Storie a Casaccio

Di Antonio Casaccio e Antonio De Filippo

“Storie a Casaccio” è una raccolta di racconti che utilizzano lo strumento della fantasia per creare, dal presente, situazioni impossibili e improbabili. Le storie hanno come protagonisti persone umili che s’imbattono in vicende che sconvolgeranno la loro consapevolezza. Si parte con un uomo che sostituisce il lavoro di un comune trampolino, tutto questo mentre il mondo è invaso dal social e da un Dio affetto da una crisi di mezz’età. Continua poi con la storia di un vecchio, testardo nelle sue abitudini, che deciderà di rendersi un oggetto per gli abitanti del suo piccolo paese. Il terzo racconto parla di un uomo e del suo inconscio, forte desiderio di caffè; l’incontro con un altro desiderio svolterà la sua serata. C’è Il racconto di una fabbrica che prova a risolvere, inutilmente, un problema che assilla l’umanità da sempre: le scelte.Si prosegue con la storia di un semplice cameriere che vedrà un giorno comparire al ristorante una donna bellissima e soprattutto ferocemente assetata. Si arriva poi alla storia di un piccolo e timido dinosauro scampato all’estinzione di massa ma non per questo salvo. Per finire la storia di due donne nell’oltretomba, oltretomba caratterizzato da un movimento: il cavalcare. Racconti che vogliono sfiorare e provare a far percepire al lettore la vulnerabilità della solitudine e la psiche di un uomo.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 17 ott 2014
• ISBN: 9788891158451

Anteprima del libro

Antonio Casaccio  

con la collaborazione di

Antonio De Filippo

STORIE A CASACCIO

Youcanprint Self - Publishing

Titolo | Storie a casaccio

Autori | Antonio Casaccio – Antonio De Filippo

Illustrazione in copertina di Pasquale Musone

ISBN | 978-88-91158-45-1

Prima edizione digitale: 2014

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Prefazione

L’uomo che faceva saltare gli acrobati, la bellissima bevitrice di acqua, il timidosauro…

Sono solo alcuni dei personaggi dei racconti contenuti in questo libro.

Racconti fantasy, ambientati in altri mondi o nel nostro, non importa, ma profondamente legati alla nostra Terra e ai drammi che la stanno consumando.

L’approccio più giusto anche per un astronomo: alzare gli occhi al cielo per guardare l’Universo e capirne le sue leggi, ma mai estraniarsi dal mondo che abitiamo, né smettere di denunciare l’abominio della sua distruzione da parte di pochi.

Gli autori affrontano i mali del mondo con leggerezza, come solo attraverso strumenti quali la fantasia e l’assurdo è possibile fare. Si leggono sorridendo, ma si lasciano riflettendo.

C’è sempre qualcuno che comanda il mondo, che impone delle leggi un po’ a casaccio, come accade nella realtà, fino a portare il mondo ad alienarsi, a vivere totalmente la tecnologia, o meglio, a farsi vivere da essa. La donna che beve tanto la sento particolarmente vicina, il mio peggiore incubo è rimanere senza acqua, e nel mondo c’è gente che questo incubo lo vive tutti i giorni sulla propria pelle. Queste stesse persone vivono in luoghi dove altri più sviluppati vanno a sfruttarne i giacimenti minerari, nonostante il timidosauro li aiuti a rendere la terra più friabile per ricavarne risorse, gli ingordi ne prendono sempre di più, fino a farle terminare e a far morire di fame questo simpatico animale, tenero anche solo per il fatto di essere timido.

Si fanno sempre scelte sbagliate in questi mondi, vuoi vedere che esiste davvero La fabbrica delle scelte sbagliate?

Alla fine in tutti i mondi si muore,  ma i morti a volte possono essere più vivi dei vivi. Chi vive  assediato, soffocato, nella propria terra vivrà la vita solo dopo morto… forse.

Come Faiza e la pescatrice, due donne che nella loro striscia di Gaza hanno sempre e solo vissuto la guerra, ovvero la morte.

                                      Melania Del Santo                 

ricercatrice Istituto Nazionale di Astrofisica

alle persone,

alle piccole strade,

alle piccole piazze,

ai piccoli scorci.

  Storie a Casaccio

     Una raccolta di racconti di fantasia

di

Antonio Casaccio

con la collaborazione di

Antonio De Filippo

Fame d’aria

E un, due e tre….Salta!

Sentiva questa frase minimo tremila volte al giorno, ma in fondo quello era il suo lavoro, un lavoro talmente misero, per gli altri, che non gli fu attribuito manco un nome. Un lavoro innominabile. A Anios però piaceva, a lui bastava, gli permetteva di vivere in una casa e soprattutto di non avere donne attorno a sé, non poteva permettersele per due motivi ben precisi: il denaro, anzi, la mancanza di denaro, e il tempo, anzi, la mancanza di tempo. Il suo lavoro