Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La Vita di Luisa
La Vita di Luisa
La Vita di Luisa
E-book234 pagine3 ore

La Vita di Luisa

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La storia che sto per raccontare, è una storia come tante altre che a volte la si vive e non la si pensa, o la si pensa ma non la si vive. Fatti e circostanze possono essere reali oppure no, ma sempre fattibili che il pensiero vagando nella solitudine della indipendenza di ognuno di noi prima o poi si può verificare ma non realizzare. Il mio scopo non è solo quello di raccontarvi la mia vita ma soprattutto di aiutarvi a scoprire la realtà che troppo spesso noi ignoriamo senza rendercene conto e, che nessuno mai ci aiuta a riconoscere.
LinguaItaliano
Data di uscita12 apr 2012
ISBN9788866187745
La Vita di Luisa

Correlato a La Vita di Luisa

Ebook correlati

Benessere per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su La Vita di Luisa

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La Vita di Luisa - Graziano Mazzuoli

    gradita.

    La vita di Luisa

    La storia ebbe inizio presso il supermercato dove ogni venerdì pomeriggio mi recavo a fare la spesa per la mia famiglia, essendo madre di due magnifici bambini: un maschietto di nome Luca di 7 anni e una femminuccia di nome Ilene di anni 8. Io farei qualsiasi cosa per loro, in quanto li adoro come nessuna cosa al mondo. Ho un marito di nome Fabio, un uomo adorabile senza vizi, tutto casa e lavoro, che però negli ultimi tempi è cambiato, non è più come era una volta, premuroso e affettuoso sia con me sia con i miei figli. Io cerco di capirlo, di conoscere i suoi problemi, ma quando gli faccio alcune domande chiedendogli delle spiegazioni lui si arrabbia e la situazione fra noi peggiora perciò devo sopportare in silenzio senza potergli essere utile in nessun modo. Io penso che i suoi problemi abbiano origine dalle difficoltà del suo lavoro, in quanto a volte lo sento parlare al telefono con toni un po’ alterati, poiché possiede una piccola azienda che costruisce mobili ereditata dal padre, della quale lui non è mai stato orgoglioso. Io penso che si sia trovato coinvolto contro la sua volontà se il mio parlare è di per se misterioso è perché lui mi ha sempre tenuto all’oscuro di tutto e quando è in casa non parla mai né di lavoro né dei suoi problemi. Dimenticavo, io mi chiamo Luisa. Ma torniamo al venerdì pomeriggio quando dopo aver fatto la spesa al supermercato e sistemata nel bagagliaio della macchina mi appresto ad uscire in retromarcia; se non che, appena mi muovo, urto contro un’auto che transitava dietro di me. Appena mi sono accorta dell’accaduto sono scesa e mi sono precipitata a vedere quello che avevo combinato. Per fortuna il danno non era grave, avevo solo ammaccato un po’ la portiera. Mentre osservavo l’accaduto un po’ imbarazzata mi appare di fronte un signore distinto e con viso sorridente mi dice:

    Non si preoccupi signora non è niente.

    Io lo guardo con imbarazzo incrociando lo sguardo. Chissà perché ma entrambi restammo in silenzio guardandoci negli occhi, come se ci fossimo già conosciuti in altro luogo. Lui si fa avanti e si presenta:

    Piacere, io mi chiamo Luigi Santi.

    Io con mano tremante rispondo:

    Luisa Bicchi.

    Con voce ancora emozionata chiedo:

    Cosa facciamo? Devo darle i miei dati per fare la denuncia.

    Ma no signora, lasci perdere è cosa da poco, non vale la pena che lei si disturbi, sono cose che capitano. Non faccia nessuna denuncia, io ho un carissimo amico che fa il carrozziere, me la vedo io con lui e tutto si sistemerà.

    Osservo la mia macchina e non vedo nessun segno di ammaccatura, in quanto l’ho urtato col paraurti, mentre nella sua noto una ammaccatura molto rilevante nella portiera e così insisto.

    Io non ho subito nessun danno ma lei si, come vede è abbastanza rilevante, perciò non insista la prego mi dia tutto ciò che serve per fare la denuncia dell’accaduto.

    "Come vuole signora, se lei insiste tanto farò come lei dice.

