Il Treno che Porta al Mare
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Anteprima del libro
Il Treno che Porta al Mare - Salvatore Primiceri
fischio
Capitolo 1 - La partita di pallone
Luca è il mio compagno di banco. E’ simpatico e ci vado d’accordo ma quando gioca a pallone diventa presuntuoso. Ogni lunedì pomeriggio, quando c’è bel tempo, vado all’area pubblica a giocare insieme ai compagni, anche quelli delle altre classi. Più siamo meglio è, così riusciamo a formare due squadre di almeno otto bambini ciascuna. L’area pubblica è un grande prato vicino alla vecchia ferrovia del mio paese. Il sindaco, per farla assomigliare a un campo da calcio, ha fatto montare due porte che però non hanno le reti, così ogni volta che qualcuno fa gol, bisogna andare a riprendere la palla lontano.
Luca è il più bravo di tutti a giocare a calcio e per questo si litiga per averlo in squadra. Così le squadre le fanno lui e Luigi, un altro bravo ma della terza B, che si scelgono i giocatori. Luca sa che io non sono bravo a giocare ma mi vuole sempre nella sua squadra perché è un amico e ci tiene. Io sono contento anche se so che la palla la devo passare sempre a lui. Infatti pensa di essere l’unico capace di fare gol. Comunque mi diverto. Possiamo giocare tanto il lunedì perché, per il giorno dopo, abbiamo sempre pochi compiti a scuola. Finalmente mi capita il pallone fra i piedi e davanti a me non c’è nessuno. Inizio a correre più che posso, vedo che mi sto avvicinando al portiere avversario e che potrei segnare. Ma ecco che dalla mia destra sento urlare Passa passa passaaaa
. E’ Luca che vuole tirare lui il pallone. Grida talmente forte che, d’istinto, con il piede sinistro gli passo la palla in modo incredibilmente veloce e preciso. Lui fissa la sfera arrivare, si prepara al tiro, calcia e…. vediamo il pallone prendere una velocità a razzo e alzarsi tantissimo oltre la porta. Mai Luca ha sbagliato di così tanto la mira e finalmente ci siamo tolti la soddisfazione di prenderlo un po’ in giro.
Scusate, per un attimo ho creduto di essere a San Siro
– si giustifica facendoci ridere ancora di più.
A bordo campo c’è Erika, una nostra compagna che fa da supporter a Luca, ma è anche una mia amica. Lei dice che conta i gol e che fa l’arbitro nei momenti di litigio tra compagni decidendo al posto nostro se c’è un fallo o un rigore. Ormai abbiamo accettato tutti la presenza di Erika, che non si perde una partita. Vedendo il tiro esagerato di Luca, vuole andare a cercare il pallone ma io le dico di stare tranquilla che vado io.
Il pallone è finito dietro qualche cespuglio, a ridosso della vecchia ferrovia. Non ho mai avuto tanto coraggio ad avventurarmi in mezzo a erbe e piante così fitte. Non so nemmeno io perché mi sono offerto volontario. Già mi immagino qualche serpente che esce da dietro agli arbusti oppure qualche