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Quello che voglio
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E-book93 pagine1 ora

Quello che voglio

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Info su questo ebook

Jonah Beckett è innamorato di Laurie, il migliore amico di suo fratello maggiore, da quando aveva tredici anni. Quando il suo fidanzato, Dirk, lo scarica a causa della sua riluttanza a fare sesso, Jonah decide di sfruttare il suo dolore per la rottura come scusa per chiedere a Laurie di insegnargli tutto sul sesso prima dell’inizio del college in autunno. Il problema è che Dirk non è mai esistito e che Jonah non ha la minima idea di come reagirà Laurie una volta scoperta la verità.
LinguaItaliano
Data di uscita12 feb 2015
ISBN9788898426454
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    Anteprima del libro

    Quello che voglio - Piper Vaughn

    cover.jpg

    Racconto breve gratuito

    Pubblicato da

    Triskell Edizioni – Associazione culturale Triskell Events

    Via 2 Giugno, 9 - 25010 Montirone (BS)

    http://www.triskelledizioni.it/

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio. Ogni somiglianza a fatti realmente accaduti, luoghi o persone reali, vive o morte, è puramente casuale. 

    Quello che voglio

    Wanting © 2014 Piper Vaughn – Seconda edizione

    Wanting © 2011 Piper Vaughn  – Prima edizione

    Traduzione di Chiara Messina

    Tutti i diritti riservati. Questo eBook può essere distribuito gratuitamente per gentile concessione dell’autrice, Piper Vaughn.  Quest’opera non può essere venduta, manipolata o riprodotta in alcun formato senza un esplicito consenso scritto dell’autrice.

    Illustrazione di copertina di L.C. Chase © 2011

    Avvertimenti sul contenuto: Quest’opera è classificata come romanzo a tematica gay. Contiene un linguaggio esplicito, un breve accenno alla consumazione di alcolici da parte di minorenni, e delle scene di sesso tra due uomini. Non indirizzato a un pubblico di età inferiore ai 18 anni.

    Scritto come parte dell’antologia Hot Summer Days per il M/M Romance Group su Goodreads. Vieni a visitarlo su : http://www.goodreads.com/group/show/20149

    ISBN: 978-88-98426-45-4

    Per Shanna

    img1.jpg

    «VOGLIO perdere la mia verginità con te.»

    Laurie si bloccò, il cheeseburger a mezz’aria. Quando capì che Jonah non avrebbe detto altro, posò il panino sul piatto con la stessa scrupolosa cura che avrebbe usato nel maneggiare una bomba. Supponendo che avesse mai toccato una bomba… cosa che, ovviamente, non aveva fatto.

    Prese un tovagliolo dal tavolo e si ripulì le mani con altrettanta attenzione. Solo quando ebbe finito si appoggiò allo schienale della sedia e incontrò lo sguardo di Jonah. Il ragazzo lo stava fissando con un’espressione così intensa, nessuna leggerezza, neppure una traccia del suo familiare umorismo. Sembrava del tutto serio. Il che spaventò a morte Laurie. Aveva la sensazione che avrebbe preso il suo cheeseburger e se lo sarebbe portato via.

    «Potresti ripetere?» chiese infine, in mancanza di meglio da dire. Perché doveva aver sentito male. Era assolutamente impossibile che il fratello diciottenne del suo migliore amico avesse pronunciato quelle parole. A pranzo. Nel bel mezzo di una tavola calda. Con una coppia di canuti vecchietti seduta proprio alle loro spalle.

    Quando Jonah era andato da lui dicendo di aver bisogno di un consiglio, Laurie si era mostrato più che disponibile ad ascoltarlo. Aveva immaginato che, essendo un adolescente gay, il ragazzo non avesse molte persone con cui parlare di sesso sicuro, di ragazzi o di relazioni in generale. E dal momento che lui e il fratello maggiore di Jonah, Marcus, erano amici praticamente dalla nascita, era normale che si fosse rivolto a lui. Jonah li aveva seguiti come un’ombra sin da quando era stato abbastanza grande da camminare, sempre tra i piedi e determinato a prender parte a qualsiasi cosa lui e Marc stessero facendo. Nel corso degli anni, Laurie aveva cominciato a pensare a lui come all’ennesimo, irritante fratello minore da aggiungere alla nidiata che gli dava il tormento senza sosta quando era a casa.