    Così ci scambiammo le nostre generalità e ciò che era necessario per fare la denuncia dell’accaduto. Alla fine chiesi:

    Senta Sig. Luigi possiamo scambiarci il numero di telefono? in caso di necessità può essere utile.

    Come vuole, certo Signora io non ho nessuna difficoltà.

    Così ci scambiammo i numeri telefonici del cellulare naturalmente e devo confessare che non sentivo dentro di me l’emozione che provavo pochi minuti prima anzi, a dire il vero, sentivo dentro di me come un desiderio di parlare con lui, non so se fosse il suo fascino o la sua gentilezza, però notavo che anche lui desiderava conversare con me, perciò nessuno dei due trovava le parole per chiudere la conversazione.

    Finché mi chiese:

    Si trova bene a fare la spesa in questo centro commerciale?

    Si. Risposi Lo trovo molto ben predisposto, molto comodo e i prezzi mi sembrano ottimi. Sono diversi anni che lo frequento tutte le settimane al venerdì pomeriggio perché è il momento che ci sono meno persone del solito; come lei capirà noi donne abbiamo poco tempo disponibile con una famiglia da accudire, perciò sfrutto i momenti più propizi per adempiere ai miei impegni quotidiani. Anche lei lo frequenta spesso?

    Si, questo è il mio punto di riferimento per fare la spesa, solo che di solito vengo il sabato mattina. Oggi è stata un’eccezione, in quanto sabato dovrò tornare in ufficio per sbrigare delle pratiche urgenti, così E così ha avuto la disgrazia di incontrare me!"

    Ma che dice signora, per me è stato un vero piacere averla incontrata e spero di rivederla ancora la saluterei con piacere, sempre se la mia presenza a le è gradita s’intende! Seppure la causa dell’incontro non sia stata piacevole le confesso che non ne trovo rammarico.

    Così, dopo una stretta di mano e uno sguardo incendiario ci siamo salutati. Quando parlo di sguardo incendiario mi riferisco a due persone che si rispecchiano nelle pupille, come se ognuno cercasse qualcosa nella persona che ha di fronte a se e gli occhi parlassero senza parole. Effettivamente lo devo ammettere, per me è stato un piacere conversare con una persona diversa dal solito. Come voi ben sapete noi casalinghe non abbiamo molte possibilità per conoscere altre persone oltre ai famigliari e per rinnovare il nostro linguaggio comune. Perciò forse non sarei dispiaciuta se un giorno o l’altro lo potessi rincontrare, non certo nelle stesse condizioni naturalmente, ma per conoscerlo meglio perché persone così gentili e simpatiche si incontrano molto raramente.

    Giunta a casa sistemai la spesa come mi è di solito fare per dedicarmi con i miei figli ai compiti di scuola.

    A tarda sera Fabio rientrò e come di solito era di cattivo umore e io lo salutai.

    Ciao Fabio come è andata oggi la giornata?

    Come vuoi che sia andata, come al solito, perché me lo chiedi?

    Io ho combinato un guaio…

    Cosa hai fatto! Hai picchiato con la macchina?

    Come fai a saperlo!

    È di consuetudine che un giorno o l’altro le donne si scontrano con qualcuno!

    Tu sei sempre il solito maschilista che ha fatto molti più danni di me all’automobile!

    Per forza io giro molto più di te, ma lasciamo perdere dimmi cosa hai combinato

    Mentre uscivo dal parcheggio del supermercato, facendo retromarcia, non mi sono accorta che sopraggiungeva un’auto e ho sbattuto nello sportello anteriore, per fortuna non ho fatto grandi danni.

    Con chi hai sbattuto? Ti sei accordata per fare la denuncia?

    Certo, ci siamo scambiati tutti i dati necessari.

    Chi guidava era distratto come te, altrimenti ti avrebbe visto che stavi uscendo in retromarcia perciò si poteva anche fermare no!?

    Non è proprio così, sono stata io in errore in quanto stavo riponendo la borsa sopra il sedile mentre indietreggiavo e poi lui è una persona molto accorta e distinta se mi avesse visto si sarebbe fermato certamente, ne sono certa.

    Che brava la mia mogliettina, ha incontrato il principe azzurro, è anche un bell’uomo scommetto.

