Tutte le poesie (La via del rifugio, I colloqui, Le farfalle, Poesie sparse)
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Tutte le poesie (La via del rifugio, I colloqui, Le farfalle, Poesie sparse) - Guido Gozzano
INDICE
Copertina
Guido Gozzano
Biografia
Poetica
I temi della sua poesia
La Torino d’altri tempi
L’ambiente canavesano e la natura
La malattia e la morte
Le terre remote
Opere
Letteratura
Raccolte poetiche e racconti
Epistolari
Edizioni varie
Cinema
Sceneggiatore
Bibliografia
Studi
Filmografia
TUTTE LE POESIE
LA VIA DEL RIFUGIO
La via del rifugio
L’analfabeta
Le due strade
Il responso
L’amica di nonna Speranza
I sonetti del ritorno
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
La differenza
Il filo
Ora di grazia
Speranza
L’inganno
Parabola
Ignorabimus
La morte del cardellino
L’intruso
La forza
La medicina
Il sogno cattivo
Miecio Horszovski
In morte di Giulio Verne
La bella del Re
Il giuramento
Nemesi
Un rimorso
I.
II.
III.
IV.
L’ultima rinunzia
I.
II.
III.
I COLLOQUI
Il giovenile errore
I colloqui
I.
II.
L’ultima infedeltà
Le due strade
I.
II.
III.
IV.
Elogio degli amori ancillari
I.
II.
Il gioco del silenzio
Il buon compagno
Invernale
L’assenza
Convito
I.
II.
III.
Alle soglie
Alle soglie
I.
II.
III.
Il più atto
Salvezza
Paolo e Virginia I figli dell’infortunio
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
IX.
X.
La signorina Felicita ovvero la Felicità
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
L’amica di nonna Speranza
I.
II.
III.
IV.
V.
Cocotte
I.
II.
III.
IV.
Il reduce
Totò Merùmeni
I.
II.
III.
IV.
V.
Una risorta
I.
II.
Un’altra risorta
L’onesto rifiuto
Torino
I.
II.
III.
IV.
In casa del sopravissuto
I.
II.
Pioggia d’Agosto
I colloqui
I.
II.
III.
LE FARFALLE
Storia di cinquecento Vanesse
[Come dal germe]
Dei bruchi
Delle crisalidi
Monografia di varie specie
Del parnasso Parnassus Apollo
Della cavolaia Pieris brassicae
Dell’aurora Anthocaris cardamines
Dell’ornitottera Ornithoptera Pronomus
Della testa di morto Acherontia Atropos
Della passera dei santi Macroglossa Stellatarum
POESIE SPARSE
Primavere romantiche
La preraffaelita
Vas voluptatis
Il Castello d’Agliè
Laus Matris Nel giorno del mio ventennio
Parabola dei frutti
L’incrinatura
La falce
I.
II.
Suprema quies
A Massimo Bontempelli
I.
II.
III.
IV.
L’ Antenata
Il viale delle Statue
Il frutteto
Domani
I.
II.
III.
IV.
I Fratelli
Garessio
L’ esilio
I.
II.
La loggia
I.
II.
A un demagogo
Il modello
Mammina diciottenne
L’invito
Elogio del sonetto
La beata riva
«Non radice, sed vertice…»
L’altro
Le golose
Al mio Adolfo
Nell’Abazia di San Giuliano
L’ipotesi
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
Il commesso farmacista
«Historia»
L’esperimento
[Stecchetti]
Congedo
La più bella
I.
II.
Le non godute
L’amico delle crisalidi
Dante
«Ex voto»
La statua e il ragno crociato
Im Spiele der Wellen
Ad un’ignota
Ketty
I.
II.
III.
Risveglio sul Picco d’Adamo
La bella preda
I.
II.
III.
IV.
[Ah! Difettivi sillogismi!]
La ballata dell’Uno
La messaggiera senza ulivo
La basilica notturna
I.
II.
III.
Ai soldati alladiesi combattenti
Prologo
Carolina di Savoia
La culla vuota
Natale
Pasqua
La Befana
Oroscopo
Dolci rime
Prima delusione
La canzone di Piccolino (dal bretone)
La Notte Santa (Melologo popolare)
Note
Guido Gozzano
TUTTE LE POESIE
La via del rifugio,
I colloqui,
Le farfalle,
Poesie sparse.
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi), è soggetto a copyright.
Immagine di copertina: https://pixabay.com/illustrations/woman-female-beauty-dark-romantic-2247530/
Elaborazione grafica: GDM.
Guido Gozzano
Guido Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916) è stato un poeta italiano.
Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell’emulazione di D’Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che sarebbero stati poi denominati crepuscolari
, accomunati dall’attenzione per le buone cose di pessimo gusto
[1], con qualche accenno estetizzante[2], il ciarpame reietto, così caro alla mia Musa
, come le definì ironicamente lui stesso.[3]
Morì a soli 32 anni, a causa della tubercolosi che lo affliggeva.
