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Alchimia delle Parole: Come trasmutare blocchi e credenze, espandere la coscienza e ampliare la consapevolezza
Alchimia delle Parole: Come trasmutare blocchi e credenze, espandere la coscienza e ampliare la consapevolezza
Alchimia delle Parole: Come trasmutare blocchi e credenze, espandere la coscienza e ampliare la consapevolezza
E-book275 pagine2 ore

Alchimia delle Parole: Come trasmutare blocchi e credenze, espandere la coscienza e ampliare la consapevolezza

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Info su questo ebook

Questo libro vuole essere un incoraggiamento e un sostegno per tutti coloro che, attraversando le inevitabili tempeste, desiderano riportarsi al Sé, alla fonte energetica di una Guida, che può ri-attivare le risorse infinite deposte nel profondo di ciascuno. Una Parabola di Cambiamento tramite l’Alchimia trasformativa del piombo che si rivela oro e aiutante nel Cammino.
Grazie alla scrittura potrai trasmutare emozioni pesanti, fino a renderle più leggere, e viaggiare negli abissi, rivoluzionando il tuo sentire e risorgere.
Il consiglio è quello di aprirlo a caso e calarsi nella profondità di se stessi. Potrete ricevere risposte, sussurri dell’anima, doni del cuore.
LinguaItaliano
Data di uscita22 nov 2018
ISBN9788863654820
Alchimia delle Parole: Come trasmutare blocchi e credenze, espandere la coscienza e ampliare la consapevolezza

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    Anteprima del libro

    Alchimia delle Parole - Linda Lo Calzo

    ritrovato.

    PREFAZIONE

    Benvenuta Anima,

    ho raccolto per te… per noi…

    alcune delle riflessioni, che si sono fatte strada attraverso la voce del cuore.

    Non sono una scrittrice, ma c’è un modo che mi riesce semplice per comunicare. Ed è la parola scritta.

    La melodia che alcune frasi possono creare, è il risultato di un parlare dell’anima.

    Si tratta di scegliere se farsi attraversare o meno;

    si tratta di non interferire,

    di permettere che accada.

    Non ho la pretesa di chiamare questo metodo con un nome, ma ho il piacere di condividerlo con te.

    Siamo interlocutori del divino,

    siamo rappresentanti del Suo dialogo.

    E abbiamo il magico privilegio di dare voce a uno degli infiniti spettri che ci viene donato.

    Il nostro spettro,

    il nostro peculiare raggio,

    la nostra unicità.

    Così… tra un’esperienza e l’altra, tra un sopravvivere e un vivere pienamente, ho preso atto che in me le parole sgorgavano da sole, come per rispondere alle molteplici domande.

    E mano a mano che questo talento mi veniva mostrato, riuscivo a trasmetterlo e a dare risposta, Voce, anche alle domande di altri.

    Non è un libro comune. Non è di quelli che possono essere letti in un momento qualsiasi della giornata o prima di andare a letto.

    È di quelli che segretamente operano trasmutazioni. Nel giusto momento.

    Quel momento.

    Con me ha funzionato così…

    ho rivolto lo sguardo al mio interno e ho lasciato che i versi esprimessero ciò che avevo bisogno di sentirmi dire.

    E tutt’ora fanno da risposta alle mie domande.

    Quindi, ti consiglio di immergerti nel tuo silenzio e accogliere il gesto che la tua mano compie per aprire le pagine, come un movimento guidato dall’essenza che ti vive… che ci vive.

    Porgi sacralità in questa azione, consapevole che nessun respiro di vento avviene per caso.

    Vivi il tuo personale rito.

    Le riflessioni che seguono sono state per me fonte di grandi trasmutazioni. Ho immerso tutta me stessa in ogni parola e, solo leggendo in seguito, ho potuto notare che dalla sofferenza delle prime righe, si giungeva a una voce leggera… quella dell’anima.

    Chiunque può farlo, se guidato dal proprio cuore.

    È negli attimi di ispirazione profonda che anche gli ultimi filtri possono lasciare il posto all’Essenza.

