L'ombra dell'ultimo gran maestro
()
Info su questo ebook
Leggi altro di Claudio Foti
Lemuria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa terra degli Anunnaki Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe memorie del Professor Vidagdha Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCorpi Morti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDa Leng Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMi-Go-Vid (Cthulhu & Gilgamesh) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLondon die Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLos Acuáticos Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa nave infernale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSalacia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCanyon Diablo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniThulutoa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGens Murena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniJalà-Nahari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVilla Tumuleti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Dio di Venezia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInsula in Mari Nata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a L'ombra dell'ultimo gran maestro
Ebook correlati
Il tempo dei barbari: un viaggio nel fantasy storico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI custodi del caos Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe metamorfosi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAcque Nere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDamnation IV: Il potere della reliquia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTalismani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBalcania Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl libro della notte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniExtinction I - L'alba Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Profezia del Lunistizio - Il diario della custode Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa contrada degli orefici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRequiem Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Azaroth-Al-Abel: Crypt Marauders Chronicles Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI figli delle tenebre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl destino di Sirah Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Angelo Dalle Ali Nere: Il Cuore Di Cristallo Protettore - Volume 7 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInsieme al traguardo: Street Rider 3 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa minaccia d'Oltremare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa legione maledetta. L'invasione dei dannati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColwyn - Libro 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI giardini sull'acqua Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI guerrieri della luce Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ultima Dershing Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl vaso di pandora Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cerchio di paglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa biblioteca dell'immaginario Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'abbazia dei cento inganni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl caso Emily Blake Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Cronache di Alaster Vol.1: Drago Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Signore dei sogni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Fenomeni occulti e soprannaturali per voi
La vergine e il vampiro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMistici del Rinascimento (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFantasmi e Fenomeni Paranormali -La Maledizione di Ondine- Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMoonchild (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa sacerdotessa del mare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe predizioni ignoranti: sonata k448 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl significato occulto del sangue (tradotto) Valutazione: 3 su 5 stelle3/5I segreti delle piramidi: Abduction nell'antico Egitto. Riti animici e piramidologia moderna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTenebre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Streghe Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Demone amante Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Autodifesa psichica (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVideo Nasties Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMagia applicata (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa via dell'iniziazione (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa magia della luna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa strada per la conoscenza di sé (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Cerchio Firenze 77, Una storia vera divenuta leggenda Vol 3 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Al di là dello spazio e del tempo: Cosa c'è dopo la vita terrena? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL' Alba dei vampiri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLuoghi misteriosi, esoterici e magici Valutazione: 1 su 5 stelle1/5V.I.T.R.I.O.L. (L'Artigliatore) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLeggende e Misteri: dell' Emilia Romagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl primo angelo Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'altra Europa: Miti, congiure ed enigmi all'ombra dell'unificazione europea Valutazione: 2 su 5 stelle2/5
Recensioni su L'ombra dell'ultimo gran maestro
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
L'ombra dell'ultimo gran maestro - Claudio Foti
EPILOGO
L'ombra dell'ultimo Gran Maestro
L’OMBRA DELL’ULTIMO GRAN MAESTRO
Claudio Foti e Stefano Valente
Rimangono ovunque simboli arcani
Romane opere, santi segreti adombrano
Prologo
Prologo
Terrasanta, anno 1213.
I cavalieri galoppavano l’uno dietro l’altro, le loro cavalcature forti e vigorose solcavano quel territorio arido senza indugio. Gli occhi dei destrieri fissi sul terreno, quelli dei templari alti sull’orizzonte a controllare che non vi fossero pattuglie saracene in vista. Poi, le due dozzine di mantelle bianche, su cui erano cucite croci rosso-sangue, rallentarono fino ad arrestarsi davanti a un inghiottitoio tenebroso.