Biografia
Il nonno di Guido, il dottor Carlo Gozzano, medico nella guerra di Crimea, molto amico di Massimo D’Azeglio e appassionato della letteratura romantica del suo tempo, era un borghese benestante, proprietario di terre e di una villa in Agliè Canavese, la famosa Villa Il Meleto.[4] Suo figlio Fausto (1839-1900), ingegnere, costruttore della ferrovia canavesana che congiunge Torino con le Valli del Canavese, dopo la morte della prima moglie, dalla quale aveva avuto già cinque figlie - Ida, Faustina, Alda, Bice e Teresa - sposò nel 1877 la diciannovenne alladiese Diodata Mautino (1858-1947).
Questa era una giovane donna con temperamento d’artista, amante del teatro e attrice dilettante, figlia del senatore Massimo, altro ricco possidente terriero, proprietario in Agliè di una vecchia e nobile casa e, nei pressi, della villa «Il Meleto», che vantava un piccolo parco racchiudente un laghetto nel cui mezzo sorgeva un isolotto: un tocco di esotismo era poi dato dal capanno, costruito di bambù intrecciati.[5] Da questo secondo matrimonio nacquero Erina (1878-1948), Arturo e Carlo, morti prematuramente, Guido e infine Renato (1893-1970).
Guido fu il quartogenito della famiglia: nato il 19 dicembre 1883 a Torino, nella casa che i genitori possedevano in via Bertolotti 2, venne battezzato nella vicina chiesa di Santa Barbara il 19 febbraio con i nomi di Guido, Davide, Gustavo e Riccardo. Legatissimo al territorio d’origine[6], Gozzano abitò in quattro diverse case nella città natale: poco dopo la sua nascita, in un palazzo fiancheggiante quello di un altro grande torinese, da lui diversissimo, Piero Gobetti, che Guido certamente non conobbe. Frequentò la scuola elementare dei Barnabiti e poi la «Cesare Balbo», con l’aiuto, svogliato com’era, di un’insegnante privata.
Gli studi liceali furono ancora più travagliati: iscritto nel 1895 al Ginnasio-Liceo classico «Cavour», fu bocciato dopo due anni e venne allora mandato a studiare in un collegio di Chivasso; ritornò a studiare a Torino nel 1898, dove nel marzo del 1900 suo padre morì di polmonite: nella ricorrenza della sua morte, la Pasqua del 1901, a 17 anni Guido scrisse, dedicata alla madre, la sua prima poesia nota, Primavere romantiche, pubblicata postuma nel 1924. Le molte lettere all’amico e compagno di scuola Ettore Colla fanno comprendere i motivi delle difficoltà scolastiche di Gozzano, molto più interessato alle «monellerie» che allo studio.
Cambiate ancora due scuole, nell’ottobre del 1903 conseguì finalmente la maturità al Collegio Nazionale di Savigliano; è lo stesso anno in cui, sulla rivista torinese «Il venerdì della Contessa», pubblicò i primi versi, inevitabilmente dannunziani fin dal titolo: La vergine declinante, L’esortazione, Vas voluptatis, La parabola dell’Autunno,Suprema quies e Laus Matris, oltre al racconto La passeggiata.
Poetica
Gozzano non assume pose da letterato e scrive le sue rime, segnate dalla tristezza e dal sentimento della morte, con ironico distacco. Alla base dei suoi versi vi è un romantico desiderio di felicità e di amore che si scontra presto con la quotidiana presenza della malattia, della delusione amorosa, della malinconia che lo porta a desiderare vite appartate e ombrose e tranquilli interni casalinghi. La sua produzione è molto apprezzata da Montale che sottolinea il suo far cozzare l’aulico col prosastico facendo scintille
. I caratteri aulici sono però sempre presentati e come trasfigurati attraverso il filtro sottile dell’ironia, una distanza
che egli mantiene anche rispetto alla gioia delle piccole cose o della quotidianità a differenza degli altri Crepuscolari.
I temi della sua poesia
La Torino d’altri tempi
Tra i temi essenziali al mondo poetico di Gozzano vi è l’immagine della città natale, di quella sua amata Torino alla quale egli costantemente ritornava. Torino raccoglieva tutti i suoi ricordi più mesti ed era l’ambiente fisico ed umano al quale egli sentiva di partecipare in modo intimo con sentimento ed ironia. Accanto alla Torino contemporanea era assai più cara al poeta la Torino dei tempi antichi, quella Torino antica e un po’ polverosa che suscitava nel poeta quegli accenti lirici carichi di nostalgia.
