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Tutte le poesie (La via del rifugio, I colloqui, Le farfalle, Poesie sparse)
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E-book408 pagine2 ore

Tutte le poesie (La via del rifugio, I colloqui, Le farfalle, Poesie sparse)

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Info su questo ebook

L'ebook contiene:

- La via del rifugio,

- I colloqui,

- Le farfalle,

- Poesie sparse.

Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916) è stato un poeta italiano.

Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che sarebbero stati poi denominati "crepuscolari", accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto", con qualche accenno estetizzante, il "ciarpame reietto, così caro alla mia Musa", come le definì ironicamente lui stesso.

Morì a soli 32 anni, a causa della tubercolosi che lo affliggeva.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2019
ISBN9788831618595
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    Tutte le poesie (La via del rifugio, I colloqui, Le farfalle, Poesie sparse) - Guido Gozzano

    INDICE

    Copertina

    Guido Gozzano

    Biografia

    Poetica

    I temi della sua poesia

    La Torino d’altri tempi

    L’ambiente canavesano e la natura

    La malattia e la morte

    Le terre remote

    Opere

    Letteratura

    Raccolte poetiche e racconti

    Epistolari

    Edizioni varie

    Cinema

    Sceneggiatore

    Bibliografia

    Studi

    Filmografia

    TUTTE LE POESIE

    LA VIA DEL RIFUGIO

    La via del rifugio

    L’analfabeta

    Le due strade

    Il responso

    L’amica di nonna Speranza

    I sonetti del ritorno

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    VI.

    La differenza

    Il filo

    Ora di grazia

    Speranza

    L’inganno

    Parabola

    Ignorabimus

    La morte del cardellino

    L’intruso

    La forza

    La medicina

    Il sogno cattivo

    Miecio Horszovski

    In morte di Giulio Verne

    La bella del Re

    Il giuramento

    Nemesi

    Un rimorso

    I.

    II.

    III.

    IV.

    L’ultima rinunzia

    I.

    II.

    III.

    I COLLOQUI

    Il giovenile errore

    I colloqui

    I.

    II.

    L’ultima infedeltà

    Le due strade

    I.

    II.

    III.

    IV.

    Elogio degli amori ancillari

    I.

    II.

    Il gioco del silenzio

    Il buon compagno

    Invernale

    L’assenza

    Convito

    I.

    II.

    III.

    Alle soglie

    Alle soglie

    I.

    II.

    III.

    Il più atto

    Salvezza

    Paolo e Virginia I figli dell’infortunio

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    VI.

    VII.

    VIII.

    IX.

    X.

    La signorina Felicita ovvero la Felicità

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    VI.

    VII.

    VIII.

    L’amica di nonna Speranza

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    Cocotte

    I.

    II.

    III.

    IV.

    Il reduce

    Totò Merùmeni

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    Una risorta

    I.

    II.

    Un’altra risorta

    L’onesto rifiuto

    Torino

    I.

    II.

    III.

    IV.

    In casa del sopravissuto

    I.

    II.

    Pioggia d’Agosto

    I colloqui

    I.

    II.

    III.

    LE FARFALLE

    Storia di cinquecento Vanesse

    [Come dal germe]

    Dei bruchi

    Delle crisalidi

    Monografia di varie specie

    Del parnasso Parnassus Apollo

    Della cavolaia Pieris brassicae

    Dell’aurora Anthocaris cardamines

    Dell’ornitottera Ornithoptera Pronomus

    Della testa di morto Acherontia Atropos

    Della passera dei santi Macroglossa Stellatarum

    POESIE SPARSE

    Primavere romantiche

    La preraffaelita

    Vas voluptatis

    Il Castello d’Agliè

    Laus Matris Nel giorno del mio ventennio

    Parabola dei frutti

    L’incrinatura

    La falce

    I.

    II.

    Suprema quies

    A Massimo Bontempelli

    I.

    II.

    III.

    IV.

    L’ Antenata

    Il viale delle Statue

    Il frutteto

    Domani

    I.

    II.

    III.

    IV.

