su La stagione del cambiamento

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La stagione del cambiamento - Giuliana Grimaldi

    MI RIPORTA ALLA VITA

    Guardo il cielo,

    dissiparsi dalle nuvole.

    Indago il sorriso,

    che mi ha riportato al Mondo.

    Gli attimi,

    scanditi per mano dell’amore.

    Il compimento,

    di un parto tardo e lento.

    Una madre,

    in un lontano giorno di Settembre

    e una camera operatoria,

    la prima volta.

    Ogni dì, da allora

    assaporando un gelato cioccolato e pistacchio

    al tavolo di un Caffè,

    vista mare al perire del crepuscolo.

    Gesti di tenerezza,

    per melodie sempre nuove.

    La mia rinascita,

    l’ometto dagli occhi vispi

    spalancati sull’avvenire,

    mettendolo alla luce.

    Generava e rinvigoriva in me,

    mentre in lui spogliavo

    di consunte vesti,

    indossando quelle all’altezza dei suoi quesiti.

    Perdermi,

    negli occhi suoi è planare

    sui monti dalle vette più alte,

    prospettiva che leggeri rende i corpi.

    E poi,

    uno scrittore dalla penna incisiva e l’anima pulita,

    armato della sola fiducia in me riposta

    fiumi di parole

    ha guidato veloci,

    dal canale dell’incoscienza,

    al letto delle acque della consapevolezza.

    Immersa di gocce sulla pelle del cuore,

    riemergo e vengo al mondo

    una volta ancora.

    Di nuovo,

    un incontro suggellato dagli occhi dell’amore.

    Un volto,

    sbalzante una finestra su una strada desertificata

    da incidenti deludenti e mortificanti.

    Riporta la vita che freme,

    corre in avanti in questa via.

    Nelle mie vene,

    a quel modo ribolle linfa assopita.

    Cavalli,

    che scandagliano terreni incolti,

    i zoccoli solleticati da fili d’erba

    nella spensieratezza della giornata acerba.

    Lo sguardo tuo,

    sposando il mio,

    quest’oggi mi riporta alla vita.

    Giuliana Grimaldi

    FASCI DI LUCE

    "Hai intrapreso uno strano viaggio fra le dune dell’incoscienza.

    Perché tante parole, se non mi puoi sentire?

    Perché queste pagine che forse non leggerai mai? La mia vita si fa nel narrarla e la mia memoria si fissa con la scrittura; ciò che non riverso in parola sulla carta lo cancella il tempo."

    (Paula, Isabel Allende)

    Eri venuta al mondo, bambina mia.

    Un fascio di luce aveva accompagnato la tua nascita nel mese in cui la primavera, la stagione del rinnovamento e dei germogli, aveva ceduto lo scettro da regina all’estate. Eri stata subito un suono di note alte e potenti, un grido di forza e di vita.

    Ricordo bene il tuo magico pianto.

    Il medico e la sua equipe, che in una fredda e sterile sala operatoria avevano reso possibile la magia dell’averti accanto, ti avevano subito avvicinata al mio corpo, appena rimosso il cordone che per lunghi mesi ci aveva unito. Per la prima volta, finalmente, i nostri occhi si erano incontrati e l’amore che ci aveva colti aveva irradiato tutto il resto, come se ci trovassimo in una bolla, solo io e te e il mondo fuori, oltre a essa, niente lettino operatorio, nessun camice, alcuno strumento. Nient’altro.

    Sempre io e te, immerse e sorrette da fasci di luce.

    Non appena portarono il tuo piccolo e tondo faccino verso la mia guancia smettesti subito di piangere. Spalancasti gli occhi e lì riconobbi un’espressione di pace e serenità impadronirsi del tuo volto. Ci annusammo, per rispondere all’esigenza impellente di sentire l’odore una dell’altra, con tutta l’energia che i nostri muscoli potevano avere nel contrarsi e ribadire il sacro desiderio comune. Tu, un cucciolo spaventato. E io, una mamma impaziente di proteggerti.

    Con la tua calda e umida boccuccia iniziasti ad assaporarmi la guancia per tentare di nutrire la tua fame. Volevi riconoscere il sapore della tua mamma, compararlo ai dolci gusti che mi avevi già sperimentato dentro. Continuammo dunque così, a guardarci occhi negli occhi, a trasmetterci la meraviglia che il nostro primo incontro nel mondo aveva portato con sé.

    Bambina mia, non riuscivo a credere

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1