L’ambiente canavesano e la natura
Accanto alla Torino gozzaniana viene proposto dal poeta il vicino ambiente canavesano, dove si ritrovano fondamentali immagini di contemplazione paesista e dal quale scaturiranno l’estremo mito lirico incarnato dal mondo della natura, che poteva dargli, come egli dice la sola verità buona a sapersi
e le ultime persone
della sua poesia, l’archenio del cardo, la selce, l’orbettino, il macaone
e infine tutte le farfalle del suo poema incompiuto che gli faranno ritrovare la sua grande tenerezza per le cose che vivono
, non ultimo il fanciullo che era tenero e antico
.
La malattia e la morte
L’aggravarsi della tisi che condurrà il poeta alla morte a soli trentadue anni, nel 1916, lascia molte impronte in tutti i suoi versi e diventa occasione lirica come in Alle soglie, dove viene registrata anche la prova della schermografia
Le terre remote
Quando tra il febbraio e l’aprile del 1912 Gozzano si recò in India tenne la cronaca del suo viaggio che espresse a volte in forma appassionata ed esterna, a volte in forma intima e sofferta. Nacquero le Lettere dall’India
, che, composte tra il 1912 e il 1913, apparvero su La Stampa
torinese del 1914 e vennero in seguito pubblicate in volume presso i Fratelli Treves, con prefazione di Borgese nel 1917. Con queste immagini di terre lontane nasceva la più alta prosa di Gozzano, pur rimanendo il suo mondo poetico, anche di fronte alle immagini suggestive di orizzonti sconosciuti e non abituali, sempre collocato all’interno dei propri determinati e sicuri confini. Gozzano, descrivendo la sua esperienza di viaggio, affronta anche il tema dell‘altro viaggio
, quello della morte.
Opere
Letteratura
Raccolte poetiche e racconti
La via del rifugio, 1907
I colloqui, 1911
I tre talismani, 1914
Verso la cuna del mondo. Lettere dall’India, 1917
L’altare del passato, 1917
La principessa si sposa, 1918
L’ultima traccia, 1919
Primavere romantiche, 1924
Epistolari
Lettere d’amore di Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti, a cura di S. Asciampreuner, Milano 1951
Lettere a Carlo Vallini con altri inediti, a cura di G. Di Rienzo, Torino 1971
Lettere dell’adolescenza a Ettore Colla, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1993
Edizioni varie
La moneta seminata e altri scritti, con un saggio di varianti e una scelta di documenti, a cura di F. Antonicelli, Milano 1968
Tutte le poesie, testo critico e note a cura di A. Rocca, introduzione di M. Guglielminetti, Milano 1980
Fiabe e novelline, scelta delle fiabe e nota critica: Carmine De Luca, disegni: Anna Keen, edizione riservata ai lettori de L’Unità - Supplemento al n. 181 del 31.07.1996, Roma - L’Unità, Torino - Einaudi
San Francesco d’Assisi, a cura di M. Masoero, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1997
Verso la Cuna del mondo - Lettere dall’India, a cura di F. di Biagi, postfazione di G. Bàrberi Squarotti, La Finestra editrice, Trento 2005. Prima edizione integrale dell’opera.
Verso la Cuna del mondo, Greco & Greco, Milano 2007. Note al testo e saggio introduttivo di V. Gueglio ISBN 978-88-7980-433-2
Cinema
Sceneggiatore
La vita delle farfalle, documentario, 1911
San Francesco d’Assisi, film biografico, mai girato, 1916
Bibliografia
Studi
W. Binni, La poetica del Decadentismo, Sansoni, Firenze 1936
O. Bensi, Una relazione letteraria. (Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano), tesi di laurea, Torino 1944
A. Piromalli, Ideologia e arte in Guido Gozzano, La Nuova Italia, Firenze 1973
F. Antonicelli, Capitoli gozzaniani, Leo S. Olschki, Firenze 1982
M. Guglielminetti, La «scuola dell’ironia». Gozzano e i viciniori, Leo S. Olschki, Firenze 1984
AA. VV., Guido Gozzano. I giorni, le opere, Atti del convegno nazionale di studi, Torino, 26-28 ottobre 1983, Leo S. Olschki, Firenze 1985
F. Di Biagi, Sotto l’arco di Tito: le Farfalle
di Guido Gozzano, La Finestra editrice, Trento 1999
Arnaldo Di Benedetto, Sugli «amori ancillari» di Guido Gozzanoe Saba e Gozzano: considerazioni contrastive, in Poesia e critica del Novecento, Liguori, Napoli 1999, pp.25–31 e 33-48
M. Masoero, Guido Gozzano. Libri e lettere, Leo S. Olschki, Firenze 2005 ISBN 88-222-5503-8
M. Masoero, «Un nuovo astro che sorge». Giudizi ‘a caldo’ sulla Via del rifugio, Leo S. Olschki, Firenze 2007 ISBN 978-88-222-5751-2
M. Rota, «Amalia, se Voi foste uomo…» Silloge gozzaniana.Prefazione di Vittorio Sgarbi, note critiche di Claudio Gorlier, Golem, Torino 2016
Patrick Worsnip, Sleeping with Gozzano, PN Review, Issue 229,