    In viaggio… con voi

    INTRODUZIONE

    La mia vita è un ritorno all’Essenza, attraverso l’alchimia delle parole.

    Un ritorno alla naturalezza, all’autenticità. È uno spogliarsi, giorno dopo giorno, di ogni maschera della personalità, per vivere l’Essenza più pura.

    Le parole in questo caso assumono un significato profondo. Ciascuna è permeata di consapevolezza, di cuore, di intuito e di rigenerazione. Ogni parola è in grado di sciogliere macigni interiori, di creare quello spazio in cui potersi immergere, di ridare sollievo, di introdurre al mondo delle immagini che richiamano. Le parole sono alchimia, se usate con presenza.

    La vita stessa e l’alchimia non possono essere separate. Si vive facendo alchimia. Si fa alchimia vivendo. Siamo tutti alchimisti, consapevoli o meno, in viaggio verso l’Essenza.

    Essenza quindi, è sia qualcosa che si può raggiungere attraverso lo sforzo e il lavoro su di sé, sia qualcosa di non raggiungibile, perché già Vero, già presente, già comprensibile a certi livelli di consapevolezza.

    Il paradosso dei paradossi.

    L’Essenza è ciò che Sono,

    è ciò, in cui, Io e tutti… Siamo,

    è ciò per cui non sarebbe nemmeno possibile usare un pronome personale. Ma per parlarne e condividere, può rendersi necessario usare l’Io. Poiché non esiste nulla di concreto tranne Io Essenza, e Io Essenza comprende tutto.

    Comprende tutto, subito.

    Non può esserci un viaggio che parte da o arriva a.

    Il viaggio va vissuto per come è, senza illusioni di spazio o di tempo. È qui nella verticalità, a portata di mano permanente (non è nemmeno possibile non utilizzare avverbi temporali per comunicare, nonostante il tempo sia solo un concetto duale).

    È sufficiente Vedere, Sentire che è così.

    È un atto intuitivo che coinvolge tutti i sensi della forma di cui sono fatta, e l’intero universo.

    Io sono l’universo, Io compio me stessa attraverso la forma, ma anche quando la forma cambierà in altra energia, Io non smetterò mai di esistere.

    Io permango.

    Quindi non stupitevi se spesso utilizzerò i pronomi Io, e Tu. Nel regno delle forme, si è soliti giudicare tutto, perché il cervello lo fa per sopravvivere e discriminare, ma è solo un atto dell’intelligenza fisica. Possiamo, piano piano, discostarcene e iniziare a muoverci come veicoli, senza il continuo controllo e giudizio della mente.

    L’Io di cui scrivo, è il Tutto.

    Il Tu di cui scrivo, è ancora il Tutto.

    Non posso dire di essere sempre cosciente di vivere dall’Essenza, ma può davvero essere altrimenti?

    Qui non esprimo concetti sentiti da altri, ma esperienze di vita, fatte dalla mia forma. Per questo motivo, a volte saranno parole piene di amore e, a volte, piene di paura; ma sempre nella consapevolezza che non esiste separazione tra luce e ombra. Poiché sono due facce della stessa medaglia.

    Nell’ultimo periodo della stagione evolutiva che accompagna la Terra, la forma che incarno si è sentita travolta, inondata, trasportata, ispirata e innamorata un’infinità di volte.

    Si è fatta veicolo, ponte, porta e sorgente.

    E Io Ti parlo attraverso le parole che tu stesso hai scelto per te.

    Condivido il piacere della poesia, della trasmutazione, dell’amore e della paura, della magia e dell’impeto, certa… che potrai riconoscerti pagina dopo pagina e calarti nella profondità di te stesso, esattamente come ho fatto Io in me. Potremo attraversare insieme le tre fasi alchemiche ed esoteriche conosciute come Nigredo, Albedo e Rubedo.

    E poiché credo fortemente nell’importanza delle sincronicità, ti consiglio di leggere questo libro come più ti piace. Scorrendolo dall’inizio alla fine, o aprendolo a caso.