I templari smontarono da cavallo e si diressero in fretta al suo interno. La grotta, buia e umida, dalle pareti gocciolanti, li accolse dentro la sua bocca. Avanzavano in fila, pronti a estrarre le armi al minimo segnale d’allarme, dietro a colui che reggeva la torcia fendendo l’oscurità. Il capo dei cavalieri, l’uomo subito dietro il portatore di luce, era Lukian de Teñval, un bretone possessore di terre e campi vastissimi che si era arruolato fra le fila dei templari parecchi anni prima, dopo aver risposto alla chiamata del Signore. Avanzava cauto, con la mano destra serrata sull’elsa della corta spada, pronto a sguainarla contro i nemici di Cristo. Era giunto fin lì perché sospettava fosse quello il rifugio di un gruppo di saraceni che depredava i pellegrini in cammino verso Gerusalemme. Man mano che s’inoltrava all’interno della caverna l’umidità aumentava. Le pareti di roccia erano fradice, percorse da rivoli d’acqua, e in quelle condizioni l’elmo a scodella di metallo, con paranaso a forma di croce, sotto al quale teneva il cappuccio della cotta di maglia che indossava sotto la giubba, sembrava il suo peggior nemico.
Ad un tratto un rumore.
Un suono così insolito e sinistro che gelò il sangue nelle loro vene.
Sembrava… la risata di una bimba.
E dopo altri rumori, forse scalpiccii di passi.
Estrassero le spade tutti simultaneamente, tranne due cavalieri che imbracciavano delle mazze ferrate.
I passi si avvicinarono.
Poi, improvvisamente, il silenzio tornò nella grotta, rotto solo dal respiro affannoso dei cavalieri. Sir Lukian impugnò la torcia con la sinistra e, puntando con l’altra mano la spada diritta davanti a sé, riprese ad avanzare, subito seguito dal resto dei templari. Si fermò solo quando, dopo aver oltrepassato una specie di strettoia, si ritrovò in un’ampia caverna. Era stata scavata dall’interno ed era enorme, tanto che al centro avrebbe potuto ospitare un grande bazar, come quelli dei mercanti arabi ed ebrei di Gerusalemme. La grotta era vuota ma sul terreno si scorgevano delle impronte. Quello doveva essere il covo dei mori.
«Venite fuori, bestie di Satana! Venite a prendere ciò che vi spetta! Dove siete?!», urlò Lukian all’improvviso.
I cavalieri si guardarono intorno tenendo le armi alte, preparati a vibrarle per colpire.
Nell’ombra davanti a loro, qualcosa si mosse.
Sembrava un guerriero saraceno, almeno a prima vista. Venne avanti con calma, impugnando la lunga scimitarra ricurva tipica dei combattenti dell’Islam. Emetteva fonemi incomprensibili, frammisti a mugugni e ringhi gutturali. Quando finalmente emerse dalle tenebre e fu illuminato dalla luce della torcia tutti trasalirono. E compresero che in lui non c’era più nulla di umano.
Sotto l’elmo di cuoio la sua faccia era scheletrica. La tunica era lacera e lasciava in vista le costole fra la carne scura. Brandelli di carne ormai marcia gli pendevano come tende consunte dalle ossa. La mano che stringeva l’elsa della lama rammentava un pipistrello più che un arto umano.
I templari esitarono. Tutti eccetto Lukian.
Lui aveva già incontrato quelle creature, si era già imbattuto nei kawābīs.
Subito infatti, si scagliò contro quell’apparizione e le recise di netto la testa con la lama della spada. Poi, proprio quando quella sorta di teschio rotolò via dal tronco, il terreno tremò. E per un orrendo sortilegio decine e decine di quei mostri emersero di colpo dal suolo e dalle pareti di quell’antro.
I cavalieri del Tempio erano circondati. D’istinto, si misero schiena contro schiena e cominciarono a roteare le armi contro le creature diaboliche. Il filo delle loro spade falciava braccia e teste, ma anche gli artigli dei kawābīs facevano scempio delle gole cristiane. Col trascorrere degli attimi Lukian si rese conto che gli incubi stavano uccidendo i suoi uomini uno dopo l’altro.
