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Masters paradise
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E-book98 pagine1 ora

Masters paradise

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Info su questo ebook

Un romanzo, una rivelazione che si colloca sullo sfondo della recente crisi economica internazionale, Raul un hacker professionista decide di ribellarsi alle lobby economiche e finanziarie che reggono in maniera occulta le sorti dell’umanità.
Con l’aiuto di una spia russa, il protagonista sferra un attacco informatico ai server delle maggiori banche d’affari americane, provocando ammanchi miliardari e fallimenti a catena.
Il libro rivela verità nascoste da secoli come la vicenda del RMS TITANIC, e tanti altri fatti fino ai giorni nostri.
LinguaItaliano
Data di uscita2 dic 2013
ISBN9788890673900
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    Anteprima del libro

    Masters paradise - Salvatore Fugali

    QUARTA

    PRIMA

    PROLOGO

    PRIMA PARTE

    PROLOGO

    Non so come mi sono ritrovato qui, nelle isole del Pacifico, a sorseggiare un moyto e a leggere le poche notizie che arrivano: credo che al momento non mi interessa più di tanto.

    Tuttavia sono felice di essere riuscito a trovare questo posto; Dorien ha dei protocolli sicuri e mia figlia è ancora troppo piccola per capire il motivo del nostro soggiorno.

    Vedo che è felice di stare qui, a giocare sulla spiaggia con questa splendida donna, che le sta sempre vicina. Finalmente ho preso un bel po’ di vantaggio, i falchi mi stanno cercando lontano da qui, forse non mi cercano più.

    Straiato in riva al mare mi godo questi momenti di relax dopo una corsa estenuante,

    Magda si bagna i piedi sul bagnasciuga, e tenendo per mano la piccola si volta verso di me chiamandomi: «Raul… vieni a giocare con noi!».

    Raul fu il mio primo nickname quando incominciai a muovere i miei primi passi nel World Wide Web. A quei tempi la velocità di connessione a internet era appena di 56k, occupavo il telefono di casa per ore e mia madre sbraitava perché non poteva telefonare.

    In quegli anni, i social network come facebook non esistevano; c'erano invece i primi siti di scambio file, che dentro avevano pure la chat tipo Napster. Ricordo che non facevo altro che entrare in una stanza, ed aspettare che qualche interessata chattasse in privato con me. Il mio nickname suscitava interesse più di ogni parola scritta e, mentre scorrevano fiumi di parole in quel desktop, io abbordavo tante più ragazze che potevo.

    Il raggio d’azione in cui mi muovevo copriva un raggio di circa tre ore di strada da casa mia, quindi mi capitava, a volte, di fare dei piccoli viaggi in altre città. Allora mi programmavo di cercare, attraverso la rete, le persone che abitavano in quei posti, per avere la possibilità di trovare una dimora accogliente.

    Gli incontri andavano piuttosto bene, tranne pochi casi in cui capitava la persona del tutto differente da come si era descritta. Questo succedeva perché la maggior parte delle ragazze obese inserivano nel proprio profilo solo la foto del viso, omettendo tutto il resto. Quando poi ci incontravamo fisicamente e la ragazza non era di mio gradimento, trovavo una scusa per allontanarmi e, con la stessa velocità di un file cestinato, volavo via.

    Man mano che passava il tempo e andavo avanti con le frequentazioni, capii che nella rete c’èrano molte falsità. Incontravo, sempre più frequentemente, ragazze strane, alcune anche con qualche problema mentale.

    Non potrò mai dimenticare quella volta quando conobbi una bellissima ragazza bionda, che non abitava neanche tanto lontano da casa mia. Al primo appuntamento, non riuscii a tenere a freno i miei ormoni che sprizzavano fuori da tutti i pori della mia pelle, quindi le saltai subito addosso.

    Dopo il primo incontro ci vedemmo altre volte, fino a quando una sera, mentre guidavo l’auto con lei accanto, cominciai a sentire come dei lamenti. Poco dopo, fui certo che era proprio lei ad emettere dei grugniti come quelli che si sentono nei film horror.

    Accostai con la macchina e le chiesi: «Cosa c'è! Perché fai cosi?». Lei mi rispose: «No… niente, non ci fare caso». Quelle risposte mi lasciarono perplesso e alquanto curioso, quindi le feci altre domande per avere ulteriori spiegazioni: «E' strano che tu stia cosi male; forse io posso aiutarti a farti stare meglio, ma ho bisogno che tu ti confidi con me… ti prego!».