    A ogni modo, qualsiasi pagina tu decida di aprire, scoprirai ciò che avrai bisogno di sentirti dire in quel preciso momento, perché la tua anima ti guida e ti risponde in ogni istante, a qualsiasi domanda, attraverso tutti gli strumenti possibili: una canzone, un numero, un’immagine, un’opera d’arte, questo libro.

    Questo testo include alcuni scritti della mia precedente raccolta di appunti contenuti nel blog Passaggi di consapevolezza e altri articoli che vanno Oltre.

    IL PERCORSO EVOLUTIVO

    Tutto è cominciato con una domanda: Come si raggiunge la felicità?.

    Sia reso onore a quella domanda che è sorta in me e mi ha permesso di iniziare la ricerca, dapprima psicologica, poi spirituale e infine onnicomprensiva.

    Venivo da un’infanzia particolarmente difficile, con genitori che hanno compiuto i loro passi al mio fianco, che sono cresciuti, ma che mi hanno chiesto tanto… davvero tanto.

    Ho reagito come potevo alle situazioni in cui mi sono trovata giorno dopo giorno, e ho provato, in tutti i modi possibili, di attirare la loro attenzione, di urlare sottovoce il mio dolore, attraverso depressioni e attacchi di panico.

    Ho cercato inizialmente un aiuto nella strada psicologica e mi sono rivolta a uno psicoterapeuta, finché un giorno, completamente esausta, ho pensato intensamente di mettere fine alla mia vita.

    In effetti è stata la fine di una Linda, e l’inizio di un’altra. La fine di quell’anno ha segnato lo spartiacque più importante del mio percorso.

    Era il 2012.

    Esattamente il primo gennaio 2013, mi ponevo la famosa domanda di cui vi ho parlato prima: Come si raggiunge la felicità?.

    L’anima mi ha consigliato di digitarla sul web e ho ricevuto tantissime risposte.

    Le prime in assoluto sulla LEGGE DI ATTRAZIONE.

    Da lì in poi è stato un susseguirsi di comprensioni, intuizioni, conoscenza e apertura del cuore.

    ESPERIENZE DI VITA

    Se riporto certi scritti lo devo all’esperienza che mi è accaduta da poco. La mia mamma è stata ricoverata in ospedale per una semplice pleurite ed è attualmente dentro per terapie dirette al carcinoma che le è stato diagnosticato.

    La notizia mi ha letteralmente uccisa, ho sentito annullate tutte le mie certezze, le mie credenze, i miei desideri, il rimasuglio della mia già poca voglia di vivere.

    Se avete letto le mie prime raccolte sul sito e la pagina omonima Passaggi di consapevolezza, vi siete resi conto che non ho avuto una vita molto semplice, ma che tuttavia, ha contribuito alla mia crescita spirituale ed evolutiva.

    Non rinnego nulla del passato, delle scelte, delle esperienze, perché alla luce dei fatti, ogni dolore, ogni gioia, ogni rabbia, ogni accadimento in sé, mi ha condotto fino a qui, ora, in questo esatto momento, dove mi permetto di scrivere su carta ciò che mi arriva intuitivamente.

    Ero una bambina e lo sono tuttora all’età di quarant’anni.

    Sono così legata e dipendente dall’affetto di mia madre, che la notizia del suo stato di gravità, ha demolito questa immagine di sicurezza che riponevo in lei e nella vita stessa.

    Ora quella bambina di nome Linda è sola, è stata abbandonata (e chissà quante altre volte lo è stata, in numerose forme vissute). Ma non perché sia morto qualcuno.

    Nessuno è ancora morto e probabilmente ci vorrà tempo affinché accada.

    Ma ciò che so è che l’esperienza esterna è stata richiamata dall’Io perché guardassi la ferita dell’abbandono in faccia, vedessi quanto dolore ancora si nasconde dentro di me, quanta dipendenza per la paura di rimanere sola.

    In termini mitico-archetipici, sono come Kore che si trasforma in Persefone, che fa un viaggio negli inferi per poi rinascere regina, sicura e padrona di sé.

