Scolpire in modo nuovo... si può
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Info su questo ebook
L’autore - geologo – amante della natura, cerca di suggerire a chi – nella scultura - cerca la sua strada, (ma anche a qualche professionista affermato che magari l’ha persa), una vena originale di arte, utilizzando attrezzature comunemente usate nell’edilizia e nella marmotecnica, che lui ben conosce professionalmente, per trasformare un blocco informe di pietra, brutto e di scarto, in una moderna opera d’arte, di nuova concezione. Purché l’artista ci metta del suo!
Il diamante naturale – in questo discorso – ha una collocazione preminente, per le sue infinite capacità naturali di rendere le superfici lisce, lucide, splendide su qualsiasi materiale!
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Anteprima del libro
Scolpire in modo nuovo... si può - Marco Biffani
Indice
QUAL È L’IDEA
PREMESSA TECNICA
CONSIDERAZIONI CONSEGUENTI
PUÒ NASCERE UNA NUOVA FORMA D’ARTE
CONCLUSIONI
ELENCO DELLE FOTOGRAFIE
Marco Biffani
SCOLPIRE IN MODO NUOVO… SI PUÒ
Abel Books
Proprietà letteraria riservata
© 2014 Abel Books
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Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:
Abel Books
via Terme di Traiano, 25
00053 Civitavecchia (Roma)
ISBN 9788867521708
INTRODUZIONE
Premetto che in vita mia mi sono sempre occupato di demolizioni controllate e che la sostanza dell’idea che Vi sto per sottoporre probabilmente non è di origine culturale, ma potrebbe dipendere più da deformazione professionale che da sensibilità estetica. Comunque è bene che sappiate, in premessa, come la penso sull’arte.
L’arte è un argomento difficile. (La mia cultura artistica è molto limitata)
Per me è arte tutto ciò che, opera dell’uomo, suscita un moto spontaneo di ammirazione.
Una scena, una figura, un paesaggio, un quadro, una fotografia, una statua, un film, un balletto, un’opera lirica, un melodramma, una tragedia, una poesia, un romanzo, ma anche un aeroplano, una automobile, un lampadario, una sedia, un bidet, un abito.
Qualunque opera prodotta dall’uomo che suscita un istintivo moto di apprezzamento nel vederla o nell’ascoltarla, è arte e può finire di diritto in un museo.
La purezza delle sue linee, l’armonia di quelle note musicali, la scintillante metrica di quella poesia, il profondo contenuto di quel romanzo, la luminosità di quel quadro, lo splendido ricamo di quell’arazzo, la maestosità di quell’affresco, l’immediatezza di quella scultura, la leggiadria di quel balletto, la perfetta aderenza alla realtà di quella statua antica.
Ma anche il design spesso è arte. Con la sua creatività, la sua ricerca di ergonomia, le linee perfette di quei modelli di automobile, di motocicletta, della comune oggettistica di tutti i giorni.
Non sempre però, quello che viene spacciato per arte è arte vera.
Non sempre quello che si vede nei musei piace. Suscita emozione.
Purtroppo l’aspetto commerciale spesso c’entra maldestramente in prima persona, per creare
l’artista, per imporre il suo prodotto sul mercato.
Ma il tempo è un ottimo filtro. E se con il passare delle mode, delle generazioni, delle tendenze, degli accadimenti, delle invenzioni, le opere di Lisippo, di Fidia, di Michelangelo, di Raffaello, del Caravaggio, di Dante Alighieri, di Verdi (tanto per citarne alcuni) suscitano ancora – in tutti noi – un senso di profonda ammirazione, dopo centinaia o migliaia