Diario di un quarantenne perdente
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Una raccolta di episodi autobiografici, raccontati con leggerezza, stimola riflessioni con un sorriso stampato sul viso. E ottiene il risultato di generare un'emozione.
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Anteprima del libro
Diario di un quarantenne perdente - Francescomaria Tuccillo
L'Africa
Una introduzione necessaria
Quando ho preso la decisione di trasferirmi a vivere a Nairobi, in Kenya, nell’Africa Sub Sahariana, quella vera e nera, mio padre era deluso da questa scelta.
A muso duro mi ha detto: "Il tuo problema è sempre stato e continua a essere lo stesso! E’ da quando eri piccino che ogni volta che inizi qualcosa riesci sempre a farla e… devo ammettere, anche bene.
Poi però, quando sei arrivato molto vicino a completarla, allora è come se tu volessi distruggere tutto per ricominciare una cosa nuova, completamente da capo…".
Allora gli ho risposto che la vedevo come una cosa positiva e che il motivo era che mi piacevano le sfide nuove da affrontare e che questo doveva solo renderlo orgoglioso di me. Lui mi ha risposto: "Guarda che un uomo si misura anche sulla capacità di consolidare la posizione, non solo su quella di costruire cose nuove".
E poi la sentenza: "Le persone che credono in te e che ti hanno appoggiato o ti hanno sostenuto durante i vari percorsi che hai fatto finora vedono solo che all’improvviso molli tutto e te ne vai… e questo è tradimento".
Naturalmente ho riflettuto molto su queste parole così forti e così abituali per un uomo come mio padre.
In realtà la vita mi piace, è veramente bella da conoscere e da vivere, in ogni sua componente.
Noi, uomini e donne, amiamo creare i sistemi
, piccoli o grandi che siano, e chiuderci nel nostro piccolo labirinto, vivendo tranquilli con il nostro equilibrio personale e sociale. Consolidare la nostra