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RAF Random Access Fantasy: fantasticando tra passato e futuro
RAF Random Access Fantasy: fantasticando tra passato e futuro
RAF Random Access Fantasy: fantasticando tra passato e futuro
E-book69 pagine51 minuti

RAF Random Access Fantasy: fantasticando tra passato e futuro

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Info su questo ebook

Il libro consta di 10 parti indipendenti. Ciascuna parte è un "quadro" nel senso che descrive ambienti e situazioni con uno specifico punto di vista o è un breve racconto.
Tutte le parti hanno un denominatore comune: contengono elaborazioni che si basano su esperienze personali, riflessioni e a loro volta inducono il lettore a svolgere proprie riflessioni e rielaborazioni.
Le diverse parti inoltre non rispecchiano uno schema prestabilito, ma ad esse si accede in maniera random, cioè casuale, come suggerisce il titolo.
Come se la memoria e tutto ciò che fa parte della nostra formazione e della nostra personalità, fosse un pozzo senza fondo, dal quale possiamo prelevare di volta in volta oggetti di uso comune o oggetti misteriosi, non senza sorpresa, e portarli alla luce.
LinguaItaliano
Data di uscita23 mag 2017
ISBN9788826439310
RAF Random Access Fantasy: fantasticando tra passato e futuro

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    Anteprima del libro

    RAF Random Access Fantasy - Angelo Matrone

    Angelo Matrone

    RAF Random Access Fantasy

    fantasticando tra passato e futuro

    UUID: 1996a3ce-3d2b-11e7-883c-49fbd00dc2aa

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Dedica

    Dedico queste pagine a chi si perde.

    Si perde durante il giorno. Si perde nella notte.

    Schiaccia il naso contro una vetrina per vedere meglio gli oggetti esposti, sgrana gli occhi e cerca di immaginare per ognuno di essi cosa c'è dietro, come sono stati realizzati, con quali attitudini, con quali mezzi, con quanta passione.

    Quando si trova in un gruppo di persone e per qualche motivo esso si divide, si ferma perché non sa da che parte andare, chi seguire.

    Si perde osservando un bicchiere d'acqua, i riflessi che si compongono sul tavolo dove esso è appoggiato e ne esalta stupefatto la trasparenza.

    Si ferma davanti al gorgoglìo di una piccola fontana, catturato da quei minuscoli rivoli d'acqua che si intrecciano per poi andarsi a schiantare sul fondo, dove è posata una griglia metallica mezza consumata. Cerca di riconoscere in quella piccola cascata il suono che da essa si sprigiona: il tono, la sequenza, il ritmo e si trastulla inebetito di fronte ai diversi fenomeni acustici e visivi.

    A queste persone io dico: non siete sole, siete assieme a una miriade di altre persone; e a chi dice che chi si ferma è perduto io rispondo che chi si perde è ritrovato.

    Dunque continuate pure a dimenare il naso per l'aria, a tendere l'orecchio verso ogni crepitìo, a scrutare con lo sguardo ogni minuzia che vi circonda. Estasiatevi per ogni palpito di vita che scoprirete attorno; seguite con incessante fermezza le cose più strane e ammalianti che continuamente si dipanano dalla ingarbugliata matassa della vita.

    Fate del continuo incanto la colonna sonora della vostra esistenza!

    Il cannocchiale e l'arte

    E' da sempre che cerchiamo di dare una definizione di arte e probabilmente non ci riusciamo.

    Dentro tutte le cose, forse, ne possiamo trovare un po'.

    Ma cos'è l'arte? E' evidente che non è solo l'insieme delle conoscenze e delle competenze utili a svolgere un certo lavoro o a ben realizzare un determinato manufatto nel miglior modo possibile - si dice, ad esempio,: il fabbro ha fatto questo cancello a regola d'arte -.

    No, non scherziamo, è molto, molto di più.

    Certe volte stando di fronte a un'opera d'arte restiamo lì, fermi senza poter dire niente ed in quei momenti, forse, accade qualcosa di cui non ci rendiamo conto: con gradualità e delicatezza cominciamo ad entrare in sintonia con essa.

    I nostri sensi cominciano a liberarsi, la mente si astrae e si trastulla in una nuova dimensione e noi ci sentiamo bene.

    Il genere umano ha prodotto incessantemente espressioni artistiche e le ha inglobate in ogni cosa, dalle chiese ai palazzi, dalle lampade ai tappeti.

    L'arte ha ispirato fiumi di parole e un'infinità di pensieri mentre, di converso, essa è a sua volta sintesi di pensieri e rielaborazioni.

    Siamo noi tuttavia a percepire in maniera diversa ciò che ci sta attorno, e quindi anche le diverse espressioni artistiche, come se avessimo nelle mani un cannocchiale.

    Un cannocchiale molto speciale, bizzarro, senza lenti e senza impugnatura, che tutto ci fa vedere ed apprezzare secondo parametri e sensazioni personali.

    Talvolta ci distoglie da visioni importanti mentre al contrario mette in luce questo o quel particolare, magari insignificante, restituendo alla fine le visioni e le sensazioni che meglio ci aggradano.

    Non voglio tuttavia continuare su questo terreno: non ho alcuna qualificazione per stabilire quelli che sono o non sono i canoni e le virtù di un mondo, il mondo dell'arte, che tutto sommato non mi appartiene.

    Inoltre i miei gusti sono discutibili e tante volte hanno suscitato lo sconcerto dei più.

    Per fare un esempio, vado dicendo in giro che se un giorno dovessi diventare re allora metterei sulla testa una bella zucca colorata con tanti bitorzoli sulla sua superficie laterale; sul petto a penzolare un pendaglio gigante, fatto di cipolle, scalogni e cipollotti di ogni varietà, mentre cingerei la vita di agli, tanti agli di varie misure e rigorosamente intrecciati: agli bianchi, agli rossi, agli di Provenza a mostrare tutta la mia potenza.

    Ho sempre nutrito, insomma, una spiccata predilezione per queste piante, cucurbitacee e liliacee.

    Ma tornando al

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