«Satana! Satana è qui! Si salvi chi può!», urlò uno dei templari gettando a terra la mazza ferrata e correndo a perdifiato verso l’uscita. Però, poco prima che riuscisse a raggiungere la strettoia, uno di quegli esseri infernali lo afferrò da dietro e lo trascinò dentro una cavità, facendolo sparire sotto terra. Contemporaneamente, un altro cavaliere fu colto alle spalle e fu sbattuto al suolo. Cercò di liberarsi, ma qualcosa di acuminato gli aprì la giugulare dissanguandolo nel giro di istanti.
Intanto Lukian si batteva faccia a faccia contro uno quegli abomini: con un paio di fendenti gli recise un braccio dopo l’altro, poi con un calcio lo ricacciò lontano, al suolo; a quel punto si voltò di scatto e schivò un altro kabūs che stava per gettarglisi addosso: si rigirò di nuovo e con un affondo gli trapassò il collo facendo uscire la punta della lama dalla sua gola.
Si fermò per un attimo e scorse con la coda dell’occhio uno dei suoi guerrieri. Il templare lo fissava immobile, senza espressione. Nel suo sguardo non c’era più né la furia della lotta né lo smarrimento dell’orrore. Lukian comprese che non era più umano. Dalla bocca del cavaliere prese a colare sangue e i suoi occhi divennero vitrei, praticamente bianchi. Si avventò contro Lukian in un baleno e il bretone, colto di sorpresa, menò un fendente solo all’ultimo momento. La spada terminò la sua corsa contro l’elmo dell’aggressore. Il templare posseduto finì a terra stordito dal colpo ricevuto e il capo della spedizione approfittò per trafiggerlo infilandogli la spada in mezzo agli occhi.
«Requiescat in pace», mormorò Lukian scrutando nella scarsa luce della torcia, caduta al suolo in qualche punto imprecisato della caverna. Ormai i kawābīs erano ovunque, i pochi cavalieri rimasti resistevano, chiudendosi in una formazione spalla contro spalla e congiungendo i loro scudi a goccia per tenere lontani quei demoni immondi.
Lukian si guardò di nuovo intorno: doveva individuare l’Incubo, la paura incarnata, la causa di tutto; doveva scoprire dove si celasse la sorgente di quel male per poterla estinguere una volta per tutte.
Una sensazione inspiegabile lo fece voltare di nuovo. Il comandante dei templari sgranò gli occhi dal terrore. Nella grotta si aggirava un’ombra più scura delle altre. Un’ombra che nulla aveva di umano. Era soltanto un ammasso nero, angoscioso. Un’ombra vagamente antropomorfa dotata di una sola gamba, di un tronco, apparentemente senza braccia, con una grande testa germulea. Lukian sentiva che era il male. Era l’oscurità.
Era Ubax.
Il bretone gli si avventò contro brandendo la sua spada come fosse una lancia, senza temere ciò che gli poteva succedere, senza temere il buio in cui si stava addentrando, senza temere l’Incubo.
Appena prima di raggiungere l’ombra, Lukian de Teñval sentì nelle orecchie come un sussurro indecifrabile, che però fu chiarissimo dentro la sua mente:
«Mi cerchi lontano, ma ti sono vicina. Nel corso degli anni, del tempo, molte volte ancora mi troverai sul tuo cammino. Vieni, o guerriero…»
Fece ancora qualche passo.
Poi il buio.
SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS
1
SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS
Roma, ai nostri giorni.
Quando compongo l’ultimo numero sulla tastiera mi accorgo che la mia mano trema leggermente. Sono emozionato, come non mi capita più da tanto tempo. Forse è perché avverto che da questa telefonata dipendono molte cose. In un certo senso anche il mio destino.
«Pronto…»
«Pronto, la dottoressa Corti?… ehm, Margherita Corti?»
«Chi la desidera?»
«Oh, sì, mi scusi: sono Luciano Moreschi. Ho avuto questo numero da…»
«… da Monsieur Lejeune – sì, sono al corrente…»
Stava aspettando la mia chiamata. Ma non è questo a sorprendermi della mia interlocutrice. Piuttosto è la sua voce. Avvolgente, calda, un po’ roca. Decisamente sensuale.