    Non fare lo sciocco! Io ti sto riferendo quello che mi è successo, ne più ne meno, ma tu metti sempre la tua ironia in tutto quello che dico. Comunque sappi che persone così educate e gentili si incontrano molto raramente.

    E così hai fatto una conoscenza piacevole, sono contento per te.

    Ma dai non dire sciocchezze! Tu sei sempre lo stesso -prendi le lucciole per lanterne- così diceva mia nonna, ma lasciamo perdere domani vado a fare la denuncia all’assicurazione e tutto è sistemato.

    Ho preferito chiudere l’argomento con mio marito perché temevo di esprimere con troppa irruenza la simpatia che provavo per il sig. Luigi, poiché le simpatie e gli affetti sono strettamente personali è giusto che ogni persona li tenga in segreto nel proprio io per goderne e ammirarne in pura solitudine, altrimenti che mondo sarebbe se ognuno di noi non avesse i propri segreti.

    La settimana successiva, il venerdì pomeriggio mi recai nuovamente a fare la spesa, ma vi devo confessare che per la strada pensavo sempre al mio incontro con il sig Luigi, la sua simpatia mi aveva un po’ conquistato, solo dal lato di amicizia personale s’intende, in fondo credo che tutti noi abbiamo bisogno di tanto in tanto di comunicare con persone diverse dal solito per arricchire e sviluppare il nostro pensiero, per non tenerlo sempre chiuso nella stessa abitudine che siamo costretti a vivere giorno dopo giorno.

    Così, giunta al supermercato parcheggiai la macchina, staccai il carrello della spesa e come al solito sbirciai un po’ intorno a me per programmare come iniziare le mie commissioni mentre mi pare di intravvedere il sig. Luigi attento ad osservare alcune offerte pubblicitarie di caffé. In un primo momento sentii come un desiderio di piacere, poi mi subentrò un’ emozione e rimasi immobile. Non so, se lo devo andare a salutare o se devo fare finta di niente. In quel momento erano tanti i pensieri che mi passavano per la mente. Pensavo a mio marito, ai miei figli e a tutta la mia famiglia. Avevo la sensazione che, se l’avessi incontrato di nuovo avrei fatto uno sgarbo ai miei cari e questo non lo volevo, non mi sarei mai perdonata al solo pensiero di conversare con persone estranee senza che mio marito sapesse niente, insomma avevo la mente confusa e anche le mie gambe mi tremavano un po’.

    D’un tratto, mentre stavo facendo queste riflessioni mi sento chiamare.

    Buonasera signora Luisa.

    Mi giro e lo vedi dietro di me.

    Buonasera sig. Luigi, è ancora qui per la spesa della settimana?

    Eh si, come vede non possiamo farne a meno, le dispiace se approfitto della sua presenza per avere dei consigli, sa noi uomini siamo meno capaci di voi donne, abbiamo meno spirito di osservazione nel giudicare sia la qualità dei prodotti come anche i loro prezzi.

    In quel momento dentro di me sento una forte emozione, se da un lato ero ben felice di aiutarlo dall’altro mi sembrava di tradire i miei principi e i miei doveri di madre e di moglie. Lui si accorse del mio imbarazzo e con il viso sorridente prima che io rispondessi disse.

    Signora Luisa, io non voglio metterla in imbarazzo. Se la mia presenza le crea una certa difficoltà può benissimo dirmi di no, io la capisco benissimo ho già capito che tipo di donna è lei non mi permetterei mai di metterla in imbarazzo né di turbare il suo pensiero, questa sarebbe l’ultima cosa che io desidero.

    Nel sentire queste parole mi sentii sollevata e più tranquilla.

    Ma certo sono ben felice di aiutarla anzi, mi faccia compagnia.

    Così, iniziammo a fare acquisti, ma vi devo confessare che quella frase mi era costata tanta emozione quanto girare nel supermercato al fianco di una persona che conoscevo appena. Seppure di tanto in tanto, mi distaccavo per non sembrare una coppia. Il mio pensiero era legato a mio marito e alla mia famiglia, pensavo di essere in colpa e di comportarmi in modo scorretto verso di loro.

    Terminato di fare la spesa, ci avviamo verso la macchina. Fatalità e caso vollero che fossimo vicini l’una all’altra, col viso sorridente e felice mi disse.