    I Fratelli

    Garessio

    L’ esilio

    I.

    II.

    La loggia

    I.

    II.

    A un demagogo

    Il modello

    Mammina diciottenne

    L’invito

    Elogio del sonetto

    La beata riva

    «Non radice, sed vertice…»

    L’altro

    Le golose

    Al mio Adolfo

    Nell’Abazia di San Giuliano

    L’ipotesi

    I.

    II.

    III.

    IV.

    V.

    VI.

    Il commesso farmacista

    «Historia»

    L’esperimento

    [Stecchetti]

    Congedo

    La più bella

    I.

    II.

    Le non godute

    L’amico delle crisalidi

    Dante

    «Ex voto»

    La statua e il ragno crociato

    Im Spiele der Wellen

    Ad un’ignota

    Ketty

    I.

    II.

    III.

    Risveglio sul Picco d’Adamo

    La bella preda

    I.

    II.

    III.

    IV.

    [Ah! Difettivi sillogismi!]

    La ballata dell’Uno

    La messaggiera senza ulivo

    La basilica notturna

    I.

    II.

    III.

    Ai soldati alladiesi combattenti

    Prologo

    Carolina di Savoia

    La culla vuota

    Natale

    Pasqua

    La Befana

    Oroscopo

    Dolci rime

    Prima delusione

    La canzone di Piccolino (dal bretone)

    La Notte Santa (Melologo popolare)

    Note

    Guido Gozzano

    TUTTE LE POESIE


    La via del rifugio, 

    I colloqui, 

    Le farfalle, 

    Poesie sparse.

     Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.

    L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale specifico,

    dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina

    ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi), è soggetto a copyright. 

    Immagine di copertina: https://pixabay.com/illustrations/woman-female-beauty-dark-romantic-2247530/

    Elaborazione grafica: GDM.

    Guido Gozzano

    Guido Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916) è stato un poeta italiano.

    Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell’emulazione di D’Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che sarebbero stati poi denominati crepuscolari, accomunati dall’attenzione per le buone cose di pessimo gusto[1], con qualche accenno estetizzante[2], il ciarpame reietto, così caro alla mia Musa, come le definì ironicamente lui stesso.[3]

    Morì a soli 32 anni, a causa della tubercolosi che lo affliggeva.

    Biografia

    Il nonno di Guido, il dottor Carlo Gozzano, medico nella guerra di Crimea, molto amico di Massimo D’Azeglio e appassionato della letteratura romantica del suo tempo, era un borghese benestante, proprietario di terre e di una villa in Agliè Canavese, la famosa Villa Il Meleto.[4] Suo figlio Fausto (1839-1900), ingegnere, costruttore della ferrovia canavesana che congiunge Torino con le Valli del Canavese, dopo la morte della prima moglie, dalla quale aveva avuto già cinque figlie - Ida, Faustina, Alda, Bice e Teresa - sposò nel 1877 la diciannovenne alladiese Diodata Mautino (1858-1947).

    Questa era una giovane donna con temperamento d’artista, amante del teatro e attrice dilettante, figlia del senatore Massimo, altro ricco possidente terriero, proprietario in Agliè di una vecchia e nobile casa e, nei pressi, della villa «Il Meleto», che vantava un piccolo parco racchiudente un laghetto nel cui mezzo sorgeva un isolotto: un tocco di esotismo era poi dato dal capanno, costruito di bambù  intrecciati.[5] Da questo secondo matrimonio nacquero Erina (1878-1948), Arturo e Carlo, morti prematuramente, Guido e infine Renato (1893-1970).

    Guido fu il quartogenito della famiglia: nato il 19 dicembre 1883 a Torino, nella casa che i genitori possedevano in via Bertolotti 2, venne battezzato nella vicina chiesa di Santa Barbara il 19 febbraio con i nomi di Guido, Davide, Gustavo e Riccardo. Legatissimo al territorio d’origine[6], Gozzano abitò in quattro diverse case nella città natale: poco dopo la sua nascita, in un palazzo fiancheggiante quello di un altro grande torinese, da lui diversissimo, Piero Gobetti, che Guido certamente non conobbe. Frequentò la scuola elementare dei Barnabiti e poi la «Cesare Balbo», con l’aiuto, svogliato com’era, di un’insegnante privata.