    Ringrazio mia madre per questo… e non solo lei…

    Ringrazio le altre anime di questa vita che mi hanno accompagnato, che mi hanno restituito l’amore, il rifiuto, l’ingiustizia, il tradimento, l’umiliazione, l’abbandono, la gioia, il rispetto, la griglia energetica di cui Sono fatta.

    ACCENNI DI STORIA PERSONALE

    Inizio a intravedermi ora.

    Non ho mai avuto il coraggio di guardarmi bene dentro, di approvare le mie scelte, di godere delle mie qualità.

    Ho sempre mostrato l’autostima di un pulcino. Non posso affermare di aver avuto un’infanzia da invisibile, ma ricordo semplicemente che ho evidenziato il mio malessere da subito: rifiutando il latte, facendomi venire dolori di colite continui, e soffrendo, durante l’adolescenza, di panico e attacchi fobici.

    Ho sempre imposto me stessa, e non so perché.

    Ero alla ricerca di attenzioni, di affetto, di amore; forse non mi bastava, forse non lo percepivo, forse mi sembrava di essere messa in un angolo per lasciare il posto ai problemi quotidiani di una certa entità. Non colpevolizzo nessuno, era un percorso, era una ferita. È la ferita.

    È la ferita primordiale.

    La paura di non esserci.

    La paura di non essere vista, guardata, amata dai miei genitori, per riflesso, e da me stessa, per prima.

    Tuttora sento quel bisogno viscerale di riconoscimento, quella necessità di approvazione, come se realmente esistessero le persone! Mi viene un sorriso, ma è così.

    Se non mi vedo io, nessuno lo farà al posto mio.

    Esistono due versioni da Vedere, l’Io ferito, indifeso, invisibile che soffre e l’Io onnisciente che È e basta.

    Ancora mi chiedo quale…

    Ancora mi chiedo quale versione di Io, deve essere vista.

    E so che quando mi pongo questa domanda sto farneticando, poiché non esistono due versioni, c’è solo Io, ovunque e per sempre, ma senza spazio e senza tempo.

    Il paradosso del paradosso.

    Non voglio parlarvi delle leggi che regolano la matrix, come lo specchio, la risonanza e l’attrazione, ma vi invito a ricercare qual è la vostra visione della realtà.

    Non sono nessuno per ritenere che la mia verità sia assoluta, in questo libro cercherò solo di trasmettere una vibrazione, coinvolgere un’emozione che possa aiutare me stessa e voi, parti di me, a trasmutare e a sciogliere credenze, blocchi, espandere la coscienza, ampliare la consapevolezza.

    Mi diletterò con suoni poetici solo e unicamente perché mi vengono più spontanei.

    Vi ringrazio da subito per la dilezione che metterete in campo nel leggere queste righe.

    Se volete avere un confronto diretto mi potete trovare sul blog Passaggi di consapevolezza o su Facebook alla pagina omonima. Di seguito… giochi di parole e sguardi dell’anima…

    STRALCI DI CONSAPEVOLEZZA

    Il cambiamento nel mondo…

    Sento nella mia pelle il grigiore di questa umanità sempre impegnata a risolvere i piccoli conflitti quotidiani, sempre più immersa in se stessa e seriamente preoccupata per la sua sopravvivenza. Non mi sento di scrivere una denuncia al cambiamento epocale della nostra generazione, perché nemmeno io sono dell’idea che i principi di una volta non nuocessero alle famiglie! Nuocevano eccome, forse di più, ma si taceva, ci si obbligava ad andare avanti, per la famiglia, per la società! Oggi sta cambiando, ma ci portiamo lo stesso il peso di queste convinzioni: Devi essere così! Devi fare così! Altrimenti non sei degno, non sei nessuno, sei fallito!. È questo che denuncio a me stessa: millenni carichi di doveri, impegni, pesi insopportabili sulle spalle, per cercare di apparire il più accettabile possibile e non rimanere sola.

    Si sa, la solitudine fa paura a

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