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Falso positivo
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E-book95 pagine1 ora

Falso positivo

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Il coraggio di raccontare e di raccontarsi è uno dei primi passi verso la guarigione. Questo libro, che unisce una dolorosa esperienza autobiografica a un’analisi lucida e documentata di diversi aspetti della malattia, dà voce a fenomeni di cui molto spesso si è refrattari a parlare, offrendo molto materiale su cui riflettere e fornendo chiavi di lettura talvolta inedite, nelle quali molti potranno ritrovare un po’ di loro stessi. Il lettore viene preso per mano e accompagnato attraverso le tappe di un percorso lungo e tortuoso, fatto di chiaroscuri e zone di buio quasi impenetrabile, scoprendo in fondo a tutto che la sofferenza che vive la protagonista ha in realtà una cifra universale. Ella si mette a nudo e svela come il suo disturbo del comportamento alimentare, che di fatto è uno scudo a difesa delle proprie fragilità, sia stato il minimo comune denominatore di più di 15 anni della sua vita, nascondendosi nei ritmi della quotidianità e diventando un compagno di viaggio clandestino. Molte cose si riescono a mascherare, soprattutto quando si è giovani e gli eccessi sono all’ordine del giorno. Ma la pandemia da Covid-19 è stata un detonatore che ha fatto saltare gli equilibri già precari e fragili e peggiorato le situazioni di molte persone affette da malattie simili. Tornare a stare bene comporta grandi sacrifici e impegno, ma la bestia che per anni è riuscita a governare i pensieri e i comportamenti può essere sconfitta.

Federica de Donato, classe 1989, appassionata di mercati finanziari, si laurea nel 2013 in Economia e Finanza a Milano. Poco dopo inizia l’attività lavorativa che la porterà a diventare gestore obbligazionario di una delle prime dieci banche d’investimento al mondo. Nel 2022 entra a far parte come volontaria di un’associazione che si occupa di sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare. Grazie a questa esperienza nasce Falso positivo, una raccolta di articoli, in cui aspetti clinici e diagnostici si susseguono sullo sfondo di una trama autobiografica. 
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2023
ISBN9788830691049
Falso positivo

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    Falso positivo - Federica de Donato

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    Federica de Donato

    Falso positivo

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 9788830684447

    I edizione ottobre 2023

    Finito di stampare nel mese di ottobre 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Falso positivo

    Ogni persona che incontri sta combattendo

    una battaglia di cui non sai niente.

    Sii gentile, sempre.

    Platone

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Prologo

    Non sapevo che sarebbe diventato un libro.

    Fino a due anni fa, non ne volevo nemmeno parlare, figuriamoci scriverne.

    Ancora adesso penso chissà quanta gente si farà i fatti miei, leggendo. Chissà quanti verranno a sapere le mie questioni più intime, senza nemmeno sapere chi sono, ma – peggio ancora – chissà quanti leggeranno lati di me di cui non avevano idea, pur conoscendomi intimamente.

    Lo so che ci sono andata giù bella piatta per così dire, ma se doveva stare nero su bianco, tanto valeva non indorare la pillola. Quindi, ecco qui, un racconto trasversale, declinato in articoli, ognuno che mi riguarda e ognuno che tenta di raccontare cosa si vive, in tutte le sfaccettature che mi sono venute in mente, quando si deve scendere a patti con un disagio mentale. E sono un’egoista, perché in prima istanza l’ho fatto solo per me stessa: appena mi sono sentita di riprendere in mano tutti i pezzi, scriverne è stata la via migliore per dare loro luce, vita, senso. Della serie: se lo capisco, sono a metà della soluzione.

    La verità però è che io per prima ho iniziato a stare meglio quando leggevo di altre persone, che avevano trovato il coraggio di raccontare. Anche sottovoce, timidamente, sfondando il muro della loro stessa riservatezza, della vergogna, della paura.

    Ci ho provato anche io, e spero davvero che quello che ho scritto possa aiutare, silenziosamente, chi in questo momento si sente sprofondare, chi non sa più da che parte voltarsi, chi non può permettersi le cure, chi non le vuole.

    Ringrazio tutti coloro che non hanno mai mollato la presa con me, che non mi hanno mai considerato come un caso senza ritorno.

    Sarebbe bello dire che c’era una folla che faceva il tifo per

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