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Corpo del Sogno (Il): Istruzioni per l'estasi
Corpo del Sogno (Il): Istruzioni per l'estasi
Corpo del Sogno (Il): Istruzioni per l'estasi
E-book97 pagine1 ora

Corpo del Sogno (Il): Istruzioni per l'estasi

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Info su questo ebook

In questo romanzo autobiografico, l’autore medico e psicoterapeuta occidentale che ha compiuto per due decadi diverse navigazioni nell’oceano della coscienza sciamanica nella foresta Amazzonica, ci racconta il suo personale viaggio di avvicinamento alla realtà reale del Corpo del Sogno, il Nagual di Castaneda, il Luogo dei Risvegliati. Viaggio che, come si sa, non si limita al benessere ma vuole sfida, potere personale, libertà. Muoversi nel corpo del sogno è una questione di amore e sofferenza, consapevolezza ed errori, morti e rinascite.
Il Corpo del Sogno è lo stato che lo sciamano raggiunge per padroneggiare la consapevolezza del cambiamento.Egli sviluppa la prima attenzione per operare nella realtà ordinaria della propria vita di tutti i giorni.Sviluppa la seconda attenzione per accedere al corpo del sogno e percorrere il cammino del cuore. Il Corpo del sogno non si limita al benessere ma vuole sfida, potere personale,libertà. Muoversi nel corpo del sogno è una questione di amore e sofferenza, consapevolezza ed errori, morti e rinascite.
Quando sviluppiamo la seconda attenzione e accediamo al corpo del sogno creiamo le condizioni per cogliere il significato spirituale della nostra esistenza, acquistare autostima e sicurezza di sé, guarirci e guarire, sentirci liberi dalla vita e dalla
morte, responsabili di preservare il sacro potere della nostravita e delle forze della natura.
LinguaItaliano
Data di uscita13 feb 2014
ISBN9788863652062
Corpo del Sogno (Il): Istruzioni per l'estasi

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    Corpo del Sogno (Il) - Pierluigi Lattuada

    COLLANA

    LETTERATURA PER L’ANIMA

    Pier Luigi Lattuada

    IL CORPO DEL SOGNO

    Istruzioni per l’estasi

    Anima Edizioni

    © Anima Edizioni, Milano, 2007

    © Pier Luigi Lattuada, 2007

    Foto in copertina di Claudio Bellasio

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i paesi. Per i diritti di utilizzo contattare l’editore.

    Direzione: Timoteo Falcone

    Redazione: Sabrina Lescio

    DTP: Jonathan Falcone

    ANIMA s.r.l.

    Gall. Unione, 1 – 20122 Milano

    Tel. 0272080619 fax 02 80581864

    e-mail: info@animaedizioni.it

    www.animaedizioni.it

    I edizione marzo 2007

    I ristampa novembre 2008

    Tipografia Italgrafica

    Via Verbano, 146

    28100 Novara

    INDICE

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Punti di Riferimento

    Mente che Divide

    Conoscenza

    Religione

    Pazienza, bellezza, morte

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    1

    A Cruzeiro do Sul il computer era di là da venire.

    Luis lo interpretò come un segno propizio. Molto propizio. L’ansia che come un velo si era distesa tra lui ed il mondo fin dal nefasto giorno dell’arresto e lo aveva accompagnato lungo le seppur straordinarie peregrinazioni del suo viaggio iniziatico che, come un inquietante battito d’ali oscure, aveva navigato ai margini dell’oceano della sua coscienza da sveglio, svanì all’istante senza lasciare traccia.

    L’istante fu quello nel quale, dopo cinque giorni di strada su autobus da battaglia e camion improbabili, dopo aver salito le scale e varcato la soglia della Delegacia da Policia Federal di Cruzeiro do Sul, scorse l’inequivocabile assenza di supporti informatici nelle due afose stanzette che costituivano l’ultimo bastione della lunga mano del dispotico regime brasiliano.

    La prima stanza avrebbe potuto essere considerata una sala d’aspetto, se non fosse che era molto difficile immaginarvi qualcuno seduto ad aspettare qualcosa, anche perché non vi erano sedie ma solo un ventilatore dalla cromatura arrugginita e dalle pale azzurre, non funzionanti. La balaustra che separava le due stanze era di legno chiaro, laccato, e al di là dal vetro che la sormontava giaceva, in mutande da calciatore della seleçao (la nazionale di calcio brasiliana), il solito panciuto, fortemente abbronzato, a metà tra il burbero ed il cameratesco, poliziotto. Gli parlò di non so quale partita che stava per cominciare, gli chiese che cosa ci andava a fare in quel finimondo di Puccalpa e lasciò cadere, con tonfo metallico che a lui risuonò di sfere celesti, il timbro sul suo passaporto da uomo libero.