    Gli studi liceali furono ancora più travagliati: iscritto nel 1895 al Ginnasio-Liceo classico «Cavour», fu bocciato dopo due anni e venne allora mandato a studiare in un collegio di Chivasso; ritornò a studiare a Torino nel 1898, dove nel marzo del 1900 suo padre morì di polmonite: nella ricorrenza della sua morte, la Pasqua del 1901, a 17 anni Guido scrisse, dedicata alla madre, la sua prima poesia nota, Primavere romantiche, pubblicata postuma nel 1924. Le molte lettere all’amico e compagno di scuola Ettore Colla fanno comprendere i motivi delle difficoltà scolastiche di Gozzano, molto più interessato alle «monellerie» che allo studio.

    Cambiate ancora due scuole, nell’ottobre del 1903 conseguì finalmente la maturità al Collegio Nazionale di Savigliano; è lo stesso anno in cui, sulla rivista torinese «Il venerdì della Contessa», pubblicò i primi versi, inevitabilmente dannunziani fin dal titolo: La vergine declinanteL’esortazioneVas voluptatisLa parabola dell’Autunno,Suprema quies e Laus Matris, oltre al racconto La passeggiata.

    Poetica

    Gozzano non assume pose da letterato e scrive le sue rime, segnate dalla tristezza e dal sentimento della morte, con ironico distacco. Alla base dei suoi versi vi è un romantico desiderio di felicità e di amore che si scontra presto con la quotidiana presenza della malattia, della delusione amorosa, della malinconia che lo porta a desiderare vite appartate e ombrose e tranquilli interni casalinghi. La sua produzione è molto apprezzata da Montale che sottolinea il suo far cozzare l’aulico col prosastico facendo scintille. I caratteri aulici sono però sempre presentati e come trasfigurati attraverso il filtro sottile dell’ironia, una distanza che egli mantiene anche rispetto alla gioia delle piccole cose o della quotidianità a differenza degli altri Crepuscolari.

    I temi della sua poesia

    La Torino d’altri tempi

    Tra i temi essenziali al mondo poetico di Gozzano vi è l’immagine della città natale, di quella sua amata Torino alla quale egli costantemente ritornava. Torino raccoglieva tutti i suoi ricordi più mesti ed era l’ambiente fisico ed umano al quale egli sentiva di partecipare in modo intimo con sentimento ed ironia. Accanto alla Torino contemporanea era assai più cara al poeta la Torino dei tempi antichi, quella Torino antica e un po’ polverosa che suscitava nel poeta quegli accenti lirici carichi di nostalgia.

    L’ambiente canavesano e la natura

    Accanto alla Torino gozzaniana viene proposto dal poeta il vicino ambiente canavesano, dove si ritrovano fondamentali immagini di contemplazione paesista e dal quale scaturiranno l’estremo mito lirico incarnato dal mondo della natura, che poteva dargli, come egli dice la sola verità buona a sapersi e le ultime persone della sua poesia, l’archenio del cardo, la selce, l’orbettino, il macaone e infine tutte le farfalle del suo poema incompiuto che gli faranno ritrovare la sua grande tenerezza per le cose che vivono, non ultimo il fanciullo che era tenero e antico.

    La malattia e la morte

    L’aggravarsi della tisi che condurrà il poeta alla morte a soli trentadue anni, nel 1916, lascia molte impronte in tutti i suoi versi e diventa occasione lirica come in Alle soglie, dove viene registrata anche la prova della schermografia

    Le terre remote

    Quando tra il febbraio e l’aprile del 1912 Gozzano si recò in India tenne la cronaca del suo viaggio che espresse a volte in forma appassionata ed esterna, a volte in forma intima e sofferta. Nacquero le Lettere dall’India, che, composte tra il 1912 e il 1913, apparvero su La Stampa torinese del 1914 e vennero in seguito pubblicate in volume presso i Fratelli Treves, con prefazione di Borgese nel 1917. Con queste immagini di terre lontane nasceva la più alta prosa di Gozzano, pur rimanendo il suo mondo poetico, anche di fronte alle immagini suggestive di orizzonti sconosciuti e non abituali, sempre collocato all’interno dei propri determinati e sicuri confini. Gozzano, descrivendo la sua esperienza di viaggio, affronta anche il tema dell‘altro viaggio, quello della morte.

