Mattia e la Matita Magica

Di Salvatore Primiceri, Ivan Zoni e Luca Giorgi

Mattia è un bimbo che ama disegnare ed è bravissimo. Abita nella piazzetta principale di un paesino antico ma molto trascurato e dalla sua finestra può osservare il quotidiano viavai di gente. Una sera un tremendo temporale devasta ancora di più il paese. Durante il nubifragio una misteriosa “fatina creativa” appare nella stanzetta di Mattia e gli regala una matita e una gomma per cancellare. Dopo questo inaspettato incontro Mattia scopre presto che la matita ha un potere magico. Utilizzandola riesce a modifcare le cose reali semplicemente ridisegnandole. Mattia decide quindi di disegnare il suo paese ripulendolo dal fango e ristrutturando le case e i luoghi decadenti così che tutto diventi realtà. Mattia vuol far ritornare il suo paese bellissimo come lo era stato in passato e far contenti tutti gli abitanti ma, nel fare questo, troverà un ostacolo imprevisto: niente meno che il sindaco del paese che farà di tutto per prendersi meriti che non ha. Cosa accadrà?

• Lingua: Italiano
• Editore: Primiceri Editore Srls
• Data di uscita: 4 feb 2015
• ISBN: 9788898212514

Anteprima del libro

favola

Capitolo 1 - La stanza

Mattia era un bambino molto creativo. La sua passione era il disegno e la sua stanzetta, all’ultimo piano di un piccolo e antico palazzo, era piena di colori. In tutti i sensi! Infatti, le pareti della stanza erano ognuna di un colore diverso, azzurro, rosso, giallo e verde. Al centro c’era una grande scrivania con una lampada attaccata ad un lato e, a fianco, un lungo tavolo pieno di pastelli, pennarelli, fogli di carta e tanti strumenti per disegnare.

In una libreria, appoggiata alla parete rossa, erano posizionati, con un certo ordine, tanti libri, quasi tutti fumetti o storie illustrate.

A volte Mattia si divertiva a copiare le immagini contenute nei libri che leggeva o sfogliava. Altre volte, preso dall’ispirazione, provava a creare nuovi disegni, tutti molto colorati.

Per terra c’era un tappeto arancione su cui erano sparsi centinaia di fogli da disegno che Mattia aveva utilizzato per le sue creazioni oppure per fare delle prove. A lato della parete azzurra c’era il suo lettino, dove trovava riposo solo dopo aver esaurito, nel disegnare, tutta la fantasia della giornata.

Quella sera fuori pioveva. Un forte vento non preannunciava nulla di buono.

La palazzina di Mattia si trovava nella piazzetta centrale del piccolo paese, molto antico e anche tanto trascurato.

Il sindaco diceva sempre che non c’erano soldi per sistemare tutto, così le buche delle strade diventavano sempre più profonde, le mattonelle della piazza continuavano a staccarsi, i palazzi antichi si annerivano e perdevano spesso qualche pezzetto di muro o di cornicione.

Dalla sua finestra Mattia osservava, durante il giorno, lo svolgersi della vita cittadina. I vecchietti si radunavano a lungo davanti all’unico bar esistente per parlare spesso di calcio. Le signore del paese affollavano invece le bancarelle del piccolo mercato e i negozietti di alimentari di fronte al bar.

Mattia si annoiava un po’ a osservare il ripetersi uguale delle cose dalla finestra, ma era comunque molto affezionato al suo paesino.

Infatti, lì aveva tutti i suoi amici con cui giocava e in tanti suonavano al citofono di casa per raggiungerlo nella stanzetta dei colori e farsi disegnare qualcosa.

La bravura di Mattia nel disegnare era infatti nota in tutto il paese.

Ormai si era fatto tardi e con la sua matita non riusciva più a produrre nulla di