    Lei rispose: «Mentre ti guardo, vedo la tua faccia metà normale e metà da mostro orribile». Io rimasi per un attimo allibito, poi guardai il mio volto nello specchietto retrovisore e constatai che tutto era normale.

    Poi magari riflettendo e cercando di riportare tutto alla normalità, pensai che forse era stato l'effetto della luce che si rifrange mentre si va in auto di sera in città: sicuramente era la spiegazione più plausibile.

    Io avevo un chiodo fisso in testa che non mi dava tregua, dal momento che lei saliva in auto fino a quando scendeva. Quindi, senza pensarci su due volte e senza perdere tempo a bighellonare, andavo alla ricerca di un posto tranquillo nelle vicinanze, dove poter fare l’amore.

    Siccome non ero pratico della zona, chiesi delucidazioni a lei che, prontamente, mi indicò un posto dove normalmente si imboscavano altre coppiette. Era una zona industriale dove c'era un grande parcheggio poco illuminato.

    Quando arrivammo, trovammo all’incirca cinque auto appartate e discretamente parcheggiate. Erano le classiche macchine con i finestrini appannati, che, da qualche striatura, lasciavano intravedere delle scene di sesso come quelle che si vedono nei film hard. Io accostai la mia auto non troppo vicino alle altre, lasciai una fessura nei finestrini per non creare l'effetto sauna dentro l'abitacolo, poi cominciammo a spogliarci.

    L’ardore era alle stelle: avevo aspettavo per tutto il giorno quel momento. Mentre ci baciavamo, sentivo che era nervosa, che qualcosa ancora non andava per il verso giusto. Ero sopra di lei e, osservandola in viso, mi accorsi che i suoi occhi erano spalancati dal terrore.

    Un brivido di gelo mi corse lungo la schiena e, di botto, le chiesi: «cos'è successo?». Lei, ormai preda di uno stato di instabilità emotiva che col passare dei minuti aumentava sempre di più, rispose: «Ho visto la mia nonna morta, vicino a noi, dentro la macchina!». «Non c'è nessun’altro!» le risposi, «ci siamo soltanto tu ed io».

    Intanto, il mio desiderio di fare l’amore con lei cominciava a scemare, mentre invece aumentava la sua tensione nervosa fino a raggiungere l’acme della pura follia. Improvvisamente, iniziò a dimenarsi e ad urlare come un’ossessa e spalancò la bocca in modo sovrumano.

    Ebbi quasi la sensazione di stare di fronte al mostro del film Alien, giacchè le sue arcate dentarie erano completamente visibili dal primo all’ultimo dente ed i canini si erano allungati come quelli dei cani rabbiosi.

    A quel punto, restai quasi paralizzato dal terrore. Dinanzi a me non c’era più quella dolce ragazza che scriveva paroline mielose nella chat del tipo vorrei essere coccolata da te come un piccolo coniglietto, ma piuttosto una furia in preda ad un raptus di follia allo stato puro. Si contorceva come una indemoniata ed inizio pure ad alterare la sua voce.

    Per fortuna, ebbi un attimo improvviso di lucidità, smisi di giacere sopra di lei, subito balzai fuori dalla macchina e iniziai a correre all’impazzata. Ero nudo come un verme, non avevo neanche le scarpe. Le altre coppiette presenti in quel posto, cominciarono ad accenderei fari delle automobili, incuriosite da tutto quel trambusto.

    Vedere una persona correre in preda al panico con addosso solo una magliettina bianca, era come assistere allo spettacolo di un vero folle. Meno male che, con lo spavento preso,il mio arnese si era già ritirato e quindi, durante la corsa, per fortuna non mispuntavadalla zona inguinale.

    Dopo circa dieci minuti ritornai pian piano verso la mia auto, anche perché era inverno pieno e ormai stavo andando in ipotermia. Lei intanto si era calmata e le chiesi tremando dal freddo e dalla disperazione: «Come va?». Lei, come se non fosse successo niente, rispose: «Benissimo».

    Beata lei!... a me invece stava venendo un infarto. Quella sera l’accompagnai a casa e la salutai dolcemente. Prima di lasciarci lei

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