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Anteprima del libro
Prova - Pascal Rambert
PROVA
Direzione
Mattia Visani
Foto di copertina
Luca Del Pia
Luca Lazzareschi, Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Giovanni Franzoni, Prova
© Editions Les Solitaires Intempestifs
Prima rappresentazione in lingua italiana 11 febbraio 2016, Bologna, Arena del Sole. Testo, regia e coreografia: Pascal Rambert. Traduzione: Bruna Filippi. Con (in ordine di apparizione): Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni. Scene: Daniel Jeanneteau. Luci: Yves Godin. Costumi Pascal Rambert. Assistente alla regia Virginia Landi. Direttore tecnico: Robert John Resteghini. Direttore di scena: Lorenzo Martinelli. Capo elettricista: Fabio Bozzetta. Organizzazione: Stefania Carolina De Leo. Ufficio stampa: Silvia Pacciarini. Produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Indice
Prova
La porta del gatto. Intervista a Pascal Rambert
a cura di Cristina Ventrucci
Prova
ANNA sì perfettamente molto chiaramente molto chiaramente
le cose saranno molto chiare Luca
tu puoi guardarmi
tu puoi girarmi le spalle potete tutti girare le spalle
giriamoci tutti di spalle incurviamoci
teniamoci il viso in fiamme ciascuno per sé
ecco così montano bene teniamoci il viso in fiamme ciascuno per sé
sperando tutti che gli angoli si arrotondino si può sognare
ma certo gli angoli si arrotonderanno questa sarà la vera vita
io non sarò più quella che arrotonda gli angoli sappilo Luca
non si arrotonderà
io non arrotonderò più Luca Laura Giovanni mi capite nessun arrotondamento
tutto resterà ben squadrato
siamo attorno al tavolo proprio qui
tu ti siedi là tu ti siedi là tu ti siedi qui e io là
vedi anch’io posso impostare una scena impostare una situazione
è ben impostata la scena? è ben impostata la situazione?
passiamo le nostre giornate a fare riunioni sempre fermi come dei morti attorno a un tavolo sotto le luci al neon
allora non è un’immagine difficile da costruire questa dei tavoli in uno spazio fatto di tavoli ne abbiamo tutti necessariamente una rappresentazione chiara mentalmente chiara
non dovrebbero esserci troppi problemi
la nostra vita è corpo spazio tavolo camminare corpo sociale nello spazio movimento
tavolo mangiare corpo sociale nello spazio movimento
strada lavoro tavolo movimento camminare corpo sociale nello spazio tavolo morire
ecco vedi quando dico nel testo morire
chiamalo un testo esattamente una diatriba
chiamalo così come ti suona un testo la mia diatriba
quando dico la parola morire non intendo dover vivere Luca nella vita quello che tu scrivi
e nel momento in cui tu guardi Laura sì nel momento in cui tu guardi Laura attorno al tavolo io non voglio vivere questo nessuno vuole vivere questo
allora è così qui lo si vede bene abbiamo tutti improvvisamente un viso in fiamme
è affascinante un viso in fiamme tu mi dai la schiena io ti do la schiena e abbiamo tutti un viso in fiamme attorno al tavolo è chiaro
è cristallino
si vede bene il tavolo è l’origine
se faccio dei gesti così lo si vede il tavolo è grande il tavolo è piatto vero
di cosa è fatto è di legno?
è di multistrato?
è di multistrato in legno è una grande superficie?
la sua struttura può essere descritta?
bisogna interessarsi alla struttura alle strutture del tuo sguardo Luca quando tu alzi gli occhi su Laura bisogna interessarsi
interessiamoci delle strutture non c’è problema
parliamone della struttura
io lascio la struttura ah è un’informazione
sì io lascio la struttura Luca Laura Giovanni sì mi avete sentito bene
potete girarvi sgranare gli occhi
io lascio la struttura
volete che si sgranino gli occhi che si dia una rappresentazione della vita in cui si sgranano gli occhi
abbiamo costruito la nostra struttura per sgranare gli occhi?
non fatemi ridere
rilassate le spalle sì io lascio
potete riprendere la vostra respirazione fare di nuovo un tre-quarti e rigirare le spalle dare le spalle
questo famoso modo degli attori a stare di spalle
vi si vede non preoccupatevi
è super leggibile la schiena parla moltissimo la schiena
ma non siamo qui per questo siamo qui per rifare il momento del tavolo
il momento in cui siamo là tutti e quattro attorno al tavolo di fronte e dove c’è l’atto
allora ecco siamo attorno al tavolo e all’improvviso c’è l’atto Luca all’improvviso c’è l’atto
parliamo dell’atto dell’evento della struttura dell’atto e di come questo atto fa esplodere la nostra struttura la fa volare in pezzi di come l’atto mi espelle dalla struttura stessa come lasciando faccio volare in pezzi me stessa la nostra struttura sì esattamente Laura
io sono l’innesco il rasoio aperto
tu puoi girarti di nuovo avresti voluto essere tu l’innesco il rasoio aperto
quella attraverso la quale la verità arriva ma certo questa sarebbe la vera vita
tu t’immagini quando pensi a te in generale che tu sei l’origine che tu sei all’origine delle cose che tu sei stata all’origine della struttura Laura?
no bene dunque siamo d’accordo
c’è l’atto
dunque sparo io per prima siamo d’accordo
vedi Laura accade questa cosa geniale a volte nella vita o sulla scena in cui abbiamo la parola un’autostrada la precedenza in cui tutti i semafori sono verdi una finestra di tiro Luca
Laura una finestra di tiro
io sono in questa fase
nella fase finestra di tiro
il titolo del quadro sarebbe donna che spara sarebbe donna che tira l’acido dritto sull’atto oppure donna dal pensiero in piena disintegrazione dell’atto del momento in cui tu alzi gli occhi verso Laura Luca
allora adesso cosa si vede cos’è la scena cos’è la scena primaria?
Giovanni tu che hai il compito di guardarci cosa vedi?
vedi qualcosa?
vedi che la vita a volte sta tutta in un pugno chiuso?
in uno sguardo?
noi siamo dentro questo sguardo
siamo tutti racchiusi presi in questo sguardo come dei conigli davanti ai