    Opere

    Letteratura

    Raccolte poetiche e racconti

    La via del rifugio, 1907

    I colloqui, 1911

    I tre talismani, 1914

    Verso la cuna del mondo. Lettere dall’India, 1917

    L’altare del passato, 1917

    La principessa si sposa, 1918

    L’ultima traccia, 1919

    Primavere romantiche, 1924

    Epistolari

    Lettere d’amore di Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti, a cura di S. Asciampreuner, Milano 1951

    Lettere a Carlo Vallini con altri inediti, a cura di G. Di Rienzo, Torino 1971

    Lettere dell’adolescenza a Ettore Colla, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1993

    Edizioni varie

    La moneta seminata e altri scritti, con un saggio di varianti e una scelta di documenti, a cura di F. Antonicelli, Milano 1968

    Tutte le poesie, testo critico e note a cura di A. Rocca, introduzione di M. Guglielminetti, Milano 1980

    Fiabe e novelline, scelta delle fiabe e nota critica: Carmine De Luca, disegni: Anna Keen, edizione riservata ai lettori de L’Unità - Supplemento al n. 181 del 31.07.1996, Roma - L’Unità, Torino - Einaudi

    San Francesco d’Assisi, a cura di M. Masoero, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1997

    Verso la Cuna del mondo - Lettere dall’India, a cura di F. di Biagi, postfazione di G. Bàrberi Squarotti, La Finestra editrice, Trento 2005. Prima edizione integrale dell’opera.

    Verso la Cuna del mondo, Greco & Greco, Milano 2007. Note al testo e saggio introduttivo di V. Gueglio ISBN 978-88-7980-433-2

    Cinema

    Sceneggiatore

    La vita delle farfalle, documentario, 1911

    San Francesco d’Assisi, film biografico, mai girato, 1916

    Bibliografia

    Studi

    W. Binni, La poetica del Decadentismo, Sansoni, Firenze 1936

    O. Bensi, Una relazione letteraria. (Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano), tesi di laurea, Torino 1944

    A. Piromalli, Ideologia e arte in Guido Gozzano, La Nuova Italia, Firenze 1973

    F. Antonicelli, Capitoli gozzaniani, Leo S. Olschki, Firenze 1982

    M. Guglielminetti, La «scuola dell’ironia». Gozzano e i viciniori, Leo S. Olschki, Firenze 1984

    AA. VV., Guido Gozzano. I giorni, le opere, Atti del convegno nazionale di studi, Torino, 26-28 ottobre 1983, Leo S. Olschki, Firenze 1985

    F. Di Biagi, Sotto l’arco di Tito: le Farfalle di Guido Gozzano, La Finestra editrice, Trento 1999

     Arnaldo Di Benedetto, Sugli «amori ancillari» di Guido GozzanoSaba e Gozzano: considerazioni contrastive, in Poesia e critica del Novecento, Liguori, Napoli 1999, pp.25–31 e 33-48

    M. Masoero, Guido Gozzano. Libri e lettere, Leo S. Olschki,  Firenze 2005 ISBN 88-222-5503-8

    M. Masoero, «Un nuovo astro che sorge». Giudizi ‘a caldo’ sulla Via del rifugio, Leo S. Olschki, Firenze 2007 ISBN 978-88-222-5751-2

    M. Rota, «Amalia, se Voi foste uomo…» Silloge gozzaniana.Prefazione di Vittorio Sgarbi, note critiche di Claudio Gorlier, Golem, Torino 2016

    Patrick Worsnip, Sleeping with Gozzano, PN Review, Issue 229,

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