Piccola guida per operatrici di accoglienza dei servizi antiviolenza

Di Alessandra Pauncz

Breve guida che mette in luce alcune delle questioni rilevanti che riguardano l'accoglienza a donne che subiscono violenza. Le domande da porre, come bilanciare gli aspetti di accoglienza empatica con la necessità di fare una corretta rilevazione e valutazione del rischio, quali sono i maggiori indicatori di rischio e gli strumenti più utilizzati. L’autrice mette a disposizione del lettore/trice la propria esperienza di formazione sui temi della violenza rispondendo a molte delle FAQ di chi si avvicina a questo lavoro per la prima volta. Dopo aver lavorato per 15 anni in un Centro antiviolenza ed aver formato centinaia di operatrici questo manualetto rappresenta un distillato dei corsi di formazione. Temi complessi come “la giusta distanza” e “come si costruisce una relazione” vengono schematizzati con spunti di riflessione ed indicazioni pratiche. Come porre le domande e che tipo di domande porre rappresentano una altro tema trattato. La breve guida si pone all’interno dei principi fondanti il lavoro dei centri antiviolenza, ma si presenta adatta a qualsiasi intervento in vari contesti. Infine si analizzano le varie fasi del percorso come i principali modelli per la presa in carico (processo di cambiamento di Liz Kelley ed il modello tranteorico di Diclemente e Prochaska).

• Lingua: Italiano
• Editore: Alessandra Pauncz
• Data di uscita: 5 mar 2016
• ISBN: 9788892562165

Anteprima del libro

Alessandra Pauncz

Piccola guida per operatrici di accoglienza dei servizi antiviolenza.

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Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

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Indice dei contenuti

Introduzione

Le F.A.Q. dell'accoglienza

Empatia/Domande giuste/Gestione emozioni

Come porre le domande giuste?

Senso delle domande

​Riuscire a rispondere alle domande

​Scegliere le storie e svilupparle

Gestire le emozioni

​Cosa vogliamo che la donna porti con sé

​La responsabilità della violenza: paradosso

​Rilevare la violenza, riconoscere il rischio

Formula per la rilevazione del rischio

​Descrizione dei comportamenti di violenza fisica.

Valutazione della pericolosità

Indicatori di rischio: soggettivi ed oggettivi

I metodi per la rilevazione del rischio

Valutazioni strutturate e non strutturate

Gli strumenti di valutazione del rischio

​Come si costruisce una relazione

Aperte/Chiuse

​Lineari formulate

Circolari

Rispecchiamento

Sul processo

Chiarificazione

​Esternalizzazione

​Trovare l'effetto nascosto / iceberg

​Domande sulle differenze

Principi fondanti il lavoro dei centri antiviolenza

Analisi femminista

Donne che aiutano altre donne

Stare dalla parte delle donne

Il lavoro di gruppo

Partecipazione e strutture democratiche

Diritto all'autodeterminazione

Segretezza e anonimato

Operatività 24 ore su 24 e nessun limite di permanenza

Diversità

Responsabilità

Qualità del servizio

Principi relativi alla struttura e al finanziamento

Servizi gratuiti

Posizione dell'operatrice nei colloqui

Costruire un percorso

​Fase iniziale

Fase centrale

Fase conclusiva

Gestire l'intensità del colloquio

7 step per la presa in carico della persona in situazione di maltrattamento

​Il ciclo della violenza, Walker, 1979

Processo di cambiamento della donna, Kelley, 2005

Il modello transteorico, DiClemente e Prochaska , 1982

Il lavoro delle operatrici se i partner maltrattanti sono coinvolti in un programma di trattamento

Conclusioni

Introduzione

L’immagine che più rappresenta una donna in una situazione di maltrattamento è, secondo me, quello di una scalatrice di alta montagna. Forte, determinata che sta intraprendendo una azione rischiosa con molta tenacia e determinazione. Se sbaglia cade o può farsi male.

Per sostenere una donna in difficoltà occorre mettersi in cordata doppia ed essere in grado di sostenere con altrettanta forza e determinazione una persona che è stabilmente appoggiata, ma in una situazione precaria. Le domande sul lavoro di accoglienza ruotano attorno a marcate contraddizioni che costringono le operatrici ad un continuo bilanciamento fra valutazioni professionali, aspetti relazionali e forti vissuti emotivi. La difficoltà principale di lavorare con la violenza è quello di dover continuamente gestire le contraddizioni e le ambivalenze. Trovare un delicato bilanciamento fra domande specifiche e relazione, dare speranza senza creare false aspettative, rispondere senza sviare, ma non imporre le proprie idee, trovare il giusto posizionamento tenendo la donna al centro, ma trovando un ruolo e una funzione dell’operatrice. A questi poli opposti, ma che costituiscono la tensione dell’intervento, va sommata la difficoltà di porsi in ascolto della violenza che noi stessi abbiamo subito o agito, mantenendo la capacità di rimanere dentro un racconto traumatico e spesso generatore di ansia. Il lavoro quindi è delicato e complesso e nel corso di più di 20 anni ho formato migliaia di operatori e centinaia di operatrici di accoglienza. La Piccola guida per operatrici di accoglienza per servizi antiviolenza nasce da uno dei corsi di formazione