    Il secondo segno, molto, molto propizio Luis lo ebbe quando, allo sportello del Banco do Brasil, grazie al cielo onnipresente, trovò il bonifico che aveva chiesto dall’Italia al momento della sua partenza da Manaus. Potè così acquistare pantaloni e camicie da avventuriero, biancheria intima e stivali, borsa e articoli da toilette, tabacco e Guaranà. Erano infatti svariati giorni che indossava sandali, jeans e canottiera, tutto quello che aveva portato con sé al momento della fuga nel Tocantins. Quanto al danaro, quel sant’uomo di Padre Giorgio gli aveva messo in tasca ciò che non avrebbe potuto permettersi per consentirgli di sopravvivere fino a Manaus.

    2

    La foresta amazzonica dall’alto è tutta uguale: verde, solcata dalle sinusoidi giallognole o grigiognole e luccicanti dei fiumi, pezzata di scuro dall’ombra di bizzarre nubi sparse a mucchi nelle praterie del cielo. Ma ogni volta entra dentro a rapirti le viscere per condurle verso i molteplici sensi del trascendente. Senti Dio che ti tratta da amico, che ti sussurra nell’orecchio: Eh, ragazzo, niente male vero? E so fare anche di meglio, sapessi le meraviglie che ti attendono oltre le colonne d’Ercole della tua presunzione.

    Sii umile, abbi fiducia e dona amore, al resto ci penso io.

    Luis cercava pertanto questa benedetta umiltà. Frugava col respiro nel suo petto alla ricerca di qualche indizio senza trovarlo. Si ripeteva frasi del tipo: E sì, siamo proprio poca cosa di fronte alle meraviglie della natura, ma nemmeno questo serviva.

    Guardava quell’onda verde, immensa, che non voleva finire, si sentiva espandere, quasi volare, ma di umiltà non se ne parlava.

    A proposito della voce di Dio c’è da precisare che da quando aveva vissuto l’esperienza con la ayauascha, pochi giorni prima a Manaus, una voce saggia, di tanto in tanto, compariva a mettere ordine nei suoi pensieri discriminando tra la spazzatura della mente e le perle che venivano dal cuore. D’ora in poi la chiameremo: il Maestro.

    Maestro che, in quella santa notte sotto le stelle a grappoli dell’Amazzonia, ebbe la misericordia di mostrarsi a Luis in una delle sue molteplici forme: Il Sacro Cuore di Cristo.

    Già perché il Maestro non è di questo mondo. Se incontrate qualcuno nella vostra vita ordinaria che vi dice di essere un maestro, guardatelo con occhio benevolo, donategli amore e comprensione ma diffidate, a meno che non vi specifichi che cosa intende con la sua affermazione. Andate per la vostra strada e tranquillizzatevi, per questa volta ve la siete cavata. Già perché quando incontri il Maestro, allora incominciano i tuoi veri guai.

    Ma cosa significa che il maestro non è di questo mondo e poi cos’è questa faccenda dei guai? dirai tu. Allora io ti rispondo che la storia che andremo a raccontare è la storia di un viaggiatore, di un guerriero e del suo Maestro.

    Torniamo pertanto sul nostro mono-elica in vista del campo di atterraggio di Puccalpa, Ucayali, Perù.

    Non si finisce mai di imparare, Luis pensava che Cruzeiro do Sul fosse alla fine del mondo ed invece no, Puccalpa stava un po’ più in là.

    Curiosamente quello che più lo colpì di Puccalpa fu la quasi totale assenza di autovetture private, erano tutti taxi, o minibus, o risciò a motore, o conchos (mototaxi). Ma chi portava chi se tutti volevano portare qualcuno? La sua domanda rimase senza risposta.

    E poi dove andavano tutti? Anche questo interrogativo non trovò soddisfazione.

    Dice il saggio: Se vuoi avere risposte, attento alle domande che fai.

    3

    Già il saggio.

    Quando incominci ad avvertire dentro te i primi bagliori della saggezza allora ti rendi conto di quanto sia ardua la via del cuore.

    Luis se ne stava, dopo millenni, o così gli pareva, finalmente disteso in un posto comodo. Il sole gli straziava la pelle,

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