    Lo sa signora Luisa che mi ha fatto molto piacere passare questo breve tempo con le? E’ stato un vero piacere, mi pare di vivere in un altro mondo, in un mondo per me tutto nuovo nel quale io da tanto tempo non vivevo più.

    Un po’ imbarazzata ma decisa gli rispondo.

    Non so a cosa si riferisce con le sue parole, ma le faccio presente che io ho famiglia e sono molto felice per mia fortuna.

    Ma no, io non volevo metterla in questo modo! Non era mia intenzione, volevo solo farle notare che una persona come lei io non l’avevo mai incontrata prima d’ora. Avere la sua compagnia per me non solo è un piacere, ma è anche un onore del quale, non so neppure se lo merito ne se sono degno della sua presenza.

    Questa frase mi aveva incuriosito e chiedo.

    Lei è sposato oppure è separato? Mi deve scusare, ma oggi i più vivono separati, per questo le chiedo se anche lei fa parte di quell’esercito di uomini disperati che vivono nella solitudine voluta dalla troppa compagnia, che poi causa la vera malinconia.

    No, io non sono separato, sono vedovo. Mia moglie è morta due anni orsono in un incidente di auto insieme a sua madre.

    Mi dispiace, e mi scuso per le mie parole non l’avrei immaginato. Non ha figli?

    No, avevamo programmato di aspettare ancora un po’, volevamo goderci ancora un po’ la vita e così ho avuto anche quella disgrazia di non poter sentire come è la gioia di un genitore verso i propri figli la mia vita io la vivrò solo a metà, non potrò mai viverla completamente come la sta vivendo lei, per questo poc’anzi le ho detto che non mi permetterei mai di guastare la sua felicità. Quello che le chiedo, se lei lo vorrà, è di poterla incontrare e fare la spesa e poter parlare per un breve periodo della settimana con una persona che mi fa rivivere una vita normale della quale ho perso e credo che non la ritroverò più.

    Quelle parole mi avevano commosso al punto che non sapevo più cosa dire.

    La sua storia è una storia triste e desolante del quale io non sono in grado di capire, in quanto la capisce solo chi ci vive dentro e ne sente tutto il suo peso e i suoi valori reali. Se ci incontreremo ancora, cercherò di esserle utile in quello che posso, lo faccio con piacere.

    Così ci salutammo dandoci la mano, ma vi assicuro che appena sentii la sua mano stringere la mia provai una emozione strana, come se noi fossimo dei vecchi amici. Mi sembrava di non essere più di fronte ad una persona sconosciuta come sentivo poco tempo prima, ma lo sentivo come un vecchio amico, così mentre tornavo a casa pensavo: Lo dovrò dire a Fabio oppure no? Mi sentivo confusa, non sapevo cosa fare tanté che mi sono perfino fermata con la macchina a riflettere con calma, finché ho deciso di non dirgli niente per il momento, vedremo più avanti se lo incontrerò ancora e io spero proprio di si, cercherò di portarlo a conoscenza, non mi sembra giusto ne corretto nascondere al marito dei semplici rapporti di amicizia anche se le amicizie fra uomini e donne sono di difficile realizzazione, in quanto prima o poi prende il sopravvento il sentimento. Ma io vedevo in lui un uomo più desideroso di amicizia che non di sentimenti amorosi. Può darsi che ciò fosse subordinato dal fatto che lui voleva restare in un buon rapporto con me e che avrebbe perso la mia amicizia se si fosse comportato diversamente, perciò ho rimandato tutto al futuro, in attesa di come si sarebbe sviluppata la situazione.

    La settimana successiva ci incontrammo di nuovo. Non appena entrai in negozio mi sentii chiamare: Buona sera signora Luisa! Come sta? Ha passato bene la settimana?

    Seppure fossi impacciata cercavo di essere tranquilla per non apparire quello che sentivo dentro di me.

    Oh! Sig. Luigi, si ho passato una buona settimana come al solito, e lei come ha passato questi giorni? Spero bene!

    Eh si, cara signora, casa e lavoro, lavoro e casa.

    Mi scusi se sono un po’ curiosa: ma il venerdì pomeriggio lei non lavora?

