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Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino
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Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino
E-book132 pagine1 ora

Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino

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Info su questo ebook

Le vaccinazioni infantili sono una pratica spesso accettata a scatola chiusa. La maggior parte dei genitori ritiene che i rischi derivanti dalle vaccinazioni siano trascurabili. La vaccinazione è considerata comunemente un dovere sociale, perché garantirebbe la mancata diffusione delle malattie infettive.

In realtà, le vaccinazioni comportano seri rischi per la salute dei bambini cui vengono praticate, che si contrappongono ai benefici che ne derivano in termini di copertura dalle malattie infettive corrispondenti.

Molte vaccinazioni sono, proposte, se non imposte, per malattie che non sembrerebbero così importanti o gravi da richiedere interventi invasivi e spesso pericolosi come l’inoculazione di virus e delle sostanze chimiche che li accompagnano (conservanti e altro).

Scritto da un pediatra, questo libro, documentato ed equilibrato, si pone come primo aiuto e guida il genitore.
LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2014
ISBN9788898891047
Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino

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    Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino - Eugenio Serravalle

    Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino

    di Eugenio Serravalle

    © Edizioni Sì

    Coedizione digitale (eBook) a cura di MABED Edizioni Digitali

    Editing: Angelica Belli

    Grafica e copertina: Matteo Venturi

    Adattamento eBook: Mabed

    Prima edizione (cartacea): aprile 2009

    ISBN: 9788898891047

    L’editore è a disposizione per eventuali copyright dei quali non sia stato possibile reperire i proprietari.

    www.edizionisi.com

    www.mabed.it

    info@mabed.it

    Il libro

    Le vaccinazioni infantili sono una pratica spesso accettata a scatola chiusa. La maggior parte dei genitori ritiene che i rischi derivanti dalle vaccinazioni siano trascurabili. La vaccinazione è considerata comunemente un dovere sociale, perché garantirebbe la mancata diffusione delle malattie infettive.

    In realtà, le vaccinazioni comportano seri rischi per la salute dei bambini cui vengono praticate, che si contrappongono ai benefici che ne derivano in termini di copertura dalle malattie infettive corrispondenti.

    Anche sull’efficacia delle vaccinazioni in termini epidemiologici, ossia per contrastare la diffusione delle malattie infettive, molti sono i dubbi: statisticamente, infatti, si nota come le condizioni di igiene, di alimentazione e il tenore di vita delle popolazioni influiscano sulla diffusione delle epidemie indipendentemente dalle campagne di vaccinazione.

    Molte vaccinazioni sono, proposte, se non imposte, per malattie che non sembrerebbero così importanti o gravi da richiedere interventi invasivi e spesso pericolosi come l’inoculazione di virus e delle sostanze chimiche che li accompagnano (conservanti e altro).

    Infine, le vaccinazioni rappresentano un grande business per l’industria farmaceutica, e spesso sono venuti alla luce casi in cui alla salute dei bambini è stata anteposta la convenienza economica dei produttori.

    Ce n’è abbastanza per informarsi, con accuratezza, prima di decidere se quando sottoporre alla vaccinazione il proprio bambino.

    Questo libro, documentato ed equilibrato, si pone come primo aiuto e guida il genitore.

    L’Autore

    Eugenio Serravalle, pediatra, è un qualificato studioso degli effetti delle vaccinazioni nella prima infanzia.

    Eugenio Serravalle

    Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino

    _____________

    Introduzione

    Qualche settimana dopo la nascita del vostro bambino, quando le coliche gassose diventano meno frequenti, l’allattamento è ben avviato, e si comincia, finalmente, a dormire un po’ di più, arriva per posta una letterina con cui vi si invita a recarvi al Distretto Sanitario per praticare le prime vaccinazioni. Non ci avevate pensato prima. Potete scegliere di seguire le indicazioni della ASL, e far somministrare al bambino tutte le vaccinazioni, o cercare di informarvi, per capire se davvero sia utile per la salute di vostro figlio fargli iniettare tutti questi vaccini.

    Lo scopo di questo piccolo libro è fornirvi sinteticamente quelle notizie, quelle riflessioni sul rapporto rischi/benefici dei vaccini che non vengono menzionate negli inviti che vi vengono rivolti dal Sistema Sanitario Nazionale. Se siete preoccupati per le reazioni avverse che i vaccini possono provocare, negli opuscoli informativi della ASL troverete scritto al massimo che Il vaccino è in genere innocuo e ben tollerato. È possibile un po’ di febbre, di mal di testa e di inappetenza. Riceverete meno informazioni di quelle riportate nei foglietti illustrativi dei vari farmaci, i bugiardini. Se esprimerete le vostre perplessità ai medici deputati alle vaccinazioni, verrete trattati come genitori incapaci di provvedere alla tutela della salute dei loro figli. Dovrete giustificarvi davanti a loro, con gli amici che hanno già vaccinato i figli, con i nonni e i parenti che hanno ricordi di malattie infettive pregresse. Verrete trattati da irresponsabili e il senso di colpa affiorerà, ostacolando la possibilità di una riflessione obiettiva.