    E così era stato sino al diciassettesimo compleanno del ragazzo, quando Laurie lo aveva beccato con un compagno nel seminterrato. Enfasi su compagno.

    Quel giorno Laurie aveva appreso che lui e Jonah avevano in comune qualcosa di molto significativo. E avrebbe mentito se avesse affermato che il suo modo di vederlo non era cambiato da quel momento in poi. Aveva cominciato a notare dei particolari, come il fatto che la pelle di Jonah era di una perfetta sfumatura dorata, che ogni tanto il suo sorriso lo lasciava senza fiato, e che il suo corpo esile e tonico sembrava uscito da un sogno erotico. Ma più cose notava, più si sforzava di relegare Jonah nella sezione solo-rapporti-platonici-nessuna-fantasia-sessuale-consentita della sua mente. Se ogni tanto capitava che la sua determinazione vacillasse e i suoi pensieri si perdessero in qualche fantasia, be’, quella era una questione tra lui e il suo cervello traditore. Nessun altro avrebbe mai dovuto saperlo.

    Così Laurie aveva ascoltato la storia di Jonah sul ragazzo che aveva frequentato alla fine del suo ultimo anno. Il ragazzo che lo aveva tradito e poi aveva rotto con lui perché non aveva tempo da perdere con «uno stronzetto frigido che se la tirava». Gli occhi di Jonah erano lucidi di pianto mentre raccontava quella parte, e Laurie aveva provato una stretta allo stomaco per la rabbia e il dispiacere. Ma Jonah non aveva bisogno di un tipo del genere, e lui glielo aveva detto senza mezzi termini. Ci sarebbero stati altri ragazzi. Ragazzi migliori. Uno come quello non meritava le sue lacrime. Meglio risparmiare i pianti per le occasioni che lo richiedevano davvero, ed essere scaricati da un piccolo bastardo di liceale con un ego spropositato non rientrava tra queste.

    Jonah aveva annuito e si era detto d’accordo. Poi, neppure cinque minuti più tardi, dalla sua bocca erano uscite quelle parole. Parole che Laurie non era ancora sicuro di aver sentito correttamente. La gente non tirava fuori richieste del genere davanti a un piatto di patatine fritte e a un frullato nel bel mezzo di un’affollata tavola calda alla buona. Non quando la cameriera che ruminava gomma da masticare poteva passare da un momento all’altro per domandare se volevano della torta di mele per dessert. Che situazione imbarazzante.

    «Voglio perdere la mia verginità con te,» ripeté Jonah.

    Laurie lo guardò sbattendo le palpebre. Okay. Così quelle parole non erano il prodotto di qualche perversa allucinazione uditiva causata da uno scompenso glicemico. «Avevo avuto l’impressione che avessi detto una cosa del genere.»

    «Ti chiedo solo… prova ad ascoltami prima di rispondere, okay, Laurie?»

    «Senti, non credo che sia il luogo più adatto per questa conversazione.» Laurie fece un cenno del capo in direzione della famiglia di cinque persone seduta intorno a un tavolo rotondo a pochi metri da loro. Uno dei tre bambini biondi li stava fissando, gli occhi resi due volte più grandi dalle spesse lenti degli occhiali.

    Jonah lanciò uno sguardo al tavolo e annuì. «Già, suppongo tu abbia ragione. Ma possiamo parlarne sulla strada del ritorno?»

    Laurie sospirò e si passò le dita tra i capelli. La verginità di Jonah non era un argomento che era ansioso di affrontare, soprattutto se ci si aspettava che competesse a lui liberarlo della suddetta verginità. Ma lui e

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