    A questa domanda capì di averlo messo un po’ in imbarazzo, tant’è che prima il suo viso mi sembrò cambiato, ma subito dopo fece un sorriso come se fosse compiaciuto e si aspettasse questa domanda: "Potrei rispondere a questa domanda ma preferisco astenermi, in quanto, potrei turbarla e turbare i suoi sentimenti questo mi creerebbe molto dolore.

    Stia tranquillo, io sono ben matura e so controllare benissimo qualsiasi emozione, mi può rispondere tranquillamente.

    Vede Signora, io sono capoufficio in una ditta di export-import seppure abbiamo molto lavoro ed io la sera lavoro fino a tardi, se mi prendo libero il venerdì pomeriggio non creo problemi all’azienda tanto più che la società ha piena fiducia in me, per quanto riguarda il perché proprio il venerdì pomeriggio mi reco a fare la spesa le devo confessare con sincerità che lo faccio sperando di incontrarla fin dal primo giorno che l’ho vista. Il desiderio di incontrarla dentro di me è sempre più forte, il solo fatto di pensare a lei durante le giornate di lavoro non solo sbrigo meglio le mie pratiche, ma lei è come se avesse ridato valore alla mia vita. A lei sembrerà strano, ma questa è la verità, la prego Sig.ra Luisa non me ne voglia, lei mi ha chiesto la verità ed io ho soddisfatto i suoi desideri.

    A quel punto io ero più impacciata di lui, ma comunque avevo scoperto in lui qualcosa di più.

    Sono felice per lei se le cose stanno come lei dice, io posso solo salutarla e possibilmente darle qualche consiglio per fare la spesa, seppure come vedo lei se la cava benissimo per essere un uomo.

    E così seguitammo a camminare fra gli scaffali col proprio carrello come se fossimo lì più per passeggiare che per fare la spesa. Ad un certo punto squilla il telefonino di Luigi, lui si ferma un attimo e io ne approfitto per fare alcuni acquisti che fino ad allora non avevo fatto. Quando mi raggiunge mi chiede scusa e continuiamo a portare a termine il nostro compito.

    Ci avviamo verso l’auto, vedendo la sua già riparata, gli chiedo:

    Mi scusi ha già riparato l’auto?

    Si, Signora Luisa, è stato un lavoro da poco.

    Dunque non ha fatto la denuncia all’assicurazione?

    Certamente no, le dissi che non l’avrei fatta, si ricorda?

    Si è vero, però non doveva farlo, così mi mette in imbarazzo in quanto sono io che ho creato il danno.

    Ma no Signora Luisa, quale danno? Per me è stata una fortuna averla incontrata, altrimenti se non ci fosse stato quel piccolo imprevisto io non avrei mai potuto conoscerla e mi deve credere Signora Luisa avrei perso molto.

    Il discorso aveva preso una piega un po’ pericolosa ed io volevo chiuderlo, così con gentilezza e col sorriso sulle labbra, gli dissi: Mi spiace Signor Luigi ma la devo salutare. e gli porsi la mano, appena ebbi la mia mano stretta nella sua sentii una sensazione strana, era come se una grande forza di attrazione non fosse più capace di staccarmi.

    Vi devo confessare che prima di allora non mi era mai successo, così ci salutammo andando ognuno per la propria strada senza neppure fare un accenno per sapere se ci potevamo incontrare la settimana prossima. Sembrava che ciò fosse già scontato e che tutto era prestabilito dal destino, un destino misterioso e pieno di insidie. Al solo pensiero che io frequentassi una persona al di fuori della mia famiglia per me era una cosa impensabile, a quel punto mi tornò alla mente quello che diceva sempre la mia nonna Ada: Fino a che si ha i denti in bocca non sapremo mai ciò che a noi tocca.

    Così mentre mi recai a casa pensai a cosa sarebbe successo se mio marito mi avesse visto conversare con un uomo che lui non conosceva, per questo motivo decisi di portarlo a conoscenza dell’amicizia che si era creata tra me e il Sig. Luigi. Il problema era come spiegare l’evento, in quanto non mi era mai capitato di fare certi incontri, per questa ragione mi comportai con freddezza, visto che in questi giorni lo vedo sempre più preoccupato per il suo lavoro.

    La sera dopo aver messo a letto i ragazzi, mentre

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1