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Perché la nonna ha comprato quella macchina
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E-book81 pagine57 minuti

Perché la nonna ha comprato quella macchina

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Info su questo ebook

Racconti brevi e poesie di Anne R. Allen, umorista e autrice di romanzi gialli e commedie romantiche.

Alcune storie, come Vive La Revolution, pubblicata la prima volta sulla rivista umoristica e provocatoria Opium, sono satire, altre invece sono più profonde, ma tutte quante sono ritratti spiritosi di donne ribelli.

Da Betty Jo, che sta invecchiando e si sente così invisibile da prendere in considerazione l’idea di rapinare una banca, a Maude, una bambina di dieci anni trascurata che si rivolge a un Elvis immaginario per ricevere l’amore che le viene negato dalla famiglia aristocratica, fino a una versione adolescenziale e assetata di sangue di Madame Defarge, tutte queste donne - giovani e anziane - si ribellano agli stereotipi e ai ruoli tradizionali che le tengono a freno.

Motivo per cui, naturalmente, la nonna ha comprato quella macchina…

LinguaItaliano
Data di uscita3 lug 2016
ISBN9781507146460
Perché la nonna ha comprato quella macchina
Autore

Anne R. Allen

Anne R. Allen is the author of seven comic mysteries including the bestselling Camilla Randall Mysteries. She's co-author of How to be a Writer in the E-Age: a Self-Help Guide, written with NYT bestseller Catherine Ryan Hyde. She blogs at Anne R. Allen's Blog...with Ruth Harris, which Writer's Digest named to their Best 101 Websites for Writers in 2013. Anne is a graduate of Bryn Mawr College and spent twenty-five years in the theater—acting and directing—before taking up fiction writing full time. She is the former artistic director of the Patio Playhouse in Escondido, CA and now lives on the Central Coast of California.

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    Anteprima del libro

    Perché la nonna ha comprato quella macchina - Anne R. Allen

    Prefazione

    ––––––––

    Incoraggio spesso i nuovi scrittori a puntare sulla narrativa breve, sia nel mio blog che sulla carta (il mio articolo intitolato Short is the New Long è stato pubblicato sul Writer's Digest a novembre del 2014).

    L’era di Internet offre molte opportunità di pubblicare racconti brevi, all’interno di antologie e e-book a sé stanti, così come su stampa tradizionale e riviste online.

    Ho scritto pochissime storie brevi da quando ho iniziato a pubblicare narrativa. Per contro, ho passato il mio apprendistato da scrittrice a comporre romanzi impubblicabili. Cosa che non consiglio a nessuno.

    Di seguito propongo una manciata dei miei racconti brevi, la maggior parte dei quali è già stata pubblicata, alcuni varie volte (il che dimostra quanto sia versatile la narrativa breve). Li ho intervallati con alcuni miei poemi e versi che sono apparsi su vari giornali e antologie letterarie.

    Alcune storie, come Vive La Revolution, pubblicata la prima volta sulla rivista umoristica e provocatoria Opium, sono satire, altre invece sono più profonde, ma tutte quante sono ritratti spiritosi di donne ribelli.

    Da Betty Jo, che sta invecchiando e si sente così invisibile da prendere in considerazione l’idea di rapinare una banca, a Maude, una bambina di dieci anni trascurata che si rivolge a un Elvis immaginario per ricevere l’amore che le viene negato dalla famiglia aristocratica, fino a una versione adolescenziale e assetata di sangue di Madame Defarge, tutte queste donne - giovani e anziane - si ribellano agli stereotipi e ai ruoli tradizionali che le tengono a freno.

    Motivo per cui, naturalmente, la nonna ha comprato quella macchina...

    ––––––––

    Anne R. Allen

    Perché la nonna ha comprato quella macchina

    ––––––––

    Sognava di viaggiare con Kerouac, con Tod e Buzz,

    lungo la Route 66 a bordo di una Corvette rossa...

    la libertà tra i capelli.

    Invece fu incastrata dalla biologia/sorte...

    e dal sorriso smagliante che le regalò quell’agricoltore,

    insieme al suo cuore fragile.

    Amò quel sorriso più di se stessa, per ben quarant’anni...

    finché il cuore dell’uomo si spezzò per sempre e lo seppellì

    sotto la terra ostruita dalle radici di questa vecchia città.

    Per lei però, la strada è ancora lì.

    E in questo sogno, è sempre in viaggio...

    ma è lei al volante.

    Betty Jo Stevenson torna in sella

    ––––––––

    Il lunedì mattina dopo il suo anniversario di nozze d’argento, Betty Jo Stevenson si trovò un nodulo al seno. Stava facendo la sua doccia mattutina, quando lo sentì: era piccolo, una specie di sassolino fastidioso, incastrato nello strato morbido di carne sotto al seno sinistro. Come mai non se n’era accorta prima?

    Sentendosi mancare il respiro, chiuse l’acqua e lo cercò ancora. Eccolo: un vero e proprio nodulo. Da quanto era lì? Probabilmente non si era auto-esaminata spesso quanto avrebbe dovuto. Non era mai riuscita a liberarsi dalla sensazione che toccarsi fosse un po’ sconcio, e inoltre non le piaceva ricordarsi del prezzo che aveva pagato il suo corpo in cinquantadue anni di gravità.

    Uscì dalla vasca ancora insaponata, reggendo con la mano la sacca pesante del seno, un dito sul nodulo. Doveva dirlo a Bob, che era lì in piedi nei suoi slip bianchi a radersi, ma non riusciva a trovare le parole. La luce sopra il lavandino era sempre stata così intensa? Doveva quasi strizzare gli occhi per guardarlo.

    Le venne in mente un ricordo buffo: quella volta in cui alle superiori le ragazze le avevano detto che Frankie Russo, un motociclista ribelle, aveva una sua foto col maglione da cheerleader attaccata all’armadietto. Proprio di fianco a quella di Rachel Welch col suo bikini da cavernicola.

    «Ti chiama Betty Boobs[1] » aveva detto qualcuno. Probabilmente Lucinda. Sapeva sempre tutti i gossip più sconci, anche allora. «Dovresti fare qualcosa. Non lasciargli pensare che tu sia una specie di puttana dei motociclisti».

    Da una parte però, a Betty Jo non era dispiaciuto sapere che Frankie Russo pensasse che fosse una specie di puttana dei motociclisti. Passando vicino al suo armadietto, si era sempre sentita tutta formicolante, e un po’ orgogliosa - al contrario di adesso, che era in piedi in mezzo al bagno, col seno noduloso gocciolante di bagnoschiuma alle erbe, a guardare l’uomo che era suo marito da venticinque anni radersi la barbetta brizzolata sul mento.

    Avrebbe mai sentito ancora quel formicolio?

    Bob sembrava parlare con lo specchio. «... la mia giacca blu? È sparita. Mi piace indossarla con la cravatta del Rotary. Sai che stamattina ho una colazione del Rotary Club».

    «Nodulo» disse lei.

    «... perché le cose continuano a sparire? Proprio quando ti abitui a qualcosa, qualcuno decide che è troppo vecchia e la sostituisce». Bob si sciacquò la faccia e si asciugò con uno dei nuovi asciugamani rifiniti in argento che la sorella Audrey aveva spedito per il loro anniversario. Bianchi, con rifiniture luccicanti in Lurex.

    Betty Jo li trovava un po’ pacchiani.

    "Non ho

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