    In tutti noi è ben radicata la paura delle epidemie, che, si dice, possono sempre ritornare.

    Si considera solo questo aspetto, senza guardare l’altra faccia della medaglia: il rischio delle reazioni avverse, che sono sempre taciute o sottovalutate.

    Si dà anche per scontato che siano state le vaccinazioni a provocare la diminuzione delle epidemie, senza esaminare altri importanti fattori e i dati reali.

    Soprattutto, si crede che i vaccini siano stati studiati bene e a fondo, ma molti elementi portano invece a pensare che non esistano sufficienti ricerche che dimostrino la loro efficacia sullo stato di salute complessivo di che li riceve.

    La riflessione che propongo parte proprio da qui: se i vaccini fossero davvero sicuri ed efficaci, se non provocassero reazioni avverse, se le reazioni collaterali fossero trascurabili, saremmo dei matti a non praticarli tutti. Ma i vaccini, come tutti i farmaci, non sono esenti da questi rischi e allora è giusto che i genitori prima di far sottoporre i figli alle vaccinazioni ricevano tutte le informazioni disponibili, per poi decidere in piena libertà.

    Libertà che si può avere solo con una informazione esauriente.

    PRIMA PARTE

    Vaccinazioni e sistema immunitario

    Capitolo 1

    Il calendario vaccinale prevede che a 3 mesi si pratichi la vaccinazione esavalente, che comprende i vaccini contro la poliomielite, la difterite, il tetano, l’epatite B (obbligatorie) insieme a quelle contro la pertosse e l’haemophilus influenzae di tipo B (facoltative). In molte regioni viene praticata in contemporanea la vaccinazione contro lo pneumococco (e fanno sette). I richiami vanno eseguiti a 5 mesi e a 11 mesi (siamo a 21 vaccinazioni, che diventano 22 se si decidesse di somministrare anche la vaccinazione antimeningococco C). A 15 mesi viene consigliata l’immunizzazione contro morbillo, parotite, rosolia, e anche varicella (per ora tocchiamo quota 26, ma diventano 27 se aggiungiamo la vaccinazione antinfluenzale). Con i richiami dei 6 anni (per poliomielite, difterite, tetano, pertosse, morbillo, parotite, rosolia) arriviamo a 34 vaccinazioni, che possono diventare 36 a 12 anni (ancora difterite e tetano) o 38 se si accolgono i suggerimenti di un ulteriore richiamo per varicella e pertosse. La ciliegina sulla torta è il vaccino antipapillomavirus per le ragazze di 12 anni: fanno 41 ( sono 3 somministrazioni) Per toccare quota 42 basterà aspettare poco tempo: è alle porte il vaccino anti-rotavirus (diarrea infettiva).

    Nessuno studio scientifico può affermare che somministrare un numero così elevato di vaccinazioni ad un bambino, iniziando a tre mesi di età, non provochi delle profonde alterazioni dell’equilibrio immunitario, con il rischio di sviluppare malattie importanti e persistenti per tutta la vita.

    Perché non è stato mai studiato sufficientemente cosa succede nell’organismo di un bambino cinque, o dieci anni dopo aver ricevuto così tante immunizzazioni, e soprattutto di più vaccini contemporaneamente, come è oggi prassi comune.

    Finché non verrà organizzata una vasta ricerca indipendente che prenda in esame due gruppi (numerosi) di bimbi, uno vaccinato ed uno non vaccinato, e si seguirà nel tempo, con dei bilanci di salute accurati, valutando quanti, in gruppo o nell’altro, sviluppano ad esempio allergie, o malattie autoimmuni, e quanti si ammalano di malattie infettive e sviluppano complicanze, non sapremo mai cosa è meglio per i nostri figli.

    Non sapremo se per la salute di un bambino oggi e di un adulto domani, sia davvero meglio non misurarsi con alcune malattie infettive.

    Non sapremo se i bambini, così tanto vaccinati, avranno in futuro una salute migliore di quei bambini di trenta o quaranta anni fa che certo non hanno goduto di una così vasta immunizzazione. Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un aumento dell’aspettativa della durata della vita, tanto che dei nati 60 anni fa sono ancora in vita 90 maschi su 100, e addirittura 95 femmine su 100. Nessuno di loro è stato sottoposto a questo numero impressionante di vaccinazioni, anzi, si facilitava la possibilità di contrarre le malattie esantematiche (morbillo ecc.) da piccoli, con il risultato che la vita media è oggi di 84-85 anni. L’invasione sempre più massiccia di vaccini per malattie a bassa diffusione, e ancor più bassa, o praticamente nulla letalità potrebbe comportare più rischi che benefici in una valutazione complessiva sullo stato di salute delle persone.

    Ed è tutto da dimostrare, con seri studi di epidemiologia, che la pratica delle vaccinazioni di massa determini oggi una riduzione della mortalità infantile in Paesi come il nostro.

    Già, gli studi clinici sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini! Può sembrare un’affermazione paradossale, se si considera che le vaccinazioni sono praticate a bambini (e adulti) anche obbligatoriamente, almeno in Italia: ma le ricerche cliniche in doppio

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