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Ada Negri: Tutto fu bene, anche il male
Figure bresciane nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento
Lo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana
Serie di e-book5 titoli

Maestri e altre storie

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Info su questa serie

La favola moderna, così piena di inquietudini e contraddizioni, è un ottimo viatico per parlare di formazione e letteratura. Attraverso la favola, vengono alla luce i cambiamenti in atto che riguardano da vicino la persona, il valore della vita, la convivenza civile e le sue istituzioni.
Con questo libro l’autrice si propone di far rivivere la favola e la fiaba del passato attraverso alcuni autori del Novecento, quali poeti e romanzieri, uomini di teatro e filologi, che hanno scritto favole sia per adulti che per bambini.
La favola ha smesso la sua funzione moralistica per prediligere l’invito a riflettere. Non esiste più la favola con una morale indiscussa. Eppure è ancora attuale la lezione che punisce il male e fa trionfare il bene, per non cancellare la dignità propria e altrui. La lettura di queste pagine potrà confermare la convinzione che le scelte educative e formative si presentano oggi come un’emergenza inderogabile.
Con la favola del Novecento nel libro vengono proposte unità di apprendimento costruite appositamente per insegnanti dell’Infanzia e della Primaria, nell’intento di fornire un utile strumento per poter influire sulla crescita dei più giovani e sul modo di educarli all’interno dei rapporti tra le generazioni.
LinguaItaliano
Data di uscita8 apr 2023
Ada Negri: Tutto fu bene, anche il male
Figure bresciane nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento
Lo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana

Titoli di questa serie (5)

  • Lo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana

    1

    Lo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana
    Lo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana

    Nel libro l’autrice affronta il complesso rapporto intercorso tra Ungaretti e le arti figurative cercando innanzitutto di dar conto di una frequentazione e di un’affinità espressiva che trovano la propria ragion d’essere in una ben precisa sensibilità estetica. La pittura, la scultura e l’architettura hanno infatti rappresentato, per Ungaretti, per la sua poetica, non semplici campi di studio e di riflessione, ma veri e propri strumenti per l’elaborazione di una visione del mondo, di una concezione sia tecnica che esistenziale della letteratura, di una pratica poetica che ha costituito le proprie immagini attingendo in primo luogo all’ambito dell’esperienza visiva. La poesia di Ungaretti è densa di immagini. Di immagini provenienti dalla storia dell’arte e dal paesaggio naturale, ma anche di immagini mentali elaborate, lucidamente, al limite dell’onirico. Immagini evanescenti che in molti casi evocano sentimenti, sensazioni impalpabili e, di contro, immagini che si delineano in modo netto e preciso, in una forma cartesianamente “chiara e distinta”. In questo libro si cerca di non limitare troppo il campo, di non confinare il dato poetico ed esistenziale all’esclusivo punto di vista letterario. Un approccio esclusivamente letterario rischierebbe infatti di lasciare sullo sfondo proprio l’aspetto più caratteristico del rapporto di Ungaretti con le arti figurative. Rischierebbe di non cogliere tutti i diversi punti di vista che concorrono a fare di tale rapporto un elemento essenziale per il formarsi della poesia ungarettiana, una poesia che si è sempre chiaramente proposta come poesia che nasce dalla vita, dal dato esistenziale. Il quadro (part.) riprodotto in copertina è di Gino Bonichi (Scipione), Ritratto di Ungaretti, 19030 ca., Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna

  • Ada Negri: Tutto fu bene, anche il male

    Ada Negri: Tutto fu bene, anche il male
    Ada Negri: Tutto fu bene, anche il male

    Il saggio dal titolo Tutto fu bene, anche il male (verso estrapolato da Atto d’amore in Il dono), va direttamente all’essenza della personalità di Ada Negri che, nonostante il dolore - e proprio per questo – è scrittrice e poetessa e intellettuale, maestra di cuore e saggista lucida, sostanzialmente donna libera, libera di scegliere (e non mai per mero interesse personale) ogni evento della sua vita. Mettendo in contrapposizione la figura storica della poetessa lodigiana, la sua dimensione esistenziale, la straordinaria visionarietà e il carattere forte e ostinato, e facendo ricorso a una narrazione che non rinuncia ad alimentare nel lettore una costante tensione interpretativa, il lavoro della Mai, risulta originale e un unicum nel suo genere. Da leggere tutto d’un fiato (dalla prefazione di Carla Boroni).

  • Figure bresciane nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento

    Figure bresciane nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento
    Figure bresciane nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento

    I rapporti che intercorrono tra cultura italiana e cultura locale si sono formati e hanno avuto una loro evoluzione nel tempo. Dal punto di vista letterario tali rapporti possono essere ricondotti alla contrapposizione tra letteratura nazionale e letteratura localizzata sul territorio, con tutte le implicazioni, linguistiche, oltre che culturali in senso lato, che tale contrapposizione comporta. Via via alternandosi, nel corso della storia, da situazioni di sudditanza o di imitazione a situazioni di orgogliosa rivendicazione di identità linguistica e letteraria, la cultura bresciana si trova oggi a confrontarsi con l’attualissima e generale contrapposizione tra localizzazione e globalizzazione. L’identità culturale si costituisce sulla base di un’appartenenza che traspare nelle opere di autori che in un qualche modo la caratterizzano. E questa appartenenza culturale non è altro che un patrimonio storico (letterario e non) che viene mantenuto vivo e riattualizzato continuamente. L’identità letteraria trova le proprie radici nella storia della letteratura, non in astratto, ma concretamente, nello studio, nella lettura e nella riproposta dei vari autori e delle loro opere.

  • Letteratura fra i banchi di scuola

    Letteratura fra i banchi di scuola
    Letteratura fra i banchi di scuola

    “Il volume potrebbe avere come titolo Pagine a prova d’alunno o Scorribande narrative a scuola. Il sapore è quello dell’inchiostro e della carta. Lo si legge tutto d’un fiato come un romanzo, come un ricordo dell’anima, invece è un saggio, un testo molto documentato che racconta il rapporto tra formazione e narrazione nella scuola italiana dall’Ottocento ai giorni nostri.”

  • Le nostre favole

    Le nostre favole
    Le nostre favole

    La favola moderna, così piena di inquietudini e contraddizioni, è un ottimo viatico per parlare di formazione e letteratura. Attraverso la favola, vengono alla luce i cambiamenti in atto che riguardano da vicino la persona, il valore della vita, la convivenza civile e le sue istituzioni. Con questo libro l’autrice si propone di far rivivere la favola e la fiaba del passato attraverso alcuni autori del Novecento, quali poeti e romanzieri, uomini di teatro e filologi, che hanno scritto favole sia per adulti che per bambini. La favola ha smesso la sua funzione moralistica per prediligere l’invito a riflettere. Non esiste più la favola con una morale indiscussa. Eppure è ancora attuale la lezione che punisce il male e fa trionfare il bene, per non cancellare la dignità propria e altrui. La lettura di queste pagine potrà confermare la convinzione che le scelte educative e formative si presentano oggi come un’emergenza inderogabile. Con la favola del Novecento nel libro vengono proposte unità di apprendimento costruite appositamente per insegnanti dell’Infanzia e della Primaria, nell’intento di fornire un utile strumento per poter influire sulla crescita dei più giovani e sul modo di educarli all’interno dei rapporti tra le generazioni.

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